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gm1977net

Intelligenza Artificiale e Processi Educativi secondo ChatGPT - 2 views

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    L'articolo scientifico, pubblicato sulla rivista "Journal of Inclusive Methodology and Technology in Learning and Teaching" nel 2023, redatto a cura del Dott. Pio Alfredo Di Tore, ricercatore in "Didattica e Pedagogia Speciale" presso l'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, e distribuito sotto licenza "Creative commons", ha come scopo quello di voler descrivere un esperimento condotto al fine di mostrare l'utilizzo di un modello di Intelligenza Artificiale Generativa (nello specifico ChatGPT) per poter definire lo stato dell'arte sull'Intelligenza Artificiale in ambito educativo. In pratica è stato chiesto a ChatGPT di generare un articolo scientifico sull'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale nei processi educativi. La gran parte dell'articolo, così come riferito dall'autore, ad eccezione dei paragrafi "Introduzione, Metodologia e Conclusioni", sono stati interamente generati da ChatGPT. È interessante notare, così come riportato nelle conclusioni, che il testo generato, attraverso un procedimento ricorsivo di "domanda / risposta", sia di fatto risultato un prodotto originale nel senso di non meccanicamente riproducibile. Lo scopo dell'articolo è proprio quello di innescare una riflessione sull'utilizzo di tali tecnologie e sulle potenzialità espresse dalle "nuove forme di conoscenza distribuita", che non sono immuni da rischi come la veridicità e attendibilità delle informazioni e delle fonti riportate.
alex0078

Un approccio della media education sull'uso dell'intelligenza artificiale nell'istruzione - 5 views

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    Un articolo di maggio 2023 dove Buckingham si approccia all'utilizzo delle intelligenze artificiali nell'ambito dell'istruzione.Cita una lettera scritta da un gruppo di dirigenti scolastici pubblicata sul Times, dove questi mettono in guardia sui possibili rischi che software quali ChatGPT, la più conosciuta intelligenza artificiale del momento, possono rappresentare per l'istruzione.Nella lettera viene chiesto al governo che sia istituita al più presto una commissione indipendente che stabilisca cosa sia "bene" e cosa sia "male" nell'utilizzare le IA, il cui recente e sempre più veloce sviluppo viene descritto come "sconcertante" da Sir Anthony Seldon, scrittore e principale artefice della lettera. Buckingham spiega l'attuale ambito di utilizzo delle IA: generazione di immagini, motori di ricerca, piattaforme di condivisione di file e sistemi di recensione dei rivenditori.Cita la recente vittoria al Sony World Photography Awards di Boris Eldagsen che ha partecipato con un'immagine creata con un'intelligenza artificiale per portare all'attenzione il problema della difficoltà di "smascherare" contenuti creati con le IA. Continuando a parlare di ChatGPT, evidenzia che il plagio è da sempre esistito e per quanto esistano software online per rilevarlo, adesso diventa molto difficile se non impossibile smascherarlo.Parlando poi, di come crea i contenuti, mette in evidenza quanto "costi" in risorse ambientali far funzionare un tale software. In chiusura dell'articolo scrive come possa essere usata L'IA nell'insegnamento e cita Umberto Eco: "se vuoi usare i media per insegnare a qualcuno, devi prima insegnargli come capire i media. L'educazione ai media non riguarda principalmente l'insegnamento con o attraverso i media, ma l'insegnamento dei media: non deve essere confuso con i media educativi o la tecnologia educativa". L'istruzione ha sempre usato dei media,per esempio il libro, quindi starà agli insegnanti capire come utilizzare al meglio questa nuova tecnologia.
friccio1

Advancing meaningful learning in the age of AI - Oregon State Ecampus News - 0 views

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    L'intelligenza artificiale generativa sta entrando sempre di più nella nostra quotidianità, attraverso un gran numero di applicativi accessibili ad un numero sempre più vasto di utenti. Nel campo dell'educazione, numerosi software integrano ormai diverse funzioni dell'intelligenza artificiale fornendo a studentesse e studenti a diversi livelli di effettuare ricerche, generare testi e immagini attraverso semplici richieste inserite in un prompt. Le preoccupazioni dell'impatto di questa tecnologia sulle capacità e sulla qualità dell'apprendimento sono molte, oltre alla validità delle risposte generate dall'intelligenza artificiale. Una prima prospettiva, prevalentemente pessimistica, vede l'AI come uno strumento di cui possa essere facile abusare, in grado di trovare le soluzioni al posto dei discenti, impattando così negativamente l'apprendimento. Ma esistono anche altri punti di vista. L'AI non è uno strumento che sancisce fine dell'apprendimento significativo, ma è un'ulteriore occasione per riflettere sui processi e ambienti di apprendimento. Un team dell'Oregon State University Ecampus ha recentemente revisionato la tassonomia di Bloom inserendo le funzioni che gli strumenti di intelligenza artificiale stanno o potrebbero svolgere, considerando anche i modi in cui i discenti già utilizzano l'AI nei processi di apprendimento. L'obiettivo della piramide di Bloom aggiornata è mettere a disposizione degli insegnanti uno strumento, una bussola per valutare le facoltà umane distintive, per enfatizzarle, così come riconoscere i compiti che possono essere assolti dalla tecnologia, di modo da guidare una revisione ponderata delle attività e delle valutazioni di ogni processo di apprendimento.
eva_magon

Possibile quadro di riferimento di alfabetizzazione all'intelligenza artificiale - 2 views

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    L'articolo apparso sulla rivista Computers abd Education Open nel mese di giugno 2024 è frutto dello studio della Prof.ssa Stolpe e del Prof. Hallström, entrambi docenti presso l'Università svedese di Linköping. L'obiettivo dello studio svolto è quello di fornire un quadro di riferimento a docenti e ricercatori per integrare l'alfabetizzazione dell'Ai all'interno dell'alfabetizzazione tecnologia. Questo tipo di alfabetizzazione è necessaria soprattutto per gli studenti di oggi che devono sviluppare capacità, conoscenze e ragionamenti etici legati a tecnologie destinate a rimanere a lungo. Nello studio vengono analizzati e confrontati cinque quadri di riferimento per l'AI literacy presenti in letteratura attualmente e poi messi in relazione con l'alfabetizzazione tecnologica, per fornire un modello di alfabetizzazione specifica dell'intelligenza artificiale. Il quadro formulato appare completo, secondo i due autori, anche se attualmente necessita di prove empiriche sul campo. Ne emerge comunque che l'alfabetizzazione sull'IA per gli studenti è collegata alla conoscenza scientifica tecnologica, anche se risulta comunque difficile definire le competenze tecniche "pure" relative all'intelligenza artificiale. Tale studio risulta comunque utile non solo per gli studenti ma anche per ricercatori, politici, dirigenti scolastici e insegnanti in un'ottica di intreccio sempre più fitto tra uomo e tecnologia.
tizianocausin

AI writing takes away meaningful learning - The Record - 1 views

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    Suzanne Ehst condivide la propria opinione riguardo all'uso dell'intelligenza artificiale per gli studenti universitari. In particolare si focalizza sul chatbot più potente al momento: chatgpt. Essendo avanzatissimo, risulta molto difficile distinguere i suoi output dai comportamenti di un essere umano. L'autrice si pone il problema dell'approccio da utilizzare in campo accademico. Inevitabilmente, dobbiamo prediligere una posizione critica. In particolare, viene preso in considerazione uno dei momenti più importanti dell'apprendimento: la produzione. L'obiettivo pedagogico di produrre un testo su un determinato argomento sta proprio il processo produttivo in sè: saper recuperare, ricostruire, esporre, argomentare... tutto questo è alla base di un apprendimento significativo della materia. Invece, inserendo la consegna nel chatbot, si può tranquillamente bypassare la fatica del carico cognitivo e comunque produrre l'output richiesto. Compiere un task ad intelligenza zero. Si capisce dunque che tutto ciò va assolutamente contro le finalità apprenditive dell'assegnazione di un compito. Tuttavia, se lasciarsi sostituire dall'AI di turno sarebbe una catastrofe, bandirla risulterebbe altrettanto grave. Significherebbe ignorare la sua esistenza, ignorare che possa essere usata da studenti "pigri" ed ignorare le sue potenzialità. La speranza di Suzanne Ehst è che la risposta collettiva a questo nuovo strumento sia saggia. Lei, ad esempio, propone di usarlo in fase di pre-produzione, per superare il blocco dello scrittore. La domanda che pongo a questo gruppo è: quali sono le best practices per un uso critico della strong AI? Ovvero: come possiamo utilizzare delle macchine squisitamente computazionali per promuovere l'apprendimento significativo?
massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
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    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
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    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
iveta4

​2016, fuga dallo smartphone - 5 views

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    Non è ancora accaduto ma succederà. I consumatori vedono il tramonto dello smartphone tra i dieci 'hot consumer trends' rilevati da Ericsson. La metà degli utenti crede che l'uso del nostro tanto amato telefonino andrà ad esaurirsi entro i prossimi cinque anni, soppiantato dall'intelligenza artificiale che entra prepotentemente nella nostra vita quotidiana. Articolo parla di un rapporto annuale " 10 HOT CONSUMER TRENDS 2016",prodotto da ConsumerLab di Ericsson,.azienda svedese che indaga sulle tendenze,attese dei consumatori con la tecnologia.,per il campo di innovazione.
cioli64

Gemello digitale: quali utilizzi attuali e prospettive future - 4 views

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    Questo articolo riprende il concetto di DIGITAL TWIN introdotto nel 2002 da Michael Grieves del Florida Institute of Technology. Il concetto di Gemello Digitale è basato sull'idea che un set di informazioni digitali relative ad un sistema fisico di riferimento diventerebbe (il set informazionale) una entità a sé stante. Nella sostanza esso vivrebbe quasi di vita propria in quanto l'intelligenza artificiale utilizzata clonerebbe il sistema reale originario preso a riferimento. Il Gemello Digitale può essere utilizzato in diversi campi, tra cui la Sanità apportando un duplice vantaggio: una maggiore gestione della prevenzione ed un efficientamento dei costi del sistema. Se riflettiamo sulla portata in campo medico i margini di progresso sono impressionanti: i modelli predittivi di intelligenza artificiale che replicano virtualmente il funzionamento di un oggetto fisico permetterebbe di gestire le prestazioni future senza intervenire sul "pezzo" di riferimento. Per renderci conto proviamo a sostituire il "pezzo" di riferimento con il nostro cuore. Potremmo monitorare costantemente sulla base dell'informazione reale del nostro cuore, come virtualmente il esso si modificherebbe, soffrirebbe o si arresterebbe in differenti scenari. Si instaurerebbe un circolo virtuale tra input (reali) ed output virtuali. Molte aziende stanno sviluppando modelli digitali gemelli di organi umani che tramite sensori potranno dialogare in tempo reale con l'organo di riferimento con un monitoraggio continuo Questo concetto del Digital Twin si incastra molto bene nella interessante dissertazione riportata da Floridi nella "Quarta Rivoluzione" sulla Salute Elettronica. Il nostro corpo diventa un corpo trasparente a tutti i dispositivi digitali e un corpo condiviso aumentando quella che Floridi definisce la nostra Ipercoscienza attraverso un processo di Democratizzazione, di Socializzazione e Disponibilità dell'informazione digitale. Come si concilia questo costr
dorottea

Digital ed Export, a scuola con UniCredit | Il Friuli - 2 views

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    Evento formativo organizzato dalla banca Unicredit per imprenditori . L'iniziativa è articolata in tre mezze giornate di lezioni e approfondimenti, tenute da specialisti della banca ed esperti provenienti dal mondo della ricerca e dell'imprenditoria, per fornire ad export manager e imprenditori approfondimenti e spunti di riflessione sul rapporto tra export e digitalizzazione, sulle nuove geografie per l'export, sulle strategie di marketing a supporto del posizionamento all'estero, su big data, intelligenza artificiale, machine learning e e-commerce. Un approfondimento sarà dedicato anche a temi quali la contrattualistica e la fiscalità internazionale, il credito documentario e la digital trade chain.
lchiari

How Might ChatGPT Impact Journalism and Media Education? - 1 views

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    John v. Pavlik è professore di giornalismo e studi sui media alla Rutgers, l'Università Statale del New Jersey, USA. Ha svolto ricerche riguardanti l'impatto delle nuove tecnologie sul giornalismo, sui Media e sulla società. Recentemente ha effettuato un'analisi sulla Chatbot Chatgtp occupandosi degli aspetti positivi e negativi del suo utilizzo. La Chatgtp è stata lanciata per la prima volta a fine novembre 2022 come strumento di linguaggio, in grado di rispondere in modo efficace ed autorevole a vari quesiti e argomenti per cui la si utilizza. La ricerca si è occupata dei modi in cui ChatGPT potrebbe contribuire al miglioramento del giornalismo e l'educazione ai media ma anche dei pericoli in cui si potrebbe incorrere con il suo utilizzo. Da un lato si evidenziano i pregi, come ad esempio essere uno strumento di riferimento e ricerca e dall'altro i pericoli riguardanti il plagio, l'etica, i pregiudizi e l'integrità intellettuale. Gli studenti che usano ChatGPT potrebbero modificare le parole all'interno degli elaborati pensando in questo modo di non commesso plagio usando la chat. Può essere inoltre difficoltoso garantire un lavoro non compromesso da ChatGPT e che quindi intacchi l'integrità intellettuale. Un altro pericolo potrebbe derivare da governi, classe dirigente, società che possono creare dei contenuti, delle fakes news, per manipolare la opinioni e comprensione delle stesse da parte del pubblico. Altro fatto che con ChatGPT non c'è un meccanismo che costruisca un marcatore nel testo e che possa essere essere eventualmente rimosso. In ogni caso anche se ci fosse il marcatore gli studenti potrebbero riscrivere quanto ricavato dalla chat ma non si risolverebbe comunque il problema legato a plagio, pregiudizi ed etica. Un altro problema riguarda le fonti perché in questo momento ChatGPT non è in grado di fornire fonti per le sue informazioni e opinioni. Al momento sembrano che ci siamo più pericoli di quanto non siano i pregi.
Manuela

Apprendere ed insegnare nell'era degli ecosistemi digitali intelligenti: pratiche didat... - 1 views

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    Gli autori, Salvatore Messina, Cristina Gaggioli e Chiara Panciroli, descrivono i risultati preliminari di uno studio investigativo volto ad esplorare le preferenze degli studenti nell'affrontare specifici compiti con particolare attenzione all'impatto potenziale dell'ambiente esterno sulla determinazione delle scelte strategiche e analizzare l'influenza delle piattaforme digitali e dell'IA sul panorama educativo attuale. La ricerca ha l'obbiettivo di comprendere quali sono i metodi di studio, le strategie adottate dagli studenti nell'affrontare specifici compiti, sviluppare metodi didattici che possano potenziare tali strategie e infine proporre modalità per ottimizzare i processi di organizzazione delle conoscenze. I risultati preliminari offrono uno sguardo approfondito sulle dinamiche di apprendimento evidenziando la coesistenza di pratiche tradizionali e una crescente apertura alle potenzialità delle tecnologie digitali soprattutto quando queste offrono un approccio visivo globale e intuitivo. Secondo gli autori riveste grande importanza rendere gli studenti consapevoli della possibilità di ottimizzare il tempo di studio e migliorare l'efficacia del proprio apprendimento attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici interattivi.
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