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Advancing meaningful learning in the age of AI - Oregon State Ecampus News - 0 views

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    L'intelligenza artificiale generativa sta entrando sempre di più nella nostra quotidianità, attraverso un gran numero di applicativi accessibili ad un numero sempre più vasto di utenti. Nel campo dell'educazione, numerosi software integrano ormai diverse funzioni dell'intelligenza artificiale fornendo a studentesse e studenti a diversi livelli di effettuare ricerche, generare testi e immagini attraverso semplici richieste inserite in un prompt. Le preoccupazioni dell'impatto di questa tecnologia sulle capacità e sulla qualità dell'apprendimento sono molte, oltre alla validità delle risposte generate dall'intelligenza artificiale. Una prima prospettiva, prevalentemente pessimistica, vede l'AI come uno strumento di cui possa essere facile abusare, in grado di trovare le soluzioni al posto dei discenti, impattando così negativamente l'apprendimento. Ma esistono anche altri punti di vista. L'AI non è uno strumento che sancisce fine dell'apprendimento significativo, ma è un'ulteriore occasione per riflettere sui processi e ambienti di apprendimento. Un team dell'Oregon State University Ecampus ha recentemente revisionato la tassonomia di Bloom inserendo le funzioni che gli strumenti di intelligenza artificiale stanno o potrebbero svolgere, considerando anche i modi in cui i discenti già utilizzano l'AI nei processi di apprendimento. L'obiettivo della piramide di Bloom aggiornata è mettere a disposizione degli insegnanti uno strumento, una bussola per valutare le facoltà umane distintive, per enfatizzarle, così come riconoscere i compiti che possono essere assolti dalla tecnologia, di modo da guidare una revisione ponderata delle attività e delle valutazioni di ogni processo di apprendimento.
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