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Group items matching
in title, tags, annotations or url

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SafeGov.org - Google admits data mining student emails in its free education apps 2014-... - 0 views

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    "by Jeff Gould, SafeGov.org Friday, January 31, 2014 When it introduced a new privacy policy designed to improve its ability to target users with ads based on data mining of their online activities, Google said the policy didn't apply to students using Google Apps for Education. But recent court filings by Google's lawyers in a California class action lawsuit against Gmail data mining tell a different story: Google now admits that it does data mine student emails for ad-targeting purposes outside of school, even when ad serving in school is turned off, and its controversial consumer privacy policy does apply to Google Apps for Education."
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    Attenzione alla data: alcune cose potrebbero essere cambiate nel frattempo.
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Judge Orders Back Pay For Sheltered Workshop Employees - Disability Scoop 2016-02-05 - 0 views

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    "by Lauren Lindstrom, The Blade/TNS | February 5, 2016 TIFFIN, Ohio - A judge has ordered Seneca Re-ad Industries Inc. to pay more than $54,000 in damages and back pay after ruling that the sheltered workshop wrongly set subminimum wages for three of its employees with disabilities. Judge Steven D. Bell, an administrative law judge for the U.S. Department of Labor, ruled this week that the employer was not justified when it paid three of its employees below minimum wage. He also ruled that the subminimum wages were not accurately assessed. The case involves three employees of the Seneca Re-Ad Center, a sheltered workshop in Fostoria. In a petition filed in November with the Department of Labor, the employees said their disabilities, which include visual impairment and Asperger's syndrome, did not interfere with their work productivity and they should be paid minimum wage."
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CHOCOLAT 3B Podcast - #ltis13 IAMARF Andreas Formiconi 2013-04-10 - 1 views

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    "Prendete un aggregatore e usatelo con feed riferiti a contenuti diffusi periodicamente da una fonte qualsiasi, come ad esempio i programmi di una radio: avete fatto un podcast. Etimologia controversa: 1) Personal On Demand broadCASTing [1] 2) iPOD broadCASTing Adottate quella che preferite, l'importante è che abbiate afferrato il concetto: se non vi è chiaro costruitevelo intorno all'idea di matrimonio fra radio e internet. Nel video seguente un esempio concreto."
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    Sottotitolazione dei video tutorial al 25 maggio 2013: http://www.amara.org/en/videos/rVHqxPbw8m90/info/importare-un-file-opml-in-bloglines/ sottotitoli completi.
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prova inserimento su post di rss - 2 views

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    per i nuovi di diigo; fatta ricerca per tag RSS dalla mia libreria > copiato indirizzo link rss (tasto destro sull'icona rss a destra in alto) incollato qui sul post (magari qualcuno può anche trovarvi qualcosa di utile). Tanti potevano essre etichettati anche come opml ma allora non me ne ero ancora itneressato (dovrei ri-taggarli adesso, prima o poi...)
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    Grazie Fabrizio! Allora, se https://www.diigo.com/rss/user/Digobarfab/rss - che hai bookmarked - ci dà un feed con tutti i segnalibri che hai taggato rss finora, allo stesso modo https://www.diigo.com/rss/user/Digobarfab/rss = segnalibri che io ho taggato RSS finora, e https://groups.diigo.com/group/ltis13/rss/tag/rss = tutti i segnalibri che sono stati taggati RSS e condivisi col gruppo ltis13 finora. E se sostituisco quel /rss finale con /[qualsiasi tag] in una o l'altra dei 3 URL precedenti ottengo tutti i post taggati con quel qualsiasi tag da te o me, o condivisi col gruppo ecc. Giusto? Però quel che non mi è chiaro è la parte "prova inserimento su post" del tuo segnalibro. Dov'è quel post dove hai inserito un reader per quel https://www.diigo.com/rss/user/Digobarfab/rss ? Cioè qual'è la piattaforma **blog** che permette l'inserimento **in un post** (e non solo nel template generale) di uno (o più) feed reader? Vero, quando Ning era una rete di reti, e non quell'hosting a pagamento di reti discrete che è diventato, si poteva fare nella home di una rete: quando il presidente e allora generale Musharraf aveva decretato lo stato d'emergenza in Pakistan, , avevo aperto pakfeeds.ning.com per un amico in Rawalpindi che prima era stato piuttosto pro-Musharraf, ma era rimasto molto male dalla censura a tutte le TV, e vi avevo schiaffato un mucchio di feed reader per tutti i canali di informazione web alternativi che i militanti dei diritti umani avevano subito aperto. E con wikispaces, si può fare in qualsiasi pagina - vedi http://subtitling-for-accessibility-education-and-creativity.wikispaces.com/ltis13+Blog+Blogspot , ottenuta dalle righe riguardanti i blog blogspot.com del file OPML di Andreas, e facendo un po' di "cambia in" semplici per trasformarle nel codice wiki di feedreader wikispaces corrispondenti Ma con una piattaforma blog?
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VOXINOX la Radio des jeunes Seniors - A propos de VOXINOX - 2 views

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    "QUE DES PROFESSIONNELS! Les Voix Les chroniques et émissions que vous trouverez sur ce site ont été conçues par des professionnels qui ont sacrifié une grande partie de leur vie pour le media radiophonique. Ils ont pris une retraite méritée mais leur passion n'a pas disparue. La preuve... Les VIP Que des personnalités ou des "people" ayant ou n'ayant jamais fait de radio. Elles nous livrent ici leur chroniques ou anecdotes à la sauce Voxinox. QUE DE L'INEDIT! Les émissions présentes sur ce site n'ont jamais été diffusées ou distribuées ailleurs que sur ce site. Elles appartiennent à leurs auteurs en collaboration avec VOXINOX. "
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    Tanti file audio riutilizzabili per attività linguistiche. La pagina Copyright - http://voxinox.ch/articles.php?lng=fr&pg=910 - dice che le risorse sono sotto una licenza http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/ch/ e che per utilizzazioni derivate, bisogna chiedere il permesso. Tuttavia, quando ho chiesto chiarimenti sul loro forum in http://www.voxinox.ch/thread.php?lng=fr&pg=4297&cat=1 , hanno risposto: " Le choix de ce copyright est uniquement fait pour nous protéger des sites aspirateurs ou voir de sites qui s'approprient notre travail. Cette licence à l'avantage d'être tout de même assez explicite. Nous n'avons pas le moyens de créer notre propre licence. Vous pouvez utiliser notre contenu à des fins non commerciales sans autre, comme dans le cas de classes d'école. Travailler sur le contenu ou l'illustrer a des fins pédagogiques est accepté dans le cadre d'internet. Tout ce que nous demandons est de mettre une mention ou mieux un lien sur l'origine de cet élément. Dans le cas d'éventuels droits d'auteurs, pour une diffusion publique hors internet, ils seront à régler auprès des organisme comme la Suisa ou la SSA (soumis à autorisation). Notre partage concerne, dans le cas d'un podcast, le podcast en entier des dérivés." Si c'est commercial, il faut nous contacter par email et détailler votre projet car ça dépasse le cadre de la crative commons et ce afin d'obtenir les autorisations des auteurs puis d'examiner les implications avec les différentes sociétés suisses de droits d'auteurs. " Concretamente, questo significa che i derivati creati a scuola sono OK a patto di - indicare la paternità dell'opera originale e il link ad esso - pubblicare il derivato in modo che non crei redditi; perciò non su piattaforme con annunci pubblicitari, come YouTube.
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hacker.pdf - 0 views

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    cultura degli hacker
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File OPML del cMOOC #ltis13 - 0 views

  • http://ovisnigra.wordpress.com/feed
    • Claude Almansi
       
      non funziona il feed né l'URL semplice
    • Andreas Formiconi
       
      questo ha creato il blog senza scrivere alcun post
  • Marin첫 Guida" xmlUrl="http://marinuguida.wordpress.com/feed/
    • Claude Almansi
       
      non funziona il feed né l'URL semplice
    • Andreas Formiconi
       
      questo ha creato il blog senza scrivere alcun post
    • Claude Almansi
       
      ah OK
  • http://pavlik1965.wordpress.com/feed
    • Claude Almansi
       
      stesso feed sotto
    • Andreas Formiconi
       
      Questo mi pare che funzioni: ha scritto un post infatti
  • ...4 more annotations...
  • http://pavlik1965.wordpress.com/feed
    • Claude Almansi
       
      stesso feed sopra
  • http://clouddidattica.blogspot.it/feeds/posts/default/
    • Claude Almansi
    • Andreas Formiconi
       
      Guardato: mi sembra normale. Non lo so
    • Claude Almansi
       
      OK, l'aggregatore l'avevo creato - come quasi tutti - passando dall'editore "wikitext" dove ho incollato ogni volta lo stesso aggregatore, poi vi ho sostituito l'URL con quello del feed giusto. Adesso ho riprovato passando dall'editore WYSIWYG -> widget per RSS feed. Quando ho messo l'URL nel widget, il software ha scritto: "A feed could not be found at http://clouddidattica.blogspot.it/feeds/posts/default/" Che Lucrezia Maria abbia disattivato i feed, forse?
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    Nelle annotazioni: problemi di feed
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L'html e l'arte di arrangiarsi | cloud bianco [Monica Terenghi] - 2 views

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    "Il post di Andreas Qualche altro elemento HTML mi spinge a descrivere come ho creato (sto ancora creando) la pagina Villaggio cmooc#ltis13 di questo blog. Non è una procedura molto elegante (quella non la conosco). Si tratta solo dell'arte citata nel titolo di questo post. tabella_villaggioPer tenere in ordine tutte le immagini/avatar mi serviva una tabella, ma l'editor di wordpress non la prevede e non c'era ancora il tutorial di Andreas. Ho creato quindi la struttura della tabella con KompoZer, ho copiato il codice html e l'ho incollato nel Text della pagina del blog (sapevo dei tag e poi e poi ma non ricordavo la sintassi). ..."
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USPTO releases 142 pages of emails sent by MPAA to USPTO over the treaty for the blind ... - 1 views

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    "Submitted by James Love on 22. June 2013 - 14:22 Attached is an electronic copy of a FOIA received from USPTO, of email messages sent by MPAA lobbyists to the USPTO, about the WIPO negotiations on a treaty for copyright exceptions for persons with disabilities. (Copy here). The FOIA request covered: All correspondence sent to the USPTO from Disney, Viacom, the MPAA or members of the MPAA, regarding the WIPO treaty on copyright exceptions for persons who are blind for the time period 2013."
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    L'allegato menzionato è http://keionline.org/sites/default/files/F-13-00172_Final%20Response.pdf Questa è la fonte degli e-mail citati in http://www.washingtonpost.com/politics/filmmakers-group-tries-to-reshape-treaty-that-would-benefit-the-blind/2013/06/22/f98e6130-d761-11e2-9df4-895344c13c30_story.html (segnalibro già condiviso col gruppo ltis13)
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Indire, sito ufficiale - 2 views

  • Se l’introduzione di queste dotazioni ha consentito di cambiare il modo di fare lezione, la disposizione dei banchi in file parallele orientate verso la cattedra non è più un’organizzazione funzionale perché si scontra con la dinamicità di processi, con la flessibilità della comunicazione e dell’interazione resa possibile dalle ICT.
  • Un ambiente didattico organizzato in questo modo è infatti predisposto unicamente per ricevere informazioni e non per cercare e selezionare fonti, negoziarle e condividerle.
  • Nell’ambito della ricerca sui nuovi spazi dell’apprendimento, l'Istituto Indire ha collaborato, inoltre, alla stesura dei principi ispiratori delle Linee guida edilizia scolastica, recentemente pubblicate sul sito del MIUR. Le linee guida prefigurano nuovi ambienti nei quali l’aula, tradizionalmente intesa, non è più lasciata sola nei processi di insegnamento e apprendimento: “per molto tempo l’aula è stata il luogo unico dell’istruzione scolastica, rispetto alla quale erano strumentali o accessori: i corridoi, luoghi utilizzati solo per il transito degli studenti. Tutti gli spazi della scuola erano subordinati alla centralità dell’aula o il laboratorio per poter usufruire di attrezzature speciali. Questi luoghi erano vissuti in una sorta di tempo “altro” rispetto a quello della didattica quotidiana. Ogni spazio era pensato per una unica attività e restava inutilizzato per tutto il resto del tempo scuola. Oggi emerge la necessità di vedere la scuola come uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, confort e benessere”.
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  • La classe deve essere sufficientemente flessibile da consentire anche lo svolgimento di lavori di gruppo nei quali “l’insegnante non svolge interventi frontali ma assume il ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando  ambienti di apprendimento atti a favorire un  clima positivo e la partecipazione ed il contributo di ciascuno studente in tutte le fasi del lavoro dalla  pianificazione alla valutazione. Dovranno dunque essere pensati spazi per i lavori di gruppo, con arredi flessibili in modo tale da consentire configurazioni diverse coerentemente con lo svilupparsi e l’alternarsi delle diverse fasi dell’attività didattica. Un ambiente di questa natura deve essere in grado di essere sufficientemente flessibile da consentire, ad esempio, lo svolgimento di attività in gruppi di piccola o media composizione (ad es. in gruppi specialistici che lavorano, in parallelo, su argomenti affini), discussione e brainstorming (ad es. studenti e docente che si confrontano sulla soluzione di problemi, condividono le conoscenze pregresse, discutono su ipotesi di lavoro), esposizione/introduzione/sintesi a cura del docente, presentazione in plenaria di un elaborato a cura degli studenti, esercitazioni che coinvolgono tutta la classe ecc”.
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boredom2.ppt - Google Drive - 8 views

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    Presentazione di Jeff Cooper e David Weksler - congresso Moodle 2013. Condivido perché suggeriscono siti e pratiche didattiche molto molto efficaci.
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Wholesale Adoption of iPads by Schools a Mistake | ETCJ Harry Keller 2013-07-11 - 6 views

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    Posted on July 11, 2013 by JimS By Harry Keller "...I don't really see the rush, the extreme hurry exhibited by districts to buy expensive iPads, and forgo other expenditures to do so, when this development in computing devices is still playing itself out. The next great device could be announced tomorrow and could put iPads on the shelf until Apple manages to come out with a newer model. Manufacturers are scrambling to entice consumers to their particular device, while almost entirely ignoring the problems that schools face. When a school chooses widespread adoption of a consumer or business product, it's taking a risk. Often, it's bowing to parental pressures at the same time. While we should applaud schools for overcoming traditional education inertia, we should also realize that some of these new things are just fads or early examples of an incompletely developed new technology. The fact that so many districts are going in so many directions indicates strongly that we don't know where these trends will end. Until we do, I think that wholesale adoption of iPads by high schools is a mistake. My specialty is science. I have yet to see a great science app for high school on an iPad. Mostly, they're just games, animations, and other ordinary stuff. My disclaimer here is that I run a company that puts out an online science application that I consider to be great and am currently porting to the Chromebook, iPad, and Android tablets. Vendors have to cover all bases eventually. I'd rather not have to spend all of this money on fads, but major customers are demanding it. The result will be higher prices."
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    L'approccio è regionevole: siccome non sappiamo quale sia il traguardo di tutta questa forsennata corsa ai tablet, tanto vale non spendere tutti quei soldi sull'iPad (che costa più degli altri e prosciuga le casse delle scuole). Tuttavia l'autore non dedica una parola al vero punto: che non è l'adozione di questo o quel device, questa o quella app (di scienze, nel suo caso) a fare la differenza nella qualità, ma la testa degli insegnanti e il paradigma didattico che si decide di adottare. Intanto nelle scuole superiori italiane si insiste sull'acquisto delle LIM, che poi naturalmente vengono usate come semplici proiettori 90 volte su 100. Tuttavia i fondi statali vengono erogati più volentieri per una LIM che per tre o quattro proiettori. Facendo felici chi?
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    Sottoscrivo totalmente! Come al solito al traino delle mode tecnologiche del momento si scorda il fatto che "la tecnologia è utile solo se è serva delle altre discipline" (cito il prof. Piochi, didatta della matematica, in una sua letio magistralis a "Psicologia dell'apprendimento della matematica") e che senza la capacità (e la voglia!) di produrre e gestire autonomamente contenuti e metodi, senza una didattica che crei passione, non c'è tecnologia che tenga. Quanto poi allo specifico dell'Ipad, si ripropone ciò che è già accaduto in precedenza con Microsoft: affidarsi ad occhi bendati e con mani e piedi legati ad una tecnologia proprietaria solo per le sue capacità di marketing, non capendo (o fingendo di non capire) che in questo modo si finisce per creare una dipendenza dal fornitore che diviene via via più ferrea fino a diventare assoluta con buona pace della libertà di insegnamento
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    sottoscrivo
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    Sottoscrivo solo in parte. Sono più che d'accordo sul fatto che le LIM siano delle specie di mammuth destinate all'estinzione, e anch'io non mi capacito del fatto che molte scuole (e il ministero stesso) continuino a spendere soldi per acquistarle. Anche perché, come dice Lucia, il 90% degli insegnanti le usa come semplici lavagne o come proiettori, quindi basterebbe dotare le classi di proiettori e di un normalissimo computer ad esso collegato. Sul discorso iPad/tablet Android non sono del tutto d'accordo. Conosco troppo poco il mondo Android per poter dire che i tablet Android danno problemi (però ho sentito dire da più parti che quando si fanno esperienze di uso di tablet Android con un device per ogni alunno, i problemi ci sono), però conosco molto bene il mondo della scuola, e ho fatto l'esperienza di una classe con iPad (un iPad per studente/insegnante, una Apple tv e un proiettore). In un anno non abbiamo avuto un solo problema tecnico, mai. Per la mia esperienza del mondo della scuola, questo è un aspetto assolutamente fondamentale per convertire all'innovazione tecnologica anche quella parte del corpo docente che è un po' restio. Se queste persone si trovano di fronte a dispositivi che si piantano o che danno problemi, trovano la scusa giusta per abbandonare, criticare o dire che sono soldi buttati. Se invece tutto funziona, piano piano anche chi è scettico vede la portata innovativa di una classe digitale. Diventa più facile anche per chi è ancora un docente un po' tradizionale passare a una didattica più attiva, meno trasmissiva e più coinvolgente. Viene un po' sa sé (cosa invece che non accade assolutamente con la LIM, anzi, la LIM perpetua la lezione frontale). Ovvio che potrei avere torto marcio, e ovvio che capisco le vostre critiche alla scelta dell'iPad (formato proprietario, grande multinazionale americana e tutto il resto). Per ora, spendere di più inizialmente per avere una situazione ottimale mi sembra comunque la soluzione miglio
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    "avere una situazione ottimale mi sembra comunque la soluzione" Come si fa a darti torto su questo?! Solo che avere la "i" davanti non è la soluzione ottimale dal punto di vista tecnico, mentre lo è dal punto di vista marketing. E chi te lo dice è un tecnico che per 20anni si è tenuto volutamente distante dalle "i" davanti (e non solo da quelle)
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    Francesco, mi spieghi cosa c'è che non va dal punto di vista tecnico? Io, dopo una vita passata su ms-dos (prima) e windows (per vari anni, con frequenti crash del sistema operativo, e computer che "ponsavano" come malati di asma gravi e che diventavano obsoleti assai rapidamente), per motivi che non mi dilungo a spiegare, sono passata a tutte le i davanti, dalla prima all'ultima (iMac, iPad, iPhone) e mi sembra di stare in paradiso. Non ho più avuto problemi e ritrovo con facilità qualsiasi file, anche quelli che per sbadataggine ho salvato nella cartella sbagliata. Avrei voluto provare anche Linux, ma i casi della vita mi hanno messo davanti tutte queste i, e per ora lì mi sono fermata. Nei computer che abbiamo a scuola, ho in effetti notato che quelli che girano con Linux, anche se vecchi, funzionano parecchio meglio di quelli in cui i nostri tecnici di laboratorio o vari colleghi si ostinano a voler tenere Windows.
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    Capisco, ma sai com'è: se utilizzi una piattaforma unica e costruita per essere ben integrata, ti troverai sempre senza (seri) problemi, al di lla di quale sia il sistema che adotti. Per quanto riguarda le tue esperienze pregresse non so proprio che dirti: per questioni legate alla clientela (ovvio che un consulente non può che adattarsi!) opero da sempre su sistemi senza la i davanti e non mi riconosco nella tua storia tormentata... Che ciò possa dipendere dal fatto che mentre da una parte ci mette le mani chiunque (magari malamente) dall'altra il tutto risulta piuttosto "blindato"? La mia è solo un'ipotesi sia chiaro! Ma appunto: pur seguendo una certa logica, non posso lamentare i problemi che hai avuto tu. Per "certa logica" intendo dire che non mi sono mai fiondato ad aggiornare un sistema operativo con l'ultima versione appena uscita (anzi: per la verità attendo sempre almeno il service pack 1 quando non il 2: attualmente lavoro ancora con Windows XP!!!), ne ammetto facilmente e con leggerezza l'installazione di utilities, add-onn, plugin ed amenità varie. Io però noto che, usando questo ambiente e software prevalentemente opensource, non ho mai riscontrato problemi a scambiare informazioni con altri, nemmeno con gli utenti con le "i" davanti da quali pur arriva in genere robaccia carica di fronzoli quantomeno inutili quando non fuorvianti. In ogni caso lungi da me criticare chi opta per apple: libero di farlo se si tratta di una scelta! Per la scuola invece sarei sinceramente molto più propenso ad utilizzare ambienti più aperti, meno costosi e meno "blinda utenti"!
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    Ma, sarà ma io non ho problemi nemmeno a interfacciarmi con utenti che usano altre piattaforme. E la mia esperienza negativa con Windows (o con Winzzoz come lo chiamano a volte in Toscana) è condivisa da tutti i miei colleghi che si trovano a usare i computer dei nostri laboratori. Forse i nostri tecnici non fanno corretta manutenzione (però anche noi abbiamo XP e non installiamo con facilità utilities varie, perché la password ce l'hanno solo gli amministratori, cioè i nostri ITP). Ci stiamo trovando bene invece con Linux, gli stessi vecchi PC con Linux girano 10 volte meglio che con Windows, quindi in una mia ipotetica classifica, il sistema operativo di Bill lo metterei in coda. Però hai ragione, per la scuola (soprattutto per i PC), sistemi e software aperti sono sicuramente la soluzione migliore. Via libera al pinguino ;-)
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Catch the Royal Rattle - 2 views

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Fair Use, MOOCs, and the Digital Millennium Copyright Act: FAQs - 0 views

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    "Fair Use, MOOCs, and the Digital Millennium Copyright Act: Frequently Asked Questions In October 2015 the Librarian of Congress issued new rules permitting certain teachers of Massive Open Online Courses (MOOCs) to break encryption on DVDs, Blu-Ray discs and streaming videos to create short clips for use in their teaching. It's a major step forward for MOOC teachers and their students. This document, prepared by Professors Peter Decherney and Brandon Butler, answers some of the most common questions you might have about the new rule."
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    (Per il contesto, vedi http://infojustice.org/archives/35654 e http://ipclinic.org/2016/01/22/fair-use-moocs-and-the-digital-millennium-copyright-act-frequently-asked-questions/) Parti problematiche: Coursera and Udacity are for profit companies. Can they take advantage of the exemption? Coursera and Udacity are the platforms. Colleges, universities, museums, and other nonprofit organizations offer courses through these platforms. The organization that creates the course must be an accredited nonprofit educational institution, but the provider of the software platform may be for-profit . So a university course offered through Coursera may take advantage of the exemption. How can the material be restricted to students enrolled in the course? We believe that use of passwords provided only to enrolled students will sufficiently limit access to the course content to students or learners. How can redistribution be prevented? Offering streaming rather than downloadable versions of the course content should reasonably limit unauthorized redistribution of the work. Unfortunately, this unfairly disadvantages learners with slower internet access" Cioè l'autorizzazione a far saltare i blocchi anticopia vale soltant per i MOOC che non sono MOOC perché non sono Open ma protetti da password. E l'argomento secondo il quale il fair use vale per i video di corsi Coursera e Udacity, a patto che gli enti che elargiscono il corso non siano a scopo di lucro, anche se le piattaforme lo sono, è dubbio. in effetti Coursera e Udacity traggono profitto dai materiali proposti da questi enti. Quanto all'offerta dei video in solo streaming per impedirne lo scaricamento: almeno nei corsi Coursera dove il link di scaricamento è stato t
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