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Patrizia Brion

Digital Strategy 101 - 2 views

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    Very nice work.
Claude Almansi

Pinocchio nella rete - Google sites - inglese - 0 views

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    "Welcome!!! Through these pages you can enter into our Project. The aims of this project are: to improve the use, discover and disseminate the Web 2.0, open source software and ITC in all kind of schools. Sharing documents by Web2.0 tools Showing the importance to work with different country and different student ages Use teaching strategies like active learning, contextualized knowledge, cognitive and cooperative learning. Using virtual world as educational tool Creating free courses for teacher that want improve their ITC competences I, Riccardo Rivarola, am the data processing responsible, Claudio Filosi is the didactic/pedagogical responsible. Prof. Riccardo Rivarola WARNING! All videos that are not manufactured by us have been chosen with great care but we can not hold accountable if you connect the same to other movies, maybe not education and / or not suitable for minors!"
Daniele Guerrieri

Ausili didatici o feticismo consumista? | Blog del Comitato per la Scuola Pubblica - Va... - 6 views

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    Perché in tempi di magra, dopo aver perso 8 (quasi 9) miliardi di euro, la scuola, secondo una tendenza in corso, dovrebbe fornire ad ogni alunno il tablet della marca più costosa che c'è? Daccordo: funziona meglio degli altri (anche se questo lo dovrebbe decidere una gara d'appalto), ma sono i tablet la cosa di cui oggi ha più bisogno la scuola in Italia?
  • ...10 more comments...
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    Pur essendo un'utente dell'iPad, concordo sul fatto che un laboratorio di pittura, il sostegno agli alunni in difficoltà, e tutte le cose di cui parli siano di gran lunga più importanti. Sull'eliminazione dell'insegnamento della storia dell'arte al biennio del liceo classico e nel percorso moda degli istituti professionali (dove si è passati da 4 ore settimanali di arte e storia del costume nel triennio a ZERO ore nella scuola post-riforma Gelmini) stendiamo un velo pietoso. Se non si parte dal bello,da dove si dovrebbe partire? Detto questo, in Svezia hanno tutto (la pittura e la musica, ma anche i tablet di ultima generazione), perché investono nella scuola e sui giovani. Da noi i soldi servono a pagare le pensioni d'oro e mille altre cose inutili che arricchiscono la casta, impoverendo la scuola e la cultura... Bisognerebbe fare la rivoluzione, ma il popolo italiano non è mai stato rivoluzinario, al contrario dei francesi, e anzi è tendelzialmente di destra, conservatore...
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    Rimane il fatto che i tagli operati contro la scuola in Italia pesano come macigni, per questo non mi sembra il caso di entusiasmarsi per dei costosi contentini.
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    @ Daniele, Mi sono permessa di aggiungere "sostegno" ai tag del tuo segnalibro, perché - egoisticamente e concretamente - mi serve, anche se concettualmente, il tuo testo include l'aspetto sostegno nella didattica. Mi serve quando Andreas ha annunciato in http://iamarf.org/2013/05/09/lo-strano-modo-ltis13-di-trovarci/ che la seconda parte di #ltis13 sarebbe dedicata a trovarci per collaborazioni basate su interessi/problematiche comuni, citava proprio un commento che diceva "Io sono dalle parti di Novara, mi occupo - sono un'insegnante di sostegno, ho bisogno, vorrei trovare, parlare con altri che hanno bisogno di sostegno." E nei tanti contributi dei partecipanti a #ltis13, sono emerse più volte le problematiche create dalle direttive calate da sopra in combinazioni con tagli alle risorse: problematiche generali, ma particolarmente acute per quanto riguarda l'inclusione di tutti (anzi, mo' ti aggiungo anche il tag inclusione, mi sa). Per citarne uno che ricordo adesso: http://appinclusion.blogspot.ch/2013/04/non-solo-app.html di Maria Grazia Fiore e Elisabetta Brancaccio. L'angolazione è diversa della tua, perché loro non rifiutano i tablet a scuola. Però insistono sulla necessità di adottare e utilizzare sia i tablet sia le loro applicazioni in modo inclusivo - e nel determinarlo sono essenziali gli insegnanti di sostegno. @Luisella: sono importantissime le tue osservazioni sulle applicazioni web che dovrebbero funzionare con qualsiasi browser, ma che invece non funzionano con iPad. E d'altronde ci sono anche limitazioni del genere per i tablet android.
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    sì, infatti. Come scrivevo qui, il tablet è un ottimo strumento da utilizzare nel sostegno, ma non solo. Per tutti gli studenti rappresenta un ottimo ausilio per l'apprendimento e una finestra sul mondo. Certo è che, in una scuola depauperata in mille modi (come ricordava Daniele) fa rabbia vedere come l'ex ministro Profumo parlasse sono ed esclusivamente di "dare un iPad a ogni studente" come se con quello si potessero risolvere tutti i mali della scuola italiana, quando invece bisognerebbe iniziare dall'investire nelle risorse umane. Come ricorda Claude, in questo MOOC ho iniziato anche a scoprire i limiti del tablet (PiratePad e Google Translator Kit non funzionano). E comunque, qualsiasi strumento digitale, se viene introdotto senza un rinnovamento nella didattica (e nella mente degli insegnanti), serve a ben poco. Come si sottolinea da più parti, la LIM nella maggior parte dei casi non ha fatto altro che perpetuare la didattica trasmissiva e tradizionale della lezione frontale (si usa per far vedere film, video, immagini, per scriverci, ed è ovviamente molto più comoda e più motivante di una lavagna di ardesia, su cui molte di queste cose non si possono fare, però se si usa solo per questo, la didattica rimane teacher-centred e non student-centred, come è invece in questo MOOC). Comunque concordo con te Daniele, non sai che rabbia mi prende quando dal Ministero arrivano frasi tipo "daremo un tablet a ogni studente" in concomitanza con tagli di ogni tipo su organici, stipendi, FIS...
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    @Claude: Io non rifiuto categoricamente i tablet a scuola, dico di non sopravvalutarne l'importanza e, inoltre, mantenere sveglio il senso critico soprattutto nei confronti di un marchio che usa strategie di vendita basate su forti tecniche di condizionamento. Per i ragazzi che ne hanno un bisogno particolare è un'altra cosa... del resto, già da anni viene dato loro un portatile magari pagato con donazioni o risorse locali. Comunque, per gli alunni che non hanno ancora raggiunto un sufficiente grado di autonomia, spesso, il computer serve solo per "tenerli a balia": l'insegnante di sostegno è insostituibile.
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    Sono d'accordo con te, Luisella: se non rinnoviamo le nostre menti e il nostro modo di fare didattica, i nuovi strumenti servono proprio a poco! L'uso critico e creativo degli stessi sarà significativo.
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    Io credo fortemente nel rinnovamento della didattica e credo che esso possa passare ANCHE sebbene non solo dall'introduzione di nuovi strumenti . La sfida non è insegnare la teconologia ma CON la tecnologia perchè essa mi offre potenti mezzi e mi avvicina ai miei studenti che come ormai dovrebbe essere chiaro a tutti hanno e avranno sempre di più categorie di pensiero e modi di apprendere che non sono più quelli che noi abbiamo usato. La scuola non può più essere quella nostra e dei nostri genitori. Non in quello che viene insegnato, o forse anche in quello, ma in COME viene insegnato. Dunque non vedo il problema . Ho speso molte nergie per trovare quest'anno il finanziamento per i miei Ipad l'anno prossimo. E ne sono fiera. Non trovo ci sia nulla di male nè di "peloso". Chiunque mi offra la possibilità di lavorare meglio a scuola è il benvenuto. Credo sia un po' semplicistico archiviare tutto come se chi si impegna per trovare strumenti nuovi e sperimentare una didattica costruttivista fosse un nemico della scuola pubblica. Credo che sia una falsa idea di democrazia quella della scuola di tutti , intendendo,per tutti la spartizione del FIS a pioggia su tutti i docenti parcellizzando anche quelle poche risorse che abbiamo. Occorre avere il coraggio di dire che le risorse vanno impegnate dove c'è chi le sa far fruttare e chi si impegna in un progetto sensato e significativo. Non tutti i docenti hanno volgia di impegnarsi in un progetto o in una sperimentazione. Non c'è nulla di male a riconoscerlo.Chi non se la sente ha i suoi motivi. E se anche le risorse vengono,come nel nostro caso, da privati, ben vengano. E inoltre penso che stia un po' anche a noi docenti fare uno sforzo per acquisire quel credito sociale e quella riconoscibilità che potrebbero motivare e garantire un maggior investimento dello Stato nell'istruzione e nella formazione. Lamentarsi e basta non serve. Attendere sempre che lo stato faccia mentre io sto lì fermo ad aspettare mi pare o
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    Concordo Sabina, infatti anche io mi sono data da fare per avviare una sperimentazione con iPad nel settembre scorso, in una classe prima, con l'aiuto di colleghe e della dirigente. Concordo anche sul fatto che lamentarsi e basta non serve, e anche sul fatto che il FIS non debba essere distribuito a pioggia. Sappiamo tutti che alcuni insegnanti fanno il minimo indispensabile, non sono disponibili a rinnovarsi ecc. Però non sono d'accordo quando dici: "E inoltre penso che stia un po' anche a noi docenti fare uno sforzo per acquisire quel credito sociale e quella riconoscibilità che potrebbero motivare e garantire un maggior investimento dello Stato nell'istruzione e nella formazione." Gli ultimi ministri che abbiamo avuto hanno portato avanti forti campagne denigratorie nei confronti di noi docenti, proprio perché i docenti perdessero quel poco di credito sociale che era loro rimasto. E lo hanno fatto scientemente, non a caso. Ben diversa la politica in altri paesi, Finlandia ma non solo (pensiamo al video australiano che anch'io ho postato nel mio blog riprendendolo da Giorgio). Quando ho partecipato ai workshop sul cooperative learning con Cathy e Norm Green, anni fa, prima che Norm ci lasciasse, una delle prime cose che Norm ci ha detto, è che la differenza sulla qualità dell'insegnamento lo fa proprio lo stato, investendo e credendo nelle risorse umane. I paesi in cui l'istruzione funziona bene sono quelli in cui la professione docente è una professione ambita, in cui i docenti sono ben pagati e in cui si offrono opportunità di formazione e aggiornamento di qualità. Quindi, ok fare uno sforzo noi docenti (e qui ce ne sono tanti che lo stanno facendo), però non contro i mulini a vento. A me un ministro che blocca i contratti o che dice che con gli insegnanti va usato "il bastone e la carota" fa solam
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    @sabinaminuto: (ho incollato quanto detto in un precedente commento) "Io non rifiuto categoricamente i tablet a scuola, dico di non sopravvalutarne l'importanza e, inoltre, mantenere sveglio il senso critico soprattutto nei confronti di un marchio che usa strategie di vendita basate su forti tecniche di condizionamento.". Inoltre: non pensavo che tu intendessi "insegnare la teconologia (...anziché) CON la tecnologia"; non ho mai creduto, neanche da ragazzo, nella scuola, implicitamente fascista, che ho avuto e tanto meno in quella, palesemente fascista, dei nostri genitori; credo anch'io che il come sia importante ma, come dice Luisella in un commento precedente, l'insegnamento può rimanere frontale e unidirezionale anche con i mezzi digitali: il come ce lo mette l'insegnante (e i ragazzi); non ho mai pensato che "chi si impegna per trovare strumenti nuovi e sperimentare una didattica costruttivista (?) (..sia) un nemico della scuola pubblica"; sono convinto che gli esempi che ho usato di quanto abbiamo perduto con i tagli non significhino "la spartizione del FIS a pioggia su tutti i docenti parcellizzando anche quelle poche risorse che abbiamo" e, tra l'altro, alcuni "ci spendevano molte energie; io ho sempre combattuto per i progetti in cui credevo, fino a quando ne ho avuto la possibilità, e ho sempre creduto nell'innovazione, anche se non sono un insegnante "prevalente". Per ora chiudo qui.
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    @Luisella concordo sui ministri e tutto il resto: (beata te che hai partecipato a tale aggiornamento!) Ma continuo a pensare che la forza di un'idea e di un modo di approcciare la cultura e la scuola debba venire anche e sempre di più da noi. Sono così stufa di dover sopperire nella mia scuola come responsabile di plesso ai "danni" fatti da colleghi annoiati, demotivati, inadatti, perennemente ancorati alla frase" e a me chi paga queste ore?" che non riesco più a credere che sia solo colpa del ministero , del ministro di turno o di chi altro: Mi guardo intorno e penso che in parte quello che è diventata la scuola italiana è anche frutto della mancanza di rigore, onestà intelettuale, credibilità di molti colleghi per anni e anni. scusa lo sfogo, ma è proprio così. @Daniele volevo dire esattamente quello che hai detto tu: l'insegnamento può rimanere frontale è vero anche con l'Ipad , ma certo lo strumento tecnologico è così potente e apre così tanta strade da sperimentare che ridurlo a feticcio consumista mi è sembrato davvero ingeneroso. Mi ha dato fastidio l'archiviare il tutto come se fossimo schiavi di apple o che so io. Non sono così ingenua da pensare che il miracoloso Ipad sia la panacea per le magagne della scuola. Comunque proverò e ti saprò dire. Per ora ho provato la flipped classroom con i video dell'app educreation, per fare solo un esempio, e sono davvero soddisfatta. Proprio tu , insegnante "non prevalente" come ti definisci sicuramente avresti di che sperimentare.Provare per credere. Con stima Alla prossima ;)
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    allora siamo tutti d'accordo... ;-)
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    Anche per me siamo tutti daccordo. Sia sugli insegnanti demotivati che sul provare comunque cose nuove.
Claude Almansi

MOOCs and Beyond | eLearning Papers 33 - May 2013 - 1 views

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    eLearning Papers nº 33 [May 2013] "...This issue aims to shed light on the way MOOCs affect education institutions and learners. Which teaching and learning strategies can be used to improve the MOOC learning experience? How do MOOCs fit into today's pedagogical landscape; and could they provide a viable model for developing countries? We must also look closely at their potential impact on education structures. With the expansion of xMOOC platforms connected to different university networks-like Coursera, Udacity, edX, or the newly launched European Futurelearn-a central question is: what is their role in the education system and especially in higher education? This special issue of eLearning Papers brings together in-depth research and examples from the field to generate debate within this emerging research area." Author(s): Yishay Mor, Tapio Koskinen Anche in italiano e altre lingue
Claude Almansi

Ning Update: Phasing Out Free Services - Ning Creators John McDonald 2010-04-15 - 0 views

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    "Hi, Today we made some changes at Ning. I want to share with you the email Jason Rosenthal, our CEO, sent to all Ning employees: Team, When I became CEO 30 days ago, I told you I would take a hard look at our business. This process has brought real clarity to what's working, what's not, and what we need to do now to make Ning a big success. My main conclusion is that we need to double down on our premium services business. Our Premium Ning Networks like Friends or Enemies, Linkin Park, Shred or Die, Pickens Plan, and tens of thousands of others both drive 75% of our monthly US traffic, and those Network Creators need and will pay for many more services and features from us. So, we are going to change our strategy to devote 100% of our resources to building the winning product to capture this big opportunity. We will phase out our free service. Existing free networks will have the opportunity to either convert to paying for premium services, or transition off of Ning. We will judge ourselves by our ability to enable and power Premium Ning Networks at huge scale. And all of our product development capability will be devoted to making paying Network Creators extremely happy. As a consequence of this change, I have also made the very tough decision to reduce the size of our team from 167 people to 98 people. As hard as this is to do, I am confident that this is the right decision for our company, our business, and our customers. Marc and I will work diligently with everyone affected by this to help them find great opportunities at other companies. I've never seen a more talented and devoted team, and it has been my privilege to get to know and work with each and every one of you over the last 18 months. We'll use today to say goodbye to our friends and teammates who will be leaving the company. Tomorrow, I will take you through, in detail, our plans for the next three months and our new focus. Thanks, Jason Rosenthal I know many of you will have que
M.Antonella Perrotta

Handbook of Research on Didactic Strategies and Technologies for Education: Incorporati... - 1 views

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    Recently there has been a growing wave of local initiatives in support of their public schools. Teachers and communities together have been playing an active role in the innovative efforts towards new educational methods aimed at helping schools. These grass root experiments, though very effective, tend to go unnoticed in the wide scheme of the educational system. However, if the most useful and meaningful of these initiatives could be fostered and developed, they may have the possibility of transforming it.
fabrizio bartoli

The Power of Negative Thinking - 99U - 3 views

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    "Oettingen's team call this strategy "mental contrasting" - thinking about how wonderful it would be to achieve your goals, while paying due attention to where you're at now and all the distance and difficulties that lie in between."
Claude Almansi

Robotica creativa, schema corporeo, spazialità: strategie per una didattica p... - 0 views

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    "La robotica creativa favorisce la costruzione di concetti topologici insieme allo sviluppo dello schema corporeo, risultando utile non solo per l'apprendimento del Braille ma anche per la crescita del non vedente come "persona"." di Immacolata Nappi | del 21/09/2012
Claude Almansi

OEB 2015 - Tomorrow's New World: Extending the Reach of Learning - Lia Commissar with s... - 0 views

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    "Lia Commissar - Wellcome Trust - UK How can we ensure that education is ready to prepare learners for the future? And how can we create new learning environments which enhance the benefit of education? Learn about the latest theories, new digital solutions, policies, strategies, research and insights, as our expert speakers shared their enthusiasm for tomorrow's new world of learning. More info: http://bit.ly/1NgVtia"
Claude Almansi

OEB 2015 - Tomorrow's New World: Extending the Reach of Learning - Toby Walsh with subt... - 0 views

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    "Toby Walsh - Professor of Artificial Intelligence at the University of New South Wales - Australia How can we ensure that education is ready to prepare learners for the future? And how can we create new learning environments which enhance the benefit of education? Learn about the latest theories, new digital solutions, policies, strategies, research and insights, as our expert speakers shared their enthusiasm for tomorrow's new world of learning. More info: http://bit.ly/1NgVtia"
alessandro fedeli

http://www.thesingaporemaths.com/Whymodf.swf - 0 views

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    Un insegnante ne hanno parlato molto bene al corso dedicato alla discalculia che ho appena terminato. Pare offra strategie alternative molto utili!
Patrizia Brion

DOL MOOC | Just another DOL site | DOL MOOC - 2 views

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    DOL MOOC E La Nuova PROPOSTA del Laboratorio HOC del Politecnico di Milano nell'ambito del Programma di Formazione on-line DOL Dedicato all'utilizzo delle Nuove Tecnologie Nella didattica. Il MODULO PARTE da un'analisi dello Stato Attuale Nel campo dell'editoria elettronica , approfondendo anche diversificazione hardware software Strumenti e, OFFRE UNA carrellata Sulle strategiche Programmi il Che i Diversi soggetti Interessati (docenti, dirigenti scolastici, Caso Editrici, Fornitore di Contenuti su Internet, librerie Tradizionali ed Elettroniche) Stanno Elaborando per affrontare questa Sfida. Il modulo Presentazione Infine alcuni Scenari Futuribili e propone Strategie di Diverso LIVELLO per adottare - Nella Propria della classe -.i Libri Elettronici Se Vi interessa inserite Nel modulo on line di richiesta di iscrizione il codice invito NP1221B
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