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Claude Almansi

"The hole in the wall: self organising systems" (with Twitter track) Sugata Mitra at AL... - 1 views

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    "Caricato in data 01/nov/2010 "The hole in the wall: self organising systems in education" Keynote speech by Sugata Mitra, Professor of Educational Technology at Newcastle University (Twitter track by agreement with Sugata) at "Into something rich and strange" - making sense of the sea change, the 2010 conference of the Association for Learning Technology (ALT). Session given in Nottingham, UK, on Wednesday 8 September 2010, at 14.00. For information about ALT go to http://www.alt.ac.uk/. Made publicly available by ALT under a Creative Commons Attribution-Non-Commercial 2.0 UK: England & Wales license http://creativecommons.org/licenses/b.... Categoria Istruzione Licenza Licenza Creative Commons Attribuzione (riutilizzo consentito) "
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    pagina per la sottotitolazione http://www.amara.org/en/videos/ultQSyhompLo/info/the-hole-in-the-wall-self-organising-systems-with-twitter-track-sugata-mitra-at-alt-c-2010/ Problema da risolvere: Amara ha interpretato la pista dei "sottotitoli" generati da twitter come sottotitoli inglesi normali. Forse si può usare la pista English UK per i veri sottotitoli inglesi.
Claude Almansi

PERCORSI ED MOTORIA 2011 - YouTube - 2 views

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    "Scuola Addolorata Caricato in data 19/lug/2011 Nessuna descrizione disponibile. Categoria Istruzione Licenza Licenza YouTube standard "
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    Pagina di sottotitolazione: http://www.amara.org/en/videos/LJRS8Xje5x2k/info/percorsi-ed-motoria-2011/ Poiché non c'è parlato, i sottotitoli italiani non hanno molto senso. Però sarebbe interessante creare - o far creare dai ragazzi - uno script di audio descrizione per i ciechi. Vedi quello iniziato in http://www.amara.org/en/videos/LJRS8Xje5x2k/meta-audio/678831/ . Sottotitoli e trascrizione generata dai sottotitoli scaricabili da http://www.amara.org/it/videos/nb944imxxzMh/it/678801/
Claude Almansi

La stellina disubbidiente - YouTube - 2 views

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    "Scuola Addolorata Pubblicato in data 09/giu/2013 Racconto preparato dalla classe quinta per gli amici più piccoli. Categoria Istruzione Licenza Licenza YouTube standard "
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fabrizio bartoli

Complete install packages for Windows - MoodleDocs - 2 views

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    Pacchetto di istallazione di Moodle per sistemi windows, con tutorial istruzione procedura di download e prima istallazione. Complete install packages are available from Moodle.org's Windows download page. The packages are designed for new installations on a standalone computer. The complete install package can be used on a server, but it is not recommended that it be used as a production site. Please note Moodle.org's Standard install packages only contain the Moodle code. This document provides instructions for using the Windows packages. Separate instructions are available for Mac OS X packages. The complete install packages allow Moodle to be installed, along with the prerequisites that includes a web server, Apache, database, MySQL, scripting language, PHP, an administration tool, phpMyAdmin and Moodle all wrapped in the Xampp-lite shell. Several versions of the complete install package are available. The instructions on the download page provide guidance on which version is likely to be most suitable. In short, complete install packages are designed to create a matched webserver and Moodle site on a standalone computer with minimal effort."
sabinaminuto

Emergenza educativa e nuove tecnologie. Stimoli per una riconsiderazione della questione, - 6 views

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    "Emergenza educativa enuove tecnologie. Stimoli per unariconsiderazione della questione GIOVANNI MARCONATO 1 Internet e le nuove forme di comunicazione stanno portando radicali cambiamenti nella vita pratica di ognuno di noi. Questi mutamenti possonoprodurre, spesso, reazioni diverse in base alla realtà anagrafica delle persone,tanto da rendere appropriata l'espressione "nativi digitali", per coloro che sono nati nell'era tecnologica, da contrapporre ai cosiddetti "immigrati tecnologici", espressione riferita a coloro che sono entrati in questa epoca provenendo "da altrove" e con un piede radicato nel passato. Il contributoofferto dal presente lavoro diviene importante non solo ai fini di comprendere le differenze e le difficoltà di comunicazione e di linguaggio fra allievi e insegnanti-formatori, ma soprattutto per indicare una via per arginare l'emergenza educativa che si sta costantemente espandendo. Il suddettopercorso non può che passare per un uso significativo e responsabile di Internet, delle tecnologie digitali e più in generale dei nuovi mass media. 25 ANNI DELLA RIVISTA 22 sformata significativamente, ci viene facile dare una spiegazione ai compor-tamenti "tecnologici" dei bambini, dei pre-adolescenti e degli adolescentiche sono nati trovando le tecnologie, Internet e telefonini come presenzanormale e naturale nei propri luoghi di vita ed incorporandoli spontanea-mente, con estrema naturalezza, nelle pratiche personali e sociali. Nessunaabitudine (individuale e sociale) pre-tecnologica può determinare e model-lare il loro modo di interagire con la realtà e nulla è di ostacolo all'inven-zione di stili e pratiche di relazione del tutto nuove e determinate solo dallefunzionalità e dalle affordance presenti nei nuovi strumenti. Nessun mecca-nismo di transfer negativo ha impedito l'esercizio creativo (agito più spessonella dimensione sociale e collaborativa, che in quella individuale) di deter-minare nuovi modi di agire e,
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    Tra le molte riflessioni che l'articolo di Marconato apre ne posso scegliere, per ora, un paio: 1) è corretto porre la questione in termini di "nativi digitali"? 2) E' soltanto, o principalmente, l'approccio verso le tecnologie digitali a creare un divario fra ragazzi e insegnanti? Riguardo alla prima domanda ho notato come atteggiamenti (e attitudini) simili a quelli dei ragazzi nei confronti di internet ce l'hanno anche tanti adulti, specialmente se di bassa istruzione. Questo mi fa pensare che la frequentazione assidua, soprattutto, di social networks dipenda essenzialmente dall'avere poche difese contro l'accettazione passiva di mode e modelli di consumo. Infatti, da quello che ho potuto vedere, sono pochi i ragazzi che possiedono "vere" competenze informatiche e, in genere, quelli che le possiedono, spesso, le condividono con almeno un genitore. Di positivo c'è l'apprendimento intuitivo e condiviso degli strumenti per navigare e comunicare in internet, ma anche quello non mi sembra "generazionale": è tipico anche di molti adulti, soprattutto se non hanno subito il condizionamento del cosiddetto "metodo di studio". Per l'apprendimento non serve la fatica ma l'interesse. Alla seconda domanda ha risposto già, in modo articolato, Marconato: i gap generazionali ci sono sempre stati. Inoltre, nel "villaggio globale" non c'è solo una cultura globale e condivisa; anzi, di condiviso c'è poco. Sta all'insegnante avere un'apertura verso l'altro, tale da non dare per scontato che egli possieda conoscenze prestabilite alle quali collegarsi. Spesso è già un errore considerare che un alunno possieda quelle certificate nei precedenti anni di scuola. Tra l'altro, se egli ha molte curiosità e interessi, e questi internet aiuta decisamente a soddisfarli, ma le sue informazioni divergono da quelle possedute dall'insegnante, per i prof più tradizionalisti è anche peggio, ma era così anche
Luisella Mori

Open education - scuola - 5 views

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    Una raccolta di risorse open per la scuola, dal blog di Annarita
vincenzo bitti

Indire, sito ufficiale - 2 views

  • Se l’introduzione di queste dotazioni ha consentito di cambiare il modo di fare lezione, la disposizione dei banchi in file parallele orientate verso la cattedra non è più un’organizzazione funzionale perché si scontra con la dinamicità di processi, con la flessibilità della comunicazione e dell’interazione resa possibile dalle ICT.
  • Un ambiente didattico organizzato in questo modo è infatti predisposto unicamente per ricevere informazioni e non per cercare e selezionare fonti, negoziarle e condividerle.
  • Nell’ambito della ricerca sui nuovi spazi dell’apprendimento, l'Istituto Indire ha collaborato, inoltre, alla stesura dei principi ispiratori delle Linee guida edilizia scolastica, recentemente pubblicate sul sito del MIUR. Le linee guida prefigurano nuovi ambienti nei quali l’aula, tradizionalmente intesa, non è più lasciata sola nei processi di insegnamento e apprendimento: “per molto tempo l’aula è stata il luogo unico dell’istruzione scolastica, rispetto alla quale erano strumentali o accessori: i corridoi, luoghi utilizzati solo per il transito degli studenti. Tutti gli spazi della scuola erano subordinati alla centralità dell’aula o il laboratorio per poter usufruire di attrezzature speciali. Questi luoghi erano vissuti in una sorta di tempo “altro” rispetto a quello della didattica quotidiana. Ogni spazio era pensato per una unica attività e restava inutilizzato per tutto il resto del tempo scuola. Oggi emerge la necessità di vedere la scuola come uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, confort e benessere”.
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  • La classe deve essere sufficientemente flessibile da consentire anche lo svolgimento di lavori di gruppo nei quali “l’insegnante non svolge interventi frontali ma assume il ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando  ambienti di apprendimento atti a favorire un  clima positivo e la partecipazione ed il contributo di ciascuno studente in tutte le fasi del lavoro dalla  pianificazione alla valutazione. Dovranno dunque essere pensati spazi per i lavori di gruppo, con arredi flessibili in modo tale da consentire configurazioni diverse coerentemente con lo svilupparsi e l’alternarsi delle diverse fasi dell’attività didattica. Un ambiente di questa natura deve essere in grado di essere sufficientemente flessibile da consentire, ad esempio, lo svolgimento di attività in gruppi di piccola o media composizione (ad es. in gruppi specialistici che lavorano, in parallelo, su argomenti affini), discussione e brainstorming (ad es. studenti e docente che si confrontano sulla soluzione di problemi, condividono le conoscenze pregresse, discutono su ipotesi di lavoro), esposizione/introduzione/sintesi a cura del docente, presentazione in plenaria di un elaborato a cura degli studenti, esercitazioni che coinvolgono tutta la classe ecc”.
Vincenzo Capasso

Malala Yousafzai parla davanti all'ONU - 2 views

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    «Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo» (Malala Yousafzai)
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    Purtroppo, la pubblicazione del mio commento sul tuo blog non è andata a buon fine...per cui, ricorro a questo spazio. Mi premeva condividere l'emozione di chi mi aveva preceduto, sottolineando inoltre la portata storica dell'avvenimento. Aggiungevo anche un altro elemento affatto secondario: Lucia B. parlava di "essere umano" straordinario; troppo spesso ci dimentichiamo che la nostra specie è fatta di due generi ed il fatto che questa coraggiosa battaglia sia portata avanti da una piccola donna, acquista un valore inestimabile. Non ci dimentichiamo che la sua è una sfida contro il patriarcato integralista che ancora domina tanta, troppa, parte del nostro pianeta...
Vincenzo Capasso

Un bambino, un insegnante, una penna e un libro può cambiare il mondo - 5 views

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    Questa bimba è eccezionale!
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