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A tutto gas: quello che non si dice sulla Turchia e l'Italia. Librandi denuncia - 0 views

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    Roma, 16 apr 2015 Articolo pubblicato dal quotidiano online Intelligo News. Quale sarà mai la posizione meno scomoda per affrontare la questione turca dal verso giusto? C'è uno scontro in atto fra questioni di principio, questioni storiche e quelle certamente non meno importanti, che sono economiche. Valutando anche gli interessi reali e concreti dell'Italia. Condannata a vivere sulla propria pelle film già visti (come in Libia). Senza entrare nel merito dei principi e soprattutto della storia, cerchiamo di ricondurre la questione-genocidio armeno, la famosa frase di Papa Francesco, al suo diritto di dire le cose con franchezza e libertà come Chiesa, difendendo i cristiani che nel mondo vengono perseguitati da sempre. La storia ci deve rendere ancora tante risposte, ma sappiamo bene che la storia si nutre del tempo, la verità sarà disponibile a tutti, cercarla oggi artatamente facendo retromarce ardite (siamo al 1915 e la questione è fra ottomani e armeni), da un punto di vista strettamente pratico e politico, diventa speciosa e lasciarla agli storici e ai filosofi è senz'altro più opportuno. E poi, basta con l'ideologia della storia o la storia usata secoli dopo, come clava per marketing partitico. E' come se non parlassimo più o collaborassimo più con la Merkel per le responsabilità di Hitler o della monarchia prussiana. Entriamo sul tema, invece, da un'altra angolazione. Affrontando la geo-economia. La Turchia si sta trasformando in un crocevia fondamentale attraverso il quale passano interessi economici e sociali importantissimi. L'accordo per il gas fra Russia e Turchia salverebbe il mondo (Europa inclusa) da nuove guerre. In sostanza la Turchia può ora combinare il piano del Corridoio Meridionale con il nuovo South Stream russo-turco. In questo sta l'importanza strategica dell'accordo tra Russia e Turchia, con il riallineamento geopolitico che esso comporta, e allora le tensioni in essere si spegnerebbero come per incanto (i
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Riforme: Librandi (Sc), dal 'me ne frego' del duce al 'me ne fotto' di Salvini - 0 views

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    (AdnKronos) - Roma, 21 set. 2015 "Nei libri di storia abbiamo letto che una frase tipica di Benito Mussolini era 'me ne frego'. Oggi Salvini, parlando della riforma costituzionale, usa la formula 'me ne fotto'. Insomma, il Duce aveva più stile del ducetto della Lega, il quale per fortuna sui libri di storia non ci entrerà".
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Turismo: un'Italia con piu' lavoro e piu' valore - 0 views

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    L'Italia è il Paese del sole. E' il Paese del mare. E continuando idealmente a parafrasare una nota canzone popolare anche tra i turisti stranieri, è il Paese della Storia, dell'Arte e della Cultura. Ora, perché in Italia queste straordinarie risorse non siano il più delle volte non solo valorizzate, ma anche sfruttate per produrre Benessere per la nostra stessa nazione è molto spesso un mistero.
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Votando sì, i greci diventerebbero leader di una nuova Europa - 0 views

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    Prima di scrivere questo articolo, abbiamo consultato la mappa dell'Europa, dall'estremo nord della Finlandia al sud della Sicilia, dal Portogallo bagnato dall'Oceano Atlantico fino a Cipro levantina. L'Europa non sarà mai solo un'espressione geografica, perché è una grande, variegata e plurale comunità di nazioni, culture, lingue, confessioni religiose, pensieri politici e individui che da secoli si incontrano, si scontrano, si ibridano e costruiscono una storia comune.
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Chiuso Colosseo: Librandi (Sc), valutare anche licenziamenti - 0 views

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    (ANSA) - Roma, 18 set 2015 "Ancora una volta sembra che i sindacati agiscano contro l'Italia e contro i lavoratori stessi, anziche' a vantaggio di tutti. Alla chiusura dei piu' importanti siti archeologici di Roma, compreso il Colosseo, per una discutibile assemblea sindacale, bisogna rispondere con severita'.
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Camera dei Deputati: Librandi (Sc), dichiarazione di voto conto consuntivo 2013 e bilan... - 0 views

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    Roma, 24 luglio 2014 Camera dei Deputati: dichiarazione di voto, a nome di Scelta Civica, su: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2013. (Doc. VIII, n. 3); Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2014. (Doc. VIII, n. 4) (FAS). Ecco il testo, della dichiarazione di voto, che è stato sensibilmente ridotto durante l'intervento, a causa di restrizioni tempistiche imposte dai lavori della Camera dei Deputati. Gentile Presidente, onorevoli Deputati Questori, onorevoli Colleghi, la Camera dei Deputati, organo costituzionale dotato di autonomia finanziaria e contabile, si avvale per il suo funzionamento di una dotazione prevista nel bilancio dello Stato, procedendo annualmente all'approvazione del proprio progetto di bilancio e del conto consuntivo. L'art. 66 del Regolamento prevede infatti che tali documenti , predisposti dai Deputati Questori e deliberati dall'Ufficio di Presidenza, vengano discussi e votati in Aula . L'Assemblea e' perciò ' chiamata oggi a deliberare sul Conto consuntivo 2013 ed il Progetto di bilancio 2014 , approvati dall' Ufficio di Presidenza il 26 giugno , anche sulla base degli specifici impegni di contenimento e razionalizzazione delle spese assunti dal Collegio dei Questori nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 21 dicembre 2013. Prima di analizzare nel dettaglio singole e significative poste del bilancio, vorrei proporre alcune considerazioni di ordine generale. La prima, fondamentale, e' che sia i dati del consuntivo 2013 che quelli del previsionale 2014 e del piano triennale 2014-2016 evidenziano, come riportato anche dalla Relazione dei Deputati Questori, " la continuità dell'impegno che la Camera dei Deputati sta profondendo nel processo di graduale riduzione della spesa sostenuta per il funzionamento dell' Istituzione parlamentare". La restituzione al Bilancio dello Stato di 10 milioni di euro, che diventeranno 28,3 nel 2014, e' un chiaro segnale che il processo di
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Spending review: Librandi (Sc), fino ad ora non si e' visto nulla - 0 views

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    (ASCA) - Roma, 31 lug 2014 "Purtroppo, della spending review finora non si e' vista neanche l'ombra. Non e' colpa di Cottarelli, ma questa e' la cruda realta' che interessa ai cittadini. La revisione della spesa non e' piu' rinviabile e non possiamo nemmeno permetterci il tradizionale totonomine sul nuovo commissario, se malauguratamente Cottarelli dovesse dimettersi. Nell'eventualita', come consiglio non richiesto, suggerisco a Renzi di scegliere tra gli imprenditori italiani la figura per questo delicato incarico". Lo afferma in una nota il deputato di Scelta Civica, Gianfranco Librandi. "Chi ha una azienda sa dove tagliare, perche' farlo e dove, invece, investire di piu'. Qualsiasi imprenditore italiano, ad esempio, metterebbe nero su bianco che la priorita' assoluta e' trasferire ogni singolo euro di risparmi di spesa alla riduzione del carico fiscale sulle imprese, a cominciare dall'Irap. Con il gruppo parlamentare di Scelta Civica, siamo completamente a disposizione di questo tipo di impostazione, proprio in virtu' della storia e dell'esperienza imprenditoriale di molti dei componenti. Anzi - conclude Librandi - se Renzi e il governo accetta, la spending review gliela facciamo noi, spesa per spesa, cosi' risparmiamo anche il compenso del commissario e dei suoi collaboratori". Dichiarazione pubblicata sul sito dell'Asca.
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Jobs act: Librandi (Sc), Di Maio non critichi ma aiuti a miglioralo - 0 views

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    (Il Velino) - Roma, 21 feb 2015 "Sul Jobs Act spiace leggere dichiarazioni come quella di oggi di una personalità politica giovane e competente come Luigi Di Maio. Personalmente rifiuto il concetto secondo cui le grandi aziende che vengono qui ad investire vogliano in realtà 'sfruttarci, prendersi i fondi pubblici e andarsene', come ha detto oggi il vicepresidente della Camera. È un pregiudizio che sinceramente si addice più ai sindacalisti di vecchio stampo, con le loro scriteriate tesi frutto dell'ideologia, smentite dalla storia e soprattutto dai fatti". Lo sottolinea in una nota il deputato di Scelta Civica, Gianfranco Librandi. "È infatti del tutto evidente che i giovani italiani stanno scappando dal loro Paese perché c'è un mercato del lavoro ingessato, inaccessibile e totalmente privo di meritocrazia. Ed emigrano in luoghi come l'Inghilterra, la Spagna e la Germania dove l'articolo 18, così com'era qui prima del Jobs Act, non c'è". "A un giovane legislatore come Di Maio, che conosce molto meglio di me i problemi occupazionali della sua generazione - prosegue Librandi - chiedo di non boicottare la riforma ma, insieme agli altri parlamentari del M5S, di contribuire a migliorarla. Al di là degli schieramenti, credo che l'obiettivo di tutti sia quello di far ripartire il mondo del lavoro. Il contributo di un partito giovane, anche anagraficamente, come il M5s - conclude Librandi - credo sia fondamentale". Dichiarazione pubblicata sul sito d'informazione "Il Velino".
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