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mromano8

La sfida della Trasparenza e la Democrazia 3.0 - 1 views

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    Alberto Bitonto docente Teoria politica all'università svizzera italiana sottolinea l'importanza di attuare un processo di trasformazione legato all'innovazione culturale . Espone un concetto chiave in cui le due dimensioni Trasparenza e Democrazia 3.0 sono strettamente collegate tra loro . Freedom of Information Act (FOIA) è la legge che tutela la libertà d'informazione e il diritto d'accesso agli atti amministrativi accesso civico . Il dirittto ai cittadini ad accedere a tutti i dati ed essere messi a conoscenza dei temi legati all'ambiente , alla salute ,alla sicurezza edilizia .La sfida consiste nel migliorare la qualità della trasparenza . Un approccio più realistico ,scientifico e consapevole che migliora il processo decisionale e le dicisioni pubbliche. I cittadini ,le imprese e le associazioni possono indicare alle istituzioni le criticità ed i bisogni, ma allo stesso tempo sono portatori di soluzioni . La Trasparenza vista come metodo e strumento d'inclusione che conduce alla partecipazione attiva e alla collaborazione .I cittadini sono motivati a contribuire e danno importanza al loro contributo . Costruire società migliore attraverso la Trasparenza e l'Open Government rappresenta una grande opportunità nel creare nuovi spazi aperti in cui è presente una intelliggenza collettiva.
ariannavib

Aula 3.0, la classe flessibile del futuro - 5 views

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    Aula 3.0 è un progetto che ha come obiettivo la trasformazione della classe scolastica in un laboratorio in cui gli studenti possono creare ricerche,indagini e apprendere al meglio attraverso la collaborazione. Quando pensiamo ad una scuola, siamo soliti avere in mente una struttura composta da apposite stanze caratterizzate da una cattedra, da banchi e da una lavagna con gessetto. Proviamo ora ad immaginare uno spazio completamente diverso, in cui non esiste una forma fissa per prendere posto nel banco assegnato, ma una classe componibile a proprio piacimento. La trasformazione dei banchi rettangolari in tavoli di forma circolare consente una migliore interazione tra gli studenti, una partecipazione attiva e lo svolgimento in gruppo degli esercizi assegnati.Immaginiamo ora di sostituire le classiche cartine geografiche sui muri con dei pannelli scrivibili e magnetici e di sostituire la lavagna col gessetto con lavagne interattive connesse ad un computer e accessibili ad internet.I mezzi di comunicazione interattivi e digitali consentono agli studenti di imparare tramite l'apprendimento fondato sull'esperienza e sull'indagine, abolendo cosi' la classica interrogazione che gli studenti sono soliti studiare a memoria. Le esperienze messe in atto dal MIUR hanno dimostrato che l'apprendimento avviene sempre più in ambienti virtuali. Pensare quindi ad un insegnamento di questo tipo è decisamente stimolante e gratificante; gli insegnanti possono sfruttare la loro creatività per realizzare percorsi didattici sempre nuovi con l'obiettivo di stimolare l'attenzione,la collaborazione e il raggiungimento di un obiettivo da parte degli studenti i quali sono più motivati nel condurre ricerche scolastiche in internet e/o attraverso la realizzazione digitale di questionari.I ragazzi si sentono cosi' seguiti e non abbandonati nelle loro insufficienze,si sentono parte di un gruppo sviluppando certezze,una migliore comunicazione e aumentando l'autoefficacia.
anonymous

Social privacy, educare ai tempi del web 3.0 - 3 views

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    Alberto Fornasari, professore ed esperto in comunicazione, ha proposto una riflessione sulla rapida evoluzione della nostra società globalizzata e cosmopolita con riferimento al concetto di privacy e alle sue modificazioni. Il Censis ha definito quella che stiamo vivendo l'era dell'esibizione del sè digitale, un'era in cui l'oversharing si è imposto come predominante a discapito di una sempre meno evidente riservatezza nei confronti della propria immagine e delle informazioni che diamo di noi in rete. Diminuisce il digital divide ma aumenta esponenzialmente il press-divide. Goleman ha parlato di analfabetismo emotivo: la mancanza di consapevolezza e controllo delle emozioni e dei comportamenti, specialmente di quelli altrui, che rende le relazioni interpersonali sempre più difficoltose e meno empatiche. Le relazioni sono sempre più mediate e sempre meno dirette, soprattutto per i nativi digitali che vivono in simbiosi con i propri dispositivi. Dunque i bisogni che i giovani cercano di soddisfare attraverso l'uso della rete sono quelli di sicurezza, autorealizzazione, associazione (Maslow) e questi, nel web 3.0, si esprimono attraverso autobiografismo e narcisismo (l'uso del selfie per veicolare una certa idea di sè). L'utilizzo dei media in misura massiccia crea una condizione abitudinaria che ci rende sempre meno consapevoli dei rischi presenti a livello di privacy: paradossalmente i dati che le aziende sono in grado di reperire sul nostro conto sono stati "pubblicati" da noi stessi in quello che possiamo identificare come self-disclosure. La creazione della figura del Garante per la tutela dei dati personali avvenuta in Italia rappresenta un importante passo in avanti, tuttavia rimane fondamentale avviare percorsi di educazione ai media che guidino al loro utilizzo e che coinvolgano i genitori, e soprattutto i docenti. La scuola si sta lentamente avvicinando al mondo dei media attraverso l'integrazione dei dispositivi tecnologici nell'a
petruzzistefano

Attraverso il Metaverso - 4 views

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    Attraverso il Metaverso è un articolo uscito su MIND nell'Aprile 2022: Un mondo migliore e pieno di possibilità. è la grande promessa della Big Tech, che piace anche ai Brand. Tutti ne parlano ma questa evoluzione del Web è appena iniziata. E' possiamo solo immaginare dove ci porterà: articolo di Francesco Cardinali. Sono in molti a pensare che la fase che stiamo vivendo potrebbe essere l' inizio della terza incarnazione di Internet ossia il cosiddetto Web 3.0 La corsa al Metaverso ha fatto esplodere il mercato degli NFT (Non Fungible Token) con un numero di transazioni enorme, anche a prezzi incredibili. La creazione del Metaverso è una creazione di Universi Paralleli tra questo mondo (OFF-LINE) e il prossimo (ON-LINE), ma potrebbe rappresentare anche un futuro mondo integrato detto (ON-LIFE). Il processo di fusione fra vita fisica e digitale che qualcuno ha chiamato Metaverso ci sarà, ma forse in una visione meno spettacolare di quella raccontata da Zucherberg.
serenadelia

Una generazione di alieni - 3 views

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    L'articolo fa riferimento agli scritti di M. Serres: l'autore francese tratta delle nuove tecnologie e delle differenze che esse stanno generando tra nuove e vecchie generazioni. Le discrepanze non riguardano solo le capacità prettamente materiali ed il modo di comunicare, ma anche e soprattutto il modo di percepire la realtà stessa: Le vecchie generazioni erano abituate sia a prospettive di vita inferiori, sia ad un contatto più diretto con la natura; le nuove generazioni (2.0 e 3.0) invece, vivono in una dimensione sempre più virtuale ed irreale. Sono individui abituati ad un sapere sintetico, artificiale ed immediato, veicolato da media ormai sempre più influenti. Le tecnologie moderne stanno operando una tra le più grandi rivoluzioni antropologiche dopo il neolitico: tramite il loro continuo mutamento, sconvolgono i concetti di vita, morte, saggezza, lavoro, esperienze, relazioni e linguaggio comunicativo.
mariagraziano

Media Education a scuola: perché è importante insegnare i media a scuola - 7 views

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    La Media Education (o educazione ai media) è il processo d'insegnamento e apprendimento centrato sui media. La Media Literacy è saper leggere e scrivere i media. Questo articolo tratta di quanto sia importante l'insegnamento della Media Education nelle scuole in quanto come sosteneva D. Buckingham la M.E dovrebbe configurarsi come un metodo per esplorare la conoscenza, critico e creativo. Molte scuole creano un giornalino scolastico su cui poi verrà effettuata un'analisi fatta in classe e questo rappresenta un ottimo esempio di attività per costruire un progetto di media education. Anche se alcune scuole ancora non organizzano laboratori con editori ed esperti del settore che invece aiuterebbero moltissimo per una maggiore comprensione. L'insegnamento che viene fatto è di tipo trasversale in quanto può essere applicato sia alla letteratura quanto alla storia e alla scienza è importante inoltre insegnare ai bambini il ciclo delle notizie. Questo argomento riguarda tutte le età non solo i bambini ma anche adulti in quanto attraverso delle bufale presenti su diversi siti sono stati imbrogliati per questo è bene che questo insegnamento sia aperto a tutti, quindi non c'è miglior modo di insegnare già dall'infanzia ai bambini questo tipo di informazioni cosicché raggiungano anche i loro genitori. Quindi per concludere possiamo dire che quel pensiero critico-creativo obiettivo della media education deve essere insegnato con abilità ed ingegno.
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    Nell'era della generazione 3.0 diventa sempre più indispensabile inserire la media education in ambito scolastico. Puntare attraverso la scuola all'acquisizione di competenze mediali consente di avere già in età scolare maggiore consapevolezza e responsabilità nell'uso dei media sviluppando il senso critico verso tutte le informazioni con cui vengono in contatto.I messaggi mediali hanno sempre più capacità di influenzare il nostro pensiero e il nostro comportamento, basti vedere l' impatto e gli effetti psicologici delle cosidette bufale o fake news che assumono valenza sulla base del mezzo di comunicazione usato. Attraverso la media education i bambini possono essere educati a verificare le fonti, e la qualità dei contenuti per una corretta elaborazione dei messaggi. Apprendere lo stile comunicativo dei media consente non solo la giusta lettura ma consente di possedere adeguate competenze per crearne di nuovi in corrispondenza agli scopi.
ptuveri93

Social Privacy. Informare, comunicare e educare ai tempi del web 3.0 - 1 views

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    L'articolo, scritto dal Dott. Alberto Fornasari, mostra l'immagine di una società iper connessa, immersa nel digitale , cogliendone pregi e difetti. Gli effetti dell'uso massiccio dei nuovi media interessa maggiormente gli adolescenti , definiti anche "nativi digitali" e destano particolare preoccupazione sui genitori e educatori. Il Censis ha definito quella che viviamo era biomedica o dell'esibizione del sé digitale. L'attività di sharing ha ormai surclassato la riservatezza, l'analfabetismo emozionale gioca un ruolo centrale nelle relazioni sociali e abitudini, comportamenti e stati d'animo sono in costante mutamento. Ecco allora che la Media Education detiene un ruolo importante in questo processo : "considera le tecnologie come tema della didattica, insiste sulla promozione del senso critico, sulla creazione di un consumatore dei media attivo, autonomo e creativo nel suo rapporto con gli stessi, in grado si decifrarne i messaggi e di utilizzarli secondo una propria visione e utilità."
melaniericcardi

Culture partecipative e scenari generativi della conoscenza: una rilettura degli ambie... - 3 views

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    In questo articolo scritto da Daniela Cuccurullo, pubblicato su "Formare, open journal per la formazione in rete" si fa il punto rispetto alla possibilità offerta del web 3.0 di riscrivere il concetto di apprendimento, dove l'individuo non è punto di arrivo di un processo educativo, ma anche punto di partenza in un processo circolare di integrazione di esperienze formative incentrate su uno sviluppo globale "life long". Apprendere quindi, in un ambiente di apprendimento, è apprendere a stare nella complessità del cambiamento perpetuo, adeguandone i codici comunicativi, sviluppando un clima cognitivo ed affettivo capace di valorizzare i nativi delle comunità di pratica.
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