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InfoActive - 0 views

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    Built an interactive, mobile-awesome, super-simple, live-data web-app-thing. That means you can connect dynamic data streams and share drool-worthy interactive visuals in less time than it took you to read this.
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DataWeave - Home - 3 views

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    "DataWeave provides actionable data by aggregating, parsing, organizing and visualizing millions of data points from the Web. We help you discover, monitors, and analyze huge amounts of data. Much like the roots of a tree, DataWeave draws data from the web and makes it available for use in your Apps, Analytics and day to day decision making.DataWeave makes data access easy through APIs, dashboards, alerts, and visualizations."
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EdTech - 3 views

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    "Tech 2013"
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Digital Presentations in Education - 3 views

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    Everything for and about presentations - software, online tools, apps, templates, tutorials Curated by Baiba Svenca
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Class Messenger | Teachers, parents and students in sync. - 1 views

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    "Class Messenger makes it effortless for teachers to send home important notes and updates about the day's learning experiences. They can even see exactly which parents have read each note. And whether via app, text or email, communication through Class Messenger is always private."
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Azendoo Blog - 1 views

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    "The Ultimate School Project and Task Management App"
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Google Hangouts Guide for Teachers - 4 views

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    "Google Hangouts is Google's free video-conferencing tool that is available for teachers to use as part of Google Apps for Education. Up to 10 participants can join a Google Hangout at a time. It's a great way to connect your classroom with other classrooms anywhere in the world. This site will provide teachers and administrators with step-by-step directions how to get started on Hangouts, joining a Hangout, collaboration tools available inside a Hangout, and ideas for ways to use Hangouts in your classroom."
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Google Apps for Education: Data Mining and the Threat to Student Privacy | Su... - 0 views

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    "...Takeaway tips: * Educate your kids about the creepy, unsuspected power of data mining * Ask your school if they are using GAFE or any other online service provider whose business model includes advertising * If you are currently using GAFE, remember to always log-out completely when you leave your computer"
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    Attenzione alla data: alcune cose potrebbero essere cambiate nel frattempo.
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Didasca e le sue applicazioni didattiche - La scuola che funziona 2011-01-26 - 0 views

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    "Risposto da Alessia Nera su 26 Gennaio 2011 a 10:45 Confermo. L' Account Didasca è un benefit che DIDASCA - The First Italian Cyber Schools for Lifelong Learning attribuisce: ai propri Soci agli Operatori (Dirigenti, Insegnanti, Personale Ata) che prestano servizio nel Sistema Scolastico Nazionale e che si propongono di utilizzare il libro di testo digitale My DIDASpedia nello svolgimento della loro attività professionale. Gli Studenti possono diventare Soci di DIDASCA versando una tantum la quota associativa di 10 euro. Si tratta di un investimento quanto mai vantaggioso, perché esso consente loro di accedere alle Google Apps for Education di DIDASCA per tutto il resto della vita attiva."
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    Bisogna essere loggati su La Scuola che Funziona per vedere questa discussione. Su "My DIDAspedia" c'è un link a http://www.mydidaspedia.it/ ma non funziona più perché si basava sui Google Knol che Google ha chiuso nel 2012: vedi vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Knol
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A day without Javascript - 0 views

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    "Now, I know that because I write a lot about the universal web and progressive enhancement, people assume that I must hate javascript. This would be an incorrect assumption. I simply hate people relying on brittle client-side javascript when there are other alternatives. In the same way as I wouldn't rely on some unknown minicab firm as the sole way of getting me to the airport for a wedding flight, I don't like relying on a non-guaranteed technology as the sole way of delivering a web app. For me it's a matter of elegance and simplicity over unnecessary complexity."
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Adding captions and subtitles to HTML5 video - App Center | MDN - 0 views

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    "In other articles we looked at how to build a cross browser video player using the HTMLMediaElement and Window.fullScreen APIs, and also at how to style the player. This article will take the same player and show how to add captions and subtitles to it, using the WebVTT format and the element."
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Ausili didatici o feticismo consumista? | Blog del Comitato per la Scuola Pubblica - Va... - 6 views

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    Perché in tempi di magra, dopo aver perso 8 (quasi 9) miliardi di euro, la scuola, secondo una tendenza in corso, dovrebbe fornire ad ogni alunno il tablet della marca più costosa che c'è? Daccordo: funziona meglio degli altri (anche se questo lo dovrebbe decidere una gara d'appalto), ma sono i tablet la cosa di cui oggi ha più bisogno la scuola in Italia?
  • ...10 more comments...
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    Pur essendo un'utente dell'iPad, concordo sul fatto che un laboratorio di pittura, il sostegno agli alunni in difficoltà, e tutte le cose di cui parli siano di gran lunga più importanti. Sull'eliminazione dell'insegnamento della storia dell'arte al biennio del liceo classico e nel percorso moda degli istituti professionali (dove si è passati da 4 ore settimanali di arte e storia del costume nel triennio a ZERO ore nella scuola post-riforma Gelmini) stendiamo un velo pietoso. Se non si parte dal bello,da dove si dovrebbe partire? Detto questo, in Svezia hanno tutto (la pittura e la musica, ma anche i tablet di ultima generazione), perché investono nella scuola e sui giovani. Da noi i soldi servono a pagare le pensioni d'oro e mille altre cose inutili che arricchiscono la casta, impoverendo la scuola e la cultura... Bisognerebbe fare la rivoluzione, ma il popolo italiano non è mai stato rivoluzinario, al contrario dei francesi, e anzi è tendelzialmente di destra, conservatore...
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    Rimane il fatto che i tagli operati contro la scuola in Italia pesano come macigni, per questo non mi sembra il caso di entusiasmarsi per dei costosi contentini.
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    @ Daniele, Mi sono permessa di aggiungere "sostegno" ai tag del tuo segnalibro, perché - egoisticamente e concretamente - mi serve, anche se concettualmente, il tuo testo include l'aspetto sostegno nella didattica. Mi serve quando Andreas ha annunciato in http://iamarf.org/2013/05/09/lo-strano-modo-ltis13-di-trovarci/ che la seconda parte di #ltis13 sarebbe dedicata a trovarci per collaborazioni basate su interessi/problematiche comuni, citava proprio un commento che diceva "Io sono dalle parti di Novara, mi occupo - sono un'insegnante di sostegno, ho bisogno, vorrei trovare, parlare con altri che hanno bisogno di sostegno." E nei tanti contributi dei partecipanti a #ltis13, sono emerse più volte le problematiche create dalle direttive calate da sopra in combinazioni con tagli alle risorse: problematiche generali, ma particolarmente acute per quanto riguarda l'inclusione di tutti (anzi, mo' ti aggiungo anche il tag inclusione, mi sa). Per citarne uno che ricordo adesso: http://appinclusion.blogspot.ch/2013/04/non-solo-app.html di Maria Grazia Fiore e Elisabetta Brancaccio. L'angolazione è diversa della tua, perché loro non rifiutano i tablet a scuola. Però insistono sulla necessità di adottare e utilizzare sia i tablet sia le loro applicazioni in modo inclusivo - e nel determinarlo sono essenziali gli insegnanti di sostegno. @Luisella: sono importantissime le tue osservazioni sulle applicazioni web che dovrebbero funzionare con qualsiasi browser, ma che invece non funzionano con iPad. E d'altronde ci sono anche limitazioni del genere per i tablet android.
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    sì, infatti. Come scrivevo qui, il tablet è un ottimo strumento da utilizzare nel sostegno, ma non solo. Per tutti gli studenti rappresenta un ottimo ausilio per l'apprendimento e una finestra sul mondo. Certo è che, in una scuola depauperata in mille modi (come ricordava Daniele) fa rabbia vedere come l'ex ministro Profumo parlasse sono ed esclusivamente di "dare un iPad a ogni studente" come se con quello si potessero risolvere tutti i mali della scuola italiana, quando invece bisognerebbe iniziare dall'investire nelle risorse umane. Come ricorda Claude, in questo MOOC ho iniziato anche a scoprire i limiti del tablet (PiratePad e Google Translator Kit non funzionano). E comunque, qualsiasi strumento digitale, se viene introdotto senza un rinnovamento nella didattica (e nella mente degli insegnanti), serve a ben poco. Come si sottolinea da più parti, la LIM nella maggior parte dei casi non ha fatto altro che perpetuare la didattica trasmissiva e tradizionale della lezione frontale (si usa per far vedere film, video, immagini, per scriverci, ed è ovviamente molto più comoda e più motivante di una lavagna di ardesia, su cui molte di queste cose non si possono fare, però se si usa solo per questo, la didattica rimane teacher-centred e non student-centred, come è invece in questo MOOC). Comunque concordo con te Daniele, non sai che rabbia mi prende quando dal Ministero arrivano frasi tipo "daremo un tablet a ogni studente" in concomitanza con tagli di ogni tipo su organici, stipendi, FIS...
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    @Claude: Io non rifiuto categoricamente i tablet a scuola, dico di non sopravvalutarne l'importanza e, inoltre, mantenere sveglio il senso critico soprattutto nei confronti di un marchio che usa strategie di vendita basate su forti tecniche di condizionamento. Per i ragazzi che ne hanno un bisogno particolare è un'altra cosa... del resto, già da anni viene dato loro un portatile magari pagato con donazioni o risorse locali. Comunque, per gli alunni che non hanno ancora raggiunto un sufficiente grado di autonomia, spesso, il computer serve solo per "tenerli a balia": l'insegnante di sostegno è insostituibile.
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    Sono d'accordo con te, Luisella: se non rinnoviamo le nostre menti e il nostro modo di fare didattica, i nuovi strumenti servono proprio a poco! L'uso critico e creativo degli stessi sarà significativo.
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    Io credo fortemente nel rinnovamento della didattica e credo che esso possa passare ANCHE sebbene non solo dall'introduzione di nuovi strumenti . La sfida non è insegnare la teconologia ma CON la tecnologia perchè essa mi offre potenti mezzi e mi avvicina ai miei studenti che come ormai dovrebbe essere chiaro a tutti hanno e avranno sempre di più categorie di pensiero e modi di apprendere che non sono più quelli che noi abbiamo usato. La scuola non può più essere quella nostra e dei nostri genitori. Non in quello che viene insegnato, o forse anche in quello, ma in COME viene insegnato. Dunque non vedo il problema . Ho speso molte nergie per trovare quest'anno il finanziamento per i miei Ipad l'anno prossimo. E ne sono fiera. Non trovo ci sia nulla di male nè di "peloso". Chiunque mi offra la possibilità di lavorare meglio a scuola è il benvenuto. Credo sia un po' semplicistico archiviare tutto come se chi si impegna per trovare strumenti nuovi e sperimentare una didattica costruttivista fosse un nemico della scuola pubblica. Credo che sia una falsa idea di democrazia quella della scuola di tutti , intendendo,per tutti la spartizione del FIS a pioggia su tutti i docenti parcellizzando anche quelle poche risorse che abbiamo. Occorre avere il coraggio di dire che le risorse vanno impegnate dove c'è chi le sa far fruttare e chi si impegna in un progetto sensato e significativo. Non tutti i docenti hanno volgia di impegnarsi in un progetto o in una sperimentazione. Non c'è nulla di male a riconoscerlo.Chi non se la sente ha i suoi motivi. E se anche le risorse vengono,come nel nostro caso, da privati, ben vengano. E inoltre penso che stia un po' anche a noi docenti fare uno sforzo per acquisire quel credito sociale e quella riconoscibilità che potrebbero motivare e garantire un maggior investimento dello Stato nell'istruzione e nella formazione. Lamentarsi e basta non serve. Attendere sempre che lo stato faccia mentre io sto lì fermo ad aspettare mi pare o
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    Concordo Sabina, infatti anche io mi sono data da fare per avviare una sperimentazione con iPad nel settembre scorso, in una classe prima, con l'aiuto di colleghe e della dirigente. Concordo anche sul fatto che lamentarsi e basta non serve, e anche sul fatto che il FIS non debba essere distribuito a pioggia. Sappiamo tutti che alcuni insegnanti fanno il minimo indispensabile, non sono disponibili a rinnovarsi ecc. Però non sono d'accordo quando dici: "E inoltre penso che stia un po' anche a noi docenti fare uno sforzo per acquisire quel credito sociale e quella riconoscibilità che potrebbero motivare e garantire un maggior investimento dello Stato nell'istruzione e nella formazione." Gli ultimi ministri che abbiamo avuto hanno portato avanti forti campagne denigratorie nei confronti di noi docenti, proprio perché i docenti perdessero quel poco di credito sociale che era loro rimasto. E lo hanno fatto scientemente, non a caso. Ben diversa la politica in altri paesi, Finlandia ma non solo (pensiamo al video australiano che anch'io ho postato nel mio blog riprendendolo da Giorgio). Quando ho partecipato ai workshop sul cooperative learning con Cathy e Norm Green, anni fa, prima che Norm ci lasciasse, una delle prime cose che Norm ci ha detto, è che la differenza sulla qualità dell'insegnamento lo fa proprio lo stato, investendo e credendo nelle risorse umane. I paesi in cui l'istruzione funziona bene sono quelli in cui la professione docente è una professione ambita, in cui i docenti sono ben pagati e in cui si offrono opportunità di formazione e aggiornamento di qualità. Quindi, ok fare uno sforzo noi docenti (e qui ce ne sono tanti che lo stanno facendo), però non contro i mulini a vento. A me un ministro che blocca i contratti o che dice che con gli insegnanti va usato "il bastone e la carota" fa solam
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    @sabinaminuto: (ho incollato quanto detto in un precedente commento) "Io non rifiuto categoricamente i tablet a scuola, dico di non sopravvalutarne l'importanza e, inoltre, mantenere sveglio il senso critico soprattutto nei confronti di un marchio che usa strategie di vendita basate su forti tecniche di condizionamento.". Inoltre: non pensavo che tu intendessi "insegnare la teconologia (...anziché) CON la tecnologia"; non ho mai creduto, neanche da ragazzo, nella scuola, implicitamente fascista, che ho avuto e tanto meno in quella, palesemente fascista, dei nostri genitori; credo anch'io che il come sia importante ma, come dice Luisella in un commento precedente, l'insegnamento può rimanere frontale e unidirezionale anche con i mezzi digitali: il come ce lo mette l'insegnante (e i ragazzi); non ho mai pensato che "chi si impegna per trovare strumenti nuovi e sperimentare una didattica costruttivista (?) (..sia) un nemico della scuola pubblica"; sono convinto che gli esempi che ho usato di quanto abbiamo perduto con i tagli non significhino "la spartizione del FIS a pioggia su tutti i docenti parcellizzando anche quelle poche risorse che abbiamo" e, tra l'altro, alcuni "ci spendevano molte energie; io ho sempre combattuto per i progetti in cui credevo, fino a quando ne ho avuto la possibilità, e ho sempre creduto nell'innovazione, anche se non sono un insegnante "prevalente". Per ora chiudo qui.
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    @Luisella concordo sui ministri e tutto il resto: (beata te che hai partecipato a tale aggiornamento!) Ma continuo a pensare che la forza di un'idea e di un modo di approcciare la cultura e la scuola debba venire anche e sempre di più da noi. Sono così stufa di dover sopperire nella mia scuola come responsabile di plesso ai "danni" fatti da colleghi annoiati, demotivati, inadatti, perennemente ancorati alla frase" e a me chi paga queste ore?" che non riesco più a credere che sia solo colpa del ministero , del ministro di turno o di chi altro: Mi guardo intorno e penso che in parte quello che è diventata la scuola italiana è anche frutto della mancanza di rigore, onestà intelettuale, credibilità di molti colleghi per anni e anni. scusa lo sfogo, ma è proprio così. @Daniele volevo dire esattamente quello che hai detto tu: l'insegnamento può rimanere frontale è vero anche con l'Ipad , ma certo lo strumento tecnologico è così potente e apre così tanta strade da sperimentare che ridurlo a feticcio consumista mi è sembrato davvero ingeneroso. Mi ha dato fastidio l'archiviare il tutto come se fossimo schiavi di apple o che so io. Non sono così ingenua da pensare che il miracoloso Ipad sia la panacea per le magagne della scuola. Comunque proverò e ti saprò dire. Per ora ho provato la flipped classroom con i video dell'app educreation, per fare solo un esempio, e sono davvero soddisfatta. Proprio tu , insegnante "non prevalente" come ti definisci sicuramente avresti di che sperimentare.Provare per credere. Con stima Alla prossima ;)
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    allora siamo tutti d'accordo... ;-)
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    Anche per me siamo tutti daccordo. Sia sugli insegnanti demotivati che sul provare comunque cose nuove.
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IPAD a scuola ! (Forse) | sabinaminuto - 2 views

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    Sulla sperimentazione Netclass in corso nel mio istituto: un iPad a ogni studente e docente di una classe prima (secondaria di secondo grado)
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What If Students Don't Watch The Videos? - FAQ - Katie Gimbar's Flipped Classroom - You... - 5 views

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    Fantastica serie di 16 video YT su tutti i problemi che possono crearsi con la Flipped class. Considerate il primo titolo: "E se i miei studenti non guardano i video?" In inglese.
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    Interessante ... però questi filoneisti dovrebbero controllare se non stiano reinventando l'ombrello. Vedi http://cyber.law.harvard.edu/cyberone/wiki/Weeks_Pages . Questa pagina del wiki del corso Cyberone - Law in the Court of Public Opinion (autunno 2006) di Charles e Rebecca Nesson a Harvard elenca le sottopagine di approfondimento per ogni settimana del corso: ciascuna delle quali comprende una sezione di appunti sui video. CyberOne 2006 non era né un "MOOC" né una "flipped class" perché allora quei termini non c'erano (e il famigerato numero di TIME sul Web 2.0, con "The Person of the Year is... [pezzo di plastica riflettente] You" in copertina, è arrivato solo qualche mese dopo, a dicembre 2006). Era un corso con risorse online condivise e tre categorie di studenti: quelli che seguivano le lezioni ed esercitazioni in aula al Berkman Center, gli "Extension students" cioè iscritti alla formula "a distanza" del corso, e gli "At Large students", che potevano partecipare a una lista di discussione, ad attività in Second Life e anche a quel wiki (non ho idea di quanti At Large students fossimo, ma è stata una grande esperienza) Altra cosa: nel autunno 2006 non c'erano nemmeno strumenti online per una facile annotazione collaborativa dei video: Mojiti (poi rapidamente scomparso) è di dicembre 2006, DotSUB - web app di sottotitolazione, quindi dirottabile per prendere appunti anziché sottotitolare - del 2007. E Universal Subtitles (adesso Amara), ancora più comoda per questo tipo di dirottamento, è del 2010. Però oggi DotSUB e Amara ci sono. Allora non si dovrebbe parlare di annotazione collaborativa di video senza menzionarle, e soprattutto senza menzionare nemmeno la possibilità ancora più vecchia di adoperare un wiki per queste annotazioni collaborativa.
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Una baita in montagna - 6 views

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    New on my blog. "Una Baita digitale" to share Internet resources that could be useful for everybody... Two new items added from Teachthought and Edutopia. More to come.
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Brushes - 1 views

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    "Brushes is now free/libre open-source software."
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Google Apps for Education: Getting Organized with gClass Folders - 2 views

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    Script di facile implementazione per creare, in parole povere, 'cassette postali' dove archiviare, ricevere, inviare in automatico e in modo organizzato (per classe, alunno etc.) le attività destinate agli studenti (compiti, quiz o altro). funziona con (ed è più utile ovviamente a chi usa già) google drive. Con altri script di non difficile integrazione (flubaroo, doctopus) le attività vengono corrette tirando fuori percentuali, risposte miglori/peggiori, grafici etc. A chi dovesse interessare posso indicare playlist di tutorial.
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Un tablet per i dislessici - 9 views

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    Potrebbe essere solo un altro modo per una famosa azienda di telefonia di fare un sacco di soldi, ma se può agevolare gli apprendimenti nei DSA ci piace.
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    Bene che si sviluppino questi strumenti. Puoi per favore aggiungere tag sulla dislessia, discalculia e tutto quello che ti viene in mente, così poi ritrovo questa segnalazione? Grazie!
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    Non so quanto ci possa lucrare la Vodaphone a quella tariffa mensile (bisognerebbe verificare cosa copre, però). Ma almeno vendono il tablet anche senza abbonamento. Tra le app mostrate nel video inserito: - Sintesi vocale (TTS) per legger i testi: mah, quella c'è su tutti i tablet Android, e in più lingue. - Interessante invece Archimede che ripete ad alta voce i calcoli inseriti: utile pure per chi ha problemi motori. - Vocabolario: devo provare scrivendo con A.I. Type (che sembra la tastiera usata nel video) se non si può ottenere anche di base la lettura ad alta voce delle parole suggerite. Ci vorrebbe invece un'app costruita sulla funzione di dettatura che c'è già e funziona piuttosto bene in italiano in Android 4.0, per facilitare la correzione di eventuali errori. Ma forse, visto il target educatori, non vogliono troppo insistere su quella possibilità di dettare.
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Helpout "Find out what it's like to get a Helpout!" by Helpouts Support - 1 views

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    "Are you curious about the Helpouts experience? Take a free test spin with a member of the Helpouts Team! You'll get a firsthand tour of the product and see just how easy it is to receive help over video chat. Schedule a time with one of our Helpouts Specialists, or see who is available now! Our team of knowledgeable specialists looks forward to showing you how it all works. If there is a long queue to join this Helpout, feel free to watch our intro video instead!"
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    La mia recenzione di questo "helpout sugli helpout": "Ronnie was very patient and gave very clear answers. As to whether people from other countries than Australia, Canada, Ireland, New Zealand, U.K., and the U.S. (see https://support.google.com/helpouts/answer/3164468?hl=en&ref_topic=14126 ) would be allowed to offer helpouts in future, he said this is planned. As to the difference between helpouts and hangouts, he explained that though helpouts are using the hangout platform, they are a different service. And when asked if helpout participants can use the live captioning app that can be used in hangouts (see https://hangout-captions.appspot.com/ ), he said no. When I asked why the "Introducing Helpouts by Google" https://www.youtube.com/watch?v=K-VFC9AQM1k video is uncaptioned, and the video embedded in the "Find out what it's like to get a Helpout!" https://helpouts.google.com/111421743141645456280/ls/b41c1faef6b76d0f page is not only uncaptioned, but also uncaptionable via e.g. streaming it to amara.org, because if you try to open it on youtube, you get to https://www.youtube.com/watch?v=picasacid , which says: "An error occurred during validation. This video does not exist. Sorry about that." he candidly said he couldn't answer and suggested using the feedback, which I'm doing. Same reply when I asked if Google planned to caption these videos. Sure, I would have preferred to get more hopeful answers to the questions about accessibility, but it was great to get candid ones, which can now be reported to the discussion lists of the Collaborative for Communication Access via Captioning - http://ccacaptioning.org/ . " No, è vero, Ronnie è stato bravissimo. Chissà quanti helpout si sarà sorbito quel giorno, e paffete arriva una che comincia a rompergli le scatole e il nuovo giocatolo Google, portandolo a riconoscere implicitamente che insomma, meglio gli hangout veri e propri..
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