Skip to main content

Home/ Media Education/ Group items tagged Conflitti

Rss Feed Group items tagged

giannib71

Adolescenti - 2 views

Adolescenti Il mondo degli adolescenti e' sempre stato in movimento, cangiante ma negli ultimi anni con l'avvento delle nuove tecnologie questa accelerazione e' diventata ancora più dirompente. Il ...

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
alemahdi

Life is strange: un videogioco che riproduce temi adolescenziali - 3 views

  •  
    Questo articolo postato all'interno della rivista "State of Mind", analizza dal punto di vista sociale e psicologico un videogame intitolato "Life is strange". Il gioco tratta varie tematiche adolescenziali come: il cyberbullismo, la violenza, le droghe, il suicidio e il sesso. È un ottimo strumento, che permette ai ragazzi (e non solo) di vedere proiettati sullo schermo i problemi quotidiani che li affliggono e poter attivamente agire per affrontarli compiendo delle scelte. Tra i vari punti di forza di questo videogame, il più importante riguarda l'empatia che riesce a suscitare contrastando l'analfabetismo emotivo presente purtroppo in molti adolescenti. Buona lettura
mbasile1

Interazioni online, relazioni sociali e rischio phubbing - 11 views

  •  
    Le interazioni online e le interazioni tra uomo e tecnologia possono avere differenti dimensioni e finalità, osservabili da diverse prospettive; utilizzando un punto di vista psico-sociale formuleremo alcune considerazioni relative all'effetto delle nuove tecnologie sulle relazioni sociali. Il termine "phubbing" descrive il fenomeno per cui durante l'interazione con altre persone si finisce per assumere un atteggiamento poco consono dovuto ad un controllo compulsivo dello smartphone. Tutto questo sta causano dei mutamenti nelle relazioni con gli altri. Le nuove tecnologie e l'avvento di Internet e social stanno prendendo il sopravvento sulla realtà e ne siamo vittime un po' tutti. E' interessante notare che c'è anche un lato positivo nell'uso delle nuove tecnologie perché facilita la comunicazione, annullando le distanze reali e rende produttive anche le nostre attività quotidiane.
  •  
    Quante volte è capitato ad ognuno di noi di trovarci a cena o in un locale e avere di fronte a noi un amico o un conoscente che, mentre parliamo, non ci presta attenzione ma continua nelle sue attività social sul cellulare? Questo modo di fare si è trasformato in un fenomeno di massa, per il quale è stato inventato un nuovo vocabolo: phubbing. Il termine phubbing è la combinazione di "phone" e "snubbing", ossia il nome telefono e il verbo snobbare, riferito a coloro che, durante comuni conversazioni, continuano a controllare e aggiornare le proprie attività sui social networks. Il bisogno di essere aggiornati e di far sapere al mondo quello che ci accade rischia di rovinare la comunicazione verbale, che è alla base delle interazioni sociali. Infatti, purtroppo, il phubbing è più diffuso di quanto si pensi e a ognuno di noi è capitato di porre il telefono di fronte al nostro interlocutore, oppure di tirarlo fuori quando la conversazione perde intensità. Oltre a rappresentare un carattere maleducato e mancanza di rispetto, questo fenomeno porta anche a generare veri e propri conflitti all'interno delle relazioni. Quante sono al giorno d'oggi le donne che, durante una cena romantica, rimproverano il proprio partner, perso a cercare le ultime novità del calcio mercato? La gravità del phubbing ha attirato l'attenzione di molti studiosi, ad esempio Sherry Turkle, citata nell'articolo, che ha compiuto un ulteriore passo avanti nella descrizione dei cambiamenti prodotti dagli smartphone nelle relazioni tra persone: si è domandata come regolamentare la necessità di utilizzare il proprio smatphone e, allo stesso tempo, non isolarsi dalle persone con cui ci si trova. La Turkle risponde spiegando "La regola del tre", ovvero, quando si è in compagnia, ci si può distrarre con il proprio cellulare solo se almeno tre delle persone presenti sono impegnate in una conversazione.
omarmazzucchelli

Glocalizzazione della Media Education nei paesi post-coloniali: sfide e prospettive. - 6 views

  •  
    Questa revisione di articolo universitaria espone una prospettiva di approccio ed educazione ai media che per la maggior parte ricalca quella del mondo occidentale, come conseguenza delle ideologie e pratiche post coloniali. Viene richiamato il concetto antropologico di glocalizzazione per identificare il processo di diffusione su scala mondiale di elementi culturali, idee, stili di realtà locali. Tuttavia questo può rappresentare delle potenziali minacce o delle opportunità per quel che concerne lo sviluppo di relazioni e comunicazioni: ad esempio Jenkins fa riferimento al concetto di "gap partecipativo" ossia l'ineguale possibilità di accesso attraverso i media a conoscenze che permetterebbero una partecipazione più attiva e un dialogo interculturale più fruttuoso. Questa lacuna comporta di conseguenza l'aumento d'ineguaglianza, conflitti e scontri. Solo attraverso una buona educazione ai media, che sono alla base delle nostre relazioni sociali, è possibile trasformare questi punti negativi in opportunità di crescita e comprensione. L'autore ribadisce quanto sia importante rivalutare gli aspetti locali ed "indigeni" di una determinata cultura, non per sostituirli ai paradigmi occidentali, ma per poterli rileggere in una chiave che tenga conto del contesto culturale di appartenenza. Infine viene denunciato quanto la media education nel mondo orientale ( in questo caso in Pakistan ) sia ancora incatenata a processi ed idee occidentali che non le appartengono. L'obiettivo della media education è quindi quello di fornire conoscenze e competenze tali da valutare e riflettere in maniera critica, potendo così abbracciare altre prospettive e punti di vista che talvolta sembrano molto lontani dai propri.
miriam24

https://www.scuolasalgari.edu.it/images/Parole_ostili_esercizi.pdf - 2 views

L'articolo "Il cercatore di fake news!" Pone al centro il concetto che il condividere è una responsabilità e bisogna leggere attentamente, valutare e comprendere ciò che abbiamo davanti. È un arti...

media education media literacy nuovi media Social Network "fake news" scuola media tecnologia etica

started by miriam24 on 14 Mar 23 no follow-up yet
dbonomo1

Gli effetti della propaganda partecipatoria: dalla socializzazione all'internazionalizz... - 3 views

  •  
    Il saggio scritto da Gregory Asmolov e disponibile sul Journal of Design e Science pubblicato dal MIT Press risale ad Agosto 2019 ma è diventato estremamente attuale date le novità sul fronte Russo Ucraino del 20 Febbraio 2022. Proprio in questo momento infatti si sta combattendo una guerra alle porte dell'Europa, ma non solo, nel saggio infatti leggiamo questa citazione: "In the world of Homo Digitalis, anyone with an Internet connection can become an actor in a war" (Patrikarakos, 2017)". La propaganda partecipativa supera la semplice censura e passa attraverso l'intenzionale costruzione e manipolazione delle relazioni tra l'utente e il suo ambiente. Le Fake News, il Crowdsourcing con la mobilitazione delle risorse e la Digital Disconnection sono gli elementi che portano alla socializzazione ed internalizzazione del conflitto, vero scopo della propaganda partecipativa. Ciò significa integrare gli artefatti culturali trasmessi dai media, nel processo cognitivo, andando a definire la nostra relazione con la realtà. Il saggio ci permette di riflettere su ciò che sta avvenendo in questo momento favorendo il pensiero critico e l'analisi dell'uso dei media. Ponendo le basi per un'efficace contro-propaganda.
1 - 6 of 6
Showing 20 items per page