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Claude Almansi

Navigare Meglio Giugno 2013: Strutturare le informazioni - Almansi - 2013-06-18 - 3 views

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    "Da anni, la sovrabbondanza di informazioni è un problema nell'utilizzazione del Web in generale. Per fortuna, esistono diversi mezzi per rimediarvi. "
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    Versione online della rubrica "Navigare Meglio" uscita su "Spendere Meglio" di giugno 2013. La condivido con il gruppo ltis13 su Diigo perché si riferisce abbondantemente alla nostra strutturazione delle informazioni nel contesto di #ltis13
Claude Almansi

OPML-XML-HTML-aggregatori-tagging - #ltis13 IAMARF Andreas Formiconi 2013-05-24 - 0 views

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    "Capita ancora che qualcuno abbia problemi usando i file OPML, che servono a importare insiemi di feed dei blog negli aggregatori, RSSOwl e Bloglines, nella fattispecie. Ad esempio Maria Teresa ha risollevato la questione in un commento recente. Colgo l'occasione per: 1. discutere molto brevemente l'uso degli aggregatori a questo punto del corso 2. rivedere e approfondire appena un po' la distinzione fra XML e HTML 3. mostrare come si importa un file OPML in Bloglines 4. semplificare la suddetta pagina con un solo file OPML ..."
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    Sottotitolazione dei video tutorial al 25 maggio 2013 I sottotitoli sono già aggiunti ai video YouTube inseriti nel post. Le loro pagine di preparazione sono: http://www.amara.org/en/videos/iiF7ry6rjjd9/info/xml_html_opml/ e http://www.amara.org/en/videos/rVHqxPbw8m90/info/importare-un-file-opml-in-bloglines/ (se qualcuno avesse voglia di pasticciarvi)
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    Aggiornamento 26 maggio 2013: I sottotitoli italiani fatti con http://www.amara.org/en/videos/rVHqxPbw8m90/info/importare-un-file-opml-in-bloglines/ sono stati tradotti in francese, inglese e tedesco da "awemaze". Che sia il nome utente di un partecipante a #ltis13? Comunque, ecco le sottopagine dalle quali si possono modificare i diversi sottotitoli, e/o scaricarli in vari formati: Italiano: http://www.amara.org/en/videos/rVHqxPbw8m90/it/625349/ Inglese: http://www.amara.org/en/videos/rVHqxPbw8m90/en/626537/ Francese: http://www.amara.org/en/videos/rVHqxPbw8m90/fr/626540/ Tedesco: http://www.amara.org/en/videos/rVHqxPbw8m90/de/626539/ Per modificarli, occorre crearsi un account amara.org . Meglio farlo con la modalità semplice, senza passare da account di altre reti sociali (Facebook, Twitter). Va evitata soprattutto la modalità TED, che consente soltanto di sottotitolare video TED, non gli altri. Invece chiunque può scaricare i sottotitoli - anche come TXT, cioè come trascrizione semplice, anche senza essere loggato.
Claude Almansi

Diigo: trucchi per chi sa poco l'inglese IAMARF 2013-05-23 - 0 views

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    "Reblogged from Bloglillon: Vedi: http://iamarf.org/2013/05/16/iniziamo-a-taggare-ltis13/ e i comment Navigare nei video in italiano di Andreas Per quanto riguarda le azioni da fare con Diigo, le indicazioni sono sì in inglese, ma i video di Andreas le spiegano chiaramente in italiano. Per navigarvi facilmente, potete attivare i sottotitoli automatici di YouTube dal pulsante rettangolare con le righine in calce al player, con "Sottotitoli" che appare quando ci passate su col mouse."
Claude Almansi

Iniziamo a taggare - #ltis13 IAMARF Andreas Formiconi 2013-05-16 - 4 views

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    Bravo E.T. sei atterrato proprio bene!!!!!
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    "Come abbiamo anticipato qua e la, useremo il servizio di social bookmarking Diigo per gestire il tagging di post e commenti. Affido la descrizione di Diigo a tre video. Ma aggiungo, un poco in ritardo (1 ora) la seguente raccomandazione: Astenetevi dalla compulsiva ricerca della risorsa interessante. Non è questo che vogliamo fare ora: vogliamo rendere visibili e far emergere i vostri contributi: taggate i vostri post, non il resto del mondo!!! Fare un account in Diigo Primi passi in Diigo Gruppi in Diigo - iscrizione al gruppo ltis13"
Claude Almansi

Taggo quindi sono - #ltis13 «IAMARF 2013-05-11 - 0 views

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    prova
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    "Ho proposto di taggarsi. Specifico ancora: non se stessi, non qualsivoglia interesse, ma gli interessi sui quali si sente la necessità di un confronto,nell'ambito professionale, attinente all'insegnamento e dintorni. Non ho proposto di fare ordine. Sì, appiccicare etichette evoca l'idea di fare ordine, ma esistono anche altre prospettive. Qui l'etichettatura, il tagging, rappresenta un elemento di un metodo di ricerca; se vogliamo, una tecnica di data mining do-it-yourself. Data mining: insieme delle metodologie di analisi dei dati volte alla scoperta di caratteristiche emergenti in grandi masse di dati, già menzionata da Mario. Taggare per scoprire, non per ordinare. Taggare per scoprire ciò che non abbiamo ancora trovato, non per recuperare una cosa che avevamo visto. Questa è un'altra cosa, e magari ci costruiamo un altro gioco, ma facciamo una cosa per volta. Scoprire per creare gruppi caratterizzati da interessi, problemi o attributi particolari. La fase iniziale del caos è servita per una sorta di cottura iniziale ma non ha evidentemente senso che tutti parlino con tutti, in una comunità che consta di 100-300 persone. Si tratta quindi di far emergere i gruppi. Non è un metodo consolidato. È un esperimento, un esperimento collettivo, che realizzate voi. Non state seguendo istruzioni, state realizzando un esperimento. Con un effetto collaterale rilevante: lo realizzate con la mente, abitando il cybersapazio, creandovi consuetudine, familiarizzando con il luogo."
Claude Almansi

Lo strano modo -> #ltis13 <- di trovarci « IAMARF 2013-05-09 - 0 views

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    provo con il bookmark
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    "Fra furti di musiche dall'autoradio e sottofondo di traffico cittadino, un'introduzione alla seconda fase del laboratorio…"
Claude Almansi

Lo strano modo -> #ltis13 <- di trovare le cose « iamarf 2013/05/06 - 2 views

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    "...L'intuizione cruciale degli autori di Google è stata riconoscere che in Internet non è necessario piazzare per forza tutto sugli scaffali prima ma è invece sufficiente lasciare crescere le connessioni da sole ed utilizzarle dopo che queste sono spontaneamente emerse. Insomma, in Internet non c'è bisogno di scaffali. In pratica quando sfoglio un catalogo mi fido della visione del mondo di chi ha fatto la classificazione, quando uso Google mi fido della struttura di link emersa dal caos di Internet. ..." Commenti: tassonomia, didamatica, essere disordinati, bisogno di struttura, crostata del diavolo, accessibilità, Pearl Trees Trackback: 1 reblog
francesca palumbo

Giugno: la resa dei conti - 6 views

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    Termina un anno scolastico"particolare". Riflessioni sulla vita,sulla scuola e sul villaggio.
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    Bellissimo "Ho imparato a togliere invece di aggiungere.", Francesca. Aggiungo qui il permalink del post: http://farinasullescarpe.wordpress.com/2013/05/28/giugno-la-resa-dei-conti/ così se ne scrivi altri dopo, si ritrova più facilmente.
sabinaminuto

Emergenza educativa e nuove tecnologie. Stimoli per una riconsiderazione della questione, - 6 views

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    "Emergenza educativa enuove tecnologie. Stimoli per unariconsiderazione della questione GIOVANNI MARCONATO 1 Internet e le nuove forme di comunicazione stanno portando radicali cambiamenti nella vita pratica di ognuno di noi. Questi mutamenti possonoprodurre, spesso, reazioni diverse in base alla realtà anagrafica delle persone,tanto da rendere appropriata l'espressione "nativi digitali", per coloro che sono nati nell'era tecnologica, da contrapporre ai cosiddetti "immigrati tecnologici", espressione riferita a coloro che sono entrati in questa epoca provenendo "da altrove" e con un piede radicato nel passato. Il contributoofferto dal presente lavoro diviene importante non solo ai fini di comprendere le differenze e le difficoltà di comunicazione e di linguaggio fra allievi e insegnanti-formatori, ma soprattutto per indicare una via per arginare l'emergenza educativa che si sta costantemente espandendo. Il suddettopercorso non può che passare per un uso significativo e responsabile di Internet, delle tecnologie digitali e più in generale dei nuovi mass media. 25 ANNI DELLA RIVISTA 22 sformata significativamente, ci viene facile dare una spiegazione ai compor-tamenti "tecnologici" dei bambini, dei pre-adolescenti e degli adolescentiche sono nati trovando le tecnologie, Internet e telefonini come presenzanormale e naturale nei propri luoghi di vita ed incorporandoli spontanea-mente, con estrema naturalezza, nelle pratiche personali e sociali. Nessunaabitudine (individuale e sociale) pre-tecnologica può determinare e model-lare il loro modo di interagire con la realtà e nulla è di ostacolo all'inven-zione di stili e pratiche di relazione del tutto nuove e determinate solo dallefunzionalità e dalle affordance presenti nei nuovi strumenti. Nessun mecca-nismo di transfer negativo ha impedito l'esercizio creativo (agito più spessonella dimensione sociale e collaborativa, che in quella individuale) di deter-minare nuovi modi di agire e,
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    Tra le molte riflessioni che l'articolo di Marconato apre ne posso scegliere, per ora, un paio: 1) è corretto porre la questione in termini di "nativi digitali"? 2) E' soltanto, o principalmente, l'approccio verso le tecnologie digitali a creare un divario fra ragazzi e insegnanti? Riguardo alla prima domanda ho notato come atteggiamenti (e attitudini) simili a quelli dei ragazzi nei confronti di internet ce l'hanno anche tanti adulti, specialmente se di bassa istruzione. Questo mi fa pensare che la frequentazione assidua, soprattutto, di social networks dipenda essenzialmente dall'avere poche difese contro l'accettazione passiva di mode e modelli di consumo. Infatti, da quello che ho potuto vedere, sono pochi i ragazzi che possiedono "vere" competenze informatiche e, in genere, quelli che le possiedono, spesso, le condividono con almeno un genitore. Di positivo c'è l'apprendimento intuitivo e condiviso degli strumenti per navigare e comunicare in internet, ma anche quello non mi sembra "generazionale": è tipico anche di molti adulti, soprattutto se non hanno subito il condizionamento del cosiddetto "metodo di studio". Per l'apprendimento non serve la fatica ma l'interesse. Alla seconda domanda ha risposto già, in modo articolato, Marconato: i gap generazionali ci sono sempre stati. Inoltre, nel "villaggio globale" non c'è solo una cultura globale e condivisa; anzi, di condiviso c'è poco. Sta all'insegnante avere un'apertura verso l'altro, tale da non dare per scontato che egli possieda conoscenze prestabilite alle quali collegarsi. Spesso è già un errore considerare che un alunno possieda quelle certificate nei precedenti anni di scuola. Tra l'altro, se egli ha molte curiosità e interessi, e questi internet aiuta decisamente a soddisfarli, ma le sue informazioni divergono da quelle possedute dall'insegnante, per i prof più tradizionalisti è anche peggio, ma era così anche
roberta sangiorgio

la fine e il nuovo inizio - 3 views

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    post di fine cMOOC
Enrica Dallari

Induttivo o deduttivo? - 5 views

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    cerco qualche risposta da chi insegna le scienze. eddablog (enrica)
Nadia Moretti

Una baita in montagna | Sempre in cammino… - 6 views

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    Studenti consapevoli dei rischi/potenzialità della comunicazione via Social Network?... direi di no!
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    "Nativi digitali" = "esperti digitali"? Sempre più dubbi in proposito.
fabrizio bartoli

interested n moocs? - 2 views

romina1970

Thinkintags - 3 views

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    taggare le risorse
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