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Claude Almansi

OMD- Piano d'azioni educative sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio attraverso i ge... - 0 views

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    "Abstract: il progetto "Piano d'azioni educative per l'educazione allo sviluppo attraverso i gemellaggi scolastici Nord-Sud", promosso dall'Unione Europea, si pone come obiettivo centrale quello di educare i giovani e le loro famiglie allo sviluppo sostenibile, al fine di modificare i loro comportamenti nei confronti delle problematiche e difficoltà incontrate dai paesi dell'Africa sub-sahariana coinvolgendo le scuole europee e africane in un percorso di cooperazione decentrata allo sviluppo. L'obiettivo principale del progetto è promuovere l'educazione allo sviluppo sostenibile e all'interculturalità, attraverso dispositivi di formazione capaci di coinvolgere contemporaneamente docenti, genitori e studenti. I percorsi ideati ad hoc, rispondono altresì all'esigenza di fornire a tutti i target gli strumenti per contribuire nel modo migliore all'attuazione dell'Agenda 21 scolastica orientata alla cooperazione decentrata e ad una co-progettazione nord-sud nelle scuole italiane, francesi, bulgare, camerunesi e burkinabé. Attività: il progetto "Piano d'azioni educative per l'educazione allo sviluppo attraverso i gemellaggi scolastici Nord-Sud", è stato pensato come un'azione di sistema basata sulla ricerca-azione partecipata. Le attività prevedono indagini sul campo, sperimentazioni di modelli formativi indirizzato agli insegnanti, ai dirigenti scolastici, agli alunni ed ai loro genitori, attività di informazione, sensibilizzazione, diffusione e disseminazioni di buone prassi. Risorse, prodotti e risultati Il progetto prevede: * la realizzazione di un documentario sull'azione nella sua globalità, * la produzione di materiale didattico relativo all'educazione dei docenti europei ed africani all'intercultura e allo sviluppo sostenibile, * la costituzione di materiale didattico di sensibilizzazione degli adulti genitori, europei e sub-sahariani, sulla tematica degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Eâ€
Lucia Bartolotti

Dschola | Le scuole per le scuole - 3 views

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    L'osservatorio tecnologico per risolvere i problemi pratici del digitale nelle scuole. Associazione che lavora di concerto con l'USR Piemonte. Modello di rete per l'aiuto reciproco.
Claude Almansi

Wholesale Adoption of iPads by Schools a Mistake | ETCJ Harry Keller 2013-07-11 - 6 views

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    Posted on July 11, 2013 by JimS By Harry Keller "...I don't really see the rush, the extreme hurry exhibited by districts to buy expensive iPads, and forgo other expenditures to do so, when this development in computing devices is still playing itself out. The next great device could be announced tomorrow and could put iPads on the shelf until Apple manages to come out with a newer model. Manufacturers are scrambling to entice consumers to their particular device, while almost entirely ignoring the problems that schools face. When a school chooses widespread adoption of a consumer or business product, it's taking a risk. Often, it's bowing to parental pressures at the same time. While we should applaud schools for overcoming traditional education inertia, we should also realize that some of these new things are just fads or early examples of an incompletely developed new technology. The fact that so many districts are going in so many directions indicates strongly that we don't know where these trends will end. Until we do, I think that wholesale adoption of iPads by high schools is a mistake. My specialty is science. I have yet to see a great science app for high school on an iPad. Mostly, they're just games, animations, and other ordinary stuff. My disclaimer here is that I run a company that puts out an online science application that I consider to be great and am currently porting to the Chromebook, iPad, and Android tablets. Vendors have to cover all bases eventually. I'd rather not have to spend all of this money on fads, but major customers are demanding it. The result will be higher prices."
  • ...6 more comments...
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    L'approccio è regionevole: siccome non sappiamo quale sia il traguardo di tutta questa forsennata corsa ai tablet, tanto vale non spendere tutti quei soldi sull'iPad (che costa più degli altri e prosciuga le casse delle scuole). Tuttavia l'autore non dedica una parola al vero punto: che non è l'adozione di questo o quel device, questa o quella app (di scienze, nel suo caso) a fare la differenza nella qualità, ma la testa degli insegnanti e il paradigma didattico che si decide di adottare. Intanto nelle scuole superiori italiane si insiste sull'acquisto delle LIM, che poi naturalmente vengono usate come semplici proiettori 90 volte su 100. Tuttavia i fondi statali vengono erogati più volentieri per una LIM che per tre o quattro proiettori. Facendo felici chi?
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    Sottoscrivo totalmente! Come al solito al traino delle mode tecnologiche del momento si scorda il fatto che "la tecnologia è utile solo se è serva delle altre discipline" (cito il prof. Piochi, didatta della matematica, in una sua letio magistralis a "Psicologia dell'apprendimento della matematica") e che senza la capacità (e la voglia!) di produrre e gestire autonomamente contenuti e metodi, senza una didattica che crei passione, non c'è tecnologia che tenga. Quanto poi allo specifico dell'Ipad, si ripropone ciò che è già accaduto in precedenza con Microsoft: affidarsi ad occhi bendati e con mani e piedi legati ad una tecnologia proprietaria solo per le sue capacità di marketing, non capendo (o fingendo di non capire) che in questo modo si finisce per creare una dipendenza dal fornitore che diviene via via più ferrea fino a diventare assoluta con buona pace della libertà di insegnamento
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    sottoscrivo
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    Sottoscrivo solo in parte. Sono più che d'accordo sul fatto che le LIM siano delle specie di mammuth destinate all'estinzione, e anch'io non mi capacito del fatto che molte scuole (e il ministero stesso) continuino a spendere soldi per acquistarle. Anche perché, come dice Lucia, il 90% degli insegnanti le usa come semplici lavagne o come proiettori, quindi basterebbe dotare le classi di proiettori e di un normalissimo computer ad esso collegato. Sul discorso iPad/tablet Android non sono del tutto d'accordo. Conosco troppo poco il mondo Android per poter dire che i tablet Android danno problemi (però ho sentito dire da più parti che quando si fanno esperienze di uso di tablet Android con un device per ogni alunno, i problemi ci sono), però conosco molto bene il mondo della scuola, e ho fatto l'esperienza di una classe con iPad (un iPad per studente/insegnante, una Apple tv e un proiettore). In un anno non abbiamo avuto un solo problema tecnico, mai. Per la mia esperienza del mondo della scuola, questo è un aspetto assolutamente fondamentale per convertire all'innovazione tecnologica anche quella parte del corpo docente che è un po' restio. Se queste persone si trovano di fronte a dispositivi che si piantano o che danno problemi, trovano la scusa giusta per abbandonare, criticare o dire che sono soldi buttati. Se invece tutto funziona, piano piano anche chi è scettico vede la portata innovativa di una classe digitale. Diventa più facile anche per chi è ancora un docente un po' tradizionale passare a una didattica più attiva, meno trasmissiva e più coinvolgente. Viene un po' sa sé (cosa invece che non accade assolutamente con la LIM, anzi, la LIM perpetua la lezione frontale). Ovvio che potrei avere torto marcio, e ovvio che capisco le vostre critiche alla scelta dell'iPad (formato proprietario, grande multinazionale americana e tutto il resto). Per ora, spendere di più inizialmente per avere una situazione ottimale mi sembra comunque la soluzione miglio
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    "avere una situazione ottimale mi sembra comunque la soluzione" Come si fa a darti torto su questo?! Solo che avere la "i" davanti non è la soluzione ottimale dal punto di vista tecnico, mentre lo è dal punto di vista marketing. E chi te lo dice è un tecnico che per 20anni si è tenuto volutamente distante dalle "i" davanti (e non solo da quelle)
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    Francesco, mi spieghi cosa c'è che non va dal punto di vista tecnico? Io, dopo una vita passata su ms-dos (prima) e windows (per vari anni, con frequenti crash del sistema operativo, e computer che "ponsavano" come malati di asma gravi e che diventavano obsoleti assai rapidamente), per motivi che non mi dilungo a spiegare, sono passata a tutte le i davanti, dalla prima all'ultima (iMac, iPad, iPhone) e mi sembra di stare in paradiso. Non ho più avuto problemi e ritrovo con facilità qualsiasi file, anche quelli che per sbadataggine ho salvato nella cartella sbagliata. Avrei voluto provare anche Linux, ma i casi della vita mi hanno messo davanti tutte queste i, e per ora lì mi sono fermata. Nei computer che abbiamo a scuola, ho in effetti notato che quelli che girano con Linux, anche se vecchi, funzionano parecchio meglio di quelli in cui i nostri tecnici di laboratorio o vari colleghi si ostinano a voler tenere Windows.
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    Capisco, ma sai com'è: se utilizzi una piattaforma unica e costruita per essere ben integrata, ti troverai sempre senza (seri) problemi, al di lla di quale sia il sistema che adotti. Per quanto riguarda le tue esperienze pregresse non so proprio che dirti: per questioni legate alla clientela (ovvio che un consulente non può che adattarsi!) opero da sempre su sistemi senza la i davanti e non mi riconosco nella tua storia tormentata... Che ciò possa dipendere dal fatto che mentre da una parte ci mette le mani chiunque (magari malamente) dall'altra il tutto risulta piuttosto "blindato"? La mia è solo un'ipotesi sia chiaro! Ma appunto: pur seguendo una certa logica, non posso lamentare i problemi che hai avuto tu. Per "certa logica" intendo dire che non mi sono mai fiondato ad aggiornare un sistema operativo con l'ultima versione appena uscita (anzi: per la verità attendo sempre almeno il service pack 1 quando non il 2: attualmente lavoro ancora con Windows XP!!!), ne ammetto facilmente e con leggerezza l'installazione di utilities, add-onn, plugin ed amenità varie. Io però noto che, usando questo ambiente e software prevalentemente opensource, non ho mai riscontrato problemi a scambiare informazioni con altri, nemmeno con gli utenti con le "i" davanti da quali pur arriva in genere robaccia carica di fronzoli quantomeno inutili quando non fuorvianti. In ogni caso lungi da me criticare chi opta per apple: libero di farlo se si tratta di una scelta! Per la scuola invece sarei sinceramente molto più propenso ad utilizzare ambienti più aperti, meno costosi e meno "blinda utenti"!
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    Ma, sarà ma io non ho problemi nemmeno a interfacciarmi con utenti che usano altre piattaforme. E la mia esperienza negativa con Windows (o con Winzzoz come lo chiamano a volte in Toscana) è condivisa da tutti i miei colleghi che si trovano a usare i computer dei nostri laboratori. Forse i nostri tecnici non fanno corretta manutenzione (però anche noi abbiamo XP e non installiamo con facilità utilities varie, perché la password ce l'hanno solo gli amministratori, cioè i nostri ITP). Ci stiamo trovando bene invece con Linux, gli stessi vecchi PC con Linux girano 10 volte meglio che con Windows, quindi in una mia ipotetica classifica, il sistema operativo di Bill lo metterei in coda. Però hai ragione, per la scuola (soprattutto per i PC), sistemi e software aperti sono sicuramente la soluzione migliore. Via libera al pinguino ;-)
Daniele Guerrieri

Kataweb.it - Blog - Lipperatura di Loredana Lipperini " Blog Archive " A.A.A. VOTARE A - 1 views

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    C'è chi dice "non mi riguarda". E lo stanno dicendo in molti, in più occasioni, su diversi temi: dagli ameni negazionisti del femminicidio, che spuntano come primule quando la discussione diviene, da sotterranea, pubblica (e vedi mai ci si guadagnasse uno sprazzo di notorietà in più), ai puri e duri del web, pronti a serrare i ranghi quando paventano restrizioni e molto meno pronti, d'abitudine, a scaldarsi su altri argomenti.
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    Per frequentare le scuole paritarie private della FISM è necessario accettare un progetto educativo di impostazione cattolica (vedi articoli 1 e 2 dello statuto FISM) e la Carta formativa della Scuola cattolica dell'Infanzia. In tale Carta si legge che «l'azione educativa consiste nell'introdurre il bambino nella realtà, interpretata nella luce della Tradizione ecclesiale» e che «la trasmissione della dottrina della fede avviene mediante l'introduzione in uno stile di vita (stile del gioco, dello stare a tavola, del rapporto con gli amici…) che sia sostanziato dalle verità di fede imparate e celebrate». Nel caso una famiglia rifiuti la Carta formativa e insista comunque per iscrivere i figli alla scuola paritaria privata confessionale (come potrebbe capitare, ad esempio, a una famiglia non cattolica che non avesse trovato posto alla scuola pubblica), l'accettazione è rimandata al «comitato di gestione, […] il quale decide udito il Vicario Episcopale per la Cultura e la Scuola».
Claude Almansi

App...però!: Non solo app - Maria Grazia Fiore e Elisabetta Brancaccio 2013-0... - 1 views

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    "Il tablet è certamente il gadget tecnologico del momento nell'editoria digitale come nelle scuole. L'avvento, sempre imminente ma continuamente procrastinato, dei libri di testo digitali nonché le diverse sperimentazioni (che hanno rapidamente soppiantato quelle con la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale) nella didattica curricolare, hanno trasformato il tablet nella bacchetta magica con cui combattere il disinteresse per contenuti stantii, colmare il digital divide tra docente e studente, proiettare la scuola nel futuro e mille altre meraviglie pedagogiche. Poco o nulla si dice però del suo utilizzo per i Bisogni Educativi Speciali (per tacere dei Bisogni Comunicativi Complessi), soprattutto al di fuori dei circuiti "specializzati".. Eppure siamo di fronte finalmente a uno strumento inclusivo, piacevole, bello, efficiente in grado rendere simili invece che differenziare! E' "normale" vedere qualcuno che usa un tablet in giro per la città: nessuno si fermerebbe per chiedergli perché lo usa! Però - anche se ci piace (ed è anche giusto) vederlo sotto questa luce - il percorso che porta all'utilizzo del tablet deve essere strutturato, personalizzato e condiviso con la consapevolezza che: 1) come ausilio potrebbe anche non andare bene per quel bambino/ragazzo/adulto; 2) soprattutto in età evolutiva, non tutti gli ambienti di vita potrebbero essere in grado di farlo utilizzare in maniera adeguata e significativa."
fabrizio bartoli

Virtual Science - Mondi virtuali per le scienze - 2 views

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    Il progetto Virtual Science nasce dalla voglia di condividere con altri docenti e con il mondo della formazione la mia esperienza nell'ambito delle scienze ed in particolare dell'applicazione delle nuove tecnologie nell'insegnamento, nella "didattica virtuale" e nell' e-learning in genere. Da sempre appassionata di informatica sono approdata da qualche anno nei mondi virtuali ed in particolare Opensim. Molte scuole e Università stanno da tempo cogliendo questa grande opportunità.  Nel campo della didattica ed in particolare nell'ambito scientifico-tecnologico è utile nella simulazione di fenomeni, nello studio della geometria dei solidi, nella ricostruzione di ambienti naturali. E' noto infatti come la modellizzazione dei fenomeni scientifici è un passo importante per la loro comprensione, senza contare come un ambiente "ludico" e motivante sia fondamentale per l'apprendimento.
antonella coppi

Just a click to be friends - 3 views

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    Etwinning project:attraverso i lavori di gruppo cooperativo a distanza ,l'uso delle ICT e il potenziamento della lingua inglese,i bambini e le bambine parteciperanno ad una 'photo competition' sui valori dell'amicizia.Il progetto è nato dalla collaborazione di una scuola italiana e una polacca ma il partenariato deve essere allargato ad altri partners...se qualcuno fosse interessato.....Età dai 6 agli 11 anni ma si possono organizzare anche gruppi verticali con scuole di altro grado.
fabrizio bartoli

Giovanni Bonaiuti | M-PED/03 - 3 views

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    "Tuttinclasse! è una particolarissima lezione a una classe di studenti delle scuole medie sui 150 anni della scuola italiana. La lezione di storia, registrata alle Officine Grandi Riparazioni di Torino nell'ambito della Mostra "Fare gli italiani", rappresenta un viaggio nella storia recente del nostro paese e di una delle sue più importanti istituzioni: la scuola. E' la storia di come i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze…ma anche gli uomini e le donne hanno imparato a leggere e scrivere, a essere cittadini, a farsi rispettare e a rispettare gli altri."
Claude Almansi

educanet² - PONS su educanet² - 0 views

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    "Le scuole e le istituzioni iscritte a educanet² hanno accesso, senza pubblicità e a costo molto contenuto, a un dizionario online PONS in una versione adattata al contesto scolastico. Lo strumento funziona molto semplicemente: selezionare la parola, cliccare sull'icona "P" e scegliere in che lingua si desidera la traduzione. PONS su educanet² Fase di test gratuita fino alla fine dell'anno scolastico 2014-2015 Fino a fine luglio 2015 potrete utilizzare gratuitamente lo strumento dizionario online PONS; potrete così familiarizzarvi con lo strumento e verificare quale modello di offerta a pagamento farà per voi. Nello spazio privato o in quello dell'istituzione, in una classe o in un gruppo, l'icona è posizionata nella barra di menu principale."
Claude Almansi

Newsletter educa.ch - Numero 12/2014 - 0 views

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    "Dizionari online su educanet² 18. dicembre 2014 / educanet² I membri registrati in educanet² hanno ora l'accesso diretto ai dizionari online PONS, integrati nella piattaforma. Le scuole e le istituzioni presenti in educanet² ne potranno approfittare durante la fase di test gratuita fino alla fine del mese di luglio 2015. www.educanet2.ch"
Claude Almansi

educanet² - Scuole [ticinesi] su educanet² - 1 views

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    Una nota precisa: "In questo elenco sono visibili solo scuole che hanno attivato nel loro profilo il checkbox "Il profilo deve essere visibile fuori istituzione".
Claude Almansi

Se il progresso è solo business non va bene - #loptis - 0 views

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    Andreas Formiconi, 23 gennaio 2016 "...Ma che senso ha parlare di individuazione di tecnologie sostenibili e di scambio di innovazioni fra scuole se allo stesso tempo prepariamo il terreno a quella che è una vera e propria colonizzazione da parte delle multinazionali IT?"
Patrizia Brion

Pinocchio nella rete - 3 views

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    Progetto Aperto a Tutte le tipologie di scuole Quale STRUMENTO Attraverso Il Quale Ricercare, utilizzare, Scoprire, diffondere l'uso degli Strumenti Web 2.0, le ICT (Information and Communication Technologies), i software di libero utilizzo ed i Servizi on-line gratuiti. "Pinocchio nella Rete" e il grande Progetto del grandissimo amico Riccardo Rivarola.
Raffaella Ratti

PRO DSA - 3 views

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    PROGRAMMA REGIONALE OPERATIVO PER DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (ProDSA) IN EMILIA-ROMAGNA
fabrizio bartoli

Create an RSS Feed Reader Using Google Spreadsheet - 3 views

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    Bellissimo, però con una pagina del foglio per ogni feed, sarebbe un po' difficile ottenere una vista d'insieme dei 343 feed elencati per ora in https://dl.dropboxusercontent.com/u/3592556/ltis13.opml ;-) Poi c'è la questione del tempo che metterebbe a caricarsi un google spreadsheet usato come freed reader per così tanti feed. O i contenuti di un feed viene soltanto caricato quando se ne apre la pagina?
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    al momento ho letto solo il post non ci ho fatto ancora nulla ma è un progetto, di quelli magari da realizzare quest'estate: un data bank di risorse che contenga attività e risorse efl (dapprima) create o individuate dai ragazzi, poi condivisibile con altre materie, docenti, scuole ... (se si facesse in tanti e interconnessi sarebbe un bel passatempo e un bella risorsa espandibile all'infinito ) Cerco di scoprire nel frattempo se conviene/valga la pena usare il foglio elettronico, il database o limitare la ricerca ai webtool di feed/bookmarking etc.
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    Grazie della risposta, Fabrizio. Chiedevo perché all'inizio dell'attività aggregante di #ltis 13, avevo creato una pagina di feedreader separati per ogni feed del file OPML in http://subtitling-for-accessibility-education-and-creativity.wikispaces.com/ltis13-blog . Era facile, bastavano un po' di "cambia in -> cambia tutti" sul file OPML per ottenere il codice wiki che creava quella pagina di aggregatori (dettagli in http://almansi.wordpress.com/2013/04/22/cantieri-opmlerosi-ltis13/ ). Ma man mano che sono aumentati il numero di feed nel file OPML e la mia compulsione a controllare tutto, aumentando il numero degli item mostrati, la pagina diventava sempre più lenta da caricare. Da qui la soluzione della revisione attuale - 71a :D - di suddividerla in sottopagine per tipi di blog hosting, che come criterio distintivo, non mi piace, per usare una litote educata. Quindi forse quando ho un momento provo a rimettere il numero di item a 20 per ogni feed e a risbattere tutto nella pagina originale. Se non funziona, faccio un revert. Però è affascinante questa possibilità di trasformazione di una riga di dati separati da virgole così facilmente traducibili in varie codifiche... Se deciderai di usare uno spreadsheet Google, pensi di farlo alimentare da un modulo o di lasciar la gente scriverci dentro direttamente?
fabrizio bartoli

#rss, #feed, #xml, #opml, #numeri … ... lms, spreadsheet e database - 2 views

proposito, ancora, di #rss, #feed, #xml, #opml, #numeri … ... lms, spreadsheet e database. Mi costringo a indulgere per pohe righe in ciò che in genere detesto fare e incontrare (se si tratta di p...

feed rss lms database

started by fabrizio bartoli on 05 Jun 13 no follow-up yet
Luisella Mori

Piktochart: Infographic and Presentation Tool for Non-Designers | Infographics | Best I... - 12 views

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    Un utile strumento per creare "piktocharts", sorta di poster per presentare idee, progetti, risultati
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    Sembra molto interessante! Tu l'hai provato?
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    No, non ancora ma ne ho visti di bellissimi. La versione gratuita ha 8 template se non sbaglio, poi ce n'è una a pagamento per le scuole che ne ha molti di più. Mi riprometto di provare con quella gratuita. La cosa interessante è che per fare un buon piktochart bisogna avere ben chiaro il concetto che si vuole visualizzare, quindi porta a riflettere molto prima e non solo durante e dopo.
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    Grazie per la segnalazione! Proverò anch'io la versione demo
sabinaminuto

Quello a cui sto lavorando | sabinaminuto - 13 views

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    Molto interessante! Che ne dici di partecipare a https://p2pu.org/en/courses/882/rhizomatic-learning-the-community-is-the-curriculum/ di Dave Cormier, che inizia il 14 gennaio? Io mi sono iscritta.
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    Ho visto il progetto e mi sono iscritto alla community Bello ma mi pare che sia limitato alle scuole della liguria o sbaglio?
Lucia Bartolotti

Open Sankoré | The Free Interactive Whiteboard Software - 2 views

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    Scaricabile liberamente dalla rete perché Open, sostituisce i programmi proprietari su qualsiasi superficie touch. In inglese ma corredato da videotutorial. Segnalato da Maupao.
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    L'ho scaricato intanto e provato sul laptop. Le funzionalità ci sono tutte o quasi mi pare, comunque le più importanti e sono semplici da usare. La visualizzazione grafica forse sul laptop va adattata (vedo alcune scritte eccessivamente grandi). La galleria dei contenuti ha una impostazione molto chiara, più funzionale del notebook per esempio, ma è tutta da riempire naturalmente. L'interfaccia web al momento (mi?) funziona proprio male. il motore di ricerca della galleria non si attiva e se cerco di collegarmi a siti web esterni dall'interno della finestra della lavagna, il programma incontra una serie di errori e smette poi di funzionare. Sarà da provare un po', anche in classe collegata alle varie lim, per verificare se può effettivamente fare da valido sostituto dei vari software proprietari. Da verificare anche la compatibilità/convertibilità da/con i formati almeno più diffusi (notebook e promethean per es.) per poter riutilizzare contenuti già creati con quelli senza troppe difficoltà. Il problema della eterogeneità di lim e relativi software, nell'ambito in particolare dello stesso istituto - posto che secondo me il software proprietario rimane comunque di grande utilità per chi lo usa diffusamente, se non altro per beneficiare dei contenuti creati nell'ambito delle relative comunità i apprendimento - mi pare diffuso a macchia d'olio e ormai endemico, mi sa, a causa delle 'politiche' di acquisto piuttosto incoerenti adottate dalle scuole nell'ebrezza da finanziamento pon o similare. Forse un software aperto potrebbe alleviare, se non risolvere, i disagi creati a docenti e studenti.
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