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D. Zani

Vyew - 0 views

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    Un sito di collaborazione online
Valentina Iobbi

form@re » Blog Archive » Gestire e organizzare la comunicazione online - 2 views

  • nuove e-community che ormai si sviluppano nel campo dell’istruzione richiedono una moderna, complessa e articolata literacy
  • technological literacy
  • information literacy
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  • communication literacy
  • media literacy
  • la nostra attenzione sui fenomeni comunicativi
  • L’efficacia e il funzionamento di una comunità di apprendimento o di pratiche dipendono in gran parte dall’equilibrio tra il sistema sociale, che vi si sviluppa e che fa riferimento alla costituzione dei gruppi, ai flussi della comunicazione, alle dinamiche relazionali e al sistema tecnologico che viene utilizzato
  • Se da una parte non vi è più un luogo fisico, come nella comunicazione in presenza, nasce però un luogo che potremo definire virtuale e sociale, nel quale i soggetti protagonisti si incontrano e tessono relazioni
  • Le modalità di accesso con l’utilizzo combinato di alcuni ambienti così detti groupware avvicinano molto la CMC ad attività di collaborazione/cooperazione legate allo scambio di file e documenti, alla scrittura condivisa, all’elaborazione comune che fino a qualche tempo fa erano possibili solo in presenza.
  • necessità, da parte del tutor di rete che gestisce e organizza la comunicazione, di riuscire a monitorare ciò che accade, indagando sia gli aspetti più propriamente quantitativi che quelli più specificatamente qualitativi, al fine di orientare il gruppo verso una identità che permetta di favorire la piena collaborazione e cooperazione. Se per i primi sarà indispensabile conoscere la frequenza con cui gli appartenenti alla comunità si scambiano i messaggi, il numero dei messaggi per ciascun thread di discussione, lo scarto tra chi interviene di più e chi rimane ai margini, per gli aspetti qualitativi sarà fondamentale verificare la coerenza dei contenuti con il compito assegnato, distinguendo gli aspetti teorici, quelli tecnici, le richieste di aiuto e collaborazione, la capacità di innescare reazioni e discussioni [Calvani e Rotta, 2000].Sarebbe utile altresì riflettere sull’identità che si delinea all’interno del gruppo di
  • gruppi di aiuto reciproco centrati sulla discussione di argomenti specifici
  • gruppi aperti
  • gruppi di lavoro
  • sotto controllo alcuni dei disturbi più frequenti della comunicazione on line quali quelli del flaming (letteralmente esagerazione) che si manifesta quando qualcuno occupa tutto lo spazio della comunità; del pensiero deviante, quando ci si allontana dal compito assegnato o quando non vengono riconosciute le priorità; dell’utilizzo personale della rete per scopi personali o pubblicitari [Calvani e Rotta, 1999].
  •  
    Interessante riflessione sulla CMC e sul suo ingresso nell'ambito della formazione dei professionisti.
silvia sagripanti

Il tutor e la gestione delle dinamiche interattive - 2 views

  •  
    Partendo dalla differenza dei termini COOPERAZIONE e COLLABORAZIONE, si approfondisce l'apprendimento collaborativo e il ruolo del Tutor
Valentina Iobbi

form@re » Blog Archive » Tutor-corsisti: un rapporto di difficile gestione - 5 views

  • in presenza tutor-corsisti , qui interessa particolarmente sottolineare il profilo del “tutor moderatore” (conduttore-animatore)
  • in
  • Tutor-corsisti: un rapporto di difficile gestione
  • ...30 more annotations...
  • in presenza
  • competenze del tutor di rete,
  • Sono i tutor che fanno la qualità dell’e-learning creando la “vicinanza psicologica
  • l’interattività in presenza e a distanza che permette di far percepire l’apprendimento come un’esperienza fondamentalmente sociale
  • in presenza
  • in presenza
  • in presenza
  • tutor on line è una figura chiave per rendere più funzionali i rapporti di rete
  • tecnologiche
  • metodologico-didattiche
  • relazionali
  • la formazione dei tutor a livello di “competenze relazionali” sembra essere lasciata un po’ in ombra
  • siano considerate scontato patrimonio dei docenti e che possano esaurirsi nel rispetto della netiquett
  • moderatori sono
  • poiché questa competenza incide altamente
  • il modello PuntoEdu dell’Indire
  • Gli e-tutor sono
  • è auspicabile dedicare gradatamente maggiori spazi di riflessione e training dedicati alla conduzione di gruppi
  • I direttori dei corsi sono
  • Le persone di contatto sono
  • emerge con forza la necessità che il tutor possegga una solida competenza comunicativo-relazionale
  • Nel ricco dibattito che nasce dall’esperienza sul campo da parte di tutor di rete ed esperti di FaD,
  • infatti, per il successo di un corso, appare determinante l’abilità nella gestione dell’aula formativa attraverso l’utilizzo di tecniche comunicative e di elaborazione del compito adeguate ad un gruppo di adulti professionalizzati.
  • porre domande al momento giusto, incoraggiare i corsisti, monitorare la situazione per capire se, quando e come intervenire, stimolare la partecipazione dei coinvolti e creare un clima di fiducia (ascolto attivo e stima), ridurre la tensione in situazione di conflitto e far sentire i corsisti a proprio agio, arricchire il dibattito fornendo, se necessario, adeguati chiarimenti, valorizzare la collaborazione dei corsisti ma anche la loro autonomia formativa
  • , la mancanza del vincolo spazio tempo e del contatto diretto può rendere più difficile la comunicazione con l’altro e ostacola, a volte, il fluire naturale dei riscontri tutor-corsisti, per cui il tutor deve avere grande disponibilità all’ascolto ed essere in grado di stimolare il desiderio e la necessità di comunicare attraverso la rete.
  • orientato alla gestione della discussione per reindirizzarla e stimolarla, attento al recupero della motivazione dei partecipanti e al clima d’aula, privilegiando l’approccio metacognitivo e cooperativo, di controllo critico, riflessivo e autovalutativo sui processi in atto
  • In aula entrano in gioco direttamente, senza i filtri del mezzo tecnologico, le sue competenze relazionali e comunicative
  • corsisti sono divisi in classi
  • tutoring è un tipo di strategia didattica implicito nella funzione docente
  • orientato a sostenere azioni di personalizzazione ed orientamento legate ad assunti che si ritengono esistenti negli adulti in apprendimento
  •  
    Descrizione e riflessione sulle competenze del tutor, particolarmente riferito a corsi blended.
Anna Pollio

dott. Paula De Waal - 2 views

E-learning, parola difficile da definire, l'origine del termine risale agli anni 80 inserendosi nell'insieme di termini che descrivevano le possibilità d'utilizzo delle reti telematiche. Nasce quin...

started by Anna Pollio on 14 Feb 12 no follow-up yet
Valentina Iobbi

Web 2.0 - Wikipedia - 1 views

  • Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l'utente (blog, forum, chat, wiki, flickr, youtube, facebook, myspace, twitter, google+, linkedin, wordpress, foursquare, ecc.).[1]
  • Dai siti web personali ai blog [modifica] Se prima la costruzione di un sito web personale richiedeva la padronanza di elementi di HTML e di programmazione, oggi con i blog chiunque è in grado di pubblicare i propri contenuti, dotandoli anche di veste grafica accattivante, senza possedere alcuna particolare preparazione tecnica. Se prima le comunità web erano in stragrande maggioranza costituite da esperti informatici, oggi la situazione è completamente ribaltata. I principali produttori di blog sono scrittori, giornalisti, artisti le cui attività non presuppongono una conoscenza informatica approfondita.
  • Strumenti per la creazione di contenuti [modifica] Tale possibilità di creazione e condivisione di contenuti su Web, tipica del Web 2.0, è data da una serie di strumenti (tool in inglese) on-line che permettono di utilizzare il web come se si trattasse di una normale applicazione. In pratica il Web di seconda generazione è un Web dove poter trovare quei servizi che finora erano offerti da pacchetti da installare sui singoli computer. Esempi di Web 2.0 sono CKEditor e Writely, veri e propri elaboratori di testi e convertitori di formato, oppure NumSum, una sorta di foglio elettronico. Anche Google ha recentemente lanciato la sua suite di editor, chiamata Google Docs & Spreadsheet, e Microsoft sta per rilasciare una versione online della suite Office. Oltre alla creazione condivisa di contenuto on-line, il Web 2.0 è caratterizzato dalla pubblicazione immediata del contenuto e alla sua classificazione e indicizzazione nei motori di ricerca, in modo che l'informazione sia subito disponibile a beneficio dalla comunità, realizzando in maniera veloce il ciclo di vita del content management. Per la pubblicazione dei contenuti fanno da padrone sul Web (di oggi) i provider di blog come Blogger, Wordpress e Splinder, ma anche piattaforme commerciali come Microsoft Sharepoint Services che nella versione 3.0 accentua le sue caratteristiche di collaborazione diventando la parte server di Office 12.
  • ...33 more annotations...
  • Dai sistemi per content management ai wiki [modifica] La tecnologia Wiki (Wikipedia ne è la più celebre applicazione) è il punto di arrivo del content management, in quanto ne implementa tutti i paradigmi. Se prima erano necessarie più applicazioni informatiche per la gestione del ciclo di vita dell'informazione (dall'intuizione alla fruizione), oggi una stessa tecnologia supporta al meglio tutto il processo. Si fruisce dell'informazione nell'ambiente stesso in cui essa è nata.
  • Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l'utente ( blog , forum , chat , wiki , flickr , youtube , facebook , myspace , twitter , google+ , linkedin , wordpress , foursquare , ecc.).
  • coniato dal guru del business Tim O' Reilly.[senza 
  • l'accento sulle differenze rispetto al cosiddetto Web 1.0, diffuso fino agli anni novanta, e composto prevalentemente da siti web statici
  • senza alcuna possibilità di interazione
  • Analisi storica
  • Analisi storica
  • Analisi storica [modifica
  • Originariamente il web è stato concepito come modo per visualizzare documenti ipertestuali statici
  • linguaggio HTML
  • In seguito, grazie all'integrazione con database e all'utilizzo di sistemi di gestione dei contenuti (CMS), mico è stato da alcuni definito Web 1.5.
  • Web 1.0.
  • Web 1.0.
  • definito come Web 1.0.
  • Attraverso l'utilizzo di linguaggi di scripting
  • vere e proprie "applicazioni web" che si discostano dal vecchio concetto di semplice ipertesto e che puntano a somigliare ad applicazioni tradizionali per computer.
  • Da un punto di vista strettamente tecnologico, il Web 2.0 è del tutto equivalente al Web 1.0
  • Da un punto di vista strettamente tecnologico, il Web 2.0 è del tutto equivalente al Web 1.
  • Da un punto di vista strettamente tecnologico, il Web 2.0 è del tutto equivalente al Web 1.0
  • Da un punto di vista strettamente tecnologico, il Web 2.0 è del tutto equivalente al Web 1.0,
  • Il Web 2.0 costituisce anzitutto un approccio filosofico alla rete che ne connota la dimensione sociale, della condivisione, dell'autorialità rispetto alla mera fruizione: sebbene
  • rappresenta la concretizzazione delle aspettative dei creatori del Web,
  • possibilità di accedere a servizi a basso costo in grado di consentire l'editing anche per l'utente poco evoluto
  • prima la costruzione di un sito web personale richiedeva la padronanza di elementi di HTML e di
  • oggi
  • Le tecniche utilizzate fino a ieri per tenere per più tempo i visitatori su un sito web
  • appiccicosità" di un sito
  • stanno lasciando il posto ad altre concezioni di contatto con il fruitore. Attraverso le tecnologie di syndication (RSS, Atom, tagging)
  • Un esempio di questi nuovi canali sono i feed, cioè delle liste di elementi con un titolo (es. notizie di un giornale, thread di un newsgroup), che permettono il successivo collegamento ai contenuti informativi.
  • Tale possibilità di creazione e condivisione di contenuti su Web, tipica del Web 2.0, è data da una serie di strumenti
  • Web 2.0, è data da una serie di strumenti
  • permettono di utilizzare il web come se si trattasse di una normale applicazione.
  • Oltre alla creazione condivisa di contenuto on-line, il Web 2.0 è caratterizzato dalla pubblicazione immediata del contenuto e alla sua classificazione e indicizzazione nei motori di ricerca, in modo che l'informazione sia subito disponibile a beneficio dalla comunità,
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    Con questo articolo di wikipedia cerchiamo di chiarire cosa si intende per web2.0
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    Excursus storico e descrizione del web 2.0, confronto con il web 1.0 e focus sugli strumenti per la creazione dei contenuti.
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