Contents contributed and discussions participated by Romina Mandolini
COGNIZIONE DISTRIBUITA - 38 views
-
Trovo il tuo intervento appropriato e corretto. A completamento di quanto hai scritto, riporto un intervento di Antonio Rizzo dell'Università di Siena sulla Cognizione Distribuita, che mi sembra interessante. (tratto dal libro P.G. Gabassi (A cura di) Psicologia, Lavoro Organizzazione. Milano: Franco Angeli. 1995, pp. 206-223.)
La mente umana è decisamente limitata nella sua capacità di fare elaborazioni
simboliche. Per un uomo condurre ragionamenti complessi senza l'aiuto di strumenti è
veramente difficile, spesso impossibile. Le forme più elevate di pensiero avvengono
sempre in collaborazione con degli strumenti e la stessa intelligenza umana è
intimamente legata agli strumenti che sostengono il pensiero. Di fatto, l'intelligenza
umana ha la sua massima espressione nell'invenzione e realizzazione di strumenti che
permettono di superarne i limiti. Infatti, più una società è avanzata tecnologicamente,
più è raro che il ragionamento venga effettuato in assenza di strumenti. Gli strumenti
che rappresentano, conservano e manipolano informazioni sono stati definiti artefatti
cognitivi (Norman, 1993).
Gli artefatti cognitivi incorporano una parte di storia intellettuale di una particolare
cultura, sono l'espressione fattuale di una teoria, e gli utenti di questi artefatti accettano
queste teorie, sebbene spesso inconsapevolmente, quando li usano. (Resnick,1987).
L'approccio alla cognizione distribuita sostiene che l'attività cognitiva umana non è
caratterizzata esclusivamente dall'attività cerebrale bensì è distribuita tra il cervello e gli
artefatti cognitivi che l'uomo adopera. Questa tesi risale alla scuola storico-culturale
sovietica che sosteneva che tutti i tipi di attività umana cosciente sono sempre formati
con l'appoggio di strumenti esterni. Vygotskij (1974) definì il principio sottostante la
distribuzione dell'attività cognitiva come il principio dell'organizzazione extracorticale delle funzioni mentali complesse.
La mente accresciuta - 5 views
La natura dell'Intelligenza - 2 views
Psicotecnologie: una definizione - 11 views
-
"Dall'alfabeto a Internet" (a cui fa riferimento il link riportato alla fine) è uno splendido libro del Prof. De Kerckhove (di cui in rete si può leggere la prefazione e qualche stralcio), grazie al quale è possibile comprendere alcuni concetti a mio avviso fondamentali nell'ambito delle Psicotecnologie.
Il termine è stato coniato da De Kerckhove, allievo di Marshall McLuhan, per indicare quegli studi che hanno come loro oggetto il rapporto che sussiste tra la tecnologia e l'uomo, in riferimento al linguaggio e all'azione che questo esercita sul nostro cervello. In poche parole, si tratta delle "tecnologie della parola" vale a dire l'insieme di quegli artefatti, di cui l'uomo si è servito e si serve ancor'oggi per comunicare, i quali senza che esso ne abbia vera consapevolezza, condizionano, amplificano, trasformano, le sue funzioni cognitive e le sue risposte psichiche.
Si tratta di trasformazioni significative che vanno a influenzare e a trasformare, aspetti sostanziali della sua esistenza, i cui risvolti sono visibili nelle scienze, nell'organizzazione sociale e nell'arte cui questo ha dato vita. Il loro ambito di indagine è quello dei media, in relazione alle grandi epoche storiche (tre secondo De Kerckhove) cui questi hanno dato vita: oralità, scrittura, linguaggi elettronici. Ciascuna di queste è caratterizzata da differenti processi di apprendimento, di costruzione, elaborazione, sintesi delle informazioni, diversi processi legati alla memoria e alla visione in funzione di quelle trasformazioni cui accennavamo poc'anzi.
Il linguaggio ha permesso al pensiero di funzionare in maniera sequenziale e lineare. L'alfabetizzazione, lo ha riorganizzato, reso analitico, logico, introspettivo. L'introspezione ha alimentato mondi di immaginazione entro i quali ciascuno ha costruito la propria realtà e sperimentato il proprio isolamento. Con i media elettronici il tutto si sposta al di fuori di noi. Già il teatro greco aveva anticipato questa esperienza, ma i media elettronici la "normalizzano". Oggi ciò che accade sullo schermo può essere considerato come il nostro nuovo immaginario oggettivo, ipertestuale, ipermediatico che nell'esperienza della realtà virtuale e nelle nuove tecnologie olografiche, diviene multisensoriale.
Tramite le Psicotecnologie è dunque possibile ripercorrere ma soprattutto comprendere a che punto sia oggi l'evoluzione umana e che cosa possiamo aspettarci nell'immediato futuro.
http://books.google.it/books?id=t663eS2wXEwC&printsec=frontcover&dq=De+Kerckhove&hl=it&sa=X&ei=g2uRUJ71B4bXsga0nYCwAQ&ved=0CDQQ6AEwAg
1 - 7 of 7
Showing 20▼ items per page
http://polymathprojects.org/ è invece un blog che collega tutti i matematici del mondo, sempre con l'obiettivo di condividere, confrontarsi e produrre conoscenza condivisa. http://www.galaxyzoo.org/ invece è una comunità che riunisce astronomi. Riassumendo ritroviamo il valore degli "artefatti" all'interno dei processi cognitivi umani (mediatori tra gli individui e l'ambiente, i quali ci permettono di realizzare pratiche e processi psicologici, che non esisterebbero senza tale mediazione) e processi collaborativi, in cui più persone utilizzano idiversi tipi di strumenti a loro disposizione per raggiungere uno scopo condiviso.
Credo ci sia poco da aggiungere, si tratta di una vera rivoluzione anche se come scrivevo in un altro intervento, per noi che la viviamo, "quasi" inavvertita.