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gmirabelli

Competenza mediale e digitale analisi e riflessioni su un costrutto complesso - 4 views

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    L'articolo tratta del costrutto della "competenza mediale e digitale" definito variamente dagli studiosi. Lo stesso si propone di fare chiarezza sulle modalità di elaborazione di questo costrutto e si sofferma sulle due principali versioni, quella della competenza digitale e quella mediale mettendo in evidenza le somiglianze e differenze a partire da modelli recenti in letteratura. Infine evidenzia alcuni nuclei teorici.
Luciano Di Mele

La competenza digitale nella scuola italiana - 14 views

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    L'articolo presenta la necessità di colmare il gap tra le definizioni di competenza digitale e mediale diffuse nella letteratura scientifica o nei documenti istituzionali e l'individuazione di obiettivi che possano guidare gli interventi didattici nella scuola. I numerosi framework già disponibili, oggetto di indagine nel presente studio, non sempre sono adeguati per la scuola, ma devono essere riconfigurati per tenere conto dell'età dei soggetti, di un'opportuna connotazione in termini cognitivi, della necessaria granularità e modularità per la progettazione di unità di apprendimento.
mariagraziano

La Media Education nelle scuole, ecco perchè è importante - MIUR Istruzione - 20 views

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    I media fanno parte della nostra società. Capire come "leggere" le notizie veicolate dai media e come interagirci è una competenza fondamentale, In particolare l'avvento del così detto Web 2.0, dei social network ha creato grandi occasioni di comunicazione.
  • ...1 more comment...
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    Nell'articolo viene evidenziata l'importanza della Media Education come materia di insegnamento che dovrebbe trovare grande spazio nelle scuole non solo per quanto riguarda i "new media" ma tutti i media. La Media Education, nasce e si sviluppa allo scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica. La fruizione di internet in modo praticamente illimitato consente infinite potenzialità di apprendimento e sperimentazione ma anche dei rischi connessi ad un uso "superficiale di strumenti potentissimi"; sopratutto gli adolescenti (nativi digitali) sono sottoposti ai rischi maggiori dovuti ad una grande abitudine e dimestichezza con i dispositivi ma che se non guidata e formata opportunamente può provocare seri danni, si pensi solo per fare qualche esempio al Cyber bullismo. La Media Education, se applicata ad internet, può essere d'aiuto per muoversi meglio in rete (da google a Facebook), tanti sono i consigli che potrebbero essere dati ai ragazzi, ma anche a genitori e docenti che dovrebbero essere opportunamente formati per affrontare questi cambiamenti. Insegnare ai ragazzi a gestire meglio il rapporto con i social costituisce uno dei punti cruciali della materia, considerato il ruolo preponderante che questi canali hanno assunto nella quotidianità di molti adolescenti: ad esempio educare e formare su "cosa e come postare" o a riconoscere le "fake news". Una buona competenza mediale (media literacy) è ciò che questa disciplina intende offrire ai propri allievi. L'articolo riassume quali competenze mediali un media educator dovrebbe contribuire a trasmettere.
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    l'educazione svolge una funzione essenziale e che la scuola debba essere all'avanguardia nelle competenze e nelle conoscenze dei nuovi strumenti digitali. La neccesita di imparare ed educare a districarsi tra i vari linguaggi dei media ed imparare ad approcciarli in maniera corretta. Sviluppare negli studenti la capacità di comprendere i diversi media e le varie tipologie di messaggi, utilizzarli correttamente, saper interpretare in maniera critica il messaggio, essere in grado di generare un messaggio e quindi usare in maniera propositiva i media. La neccesita della prevenzione dello sviluppo del cyberbullismo e la dipendenza e varie patalogie come nomofobia
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    In questo articolo viene definito bene il concetto di Media Education e il ruolo che dovrebbe avere nelle scuole allo scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica. Anche se si tratta di un articolo del 2017 si evidenziano punti importanti quali le modalità di utilizzo di tali mezzi e la necessità di educare sia i ragazzi, utenti finali, che chi ha la funzione di tutore di questi, quindi genitori, scuola ecc… Attraverso lo studio ed il trasferimento d'informazioni ai ragazzi i docenti potranno insegnare a questi a gestire meglio il rapporto con i social e far comprendere che questo rappresenta una dei punti cruciali della materia, considerato il ruolo preponderante che questi canali hanno assunto nella quotidianità di molti adolescenti (educare e formare su "cosa e come postare" o a riconoscere le "fake news" per esempio). Saper discernere le notizie, filtrarle e comprendere quali informazioni e fonti siano più autorevoli di altre. Altro messaggio importante che vuole essere da monito a tutti, politici, ministero, dirigenti scolastici, è che la scuola non può rimanere indietro su queste tematiche ed è fondamentale pensare a percorsi per i docenti e genitori di adolescenti e pre-adolescenti.
chiarina1

INTIMITA' CONNESSA. - 3 views

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    Il modo migliore per proteggersi dai rischi dei media digitali consiste nell'accrescere le proprie competenze nell'uso di Internet, cellulare e videogiochi. Sebbene dal punto di vista tecnico imparino a utilizzare le nuove applicazioni attraverso il gioco, per capire i molti e diversi contenuti mediali, analogamente alla circolazione stradale, gli adolescenti hanno bisogno del sostegno di persone adulte che fungano da punti di riferimento. Per poter assumere questa importante funzione di accompagnamento, tuttavia, gli adulti stessi devono conoscere bene il mondo digitale, essere in grado di sfruttare le opportunità offre, ma anche saper valutare in modo obiettivo i potenziali pericoli che vi si celano. Per questo motivo, la protezione della gioventù passa anche attraverso l'alfabetizzazione mediale di genitori, insegnanti e altre persone che si occupano di bambini e adolescenti. Questo processo, tuttavia, non si limita alla pura trasmissione di conoscenze tecniche per l'uso. Possedere un'ampia competenza mediale presuppone anche avere una visione d'insieme di come si possono utilizzare i media digitali e di quali sono le opportunità e i rischi a essi connessi. Tutti, quindi, possono imparare a conoscere i media digitali anche senza essere per forza interessati ai dettagli tecnici delle applicazioni di ultima generazione.
v_peverelli

LIBRO:Primi passi nella media education - 3 views

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    il libro propone un curricolo integrato per fornire una completa e progressiva competenza mediale ai bambini dai 5 agli 11 anni, sviluppandone le capacità di lettura, scrittura, fruizione, senso critico e cittadinanza, rispetto a tutti i principali linguaggi mediali: fotografia, fumetto, radio, televisione, cartone animato, ipermedia, internet e videogame.
chinellato

IS MEDIA LITERACY STILL ONE OF THE PRIORITIES FOR POLICY MAKERS? - 5 views

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    L'intervista di Norbert Vrabec, professore dell'Università di Ss. Cirillo e Metodio di Trnav in Slovacchia, ai colleghi David Buckingham, insigne pubblicista, esperto di Media Education e Prof. emerito dell'Università di Loughborough del Regno Unito, ed a Alexander Fedorov, scienziato russo, specializzato in educazione ai media, critico cinematografico, insegnante presso l'istituto statale di Pedagogia di Taganrog della Federazione Russa, offre due punti di vista importanti rispetto al ruolo che la Media Literacy ha per il mondo politico dei rispettivi paesi di appartenenza. L'intervista è stata prodotta in occasione della conferenza internazionale sulle tendenze e sui media tenutasi il 19-20 Aprile 2016 nel Castello di Smolenice in Slovacchia. Nell'intervista emerge una sostanziale convergenza rispetto al ruolo della Media Education e sulla posizione dei politici che non spingono per lo sviluppo della educazione ai media e del pensiero critico, ma piuttosto per la competenza digitale e tecnologica. Questo conviene probabilmente ai politici perché preferiscono confrontarsi con cittadini facilmente influenzabili. Mancano così sia politiche adeguate a formare i docenti che programmi di insegnamento appropriati a fronteggiare la sfida. Questa mancanza di progettualità e qualità si avverte anche da parte dei produttori di media, compresi quelli a capitale pubblico, che spesso realizzano prodotti di scarsa qualità. La via verso l'educazione ai media, e quindi ad una cittadinanza più consapevole e competente, risulta perciò in salita e non priva di avversità.
mariuanelli

INFORMAZIONE O PROPAGANDA? - 5 views

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    L'articolo fornisce strumenti fondamentali per riconoscere nei discorsi le forme di persuasione utilizzate dagli oratori/persuasori. Questa conoscenza favorisce lo sviluppo del pensiero critico che ci permette di difenderci, individuando le affermazioni distorte ed evitando la manipolazione mediale. In particolare l'autore descrive in una griglia i criteri e le domande guida da utilizzare per valutare l'affidabilità delle informazioni presenti nel WEB. Saper controllare l'affidabilità dell'informazione mediatica è una "competenza chiave" irrinunciabile per tutti coloro che vogliano essere cittadini consapevoli e attivi.
anonymous

Di Bari Paper ZeroSei - 1 views

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    Il link ci collega al paper di approfondimento "Focus ZeroSei" elaborato dal professor Cosimo di Bari. Lavoro reso necessario dalla riforma della "Buona Scuola" che ha previsto l'istituzione e lo sviluppo di un sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni di età. Il documento tratta delle opportunità e dei rischi dell'utilizzo della tecnologia digitale durante l'infanzia. Riporta i tratti comuni delle ricerche sulle modalità e sulle conseguenze dell'uso degli schermi interattivi nella prima infanzia consentendo di formulare linee guida pedagogiche per promuovere una corretta educazione mediale fin dalla prima infanzia. Sostiene e motiva l'importanza della Media Education oltre che per gli operatori dei nidi e delle scuole d'infanzia anche per i genitori. L'elaborato afferma che le nuove tecnologie, già dalla prima infanzia, possono rappresentare strumenti utili per lavorare sull'identità, sull'autonomia, sulla competenza e sulla cittadinanza.
mayasinclair

An Interview Study of German Teachers' Views on the Implementation of Digital Media Edu... - 4 views

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    L'articolo redatto da Johanna Dittmar e Ingo Eilks dell'Università di Brema, pubblicato nel 2019 nella rivista "International Journal of Education in Mathematics, Science and Technology" tratta l'implementazione dell'insegnamento dei media digitali con un'enfasi sui forum in internet nelle lezioni di scienze. Questi rappresentano una fonte di risorse didattiche per gli insegnanti e un repertorio di informazioni per gli studenti. Internet fornisce diversi forum, da generali a dominio-specifici. L'articolo si interroga su quanto i docenti delle scuole tedesche siano preparati ad usare questi forum di internet nella didattica. Uno studio fatto su 16 insegnanti di scienze indica un'apertura teorica all'uso dei forum da parte dei docenti, ma uno scarso utilizzo concreto nelle lezioni. Tra gli ostacoli vengono menzionati limiti di tempo, concetti mancanti, scarse infrastrutture, mancanza di fiducia e competenza, resistenza al cambiamento. E' stato rilevato che per un uso responsabile dei media, non è rilevante solo il contenuto, ma anche comprensione dei meccanismi e delle persone coinvolte nei forum. Si deve fare attenzione a quale forum selezionare, chi può offrire informazioni nel forum in questione e chi commenta i post del forum. Per quanto riguarda l'uso dei forum a scuola, non deve avere un ruolo solo l'accuratezza dell'informazione, ma anche come un'informazione è generata e fornita. Perciò è importante che gli insegnanti abbiano abilità di alfabetizzazione ai media che possano trasmettere agli studenti in classe. Sono state fatte interviste supportate da questionari per valutare l'atteggiamento degli insegnanti a tal proposito. Le interviste hanno rilevato che la maggior parte degli insegnanti richiede un supporto professionale, sotto forma di esempi pratici e materiale didattico. Tuttavia, è necessaria ulteriore ricerca. Ad esempio, gli insegnanti sono aperti all'innovazione e alla promozione dell'alfabetizzazione mediale, ma hanno problemi a gestire c
bignamib

Un'indagine nazionale sulla consapevolezza digitale degli adolescenti | Media Edu... - 5 views

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    L'articolo presenta alcuni risultati di una ricerca esplorativa condotta tra un campione di 2807 studenti fra i 14 e i 19 anni, ispirata dalla recente legiferazione europea in materia di tutela della privacy e protezione dei dati con particolare riferimento al contesto dei media. La nuova regolamentazione, che abbassa la soglia di età per esprimere il consenso al trattamento dei dati personali e attribuisce particolare centralità all'accountabilty del cittadino, impone una riflessione sulla consapevolezza fruitiva, sulle competenze digitali e sulla responsabilità etica ed estetica degli adolescenti nei confronti dei sistemi comunicativi virtuali. Viene accennato l'impianto metodologico generale della ricerca nel quale vengono indagati tre ambiti strettamente correlati tra loro: il livello di consapevolezza digitale del campione, l'indagine sulla competenza digitale e socioculturale dei loro genitori e la dotazione infrastrutturale e formativa delle scuole coinvolte. Il capitale sociale dei giovani, frutto dei processi di socializzazione in famiglia e in altri contesti significativi, ma anche l'implementazione della Digital Literacy introdotta dai nuovi programmi ministeriali scolastici in linea con le recenti disposizioni europee, condizionano l'esperienza mediale in termini di frequenza di utilizzo e di interazione attiva nonchè l'atteggiamento di responsabilità nei confronti della protezione dei device (pin, password, codice di accesso biometrico), dei dati (consenso al trattamento, back up dei dati, ecc..), della salute (esposizione psicofisica) e dell'ambiente. La riflessione finale riconosce i primi esiti dell'avvio di un processo di educazione e sensibilizzazione ad un uso consapevole dei media che non può prescindere da un investimento sistematico sulla digital literacy i cui effetti, però, saranno valutabili solo nei prossimi anni.
giovanni59

La Cittadinanza Onlife e il contrasto alla 'povertà educativa digitasle' - 7 views

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    Dal 2021 (CREMIT) l'Università Cattolica ha utilizzato un nuovo costrutto: "povertà educativa digitale" per ampliare il concetto di "digital divide" legato alla privazione di tecnologie di accesso alla Rete, questo concetto si riferisce alla carenza di competenze digitali, ovvero carenza educativa, intese come nuovi alfabeti necessari nella società post-mediale per analizzare e fruire dei diversi contenuti digitali da parte degli "spettautori" del social Web e "cittadini onlife". Gli autori hanno presentato vari testi su questo costrutto (Pasta, Rivoltella, 2022), basandosi su uno strumento di rilevazione di dati su 1.976 studenti di 112 classi in 39 scuole secondarie di I grado di tutta Italia (Marangi, Pasta, Rivoltella, 2022). Né è nato un progetto triennale "Connessioni digitali" (2021-24) realizzato dal Cremit, Save the Children e la Cooperativa Edi Onlus e che coinvolge 100 scuole secondarie di I grado per un totale di 6.000 studenti e 400 insegnanti. Il progetto inserito nella didattica biennale di educazione civica basandosi su quanto teorizzato dagli autori, in merito alla povertà educativa digitale, si è strutturato in quattro newsroom (Scrittura online, Podcast, Digital Storytelling, Marketing sociale). Seguirà alla conclusione del primo anno didattico una valutazione di quanto realizzato dalle classi coinvolte rilevando la creatività e la capacità di produrre narrative e prodotti comunicativi per contrastare la povertà educativa digitale, utilizzando le quattro dimensioni di uso del digitale: l'accesso, l'analisi, la valutazione e la produzione. Infine, si valuterà come l'acquisizione di competenza digitale, sia un processo che consente il passaggio a future competenze per l'ambito lavorativo, che si attiva solo se si è capaci di trasformare le competenze individuali in pratiche sociali e nella costruzione di un vero e proprio design interpretativo e produttivo.
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