Lezione introduttiva agli ebooklearning - 5 views
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Interessante introduzione
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Mmm sì, però mostra anche i limiti delle lezioni video: questo è il risultato grezzo di un Google hangout - però non c'è nessun segno di una discussione live nei commenti, che è il principale interesse di questo tipo di video. Seguire questa intro a posteriori? Pesantissima da caricare. Allora ho controllato - tramite le miniature della riga del tempo - i momenti in cui si vedeva altro che la faccia di Gino Roncaglia: visualizzazioni della piattaforma del corso, illeggibili come riconosce Roncaglia stesso. Perciò ho scaricato il video, convertito come mp3, tramite http://getvids.de/video.cgi . Fino a 37:23, ci sono solo informazioni amministrative che si potrebbero dare in modo molto più efficace in forma testuale, con link a documentazioni esistenti (descrizione del corso in http://ebooklearn.com/index.php?option=com_content&view=article&id=64:summer-school-online-su-e-book-ed-editoria-elettronica , aiuto Google sugli hangout) Il multimedia non si limita a un revival della TV dei mezzibusti anni 60. Anche il testo ne fa parte.
What If Students Don't Watch The Videos? - FAQ - Katie Gimbar's Flipped Classroom - You... - 5 views
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Fantastica serie di 16 video YT su tutti i problemi che possono crearsi con la Flipped class. Considerate il primo titolo: "E se i miei studenti non guardano i video?" In inglese.
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Interessante ... però questi filoneisti dovrebbero controllare se non stiano reinventando l'ombrello. Vedi http://cyber.law.harvard.edu/cyberone/wiki/Weeks_Pages . Questa pagina del wiki del corso Cyberone - Law in the Court of Public Opinion (autunno 2006) di Charles e Rebecca Nesson a Harvard elenca le sottopagine di approfondimento per ogni settimana del corso: ciascuna delle quali comprende una sezione di appunti sui video. CyberOne 2006 non era né un "MOOC" né una "flipped class" perché allora quei termini non c'erano (e il famigerato numero di TIME sul Web 2.0, con "The Person of the Year is... [pezzo di plastica riflettente] You" in copertina, è arrivato solo qualche mese dopo, a dicembre 2006). Era un corso con risorse online condivise e tre categorie di studenti: quelli che seguivano le lezioni ed esercitazioni in aula al Berkman Center, gli "Extension students" cioè iscritti alla formula "a distanza" del corso, e gli "At Large students", che potevano partecipare a una lista di discussione, ad attività in Second Life e anche a quel wiki (non ho idea di quanti At Large students fossimo, ma è stata una grande esperienza) Altra cosa: nel autunno 2006 non c'erano nemmeno strumenti online per una facile annotazione collaborativa dei video: Mojiti (poi rapidamente scomparso) è di dicembre 2006, DotSUB - web app di sottotitolazione, quindi dirottabile per prendere appunti anziché sottotitolare - del 2007. E Universal Subtitles (adesso Amara), ancora più comoda per questo tipo di dirottamento, è del 2010. Però oggi DotSUB e Amara ci sono. Allora non si dovrebbe parlare di annotazione collaborativa di video senza menzionarle, e soprattutto senza menzionare nemmeno la possibilità ancora più vecchia di adoperare un wiki per queste annotazioni collaborativa.
RSS in Plain English - 57 Translation(s) [compreso l'italiano] | Dotsub - 0 views
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"Duration: 3 minutes and 45 seconds Country: United States Language: English License: CC Attribution Non-Commercial Genre: Instructional Producer: Common Craft Director: Lee LeFever Views: 268,934 (119,045 embedded) Posted by: leelefever on Apr 29, 2007 We made this video for our friends (and yours) that haven't yet felt the power of our friend the RSS reader. We want to convert people... if you know someone who would love RSS and hasn't yet tried it, point them here for 3.5 minutes of RSS in Plain English."
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Linkato nel commento 58 a http://iamarf.org/2013/04/20/racconti-ltis13/ - ma dov'è che l'avevi utilizzato prima, Andreas? Anche se del 2007, questo tutorial mi sembra ancora valido - cioè non è che l'XML di per sé, cioè in applicazioni come i feed oppure i podcast sia cambiato nel frattempo, ma quel che è cambiato è la sua integrazione con l'html e javascript nelle pagine web attuali, e quindi la capacità dei browser di fornirne una versione per umani, o sbaglio?
Il portale di RAI Educational per l'apprendimento della lingua Italiana e dei valori ci... - 1 views
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Giuseppe Corsaro posted in Insegnanti 2.0 Il Grande portale della lingua italiana è il nuovo strumento realizzato dai Ministeri dell'Interno, dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e da Rai Educational per aiutare gli stranieri a imparare l'italiano. Conoscere la lingua del Paese nel quale si è scelto di vivere è indispensabile per costruire un percorso di integrazione pieno e soddisfacente. Italiano.rai.it è una straordinaria e innovativa opportunità per apprendere l'italiano di base e avvicinarsi ai principi della Costituzione per condividerne valori, diritti e doveri e per comprendere i vari aspetti della vita civile del nostro Paese. Italiano.rai.it è un'occasione sia per gli stranieri che potranno migliorare la conoscenza della lingua, sia per i docenti, che potranno disporre di materiali multimediali di supporto all'insegnamento. http://www.italiano.rai.it/
La privacy in Fb…. I puntata | Mum4parents - 3 views
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La fregatura è che tra "pubblico" e "privato" c'è una costante ambiguità. I primi a cascarci sono i ragazzi, quei cosiddetti "nativi digitali" che dovrebbero essere esperti per definizione. O le mamme che postano foto dei loro pargoli? A questi ultimi farà ancora piacere fra qualche anno quest'intromissione sulla quale non hanno alcun controllo? La cosa più onesta sarebbe che tutto sia visibile a tutti così che chi posti qualcosa sappia in partenza di considerarlo pubblico. Inoltre, Mayer-Schomberger, professore a Oxford, su "Internazionale" N. 1006 (di carta), dice fra altre cose "…Mark Zuckerberg, nel profondo, pensa che tutti i dati abbiano un valore nascosto e che quindi conservarli sia di massima importanza. Vorrebbe tenersi tutto all'infinito."
Keep Europe's culture open to everyone online l #AllezCulture - 2 views
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Teniamo viva Europeana!
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La parte "open to everyone online" della petizione sarebbe più convincente se, nel post http://www.pro.europeana.eu/web/guest/protect-our-cef-funding dato come riferimento, i tre PDF d'approfondimento linkati rispettassero l'accessibilità e la fruibilità: - il migliore, quello della factsheet, offre sì una versione testo che si può leggere più o meno lineramente, copiare e dove si può fare ricerche, ma è sprovisto di navigazione interna; - la lettera collettiva a Nelly Kroes comprende anche una versione testo, ma fortemente imbordellata - la lettera di Racine è un PDF unicamente fotografico, quindi esclude i ciechi, è incopiabile, e non ci si può cercare cose. Un informatico francese che era stato coinvolto sia in Europeana sia in Gallica mi aveva spiegato che forse il più grosso ostacolo nei due progetti era l'incapacità totale di Jeanneney, allora capo della Biblioteca nazionale francese, di capire che per digitalizzare un testo, non basta farne uno scan fotografico e sbatterlo in un PDF, ma andava anche fatto il riconoscimento ottico dei caratteri per ottenere un testo vero da aggiungere allo scan per renderlo accessibile ai ciechi e fruibile da tutti. Ma vabbé, Jeanneney era il dinosauro tecnofobo che era, motivato alla digitalizzazione soltanto da un antiamericanismo becero, come si vede dalle sue dichiarazioni sulla digitalizzazione Google Books. Speravo che almeno Racine ci capisse un filino di più. Auguriamoci che il suo titolo di "Président de la fondation Europeana" lo riduca a un ruolo di mera potiche... Aggiornamento: noto adesso che la versione francese della petizione è addirittura intitolata "Pour que le patrimoine culturel européen reste accessible en ligne" - manquent pas d'air, ces frouzes...
New Edmodo - ThingLink - 6 views
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Presentazione (in inglese) della nuova interfaccia di Edmodo. Fatta benissimo, perché è interattiva: ogni icona di Edmodo è taggata con la spiegazione. In qualche caso ci sono filmati di ulteriore chiarimento. L'interfaccia è quella degli insegnanti (c'è la possibilità di cambiare il codice dei gruppi, a sinistra), ma i filmati di spiegazione si rivolgono anche agli studenti e possono essere da loro visti su YouTube.
Die SKS appelliert an einen massvollen Umgang mit dem Urheberrecht « Stiftung... - 0 views
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"Die Stiftung für Konsumentenschutz (SKS) hat in der Arbeitsgruppe zum Urheberrecht (AGUR12), welche von Bundesrätin Simonetta Sommaruga einberufen wurde, aktiv teilgenommen und zusammen mit der FRC die Interessen der Konsumentinnen und Konsumenten vertreten. Das Grundanliegen der SKS, die Nutzer nicht zu kriminalisieren, konnte durchgesetzt werden. Die SKS befürwortet zudem den massiven Ausbau des legalen Angebots und die Information an die Konsumentinnen und Konsumenten, bevor weitere Schritte in Betracht gezogen werden. (...) Was nun mit dem Bericht der AGUR12 geschehen wird, steht in den Sternen. Die SKS wird die weitere Entwicklung mit Argusaugen beobachten, damit Konsumentinnen und Konsumenten in der Schweiz auch weiterhin von einem massvollen Urheberrechtsschutz profitieren können. Den Bericht der AGUR12 finden Sie hier."
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SKS = Fondazione per la protezione dei consumatori.
One Planet, One Internet: A Call To the International Community to Fight Against Mass S... - 0 views
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January 22, 2014 | By Katitza Rodriguez "We aren't going to let the NSA and its allies ruin the Internet. Inspired by the memory of Aaron Swartz, fueled by our victory against SOPA and ACTA, the global digital rights community are uniting to fight back. On February 11, on the Day We Fight Back, the world will demand an end to mass surveillance in every country, by every state, regardless of boundaries or politics. The SOPA and ACTA protests were successful because we all took part, as a community. As Aaron Swartz put it, everybody "made themselves the hero of their own story." We can set a date, but we need everyone, all the users of the Global Internet, to make this a movement. Here's part of our plan (but it's just the beginning). Last year, before Ed Snowden had spoken to the world, digital rights activists united on 13 Principles. The Principles spelled out just why mass surveillance was a violation of human rights, and gave sympathetic lawmakers and judges a list of fixes they could apply to the lawless Internet spooks. On the day we fight back, we want the world to sign onto those principles. We want politicians to pledge to uphold them. We want the world to see we care. Here's how you can join the effort: Send an email to rights (AT) eff.org confirming your interest in participating in this action and receiving updates. Let us know what you would like to do in your own country so we can send you more information and amplify your voice. Visit TheDayWeFightBack.org and Take Action. Join your fellow global citizens and, sign the 13 Necessary and Proportionate Principles here: https://en.necessaryandproportionate.org/take-action/EFF Use social media tools to announce your participation. Develop memes, tools, websites, and do whatever else you can to encourage others to participate. Be creative -- plan your own actions and pledge. Go to the streets. Promote the Principles in your own country. Then, let us know what your plan is, s
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11 febbraio: giornata di azione contro la sorveglianza globale tipo PRISM della NSA. Vedi anche i 13 "Princìpi internazionali in materia di applicazione dei diritti umani alla sorveglianza delle comunicazioni" https://it.necessaryandproportionate.org/text . Tra i firmatari, in Italia: Agorà Digitale, Electronic Frontiers Italy - ALCEI, Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights,
Elaborazione di immagini - tre fatti che fanno la differenza - #loptis « Labo... - 4 views
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Elaborazione di immagini – tre fatti che fanno la differenza – #loptis
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Grazie a questo post, adesso capirò un po' di più al corso Digital Signal Processing dell'EPFL di cui finora soprattutto avevo reso pubblici i materiali in https://www.diigo.com/user/calmansi/DSP :)
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(raster: griglia)
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E tutti e tre usano i sistemi di compressione più efficaci, ovvero quelli non conservativi,
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"- Sicuramente un post per gli studenti di "Editing multimediale" della IUL ma anche per tutti quelli a cui capita di lavorare con le immagini - Grafica bitmap e vettoriale - Due o tre cose sui formati più noti, GIF, PNG e JPEG, sulla compressione delle informazioni, conservativa e non, e sui formati "dedicati" XCF e SVG - Gimp e Inkscape, due bellissimi software liberi per l'elaborazione delle immagini che girano su Linux, Mac e Windows - Elaborazione delle immagini in livelli" ---- [Titoli:] Primo fatto: software libero anziché proprietario Secondo fatto: distinguere fra grafica bitmap e vettoriale > Immagini digitali > dpi e risoluzione > Tipi di grafica > Grafica bitmap > Grafica vettoriale > Formati - compressione > Manipolando foto > Fabbricando immagini > Lavorare in grafica bitmap con Gimp > Lavorare in grafica vettoriale con Inkscape Terzo fatto: usare i livelli (layers) Coda Note
Wholesale Adoption of iPads by Schools a Mistake | ETCJ Harry Keller 2013-07-11 - 6 views
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Posted on July 11, 2013 by JimS By Harry Keller "...I don't really see the rush, the extreme hurry exhibited by districts to buy expensive iPads, and forgo other expenditures to do so, when this development in computing devices is still playing itself out. The next great device could be announced tomorrow and could put iPads on the shelf until Apple manages to come out with a newer model. Manufacturers are scrambling to entice consumers to their particular device, while almost entirely ignoring the problems that schools face. When a school chooses widespread adoption of a consumer or business product, it's taking a risk. Often, it's bowing to parental pressures at the same time. While we should applaud schools for overcoming traditional education inertia, we should also realize that some of these new things are just fads or early examples of an incompletely developed new technology. The fact that so many districts are going in so many directions indicates strongly that we don't know where these trends will end. Until we do, I think that wholesale adoption of iPads by high schools is a mistake. My specialty is science. I have yet to see a great science app for high school on an iPad. Mostly, they're just games, animations, and other ordinary stuff. My disclaimer here is that I run a company that puts out an online science application that I consider to be great and am currently porting to the Chromebook, iPad, and Android tablets. Vendors have to cover all bases eventually. I'd rather not have to spend all of this money on fads, but major customers are demanding it. The result will be higher prices."
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Capisco, ma sai com'è: se utilizzi una piattaforma unica e costruita per essere ben integrata, ti troverai sempre senza (seri) problemi, al di lla di quale sia il sistema che adotti. Per quanto riguarda le tue esperienze pregresse non so proprio che dirti: per questioni legate alla clientela (ovvio che un consulente non può che adattarsi!) opero da sempre su sistemi senza la i davanti e non mi riconosco nella tua storia tormentata... Che ciò possa dipendere dal fatto che mentre da una parte ci mette le mani chiunque (magari malamente) dall'altra il tutto risulta piuttosto "blindato"? La mia è solo un'ipotesi sia chiaro! Ma appunto: pur seguendo una certa logica, non posso lamentare i problemi che hai avuto tu. Per "certa logica" intendo dire che non mi sono mai fiondato ad aggiornare un sistema operativo con l'ultima versione appena uscita (anzi: per la verità attendo sempre almeno il service pack 1 quando non il 2: attualmente lavoro ancora con Windows XP!!!), ne ammetto facilmente e con leggerezza l'installazione di utilities, add-onn, plugin ed amenità varie. Io però noto che, usando questo ambiente e software prevalentemente opensource, non ho mai riscontrato problemi a scambiare informazioni con altri, nemmeno con gli utenti con le "i" davanti da quali pur arriva in genere robaccia carica di fronzoli quantomeno inutili quando non fuorvianti. In ogni caso lungi da me criticare chi opta per apple: libero di farlo se si tratta di una scelta! Per la scuola invece sarei sinceramente molto più propenso ad utilizzare ambienti più aperti, meno costosi e meno "blinda utenti"!
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Ma, sarà ma io non ho problemi nemmeno a interfacciarmi con utenti che usano altre piattaforme. E la mia esperienza negativa con Windows (o con Winzzoz come lo chiamano a volte in Toscana) è condivisa da tutti i miei colleghi che si trovano a usare i computer dei nostri laboratori. Forse i nostri tecnici non fanno corretta manutenzione (però anche noi abbiamo XP e non installiamo con facilità utilities varie, perché la password ce l'hanno solo gli amministratori, cioè i nostri ITP). Ci stiamo trovando bene invece con Linux, gli stessi vecchi PC con Linux girano 10 volte meglio che con Windows, quindi in una mia ipotetica classifica, il sistema operativo di Bill lo metterei in coda. Però hai ragione, per la scuola (soprattutto per i PC), sistemi e software aperti sono sicuramente la soluzione migliore. Via libera al pinguino ;-)
![Traffico Gmail di Lucia (ultimo anno) da IMMERSION](http://s3.amazonaws.com/diigo/thumbnail_160/6631510_171930066_10890011.jpg?AWSAccessKeyId=0R7FMW7AXRVCYMAPTPR2&Expires=1721238777&Signature=JhGScgReCW5qoDxYd1z2XE9mu8I%3D)
Traffico Gmail di Lucia (ultimo anno) da IMMERSION - 0 views
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Ecco l'immagine del traffico di un anno dal mio account Gmail ai miei contatti. Così come lo vede Google senza chiedermi il permesso (Google però vede i nomi dei miei contatti, che io ho tolto per questioni di privacy). Le reti che hanno lo stesso colore indicano chiaramente attività sociali di un qualche tipo, e sono riconoscibilissime. Si tratta di un'elaborazione possibile grazie ad un programma elaborato dal MIT di Boston, di nome "Immersion". Per maggiori informazioni, leggere l'articolo della Repubblica http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/07/13/news/immersion_le_e-mail_svelano_tutto_di_noi-62612194/?ref=HRERO-1 Presto un articolo sul mio blog amentiaverna.wordpress.com con maggiori commenti
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Interessante, Lucia.
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Volendo approfondire, leggere l'analisi completa in http://amentiaverna.wordpress.com/2013/07/13/ecco-come-siamo-spiati/
Textbooks Are Zombies | ETCJ Harry Keller 2013-07-22 - 1 views
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"By Harry Keller Editor, Science Education Despite plenty of nay-sayers, the textbook is dead. It just doesn't know it yet and continues on walking about as though alive. Textbooks have evolved considerably over the last fifty years and even somewhat in the previous fifty years. I even have one, A Text-Book of Physics, on my bookshelf beside me that was printed in 1891. It has some line drawings and no color. Its size is about 5"x8". Today, textbooks have lots of colorful images, plenty of side bars, and lots of engaging questions sprinkled about on their heavy-weight glossy paper stock. They also have tons of advice to teachers on how to use them effectively. They've gone about as far as they can go with paper as the medium. (...) You can learn faster and learn more than you think you can. Textbooks do not tap into our brains to realize that learning potential. New software that uses true active learning will. By so doing, it will eliminate textbooks of all forms, both printed and online, both passive and so-called interactive. Today, the textbook is a zombie. It's just waiting for that wooden stake or silver bullet to put it to a well-deserved rest."
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Interessante la coincidenza con http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/07/22/boscaino-guastavigna-libri-di-testo-digitali-un-ragionevole-stop/ , già bookmarkato qui da Francesco Vallotto.
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Analisi decisamente più interessante rispetto alle precedenti (citate) perchè vola decisamente più alta evitando di impantanarsi sulla falsa questione del formato dei contenuti per ragionare piuttosto di metodo. Ho condiviso filosofia e conclusioni
Il finto dibattito intorno ai libri di testo - 4 views
The Ultimate Guide to Leaving Comments On Blogs : @ProBlogger - 5 views
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"The Ultimate Guide to Leaving Comments On Blogs"
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Come ci si deve comportare quando si commenta un blog altrui? Come si "costruisce valore", guadagnando lettori (eterna preoccupazione degli statunitensi)? Al di là dello stereotipo e dei suggerimenti scontati, qui si trova anche pane per i ragazzi che devono imparare a stare in rete (cittadinanza digitale)
Learning2gether with Phil Hubbard, Curation in CALL and TED Talk videos with English su... - 2 views
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Showing Revision 45 created Today by Claude Almansi.
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it doesn't have a transcrip
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Yes it does! The transcript is at the original YouTube location, http://www.youtube.com/watch?v=soAk3F0wX9s
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"Title: Learning2gether with Phil Hubbard, Curation in CALL and TED Talk videos Description: See http://learning2gether.net/2013/12/08/phil-hubbard-on-digital-content-curation-for-call-using-ted-talk-youtube-video/ ."
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Questa è la pagina dei sottotitoli inglesi. Dalla pagina principale http://www.amara.org/videos/57VzK4F5LToL/info/learning2gether-with-phil-hubbard-curation-in-call-and-ted-talk-videos/ si può vedere il video in un player più grandi, e iniziare a tradurli in altre lingue.
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