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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged #social

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ester mangone

I SOCIAL NETWORK NELLA PIRAMIDE DEI BISOGNI DI MASLOW. | Crescere insieme….in... - 6 views

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    Piramide di Maslow 2.0 ( I Social Network)
Giulia Ranisi

Rete tra utopia e uso - 2 views

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    La rete tra utopia e uso, riflessioni sulla nascita e lo sviluppo della rete articolo ( non recentissimo) interessante sotto molti aspetti. Rilevante il pensiero di Pier levy delle menti collettive e la visione di Patrice Flichy che guarda l'innovazione tecnologica, come agente di liberazione.
Mauro Rossi

Less effortful thinking leads to more social networking? The associations between the u... - 0 views

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    Lo studio di Zhong e altri (2011) affronta la questione del rapporto tra Social Network Sites e personalità da un'altra prospettiva. In questo caso viene utilizzata la scala che misura il Need for Cognition di Petty e Cacioppo. Individui con un basso punteggio nella NFC non gradiscono il pensiero che richiede sforzo ed evitano attività impegnative dal punto di vista cognitivo. Se hanno a che fare con questioni complicate, preferiscono affidarsi all'opinione degli altri o ottengono informazioni da indizi presenti nell'ambiente. Così, sulla base dell'Elaboration Likelyhood Model (ELM, Petty & Cacioppo, 1981), in situazioni poco rilevanti dal punto di vista personale, gli individui con basso NFC sono influenzati dagli attributi "periferici" di un messaggio (numero di argomenti, aspetto del messaggio, euristiche, etc.). Le persone con alto NFC invece cercano la via "centrale" basata su argomenti di merito, che richiede l'elaborazione attiva dell'informazione. Dunque, se gli utenti trattano l'informazione creata e condivisa sui Social Network come "periferica", allora gli individui con basso NFC passeranno più tempo sugli stessi Social Network di quanto non facciano quelli con alto NFC. Se invece l'informazione viene affrontata come "centrale", allora si avrà il risultato opposto. Valutando le informazioni online condivise da 436 studenti universitari americani, lo studio parte dalla considerazione che la maggior parte di queste siano "periferiche" (influenzano più variabili emozionali, come preferenze - mi piace, non mi piace - e umore, piuttosto che aspetti cognitivi). Dunque l'ipotesi, confermata dallo studio, è che individui con alto NFC usano i social network meno spesso di quelli con basso NFC ed è anche meno probabile che aggiungano amici. Questo non significa che chi usa di più i Social Network non ama il pensare che richiede sforzo, ma più semplicemente gli utenti potrebbero non sentirsi motivati a processare lâ
giannib71

The Social Dilemma - Film documentario completo in streaming ITA Download - PeerTube It... - 0 views

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    Il film esamina la diffusione dei social media e il danno che essi causano alla società, concentrandosi particolarmente sullo sfruttamento e sulla manipolazione degli utenti, attraverso l'utilizzo di tecniche come il data mining e la vendita dei dati personali. The social dilemma approfondisce alcuni aspetti dei social media: la dipendenza che provocano, in particolare nei più giovani, l'uso in politica, il contributo alla diffusione di teorie complottistiche, gli effetti sulla salute mentale. Il documentario presenta allo spettatore, attraverso una serie di interviste, un ritratto dei social media e delle problematiche che causano, sostenendo che siano una minaccia, ma il documentario non prevede solamente l'argomentazione di antitesi riguardanti l'uso dei social media, ma molto spesso si parla di Internet in generale. Il primo problema è il fatto che miliardi di persone vengono influenzate da pochi cervelli che stanno dietro alle aziende come Facebook, Google e Twitter. Il secondo problema è quello della dipendenza dai social. Gli intervistati spiegano che il creare una sorta di dipendenza verso i social è una caratteristica voluta e non un errore. La manipolazione del comportamento umano a scopo di lucro è di primaria importanza per le aziende e ciò viene attuato grazie allo scorrimento infinito e alle notifiche push, che mantengono gli utenti costantemente impegnati. I consigli personalizzati forniti da questi siti aiutano non solo a prevedere le azioni svolte dagli utenti, ma anche a influenzarle, rendendo gli utenti delle facili prede per inserzionisti pubblicitari o propagandisti Il documentario si muove in parallelo su due filoni: quello razionale delle interviste con figure di rilievo nella creazione dei social media: ex dipendenti, dirigenti e altri professionisti delle principali aziende tecnologiche. Gli intervistati descrivono le proprie esperienze di lavoro all'interno del mondo dei social, affermando che la nascita dei social è avvenuta per mi
eleonorazirone

Social commerce - 0 views

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    L'articolo tratta di come la pandemia ha modificato le abitudini dei consumatori portando a una nuova fase dell' e commerce: il social commerce, permettendo l'acquisito direttamente dal social.
gmirabelli

Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi - 2 views

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    Se c'è un libro che va letto, tra i tanti apparsi sull'argomento della società digitale, è quello di Manfred Spitzer.» IL SOLE 24 ORE. I media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Facebook e Google… finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi. L'uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l'apprendimento anzi incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici, per non parlare dei social che regalano surrogati di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l'insorgere di forme depressive. Questo è lo scenario che illustra l'autore. Ci vorranno studi approfonditi e anni di ricerca longitudinale per fare le opportune verifiche
barbara12345

Cognizione distribuita - 0 views

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    ll nostro funzionamento cognitivo, le nostre conoscenze sono situate in specifici contesti interattivi, culturalmente definiti e distribuiti negli attori sociali e negli strumenti e artefatti che usiamo, sia quelli disponibili culturalmente e localmente nelle comunità di cui facciamo parte che quelli co-costruiti durante le interazioni sociali e discorsive in cui siamo costantemente impegnati. I prodotti dell'attività cognitiva dipendono sempre dal coordinamento d'interazioni sociali e discorsive con altri .Questa tesi può essere fatta risalire alla scuola storico-culturale sovietica la quale sosteneva che tutti i tipi di attività umana cosciente sono sempre formati con l'appoggio di strumenti esterni. Un primo contributo che ha fornito le basi per spiegare il costrutto di 'cognizione distribuita' è quello di Vygotskij (1974), il quale definendo il principio dell'organizzazione extracorticale delle funzioni mentali complesse, getta le basi per interpretare i processi mentali come fenomeni sociali. Secondo questa prospettiva, la conoscenza umana e la sua rappresentazione non è confinata nella mente di un individuo ma è presente negli altri, negli strumenti e negli artefatti appartenenti all'ambiente.
katarinalockic

L'importanza di un tag. Ma, esattamente, cosa vuol dire taggare? - 1 views

Questo articolo spiega in modo semplice cosa vuol dire "taggare" e come si fa soprattutto facendolo sui social. www.elle.com/it/lifestyle/tech/a36207110/qual-e-il-significato-di-taggare-cosa-vuol-d...

#tag #moda #identitàdigitale #social

started by katarinalockic on 09 Jul 22 no follow-up yet
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