Cittadinanza Digitale - 1 views
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Simone Cigolini on 21 Nov 11Oggi il Web è „villaggio", in cui i nostri giovani cercano nella velocità e nelle relazioni a distanza la loro identità che forse nelle „città" in cui abitano normalmente non trovano più. Il sistema formativo della scuola cerca di contribuire alla costruzione dell'identità fornendo un scatola per il Puzzle, dove sul coperchio c'è già l'immagine e dove i singoli pezzi alla fine scomporranno, dopo tentativi, la figura giusta (Zygmunt Bauman, Intervista sull'identità). I giovani nella rete hanno davanti una complessità in movimento e nessuna immagine fa da guida alla costruzione di una identità che è in negoziazione continua. Noi adulti ne parliamo e inorridiamo osservando alcuni comportamenti deviati che rimbalzano anche in „città" (cfr bullismo su youtube), stigmatizziamo, corriamo ai ripari cercando regole che possiamo applicare al mondo così come lo abbiamo conosciuto per secoli ma non al Web. Nessuna norma vigente nel mondo cosiddetto reale può correggere atteggiamenti distorti sul Web. La globalizzazione della rete, grazie e a causa anche dei Social Software del Web 2.0, impone una riflessione nella comunità educante, che a volte parla del problema come Averroè parlava della Tragedia e della Commedia (Jorge Luis Borges, La ricerca di Averroè), ovvero senza aver mai osservato il problema da vicino. Intendo iniziare qui una serie di incontri e tavole rotonde con esperti, non esperti, webnauti, docenti, fiancheggiatori di varie discipline (sociologia, comunicazione, giurisprudenza, pedagogia) per discutere e arrivare ad individuare una possibile strada per affiancare in modo giusto la costruzione di competenze per la cittadinanza digitale consapevole, ovvero educare i nostri giovani alla legalità e alla „responsabilità creativa" (Fernando Savater, Etica per un figlio) nella dimensione sempre più inclusiva del „villaggio" che però rischia di diventare esclusiva della „città" e delle regole.