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Claude Almansi

Segnalibri Diigo taggati #ltis13_commento - 0 views

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    Ho cominciato ad aggiungere a Diigo i commenti al post http://iamarf.org/2013/04/03/ltis13-il-luogo-e-i-suoi-abitanti/ usando i loro permalink taggandoli #ltis_commento , e mettendo anche altri tag che, combinati booleianamente, dovrebbero consentire di creare diversi percorsi tematici nelle info dei commenti. Volendo, potrei anche aggiungere tutti quei segnalibri "#ltis13_commento" al gruppo ltis13 stesso, per ora con 4 clic. Il vantaggio sarebbe che si potrebbe creare un gruppetto di taggatori volontari per condividere il lavoro: anche se la possibilità di riutilizzare gli ultimi tag, di includere il contenuto evidenziato e di "bookmark this link" senza doverlo aprire facilita molto il lavoro, i commenti sono tanti :D Però per lo stesso motivo, questo rischierebbe di sovraffollare il gruppo. Creare un sottogruppo "ltis13_commenti" di cui si aggiungerebbe il link in questo gruppo "ltis13" ?
Andreas Formiconi

la questione del permalink - 0 views

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    Spiegazione più accurata di Francesco Valotto
Andreas Formiconi

La questione del permalink - 2 views

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    Spiegazione semplificata di andreas
Andreas Formiconi

La questione del permalink - 1 views

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    Luisella pone il problema
Andreas Formiconi

La questione del permalink - 0 views

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    Francesco Valotto fornisce una spiegazione
Andreas Formiconi

La questione del permalink - 0 views

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    Giovanna non ritiene risolto il problema
fabrizio bartoli

Una domanda, un compito e un'esplorazione - #ltis13 « Insegnare Apprendere Mu... - 0 views

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    Varietà di software
Daniele Guerrieri

Ausili didatici o feticismo consumista? | Blog del Comitato per la Scuola Pubblica - Va... - 6 views

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    Perché in tempi di magra, dopo aver perso 8 (quasi 9) miliardi di euro, la scuola, secondo una tendenza in corso, dovrebbe fornire ad ogni alunno il tablet della marca più costosa che c'è? Daccordo: funziona meglio degli altri (anche se questo lo dovrebbe decidere una gara d'appalto), ma sono i tablet la cosa di cui oggi ha più bisogno la scuola in Italia?
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    Pur essendo un'utente dell'iPad, concordo sul fatto che un laboratorio di pittura, il sostegno agli alunni in difficoltà, e tutte le cose di cui parli siano di gran lunga più importanti. Sull'eliminazione dell'insegnamento della storia dell'arte al biennio del liceo classico e nel percorso moda degli istituti professionali (dove si è passati da 4 ore settimanali di arte e storia del costume nel triennio a ZERO ore nella scuola post-riforma Gelmini) stendiamo un velo pietoso. Se non si parte dal bello,da dove si dovrebbe partire? Detto questo, in Svezia hanno tutto (la pittura e la musica, ma anche i tablet di ultima generazione), perché investono nella scuola e sui giovani. Da noi i soldi servono a pagare le pensioni d'oro e mille altre cose inutili che arricchiscono la casta, impoverendo la scuola e la cultura... Bisognerebbe fare la rivoluzione, ma il popolo italiano non è mai stato rivoluzinario, al contrario dei francesi, e anzi è tendelzialmente di destra, conservatore...
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    Rimane il fatto che i tagli operati contro la scuola in Italia pesano come macigni, per questo non mi sembra il caso di entusiasmarsi per dei costosi contentini.
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    @ Daniele, Mi sono permessa di aggiungere "sostegno" ai tag del tuo segnalibro, perché - egoisticamente e concretamente - mi serve, anche se concettualmente, il tuo testo include l'aspetto sostegno nella didattica. Mi serve quando Andreas ha annunciato in http://iamarf.org/2013/05/09/lo-strano-modo-ltis13-di-trovarci/ che la seconda parte di #ltis13 sarebbe dedicata a trovarci per collaborazioni basate su interessi/problematiche comuni, citava proprio un commento che diceva "Io sono dalle parti di Novara, mi occupo - sono un'insegnante di sostegno, ho bisogno, vorrei trovare, parlare con altri che hanno bisogno di sostegno." E nei tanti contributi dei partecipanti a #ltis13, sono emerse più volte le problematiche create dalle direttive calate da sopra in combinazioni con tagli alle risorse: problematiche generali, ma particolarmente acute per quanto riguarda l'inclusione di tutti (anzi, mo' ti aggiungo anche il tag inclusione, mi sa). Per citarne uno che ricordo adesso: http://appinclusion.blogspot.ch/2013/04/non-solo-app.html di Maria Grazia Fiore e Elisabetta Brancaccio. L'angolazione è diversa della tua, perché loro non rifiutano i tablet a scuola. Però insistono sulla necessità di adottare e utilizzare sia i tablet sia le loro applicazioni in modo inclusivo - e nel determinarlo sono essenziali gli insegnanti di sostegno. @Luisella: sono importantissime le tue osservazioni sulle applicazioni web che dovrebbero funzionare con qualsiasi browser, ma che invece non funzionano con iPad. E d'altronde ci sono anche limitazioni del genere per i tablet android.
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    sì, infatti. Come scrivevo qui, il tablet è un ottimo strumento da utilizzare nel sostegno, ma non solo. Per tutti gli studenti rappresenta un ottimo ausilio per l'apprendimento e una finestra sul mondo. Certo è che, in una scuola depauperata in mille modi (come ricordava Daniele) fa rabbia vedere come l'ex ministro Profumo parlasse sono ed esclusivamente di "dare un iPad a ogni studente" come se con quello si potessero risolvere tutti i mali della scuola italiana, quando invece bisognerebbe iniziare dall'investire nelle risorse umane. Come ricorda Claude, in questo MOOC ho iniziato anche a scoprire i limiti del tablet (PiratePad e Google Translator Kit non funzionano). E comunque, qualsiasi strumento digitale, se viene introdotto senza un rinnovamento nella didattica (e nella mente degli insegnanti), serve a ben poco. Come si sottolinea da più parti, la LIM nella maggior parte dei casi non ha fatto altro che perpetuare la didattica trasmissiva e tradizionale della lezione frontale (si usa per far vedere film, video, immagini, per scriverci, ed è ovviamente molto più comoda e più motivante di una lavagna di ardesia, su cui molte di queste cose non si possono fare, però se si usa solo per questo, la didattica rimane teacher-centred e non student-centred, come è invece in questo MOOC). Comunque concordo con te Daniele, non sai che rabbia mi prende quando dal Ministero arrivano frasi tipo "daremo un tablet a ogni studente" in concomitanza con tagli di ogni tipo su organici, stipendi, FIS...
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    @Claude: Io non rifiuto categoricamente i tablet a scuola, dico di non sopravvalutarne l'importanza e, inoltre, mantenere sveglio il senso critico soprattutto nei confronti di un marchio che usa strategie di vendita basate su forti tecniche di condizionamento. Per i ragazzi che ne hanno un bisogno particolare è un'altra cosa... del resto, già da anni viene dato loro un portatile magari pagato con donazioni o risorse locali. Comunque, per gli alunni che non hanno ancora raggiunto un sufficiente grado di autonomia, spesso, il computer serve solo per "tenerli a balia": l'insegnante di sostegno è insostituibile.
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    Sono d'accordo con te, Luisella: se non rinnoviamo le nostre menti e il nostro modo di fare didattica, i nuovi strumenti servono proprio a poco! L'uso critico e creativo degli stessi sarà significativo.
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    Io credo fortemente nel rinnovamento della didattica e credo che esso possa passare ANCHE sebbene non solo dall'introduzione di nuovi strumenti . La sfida non è insegnare la teconologia ma CON la tecnologia perchè essa mi offre potenti mezzi e mi avvicina ai miei studenti che come ormai dovrebbe essere chiaro a tutti hanno e avranno sempre di più categorie di pensiero e modi di apprendere che non sono più quelli che noi abbiamo usato. La scuola non può più essere quella nostra e dei nostri genitori. Non in quello che viene insegnato, o forse anche in quello, ma in COME viene insegnato. Dunque non vedo il problema . Ho speso molte nergie per trovare quest'anno il finanziamento per i miei Ipad l'anno prossimo. E ne sono fiera. Non trovo ci sia nulla di male nè di "peloso". Chiunque mi offra la possibilità di lavorare meglio a scuola è il benvenuto. Credo sia un po' semplicistico archiviare tutto come se chi si impegna per trovare strumenti nuovi e sperimentare una didattica costruttivista fosse un nemico della scuola pubblica. Credo che sia una falsa idea di democrazia quella della scuola di tutti , intendendo,per tutti la spartizione del FIS a pioggia su tutti i docenti parcellizzando anche quelle poche risorse che abbiamo. Occorre avere il coraggio di dire che le risorse vanno impegnate dove c'è chi le sa far fruttare e chi si impegna in un progetto sensato e significativo. Non tutti i docenti hanno volgia di impegnarsi in un progetto o in una sperimentazione. Non c'è nulla di male a riconoscerlo.Chi non se la sente ha i suoi motivi. E se anche le risorse vengono,come nel nostro caso, da privati, ben vengano. E inoltre penso che stia un po' anche a noi docenti fare uno sforzo per acquisire quel credito sociale e quella riconoscibilità che potrebbero motivare e garantire un maggior investimento dello Stato nell'istruzione e nella formazione. Lamentarsi e basta non serve. Attendere sempre che lo stato faccia mentre io sto lì fermo ad aspettare mi pare o
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    Concordo Sabina, infatti anche io mi sono data da fare per avviare una sperimentazione con iPad nel settembre scorso, in una classe prima, con l'aiuto di colleghe e della dirigente. Concordo anche sul fatto che lamentarsi e basta non serve, e anche sul fatto che il FIS non debba essere distribuito a pioggia. Sappiamo tutti che alcuni insegnanti fanno il minimo indispensabile, non sono disponibili a rinnovarsi ecc. Però non sono d'accordo quando dici: "E inoltre penso che stia un po' anche a noi docenti fare uno sforzo per acquisire quel credito sociale e quella riconoscibilità che potrebbero motivare e garantire un maggior investimento dello Stato nell'istruzione e nella formazione." Gli ultimi ministri che abbiamo avuto hanno portato avanti forti campagne denigratorie nei confronti di noi docenti, proprio perché i docenti perdessero quel poco di credito sociale che era loro rimasto. E lo hanno fatto scientemente, non a caso. Ben diversa la politica in altri paesi, Finlandia ma non solo (pensiamo al video australiano che anch'io ho postato nel mio blog riprendendolo da Giorgio). Quando ho partecipato ai workshop sul cooperative learning con Cathy e Norm Green, anni fa, prima che Norm ci lasciasse, una delle prime cose che Norm ci ha detto, è che la differenza sulla qualità dell'insegnamento lo fa proprio lo stato, investendo e credendo nelle risorse umane. I paesi in cui l'istruzione funziona bene sono quelli in cui la professione docente è una professione ambita, in cui i docenti sono ben pagati e in cui si offrono opportunità di formazione e aggiornamento di qualità. Quindi, ok fare uno sforzo noi docenti (e qui ce ne sono tanti che lo stanno facendo), però non contro i mulini a vento. A me un ministro che blocca i contratti o che dice che con gli insegnanti va usato "il bastone e la carota" fa solam
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    @sabinaminuto: (ho incollato quanto detto in un precedente commento) "Io non rifiuto categoricamente i tablet a scuola, dico di non sopravvalutarne l'importanza e, inoltre, mantenere sveglio il senso critico soprattutto nei confronti di un marchio che usa strategie di vendita basate su forti tecniche di condizionamento.". Inoltre: non pensavo che tu intendessi "insegnare la teconologia (...anziché) CON la tecnologia"; non ho mai creduto, neanche da ragazzo, nella scuola, implicitamente fascista, che ho avuto e tanto meno in quella, palesemente fascista, dei nostri genitori; credo anch'io che il come sia importante ma, come dice Luisella in un commento precedente, l'insegnamento può rimanere frontale e unidirezionale anche con i mezzi digitali: il come ce lo mette l'insegnante (e i ragazzi); non ho mai pensato che "chi si impegna per trovare strumenti nuovi e sperimentare una didattica costruttivista (?) (..sia) un nemico della scuola pubblica"; sono convinto che gli esempi che ho usato di quanto abbiamo perduto con i tagli non significhino "la spartizione del FIS a pioggia su tutti i docenti parcellizzando anche quelle poche risorse che abbiamo" e, tra l'altro, alcuni "ci spendevano molte energie; io ho sempre combattuto per i progetti in cui credevo, fino a quando ne ho avuto la possibilità, e ho sempre creduto nell'innovazione, anche se non sono un insegnante "prevalente". Per ora chiudo qui.
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    @Luisella concordo sui ministri e tutto il resto: (beata te che hai partecipato a tale aggiornamento!) Ma continuo a pensare che la forza di un'idea e di un modo di approcciare la cultura e la scuola debba venire anche e sempre di più da noi. Sono così stufa di dover sopperire nella mia scuola come responsabile di plesso ai "danni" fatti da colleghi annoiati, demotivati, inadatti, perennemente ancorati alla frase" e a me chi paga queste ore?" che non riesco più a credere che sia solo colpa del ministero , del ministro di turno o di chi altro: Mi guardo intorno e penso che in parte quello che è diventata la scuola italiana è anche frutto della mancanza di rigore, onestà intelettuale, credibilità di molti colleghi per anni e anni. scusa lo sfogo, ma è proprio così. @Daniele volevo dire esattamente quello che hai detto tu: l'insegnamento può rimanere frontale è vero anche con l'Ipad , ma certo lo strumento tecnologico è così potente e apre così tanta strade da sperimentare che ridurlo a feticcio consumista mi è sembrato davvero ingeneroso. Mi ha dato fastidio l'archiviare il tutto come se fossimo schiavi di apple o che so io. Non sono così ingenua da pensare che il miracoloso Ipad sia la panacea per le magagne della scuola. Comunque proverò e ti saprò dire. Per ora ho provato la flipped classroom con i video dell'app educreation, per fare solo un esempio, e sono davvero soddisfatta. Proprio tu , insegnante "non prevalente" come ti definisci sicuramente avresti di che sperimentare.Provare per credere. Con stima Alla prossima ;)
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    allora siamo tutti d'accordo... ;-)
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    Anche per me siamo tutti daccordo. Sia sugli insegnanti demotivati che sul provare comunque cose nuove.
antonella dallomo

Iniziamo a taggare - #ltis13 « Insegnare Apprendere Mutare - 0 views

  • Posted May 18, 2013 at 8:45 pm | Permalink
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    prova di commento
Claude Almansi

Di Invalsi, crisi e Einstein | farinasullescarpe 2013-015 - 2 views

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    Prova di segnalibro diigo con powernote su aggeggio android: fattibile ma scomodo. Era anche per provare quel che descrive Francesca in http://iamarf.org/2013/05/16/iniziamo-a-taggare-ltis13/#comment-17861 - ma per questo mi sa che ci vuole il diigo vero.
Lucia Bartolotti

Rivoli « Insegnare Apprendere Mutare - 3 views

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    I frutti tangibili del cMOOC ltis13. Istantanea del 17 giugno 2013.
Andreas Formiconi

Padlet scoperto da Giovanna - 1 views

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    Alternativa più strutturata ma forse un po' meno libera di piratepad. ma potrebbe tornare utile: http://padlet.com
Claude Almansi

Impiego di RSSOwl with subtitles | Amara - 0 views

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    "Per gli studenti del cMOOC -Laboratorio di Tecnologie Internet per la Scuola- #ltis13"
Claude Almansi

Download e Installazione di RSSOwl with subtitles | Amara - 0 views

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    "Per gli studenti del cMOOC -Laboratorio di Tecnologie Internet per la Scuola- #ltis13"
Claude Almansi

Banned on Facebook - When Facebook Doesn't Like You [Feature] - 0 views

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    By Matthew Hughes MakeUseOf.com April 5, 2013 "... Dire Consequences For An Administrative Error The one thing that stuck out for me when speaking to Amber was how catastrophic being removed from Facebook could be. Her suspension almost derailed a social media campaign for a large, multinational company. It resulted in her losing some of her oldest friends. It resulted in a loss of trust in an institution which almost all of us use to handle our social interactions. If an administrative error on a website can result in someone losing old friends and potentially losing their professional reputation, we should be questioning the role that Facebook has in our lives, and if we're too dependent on it. We reached out to Facebook and asked them to comment on this story. When asked how they identify breaches of their terms of service, they said "People report content or accounts to Facebook via the reporting links you can find on every page of Facebook. After you submit a report, Facebook will investigate the issue and determine whether or not the content should be removed based on Facebook's policies". They also said that their policies for dealing with people who breach their TOS depend on the particular rule broken. "If a content violates our policies then we will remove it. For example if a photo breaks our nudity guidelines we would remove it and let the person who posted it know. If someone is using Facebook under a false identity then we remove the profile." (...) Matthew Hughes is a writer, blogger and programmer from Liverpool, England. He's rarely found without a cup of coffee in his hand and loves making beautiful things. You can read his scribblings at matthewhughes.co.uk. " (Ottima spiegazione di come Facebook funziona - e a volte NON funziona -vedi anche i numerosi commenti)
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    Ho esitato a dare il link nei commenti a http://iamarf.org/2013/04/11/non-solo-luci-ltis13/ . Poi ho deciso di no, perché i commenti già vertevano molto (troppo?) su Facebook.
Claude Almansi

Laboratorio a più di 400 - Symbaloo - 0 views

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    "Laboratorio a più di 400 About this webmix : No description last updated at: Apr 12, 2013 9:18:19 PM (...) 9Users of the Laboratorio a p.. webmix Created by Visalli"
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Claude Almansi

RSS in Plain English - 57 Translation(s) [compreso l'italiano] | Dotsub - 0 views

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    "Duration: 3 minutes and 45 seconds Country: United States Language: English License: CC Attribution Non-Commercial Genre: Instructional Producer: Common Craft Director: Lee LeFever Views: 268,934 (119,045 embedded) Posted by: leelefever on Apr 29, 2007 We made this video for our friends (and yours) that haven't yet felt the power of our friend the RSS reader. We want to convert people... if you know someone who would love RSS and hasn't yet tried it, point them here for 3.5 minutes of RSS in Plain English."
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    Linkato nel commento 58 a http://iamarf.org/2013/04/20/racconti-ltis13/ - ma dov'è che l'avevi utilizzato prima, Andreas? Anche se del 2007, questo tutorial mi sembra ancora valido - cioè non è che l'XML di per sé, cioè in applicazioni come i feed oppure i podcast sia cambiato nel frattempo, ma quel che è cambiato è la sua integrazione con l'html e javascript nelle pagine web attuali, e quindi la capacità dei browser di fornirne una versione per umani, o sbaglio?
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