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nicola poletti

Dati e numeri: così la Rete ha vinto i referendum | Linkiesta.it - 0 views

  • Per l’interrogazione su nucleare esiste però un precedente importante: il picco dell’interesse si scatena tra il 1° di marzo e il 9 aprile, in corrispondenza con gli eventi drammatici del Giappone; in seguito la curiosità si riduce in modo sensibile fino agli ultimi giorni prima della tornata elettorale.
  • La virtù è quella dell’Associazione dei Comuni Virtuosi. Il loro sito è frequentato da poco più di 10 mila utenti unici al mese; ma la loro pagina su Facebook, Acqua Pubblica tra il dicembre 2009 e oggi ha raccolto circa 1 milione di fans. Il padre dell’iniziativa è Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano (comune di 1883 abitanti in provincia di Milano), con un orientamento politico di centro-sinistra ma non iscritto ad alcun partito. Marco Boschini e Luca Bassanese sono gli altri due volti del progetto, insieme alla pagina ufficiale del Popolo Viola, che conta più di 400 mila fans
  • Dal 18 marzo Greenpeace apre una pagina su Causes di Facebook contro il nucleare in Italia, reclutando oltre 200 mila sostenitori; ancora prima, dall’11 marzo la Rete dei cittadini apre una pagina su Causes che ne aggrega quasi altri 90 mila.
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  • L’«anonimato politico» della sua iniziativa ha suscitato la speranza di una nuova autenticità, legata alle caratteristiche dell’ambiente che sono «qui per me alla mano» (per usare una nobile espressione fenomenologica): i valori che ha veicolato sono quelli della consapevolezza nel consumo del territorio, l’azzeramento dei rifiuti, l’ecologia, il risparmio energetico, la mobilità sostenibile – un nuovo stile di vita che non si fonda sui parametri della crescita della produzione e del consumo a tutti i costi
  • la percezione degli spot sul piccolo schermo tende ad essere discontinua e distratta, mentre sul web l’accoglienza riservata dall’utente a quello che ha scelto di guardare è attenta e sostenuta dalla fiducia personale in chi ha inoltrato il link. Dopo 16 anni di istruzioni televisive ignorate, questa volta la comunicazione video ha trovato un pubblico interessato e pronto a condividere le informazioni.
  • Una delle operazioni più riuscite dell’Italia dei Valori è stata quella di scomparire dietro alla diffusione spontanea dei picbadges con il logo del voto Sì ai referendum. Si tratta di un talloncino che viene caricato in automatico davanti all’immagine (in basso a destra) degli utenti Facebook che decidono di scaricarlo. In questo modo migliaia di profili sul social network sono diventati promotori dell’iniziativa referendaria con la loro semplice presenza sulla piattaforma.
  • I nonni sono i protagonisti involontari del 12 giugno: su Twitter si succedono le loro fotografie davanti all’urna scattate dai nipoti che li hanno scortati, e si leggono messaggi come «Io ho portato mia nonna dopo un tutorial di 40min. Non ho idea cosa può aver fatto con le schede»; «Anche mio nonno, che invalido necessita di un accompagnatore per votare, ha insistito per tracciare personalmente il SI sulla scheda verde!». E’ il giorno di #iohovotato e #referendum2011, i trend più intensi della giornata.
  • tra le 11,29 e le 13,09 del 12 giugno compaiono in media 10 messaggi contrassegnati da #iohovotato ogni minuto, mentre #referendum2011 raggiunge due picchi in giornata, uno intorno alle 19,30 e un altro alle 22,40 con 7 messaggi al minuto.
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