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giacinto p.  di   monderose

du-plex di plexpluxplex p.p in Fotografia - 0 views

giacinto p.  di   monderose

katastrof� poiesisublimia di gp gp in Poesia - 0 views

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    est sublime ... a révélé la nature de la déesse est la fille de l'être, la physis divine est la fille de lui-même et ne le sien, oui, se révèle par lui-même, il coule en soi, est pro-jette de lui-même dans un champ lilas, est basé sur leurs propres, dans une clairière de jacinthes des bois il ya le radiant étant des enfants de la clairière vide, vide, libre, déserte, annulé, annihilé, effacé, amincis, délayée dans la signification éternelle des enfants de Dieu ... ... enfants ... les enfants de son manque d'être enceinte, ou que son ontogenèse est donnée par lui-même ou elle-même donne ou donne de la résonance l'sublymy abyssy
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giacinto's Sublime - La Gallery di e88ere - 0 views

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    ISBN 978-1-4478-4569-0 Copyright gi@cinto (Licenza di copyright) Edizione first edition Pubblicato settembre 2011 Lingua Inglese Pagine 10508 Formato del file PDF Dimensioni del file 1.9 GB
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pparrini....grazie - 0 views

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    Un'ampia parte della pittura di Nunziante intende inserirsi, e in modo pienamente consapevole, nella corrente della pittura metafisica. Molti, infatti, sono i suoi punti di contatto con le opere di un certo Böcklin e di de Chirico già a partire dai soggetti prescelti (si pensi, per esempio, ai frequenti riferimenti alla classicità) e dalla ricerca di un linguaggio formale di estrema raffinatezza tecnica, al limite del virtuosismo. Ma la peculiare metafisica che sta dietro ai quadri di Nunziante sembra avvicinarlo più a Böcklin che a de Chirico, e dunque anche (forse) più a Schopenhauer che a Nietzsche. Come Böcklin, Nunziante mira a esprimere un'essenza, ma questa essenza ha caratteri diversi da quella 'fermata' nei dipinti dell'artista svizzero. Essa infatti scaturisce da un lavoro di astrazione volutamente assai più accentuato e perseguito attraverso l'impiego di tutti i mezzi della pittura (per esempio, attraverso l'uso della luce o il tentativo, riuscito, di rendere gli oggetti immobili e silenti così da farli divenire enigmatici). In tal modo l'essenza inseguita da Nunziante non è più un qualcosa che già si trovi, schopenhaurianamente, dietro la variegata superficie dei fenomeni, ma è un qualcosa di umanamente vagheggiato e umanamente costruito. Questa essenza, a mio parere, è la bellezza o il Bello (con la "b" maiuscola). Pur essendo Nunziante un pittore figurativo, le sue opere non ci mettono di fronte a una copia delle apparenze sensibili, e neppure alla copia di un'essenza - bella - che stia sotto queste apparenze. In esse noi avvertiamo piuttosto la volontà dell'artista di creare, o meglio, come già dicevo, di 'costruire' la cosa bella attraverso un processo, attivo e in gran parte spontaneo, di immaginazione fantastica e di idealizzazione astraente. Un processo che potrà pure prendere l'avvio da ciò che ci si dà nella realtà sensibile, ma che richiede di non essere vagliato alla luce del concetto di imi
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Giacinto Sublime - trak - 0 views

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    Da questo si conosce che noi rimaniamo in Dio e Dio abita in noi che ci ha dato la sua mente.(Giovanni di spessore. I, cap. IV, v. 13).
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    Da questo si conosce che noi rimaniamo in Dio e Dio abita in noi che ci ha dato la sua mente.(Giovanni di spessore. I, cap. IV, v. 13).
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Hyper-Spinoza - Trattato teologico-politico - 0 views

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    Da questo si conosce che noi rimaniamo in Dio e Dio abita in noi che ci ha dato la sua mente.(Giovanni di spessore. I, cap. IV, v. 13).
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    pone il rapporto tra pensiero ed essere, tra uomo ed essere. È indubbio che a differenza del pesce il pensiero può immaginarsi un occhio che, immerso nel suo elemento, "percepisce" quest'ultimo come qualcosa che "è", ma questo non significa "vedere" questo elemento per se stesso. La trascendenza svolta in questo modo dal pensiero è resa possibile da questo elemento stesso. Quindi, con quest'operazione il pensiero non si è posto fuori dal suo elemento, ma lo ha ridotto ad un oggetto del rappresentare, ad una sorta di spazio contenitore. Si badi: non è che quest'occhio in origine era fuori da quest'elemento, come se, andando a ritroso, potessimo trovare il momento in cui i due estremi di questo rapporto s'incontrarono. Per ogni tentativo di rintracciare una possibile origine di questo rapporto (Bezug) - dalla religione alla scienza - noi siamo sempre risospinti in questo rapporto. Se non c'è dato di trascendere questo rapporto - poiché la stessa trascendenza è una possibilità di esso -, allora l'unico modo per cogliere questo "elemento" (l'Essere), è quello di meditare questo rapporto senza pretendere di poterne uscire. In tal modo il pensiero diventa pensiero ermeneutico. Esso è tale perché in primo luogo medita sul rapporto al suo elemento, alla sua Sache. Il pensiero ermeneutico è il pensiero che pensa il rapporto di pensiero e essere. Questo rapporto, però, non è oggettivabile; esso semplicemente at-trae pensiero e essere, non certo come il semplice approssimarsi di questi due termini, bensì come lo schiudersi di pensiero ed essere nell'unità differenziata del loro rapporto. Ciò significa che ogni ricerca sull'essere parte e termina solo nel rapporto che raccoglie pensiero ed essere. Meditare un tale rapporto è perciò il primo e l'ultimo passo dell'indagine non solo del senso dell'essere, ma anche del pensiero, ossia dell'essenza dell'uomo. Ciò comporta che ogni indagine sul senso dell'essere deve includere un continuo chiarimento dell'essen
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ikonex - gpdimonderose - 0 views

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Tesi - International thesis/dissertation - ontology physis - 0 views

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    Pagina di accesso ai servizi del sito per i quali è necessaria la registrazione gratuita.
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L'epistemica, il nulla e l'arte Plescia Giacinto - 0 views

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    Le porte della città, il loro essere soglia, indicano incessantemente una dinamica di potere e di permeabilità dei confini che Gentili sviluppa ulteriormente nel terzo capitolo, Potere: confini. Il potere e i confini sono indissolubilmente uniti dall'atto di fondazione della urbs, in particolare della fondazione di Roma. In questo frangente Gentili fa suo il diritto-politico di Carl Schmitt e il concetto di sovranità che il giurisprudente tedesco ha saputo creare dalla sua interpretazione della fondazione del nomos (pp. 95-98). Cruciale è il modo in cui la sovranità, l'esercizio del potere, si è di fatto messo in essere. Prima dell'atto fondativo, che discrimina un dentro e un fuori le mura, non esiste una legittimità che permette di tracciare il solco che divide lo spazio urbano da quello non urbano. Solo il prendere possesso con l'uso, l'usurpare, crea un confine temporale, spaziale e giuridico tra ciò che era illegittimo e ciò che è diventato legittimo nel momento in cui si attualizza l'atto del solcare il terreno. Benjamin indica questo usurpare, la sincronia tra la violenza di un atto illegittimo e la fondazione della legittimità urbana, con l'ambiguo termine di Gewalt (il termine significa violenza ed anche "potere legittimo, autorità, forza pubblica", p. 101). Intensa la pagina (p. 107) in cui Gentili mostra come Benjamin tenga in grande considerazione i confini che la Gewalt, nella sua ambiguità, fissa nell'atto fondativo. Confini che, per la cooperazione di violenza e legittimità, determinano la dialettica dentro/fuori, legittimo e illegittimo, amico e nemico: "in quanto Macht, il diritto non dispone della possibilità di annichilire (vernichten) l'avversario, la sua capacità distruttiva non è totale; il suo potere gli deriva pur sempre dalla definizione del confine, può eventualmente bandire al di fuori dei propri confini, ma, come sappiamo, nemmeno tale eliminazione può essere definitiva: l'avversario può sempr
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gpdimonderose on Xanga - 0 views

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    Ormai solo un Dio ci può salvare. Ci resta, come unica possibilità, quella di preparare (Vorbereiten) nel pensare e nel poetare, una disponibilità (Bereitschaft) all'apparizione del Dio o all'assenza del Dio nel tramonto (al fatto che, al cospetto del Dio assente, noi tramontiamo) "2. Si tratta di un passo infinite volte citato, quasi altrettante volte frainteso, e che forse le pagine dei Beiträge potrebbero aiutare a leggere secondo una nuova luce. Cominciamo allora con una domanda: quale "necessità del pensiero" induce Heidegger a riservare ancora uno spazio per dar figura al divino? Perché, con- sumato l'Essere (Seyn) nella 'eventualità' del suo essenziarsi, della sua Wesung - la cui modalità fondamentale è data peraltro dalla ritrazione - s'impone tut- tavia l'urgenza di tornare al nome di Dio? E sia pure dell''ultimo Dio'? non è, in altri termini, sufficiente assumere tale consumazione come la reale 'svolta' verso la quale s'indirizza il pensiero, in vista di ciò che i Contributi definiscono 'altro inizio'? Nel nome che tuttavia in queste pagine resta: la parola Seyn, la cui differenza 'inaudita' si consegna solo entro lo spazio di un grafema, non è già revocata all'Essere stesso - e in maniera volutamente contraddittoria - la possibilità di aver nome? Eppure, resta da comprendere come le 'vere' pagine finali dei Beiträge zur Philosophie, ci consegnino questo paradosso che non po- trà esser taciuto, dal momento che è il rigore stesso con cui Heidegger ha edifi- cato questa sua opera enigmatica ad esigerlo. È come se ci venisse detto che al- le spalle della metafisica, e nell'ombra che ne cela l'essenza, se pure la parola dell'Essere, o meglio: la parola-Essere, non sia termine che convenga più ad indicare la 'cosa' stessa del pensiero - dacché infatti l'essere svanisce nell'Ereignis3 - permanga tuttavia un margine di efficacia per un'altra parola. Quella parola che co
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Cover Plescia - 0 views

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    Heidegger si muove verso un "ontopoetical"(Piuttosto che ontologica), approccio che cerca di pensare,
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gpdimonderose - 0 views

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    Fisica non è sufficiente constatare che il filosofo tratta dei principi per La physique n'est pas connu comme le philosophe suffit de constater que les principes de pretendere di applicargli un determinato metodo supposto efficace per ogni analisi dei s'attendre à appliquer une méthode particulière d'analyse pour chaque efficace hypothétique principi, ma bisogna sempre circoscrivere il suo statuto ei principi che gli sono propri, per principes, mais nous devons toujours limiter ses lois et principes qui sont appropriés pour meglio cogliere appunto il metodo d'analisi che mette in opera. mieux appréhender précisément la méthode d'analyse qui met en place. Conviene sottolineare Il convient de souligner fortemente che in Aristotele, il più delle volte, se non in tutti i trattati riguardanti argomenti di fortement que chez Aristote, le plus souvent, si pas tous les traités relatifs aux questions de fisica, si ha sempre a che fare con certi principi, senza per ciò dover correre il rischio di ridurli physique, il ya toujours quelque chose à voir avec certains principes, sans que cela ait à courir le risque de réduire ogni volta alla analisi svolta nella Fisica e al metodo che ivi è applicato. lorsque l'analyse de la physique et la méthode est appliquée ici. A questo proposito ci basti ricordare la fondamentale introduzione al De partibus À cet égard, il suffit de rappeler l'introduction de base à la partibus De animalium , cioè I, 1, 639a 12-15, animalium, à savoir, 1, 639e 12-15, 4 4 dove è in questione la ricerca non solo dei principi où la recherche ne concerne pas seulement des principes concernenti specificamente gli esseri viventi, ma anche dei principi metodologici con i quali portant spécifiquement sur les êtres vivants, mais aussi des principes méthodologiques qui trovare il modo migliore per studiare questa categoria di enti a prescindere dalla particolare trouver la meilleure façon d'étudier cette catégorie d'entités
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Schwarzschild Geometria - 0 views

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    Dumb Holes and the E ects of High Frequencies on Black Hole Evaporation W. G. Unruh CIAR Cosmology Program Dept. of Physics University of B. C. Vancouver, Canada V6T 1Z1 email: unruh@physics.ubc.ca Abstract The naive calculation of black hole evaporation makes the thermal emis- sion depend on the arbitrary high frequency behaviour of the theory where the theory is certainly wrong. Using the sonic analog to black holes{ dumb holes{ I show numerically that a change in the dispersion relation at high frequencies does not seem to alter the evaporation process, lending weight to the reality of the black hole evaporation process. I also suggest a reason for the insensitivity of the process to high frequency regime. I. DUMB HOLES Black hole evaporation [1] was one of the most surprising predictions of the eld of quantum eld theory in curved backgrounds. Since the phenomenon has not been observed experimentally, it is of crucial importance that the assumptions underlying the prediction be examined especially carefully so as to try to understand the process as deeply as possible. One of the most unsettling features of the derivation is the dependence of the derivation on the behaviour of the elds at arbitrarily high frequencies. In fact, if we trace, in the usual derivation, the origin of the thermal emission from a solar mass sized black hole a second after the formation of the black hole, that thermal radiation has its origin in frequencies in the incoming (vacuum) radiation of the order of e104 (where any units make only trivial changes in the exponent). Since h! for such frequencies correspond to masses vastly larger that the mass of the universe, it seems certain that the quantum gravitational e ects of such frequencies would completely alter the behaviour of the eld at such scales. Would such quantum gravitational e ects also destroy the thermal emission from the black hole? Since we have no quantum theory of gravity, this question is dicult to answer. However, t
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Gdocu - il nuovo e-book e Motore di ricerca Documenti - 0 views

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katastrofy'sublimy di gp gp in Poesia - 0 views

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    is sublime ... revealed the nature of the goddess is the daughter of being, the divine physis is the daughter of himself and does his own, yes, reveals itself by itself, it flows by itself, is pro-throws by himself in a field lilac, is based on their own in a glade of bluebells there the radiant being children of the clearing empty, empty, free, deserted, annulled, annihilated, cleared, thinned, thinned in the eternal significance of God's children ... ... children ... children of his want of being pregnant, or that its ontogeny is given by itself or gives itself or gives the resonance the girl being pregnant, which gives light and gives birth to children of being pregnant or being in ecstasy authoring in a field of lilacs hyacinths ... ... There ... there .... ... We can create just the Goddess ......................................... ............... .. ah to be unveiled in the empty monadea exstasy as delirium that dance in the thinned dell'aletheia sublime being, without anything, without gods, or heroes, or entity or superentità, only that you give your event. I am in a dream the event of the goddess who gives the thinning that dance with the imaginary imago eternity. I am in a dream with imaginary light of the eternal return, at the dawn of another day .... I only have one last wish in thought but I can not ever think, now or ever. Neither Shvonder dreams who is revealed to the gaze of those who bell'esserci or concealing the origin of evil glittered with dell'exystenza without the presence or absence only, and always whispers to my senses to reveal only the ' imago sorrydente: so much time to research the possible return is always before the infinite. I have a dream to tell, but not for any virtue Shvonder virtual, I have too many hidden meanings and silent and unheard and untold, perhaps one day aleggerà in the world his eternal presence, but it is already evening, it is too tardy to believe again with or without the fabula dormienty, without dreams. Only
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