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giacinto p.  di   monderose

DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA - 0 views

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    perfezionamento in filosofia "Estetica ed ermeneutica delle forme simboliche" Id. "Temi diEpistemologia generale ed applicata" 2004 e 2007, organizzati dai prof. Parrini e Givone. elencauna lunga lista di pubblicazioni relative all'architettura, urbanistica etc. dal 1979 al 1992 interessante. Pubblicazioni: Ha pubblicato Ontologia della physis, 2003-4, frutto di una tesi di Perfezionamento in Filosofia diretta da S. Givone. L'ampia ed esotericapanoramica tocca temi ed autori di filosofia contemporanea, specie di corrente ermeneutica equalche filosofo della scienza dei più noti negli anni '70 (Heidegger, Feyerabend, Gödel, Thom,Derrida). L'unico è il riferimento alla nozione di physis nei lavori di G. Colli.Le altre opere, spesso di difficile decifrazione del 2010 su L'epistemica, il nulla e l'arte, e per vari articoli dedicati atemi, di ermeneutica ed ontologia dell'architettura: Spazialità hi-tech.Technocities, highways, valleys (1986); Archematica della distopia desideranza spaziale post-industriale, s.a.; La linea elastica: formalizzazione/decidibilità (1980), oppure di teoria dellamatematica applicata all'architettura, come il saggio su Allosteresi industriali e sinecismomorfogenico (1980).Il candidato mostra un profilo degno di essere è possibile per noi valutare l'importanza delle sue ricerche per la teoria dell'architettura eil dibattito teoretico contemporaneo su di essa.Commissario prof. Franco FerrariIl dott. Plescia si è laureato nel 1979 in architettura presso il Politecnico di Torino. Successivamenteha seguito due corsi di perfezionamento di carattere filosofico presso l'Università di Firenze. Il suoprofilo curriculare appare compless divalutazione. Il candidato presenta alcuni contributi CANDIDATO Giacinto Plescia le pubblicazioni sono degne di rilievo in rapporto al settore scientificodisciplinare.DISCUSSIONE DEI TITOLI E DELLE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE GIUDIZI INDIVIDUALICANDIDATO - per una fondazione ontologica di una filosofia CANDI
giacinto p.  di   monderose

Cover Plescia - 0 views

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    Heidegger si muove verso un "ontopoetical"(Piuttosto che ontologica), approccio che cerca di pensare,
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LIONS INFORMATION SERVICE - Newsletter dal Distretto Lions 108L - 0 views

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    Citando le parole della poetessa Anna Buoninsegni, socia del LC Gubbio Piazza Grande, a nome dell´intera giuria, "c´è nei loro versi una forza evocativa talvolta acerba e meritevole di crescita, ma capace comunque di avvincere, un dettato non banale, l´apertura di un cammino tra esperienze personali e storie di tutti raccontate." Il "Concorso nazionale Serendipity per la Saggistica", nella seconda sezione, ha visto scegliere la giuria tecnica tra cinque titoli di grande interesse: "L´epistemica, il nulla e l´arte" di Giacinto Plescia Margherita Angeli).
giacinto p.  di   monderose

L'epistemica, il nulla e l'arte Plescia Giacinto - 0 views

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    Le porte della città, il loro essere soglia, indicano incessantemente una dinamica di potere e di permeabilità dei confini che Gentili sviluppa ulteriormente nel terzo capitolo, Potere: confini. Il potere e i confini sono indissolubilmente uniti dall'atto di fondazione della urbs, in particolare della fondazione di Roma. In questo frangente Gentili fa suo il diritto-politico di Carl Schmitt e il concetto di sovranità che il giurisprudente tedesco ha saputo creare dalla sua interpretazione della fondazione del nomos (pp. 95-98). Cruciale è il modo in cui la sovranità, l'esercizio del potere, si è di fatto messo in essere. Prima dell'atto fondativo, che discrimina un dentro e un fuori le mura, non esiste una legittimità che permette di tracciare il solco che divide lo spazio urbano da quello non urbano. Solo il prendere possesso con l'uso, l'usurpare, crea un confine temporale, spaziale e giuridico tra ciò che era illegittimo e ciò che è diventato legittimo nel momento in cui si attualizza l'atto del solcare il terreno. Benjamin indica questo usurpare, la sincronia tra la violenza di un atto illegittimo e la fondazione della legittimità urbana, con l'ambiguo termine di Gewalt (il termine significa violenza ed anche "potere legittimo, autorità, forza pubblica", p. 101). Intensa la pagina (p. 107) in cui Gentili mostra come Benjamin tenga in grande considerazione i confini che la Gewalt, nella sua ambiguità, fissa nell'atto fondativo. Confini che, per la cooperazione di violenza e legittimità, determinano la dialettica dentro/fuori, legittimo e illegittimo, amico e nemico: "in quanto Macht, il diritto non dispone della possibilità di annichilire (vernichten) l'avversario, la sua capacità distruttiva non è totale; il suo potere gli deriva pur sempre dalla definizione del confine, può eventualmente bandire al di fuori dei propri confini, ma, come sappiamo, nemmeno tale eliminazione può essere definitiva: l'avversario può sempr
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