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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ la natura dell'intelligenza
gino pistacchi

la natura dell'intelligenza - 9 views

#Intelligence

started by gino pistacchi on 12 Jun 12
  • gino pistacchi
     
    L'intelligenza non è un'unica abilità unitaria, ma un insieme di diverse funzioni. Il termine "intelligenza" serve a designare una combinazione di abilità necessarie per la sopravvivenza e per il progresso in una determinata cultura. Da ciò deriva che le specifiche abilità comprese in tale combinazione, al pari del loro peso relativo, variano a seconda del tempo e del luogo. In culture diverse, e nell'ambito delle medesima cultura in periodi storici diversi, i requisiti per riuscire saranno diversi. Il fatto che la composizione dell'intelligenza è soggetta a mutamento appare evidente anche nell'arco della vita dell'individuo, dall'infanzia all'età adulta. La sua abiltià relativa aumenterà, con l'età, in quelle funzioni che la sua cultura o sottocultura valuta maggiormente, e diminuirà in quelle funzioni che perdono via via d'importanza. Si può inoltre affermare che la composizione stessa dell'intelligenza può risultare modificata dalle esperienze individuali. Con l'avanzare dell'età, l'insieme delle capacità dell'individuo tende a mutare in funzione dello stimolo che egli riceve dall'ambiente a sviluppare alcune abitudini e a lasciarne atrofizzare altre. Ricerche analitiche sui fattori dell'intelligenza hanno dimostrato che le differenze per quanto riguarda le esperienze possono influire non solo sul livello della prestazione raggiunto nelle varie capacità, ma anche sul modo in cui l'intelligenza si diversifica nei tratti individuabili. I dati empirici dimostrano che il numero e la natura dei tratti o delle capacità possono mutare con il tempo e che possono differire da una cultura o sottocultura all'altra.
    Si può quindi concludere che, in qualsiasi momento della vita, l'intelligenza di una persona costituisce il prodotto finale di una lunga e complessa sequenza di interazioni tra l'ereditarietà e i fattori ambientali
  • alberto vitale
     
    Sono d'accordo sulle conclusioni anche se darei più importanza al fattore di eredità genetica. In generale l'intelligenza consiste infatti nel classificare gli oggetti della realtà in base alle caratteristiche degli oggetti stessi stabilendo un ordine, regole e leggi. Da un punto di vista antropologico si è sostenuto per anni che alcune delle caratteristiche della intelligenza umana potevano essere usate per testimoniare la differenza tra l'uomo e gli altri animali, per quanto evoluti.
    Tuttavia ultimamente sembrano emergere prove che questa visione antropocentrica non è pienamente corretta ad esempio se si utilizza come parametro per l'individuazione del livello di intelligenza la capacità di utilizzare un utensile per compiere un determinato lavoro, è stato dimostrato che non solo animali evoluti come le scimmie antropomorfe, ma anche semplici uccelli mostrano la capacità di usare utensili. Anche la fabbricazione di utensili nuovi sembra essere alla portata di alcune fra le scimmie più evolute, rimane però come prerogativa umana la capacità di utilizzare un utensile per costruire un altro utensile, che richiede in effetti un duplice livello di astrazione dalla realtà e la capacità di "pensare". Anche il linguaggio come espressione simbolica del pensiero è stato a lungo considerato come indice di profonda diversità strutturale fra la mente umana e il mondo psichico animale.

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