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nicola poletti

I social network per comunicare col cittadino: l'esperienza del Comune di Cesate - soci... - 0 views

  • Le risposte può darcele il Comune di Cesate, che ha vissuto queste ed altre esperienze nella fase di start-up della propria presenza sui social network. Una presenza forte, strutturata, che ha visto il Comune del milanese, circa 14.000 abitanti, consolidare il proprio rapporto con i cittadini tramite l’utilizzo di Facebook e Twitter insieme a YouTube e Flickr. Una scelta condivisa dal sindaco Roberto Della Rovere e dal suo staff, preceduta dallo studio di un accurato piano di comunicazione che nulla ha lasciato al caso.
  • Tante foto, ma anche monitoraggio e feedbackLa pagina istituzionale del Comune di Cesate su Facebook, appena nata, ospita già diversi album fotografici, tra cui: “Com’è bella la città com’è grande la città”, “Le piazze del sapere e delle libertà” “Suggestioni del bosco di Cesate”, “Utopia, la città possibile”, “La poesia della neve nei boschi di Cesate”… quale migliore presentazione per il territorio?
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    La gratuità delle piattaforme e l'apparente facilità d'uso degli strumenti non devono infatti trarre in inganno: sul web 2.0 non si può improvvisare, ma occorre una precisa linea strategica da seguire al fine di offrire un reale servizio al cittadino. Le notizie di Twitter, che saranno presto integrate nell'home page del sito, costituiscono una piccola rassegna delle comunicazioni del Comune verso i Cittadini.
nicola poletti

Usare Twitter, in 16 punti | Internet | Il Post - 0 views

  • Usa Twitter regolarmente. È più facile se integri Twitter nelle cose che fai ogni giorno. In più, se mandi messaggi con una certa regolarità, chi ti segue sa che potrà leggere le tue cose in certi momenti della giornata. Se invii 15 tweet al giorno, ma tutti nella stessa mezz’ora, buona parte di chi ti segue non lo noterà nemmeno.
  • Un gruppo selezionato di un centinaio di persone da seguire può offrire già un sacco di informazioni. Per iniziare, cerca persone che ti interessano e poi dai un’occhiata alle persone che seguono. Seguendone troppe rischi di rendere ingestibile il tuo profilo. Non temere di eliminare qualche iscrizione se non ti interessano più i contenuti
  • Il simbolo # viene usato davanti alle parole chiave per trasformarle in hashtag. Se tu inserisci quel simbolo prima di una parola, la parola diventa un link e fa capire agli altri che il tuo messaggio si occupa di un determinato argomento.
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  • Primo. Twitter è il sistema migliore per restare informati al giorno d’oggi. Se vuoi sapere che cosa dicono, pensano e discutono le persone interessate al mondo digitale, è lo strumento migliore.
  • Usalo perché hai qualcosa da dire agli altri. Ognuno di noi ha argomenti cui tiene maggiormente e sui quali è pronto a confrontarsi e mettersi in discussione. Twitter ti consente di farlo e di imparare un sacco di cose aggiuntive per arricchire le tue conoscenze. E anche gli altri possono imparare da te.
nicola poletti

#AlgebraTTT - Densità | Torino Anni '10 - 0 views

  • Twitter manifesta due istinti mediali e primordiali (è un motore a due cilindri):   1) offrire contenuti profondi, in cui il tweet costituisce semplicemente un’àncora – indice, lo definirebbe con un parola che qui bisticcia Charles Sanders Peirce, – di un significato che si sviluppa altrove: una fotografia, un filmato, un post, una pagina web, ecc.   2) ascoltare gli altri utenti/account, riproponendone i contenuti a beneficio dei propri follower, a prescindere dal fatto che si utilizzi un retweet automatico o un retweet manuale (RT vero e proprio), aggiungendo eventualmente ad esso un proprio commento.
  • i social network sono spazi di condivisione complementari agli approfondimenti di contenuto (blog, siti dei giornali, e-books, ecc.). Servono per rilanciare questi approfondimenti, ma non li sostituiscono. Pertanto, chi accusa @tigella di limitarsi ad aggregare contenuti anziché produrne utilizza un paradigma sbagliato: guarda ai social network con le lenti distorte e novecentesche della carta stampata, nel senso che il lavoro di @tigella non sostituisce quello di un giornalista professionista, bensì lo integra e lo arricchisce.
  • In secondo luogo, i social network non sono spazi in cui produrre contenuto, bensì spazi in cui riverberare contenuti propri o altrui: un leader politico non potrà mai sperare di scrivere un discorso decisivo su Twitter, e di vincervi le elezioni, come forse vorrebbero i più fanatici giornalisti radiotelevisivi e i neotwittercronisti della carta stampata.
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  • Ergo, e l’argomento potrebbe valere per tutti gli altri produttori di contenuto (siano essi politici, economisti, scrittori, fruttivendoli o deltaplanisti), la celebrità si conquista fuori dai social network, ma su Twitter non basta: conta l’autorevolezza. @tigella insegna.
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    In questo senso, dal punto di vista della comunicazione social, la foto di Pier Luigi Bersani solo al bar che beve una birra mentre scrive un discorso è assai più efficace dei tweet in cui il suo staff pensasse di riprodurre estratti decontestualizzati di un suo discorso: nella campagna per le elezioni a sindaco di Milano, Giuliano Pisapia beneficiò assai più dei simpatici e ironici tweet dei suoi ammiratori (#MorattiQuotes) che non degli estratti dei suoi discorsi su Twitter.
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