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Contents contributed and discussions participated by giacinto p. di monderose

giacinto p.  di   monderose

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    pone il rapporto tra pensiero ed essere, tra uomo ed essere. È indubbio che a differenza del pesce il pensiero può immaginarsi un occhio che, immerso nel suo elemento, "percepisce" quest'ultimo come qualcosa che "è", ma questo non significa "vedere" questo elemento per se stesso. La trascendenza svolta in questo modo dal pensiero è resa possibile da questo elemento stesso. Quindi, con quest'operazione il pensiero non si è posto fuori dal suo elemento, ma lo ha ridotto ad un oggetto del rappresentare, ad una sorta di spazio contenitore. Si badi: non è che quest'occhio in origine era fuori da quest'elemento, come se, andando a ritroso, potessimo trovare il momento in cui i due estremi di questo rapporto s'incontrarono. Per ogni tentativo di rintracciare una possibile origine di questo rapporto (Bezug) - dalla religione alla scienza - noi siamo sempre risospinti in questo rapporto. Se non c'è dato di trascendere questo rapporto - poiché la stessa trascendenza è una possibilità di esso -, allora l'unico modo per cogliere questo "elemento" (l'Essere), è quello di meditare questo rapporto senza pretendere di poterne uscire. In tal modo il pensiero diventa pensiero ermeneutico. Esso è tale perché in primo luogo medita sul rapporto al suo elemento, alla sua Sache. Il pensiero ermeneutico è il pensiero che pensa il rapporto di pensiero e essere. Questo rapporto, però, non è oggettivabile; esso semplicemente at-trae pensiero e essere, non certo come il semplice approssimarsi di questi due termini, bensì come lo schiudersi di pensiero ed essere nell'unità differenziata del loro rapporto. Ciò significa che ogni ricerca sull'essere parte e termina solo nel rapporto che raccoglie pensiero ed essere. Meditare un tale rapporto è perciò il primo e l'ultimo passo dell'indagine non solo del senso dell'essere, ma anche del pensiero, ossia dell'essenza dell'uomo. Ciò comporta che ogni indagine sul senso dell'essere deve includere un continuo chiarimento dell'essen
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    Ormai solo un Dio ci può salvare. Ci resta, come unica possibilità, quella di preparare (Vorbereiten) nel pensare e nel poetare, una disponibilità (Bereitschaft) all'apparizione del Dio o all'assenza del Dio nel tramonto (al fatto che, al cospetto del Dio assente, noi tramontiamo) "2. Si tratta di un passo infinite volte citato, quasi altrettante volte frainteso, e che forse le pagine dei Beiträge potrebbero aiutare a leggere secondo una nuova luce. Cominciamo allora con una domanda: quale "necessità del pensiero" induce Heidegger a riservare ancora uno spazio per dar figura al divino? Perché, con- sumato l'Essere (Seyn) nella 'eventualità' del suo essenziarsi, della sua Wesung - la cui modalità fondamentale è data peraltro dalla ritrazione - s'impone tut- tavia l'urgenza di tornare al nome di Dio? E sia pure dell''ultimo Dio'? non è, in altri termini, sufficiente assumere tale consumazione come la reale 'svolta' verso la quale s'indirizza il pensiero, in vista di ciò che i Contributi definiscono 'altro inizio'? Nel nome che tuttavia in queste pagine resta: la parola Seyn, la cui differenza 'inaudita' si consegna solo entro lo spazio di un grafema, non è già revocata all'Essere stesso - e in maniera volutamente contraddittoria - la possibilità di aver nome? Eppure, resta da comprendere come le 'vere' pagine finali dei Beiträge zur Philosophie, ci consegnino questo paradosso che non po- trà esser taciuto, dal momento che è il rigore stesso con cui Heidegger ha edifi- cato questa sua opera enigmatica ad esigerlo. È come se ci venisse detto che al- le spalle della metafisica, e nell'ombra che ne cela l'essenza, se pure la parola dell'Essere, o meglio: la parola-Essere, non sia termine che convenga più ad indicare la 'cosa' stessa del pensiero - dacché infatti l'essere svanisce nell'Ereignis3 - permanga tuttavia un margine di efficacia per un'altra parola. Quella parola che co
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    Heidegger si muove verso un "ontopoetical"(Piuttosto che ontologica), approccio che cerca di pensare,
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Tesi - International thesis/dissertation - ontology physis - 0 views

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