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federica rossi

L'ergonomia cognitiva - 5 views

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    L'ergonomia cognitiva ha come oggetto di studio l'interazione tra il sistema cognitivo umano e gli strumenti per l'elaborazione di informazione. La conoscenza prodotta da questo studio è utilizzata per supportare la progettazione di strumenti appropriati per i più svariati usi, dal lavoro, all'educazione, al divertimento.
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    Utile il pdf, un po' lungo ma chiaro ed esaustivo, mi permetto una piccola sintesi: all'inizio l'ergonomia, in linea con lo sviluppo industriale, si è occupata di come incrementare la produttività; oggi ciò di cui si interessa è la diminuzione della fatica, l'agevolazione del lavoro, l'aumento della produttività (a fronte di una diminuzione dell'orario di lavoro) e soprattutto l'innalzamento del livello qualitativo dell'ambiente (lavorativo e non) in cui l'uomo è inserito. Ha come oggetto di studio l'interazione tra il sistema cognitivo umano e gli strumenti per l'elaborazione dell'informazione. Si occupa di accompagnare, favorire e supportare l'apprendimento, aiutando l'uomo nei continui cambiamenti, al fine di farlo svincolare dalle abitudini, che a volte possono diventare automatismi nocivi, provocando situazioni stressanti. E' importante anche nei processi decisionali, compito non facile per la persona, perchè la scelta viene sempre effettuata considerando una moltitudine di dati, per cui è necessario ridurre, per ottenere le informazioni necessarie al momento opportuno. L'ergonomia cognitiva, aiuta anche a potenziare la memoria, favorendo il ricordo. I continui cambiamenti nel mondo del lavoro, non consentono più di accumulare forti esperienze, da utilizzare al momento opportuno, per cui sono necessari artefatti per sostenere la memoria, come gli archivi del computer, le fonti di informazione che si possono consultare, ecc.
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    L'ergonomia cognitiva è quella branca dell'ergonomia che si occupa dell'interazione tra l'uomo e gli strumenti per l'elaborazione di informazione studiando i processi cognitivi coinvolti (percezione, attenzione, memoria, pensiero, linguaggio, emozioni), e suggerendo delle soluzioni per migliorare tali strumenti.
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    Il termine "Ergonomia Cognitiva" è abbastanza ambiguo. Infatti sembra far riferimento esclusivamente all'importanza degli stati corporei per comprendere la cognizione. In realtà, in questo ambito rientrano anche ricercatori che ritengono che per comprendere la cognizione occorra far riferimento a varie forme di "grounding". Secondo alcuni più appropriato, anche se più generico, il termine "grounded cognition". Scrive Larry Barsalou (2008) in proposito: "Grounded cognition" reflects the assumption that cognition is typically grounded in multiple ways, including simulations, situated action, and, on occasion, bodily states." Tra i sostenitori dell'EC a mio avviso si possono individuare due correnti, una delle quali più moderata per quanto riguarda il ruolo che ascrive all'azione. Nella prospettiva più radicale rientrano le teorie derivate dalle scoperte dei neuroni mirror e, direi, tutto (o buona parte) il filone dell'EC in ambito robotico (es. Nolfi e Floreano 2000). Per quanto riguarda i concetti, nella versione più radicale (Glenberg, 1997) sono intesi come pattern di azione potenziale, in quella più moderata (Barsalou, 1999) come dati da simboli percettivi da cui estrarre in funzione del contesto informazione legata all'azione. Intendere i concetti come direttamente legati all'azione consente risposte più veloci, intenderli come dati da simboli percettivi risposte più flessibili (per una trattazione più estesa Borghi, 2005, scaricabile qui http://laral.istc.cnr.it/borghi/annabgroundingofcognition.PDF). 4. tra embodiment e situatedness. In stretta relazione con l'idea dell'EC, è stato proposto che la cognizione vada intesa come "situata". Poiché i processi mentali hanno luogo e si svolgono nel tempo, occorre considerare che debbono essere sufficientemente flessibili da adattarsi al contesto e allo stato di cose attuale. A me pare che la nozione di cognizione situata possa essere molto forte, anche più radicale di
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    Studio molto interessante sull'interazione tra il sistema cognitivo umano e gli strumenti per l'elaborazione di informazione e che solleva le seguenti domande: * Quali sono le proprietà del sistema cognitivo umano che presiedono al controllo delle azioni ed all'uso di strumenti? * Che tipo di interazione si instaura tra il sistema umano di elaborazione dell'informazione e gli strumenti e che effetti ha sulla mente umana l'uso di sistemi artificiali di elaborazione dell'informazione ? * Quali sono i requisiti per la progettazione di sistemi articifiali di elaborazione dell'informazione con cui l'uomo può interagire efficacemente
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    Secondo la definizione fornita dalla International Ergonomics Association, l'ergonomia è la disciplina scientifica che si occupa dell'interazione tra l'individuo e gli altri elementi di un sistema e l'ergonomo è il professionista che applica teorie, principi, dati e metodi di progettazione al fine di ottimizzare il benessere dell'individuo e la prestazione dell'intero sistema. Con l'espressione "ergonomia cognitiva" viene posto l'accento sugli aspetti cognitivi di questa interazione, vale a dire il modo in cui l'utente di una tecnologia percepisce, presta attenzione, decide e programma le sue azioni al fine di raggiungere un obiettivo. Naturalmente, la progettazione di dispositivi tecnologici non può prescindere dall'analisi di questi processi. Le conoscenze sviluppate nell'ambito dell'ergonomia cognitiva consentono, difatti, di sviluppare sistemi usabili, in grado di ridurre il carico di lavoro imposto all'utente e la probabilità di commettere errori. Il volume affronta le tematiche tipicamente oggetto di studio degli ergonomi di formazione cognitiva, approfondendo sia gli aspetti teorici sia quelli procedurali.
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