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filomena formica

Le nuove tecnologie in aiuto ai disturbi dell'apprendimento. - 6 views

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    "Per la maggior parte di noi, la comunicazione scritta è del tutto naturale: si impara a leggere e a scrivere senza eccessiva fatica e si automatizzano le procedure, cosìcchè, dopo poco tempo, diventa una cosa normale, come cucinare o guidare l'auto.Per i bambini dislessici non è così: NONOSTANTE la loro intelligenza, affrontare la parola scritta per loro non diventerà un automatismo, a prescindere da quante ore staranno chini sui libri." Su questo sito, che ho riportato, ho trovato un valido contributo per aiutare i bambini dislessici e gli insegnanti a cercare di superare gli ostacoli che i DSA portano con sè grazie all'ausilio delle nuove tecnologie. Vi sono numerosi software gratuiti adatti ad essere usati come strumenti per compensare le carenze, per intervenire con rinforzi specifici su alcune difficoltà, per potenziare abilità e motivare all'apprendimento. L'intervento precoce, finalizzato, consapevole, è infatti un'arma efficace per ridurre il "gap" che la dislessia (in senso lato) comporta, dato che essa inficia le normali attività scolastiche del bambino. Le Nuove Tecnologie sono alleate preziose per la didattica con alunni dislessici. Non dobbiamo però dimenticare che il computer non è una panacea per tutti i mali: quel che più occorre a questi bambini è ricevere fiducia, empatia, comprensione e poter mantenere alta la propria autostima.
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    Tra le varie tecnologie per poter aiutare i bambini dislessici, il computer gioca un ruolo fondamentale. Il computer è per sua natura veloce, memorizza grandi quantità di dati e permette di creare documenti riproducibili, rielaborabili, ben impaginati, di facile reperibilità e di facile scambio.Inoltre, si limita ad applicare delle regole in maniera veloce e corretta, non è in grado di prendere l'iniziativa né di fare cose per cui non è stato programmato.Tutto questo mette in evidenza come le maggiori caratteristiche del computer coincidano con i maggiori bisogni dei ragazzi con DSA.I dislessici, ad esempio, quando devono eseguire compiti di letto-scrittura, spesso sono lenti ed hanno difficoltà ad accedere alla memoria breve, sesono disgrafici producono testi illeggibili.Raramente il materiale che producono è riproducibile o rielaborabile, infatti difficilmente rileggono quanto hanno prodotto.Anche la reperibilità dei materiali può essere compromessa da difficoltà nella classificazione e nell'ordinamento.L'informatica quindi, rappresenta un'insostituibile opportunità per chi soffre di DSA, in quanto ponendosi come strumento vicariante, consente un completo utilizzo delle abilità integre, quali l'intelligenza e la fantasia.Il computer permette anche un vantaggio di tipo psicologico che aumenta la sicurezza e la fiducia nei soggetti che hanno Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e l'informatica assume infatti un ruolo primario per dare la possibilità di costruire percorsi didattici compensativi e abilitativi.Il computer non viene vissuto come una "protesi per diversamente abili", cosa che avviene spesso per gli ausili didattici tradizionali come le schede di recupero o i libri di testo facilitati; al contrario, viene visto come uno strumento usato dai "grandi", quindi come qualcosa che contribuisce a mantenere l'autostima a livelli adeguati, anche in presenza di un programma molto strutturato.
anonymous

Intervento di Daniele Zanone al convegno AGIAD - 1 views

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    Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare sempre più insistentemente dei disturbi specifici dell' apprendimento (DSA), che includono: la dislessia, la discalculia, la disortografia, la disgrafia...insomma tutte disabiltà che non permettono di imparare in modo normale alcune attività che servono per studiare in modo convenzionale, come: la lettura, la scrittura e il far di conto. Come accorgerci quando un bambino ha dei DSA? L'individuo con DSA ha: problemi a copiare, difficoltà nel linguaggio, problemi di lettura (dislessia), problemi di calcolo (discalculia), problemi di scrittura (disgrafia o disortografia), problemi di lateralità, scarsa memoria di lavoro, difficoltà di coordinazione, difficoltà a mantenere l'attenzione, problemi nei dettati. Daniele Zanone ha scoperto di avere DSA all'età di vent'anni, fino a quel momento si era sempre sentito dire di essere uno "svogliato" o un "ritardato". Ha imparato a mettere una parola dietro l'altra all'età di vent'anni quando è diventato consapevole di ciò che lo rendeva "diverso" dagli altri. Nonostante sia stato bocciato due volte alle scuole superiori si è laureato in Fisica. Adesso Daniele collabora con l'AID (Associazione Italiana Dislessia) per la quale svolge la mansione di delegato provinciale per la provincia di Reggio Emilia.
alexaballarin

Apprendimento cooperativo: imparare in gruppo con il cooperative learning - 0 views

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    Articolo molto interessante riguardante l'apprendimento cooperativo correlato ai DSA per favorire l'inclusione scolastica. Partendo dalle idee di Vygotskij riguardanti il concetto di zona di sviluppo prossimale, si sono sviluppate teorie costruttiviste socio-culturali. Questa concezione porta ad un'innovazione da un punto di vista pedagogico: l'insegnante non è detentore indiscusso del sapere ma si relaziona con studenti e contesto per far si che il soggetto costruisca attivamente le proprie conoscenze. Questo articolo è molto utile perché da consigli pratici agli insegnanti/educatori.
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