Analisi critica vs. produzione creativa. Le nuove sfide della media education nell'era ... - 4 views
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angeloguarnieri on 03 Mar 18Il consumo dei media è diventato parte importante della vita pubblica e privata delle persone e soprattutto dei minori. Per i ragazzi i media sono parte indispensabile della loro vita e vengono utilizzati sia per gioco, piacere e comunicazione. Considerato questo, l'articolo vuole evidenziare che se l'educazione scolastica formale non riconosce il ruolo dei media, il divario con quest'ultimi è destinato ad aumentare. Una risposta a questo problema può essere data dall'introduzione della media education, la quale però deve combinare l'analisi critica alla produzione degli studenti. Combinare i due elementi è fondamentale ed indispensabile perché la preferenza dei media educator per l'analisi critica, non riconoscendo a pieno il valore delle esperienze modali degli studenti, risulta poco significativa nei vissuti degli stessi. L'autrice sostiene così che l'analisi critica finisce o per zittire gli studenti o per spingerli a dare delle risposte preconfezionate. Allo stesso modo anche la sola attività creativa è limitata perché può trasformarsi in un gioco soggettivo ed autoreferenziale. La media education, combinando i due elementi, può aprire nella scuola uno spazio dove gli studenti siano capaci di esplorare gli aspetti piacevoli della propria esperienza mediale ma, allo stesso tempo, riescano ad analizzare criticamente la loro condizione nella società contemporanea. Pertanto, all'interno della media education, gli insegnanti devono fare un passo indietro perché la produzione creativa necessità che agli studenti sia dato lo spazio per l'autoespressione e la responsabilizzazione personale. In pratica, gli studenti devono usare i media per comunicare, esprimersi e sviluppare la loro creatività accompagnando a ciò con la riflessione e l'autovalutazione, in modo da essere cittadini capaci di prendere decisioni libere ed informate.