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Immacolata, il Papa a piazza di Spagna accolto dalla folla di romani e turisti - Roma -... - 0 views

  • "Tu sei la Tutta Bella, o Maria! Il peccato non è in Te". "Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità: nella nostra parola rifulga lo splendore della verità, nelle nostre opere risuoni il canto della carità, nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità, nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo". "Tu sei la Tutta Bella, o Maria! La Parola di Dio in Te si è fatta carne".
  • Ad accogliere Francesco in piazza di Spagna, il cardinale Agostino Vallini, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, (col quale il Pontefice si è abbracciato e ha scambiato qualche parola) il presidente della Regione Nicola Zingaretti, e 150 disabili dell'Unitalsi, parte dei quali arrivano da Oristano, una delle zone più colpite dall'alluvione che si è abbattuta lo scorso novembre sulla Sardegna.
  • Nella preghiera anche l'appello contro ogni genere di indifferenza."Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore: il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti, la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti, la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano, ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata". "Tu sei la Tutta Bella, o Maria! In Te è la gioia piena della vita beata con Dio". "Fa' che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno: la luce gentile della fede illumini i nostri giorni, la forza consolante della speranza orienti i nostri passi, il calore contagioso dell'amore animi il nostro cuore, gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia". "Tu sei la Tutta Bella, o Maria! Ascolta la nostra preghiera, esaudisci la nostra supplica: sia in noi la bellezza dell'amore misericordioso di Dio in Gesù, sia questa divina bellezza a salvare noi, la nostra città, il mondo intero" ha concluso il Papa.
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  • Papa Pio IX ha benedetto e inaugurato il monumento alla Vergine (la statua è opera di Giuseppe Obici, la colonna di 11,81 metri che la sorregge proveine dal Campo Marzio).
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Natale - 0 views

Natale\n \n \n \n \n ...

started by aulocabinio on 25 Dec 14 no follow-up yet
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Janeczek, il «primato» dei gesti | Cultura | www.avvenire.it - 0 views

  • aggiunge la scrittrice, nata in Germania da una famiglia di ebrei polacchi –. Lo gestisce un gruppetto di ragazzi che non hanno l’aria particolarmente devota, eppure anche lì, pochi giorni dopo l’elezione di Francesco, è apparsa una fotografia del nuovo Papa».
  • Fa eccezione il Papa, che sta risvegliando la speranza collettiva».
  • La volontà di essere fisicamente presente fra le persone, la vicinanza ai malati, la frequenza del gesto di abbracciare (che è inclusione, accoglienza, prossimità assoluta) sono la dimostrazione di quanto sia determinante la dimensione del corpo nel pontificato di Francesco».
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  • «Oltre che estimatore del tango, no? Lo ripeto: non intendo affatto sminuire il ruolo svolto dalla parola in questi primi mesi di pontificato, ma resto persuasa del fatto che la dimensione della corporeità metta in prospettiva tutto il resto. Che anche le parole, insomma, vadano ascoltate in relazione con i gesti del Papa. Se si presta attenzione ai suoi discorsi, è evidente che l’insegnamento di Bergoglio è in piena continuità con quello dei predecessori. Ma è il tono che cambia la musica. Quando affronta il tema dell’omosessualità o quando si riferisce alla presenza della donna nella Chiesa, il Papa non sta annunciando alcuna rivoluzione in ambito dottrinale.
  • Però sta spostando l’accento sul versante della misericordia, in una dinamica che, dal punto di vista teologico, mi sembra che renda evidente la centralità dell’Incarnazione».
  • La misericordia costituisce il fondamento universale del porsi concretamente, con piena umanità, in relazione col trascendente».
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    "Da un po' di tempo Helena Janeczek ha rivalutato il bar sotto casa. Per il suo romanzo Le rondini di Montecassino (in cui si intrecciano le vicende dei soldati di ogni nazionalità coinvolti nella celebre battaglia) aveva letto, viaggiato, svolto ricerche in archivi e biblioteche."
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Che cos'è l'immacolata concezione? - 0 views

  • l’immacolata concezione è la dottrina secondo cui Maria fu protetta dal peccato originale, non aveva una natura di peccato ed era, di fatto, senza peccato.
  • Bibbia non descrive mai Maria come qualcosa di diverso da una donna umana normale che Dio scelse come la madre del Signore Gesù Cristo.
  • Grazia significa dare a qualcuno qualcosa che non merita.
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  • Pertanto, il fatto che Maria sia stata senza peccato non è né necessario né biblico.
  • La Bibbia non ci dà alcun motivo di credere che Maria fosse senza peccato. In effetti, la Bibbia ci dà tutti i motivi per farci credere che Gesù Cristo sia l’unica Persona a non essere stata “infettata” dal peccato e a non aver mai commesso peccato (Ecclesiaste 7:20; Romani 3:23; 2 Corinzi 5:21; 1 Pietro 2:22; 1 Giovanni 3:5).
  • Non ci volle “grazia” per proteggere Gesù dal peccato. Essendo Dio incarnato, Gesù era nella Sua essenza “immune” dal peccato.
  • Gesù fu concepito miracolosamente dentro Maria, che a quel tempo era vergine. Questo è il concetto biblico della nascita verginale.
  • La Bibbia insegna la miracolosa nascita verginale di Gesù Cristo, non l’immacolata concezione di Maria.
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    "Risposta: Molte persone credono erroneamente che l'immacolata concezione si riferisca alla concezione di Gesù Cristo. La concezione di Gesù fu nel modo più assoluto immacolata… ma questo concetto non si riferisce affatto a Gesù. L'immacolata concezione è una dottrina della Chiesa Cattolica Romana nei riguardi di Maria, la madre di Gesù."
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Shoah, Presidente Napolitano in Sinagoga Papa: «Il ricordo di quel dolore è u... - 0 views

  • «Queste celebrazioni sono accompagnate dalla morte del torturatore di via Tasso e del complice nella strage delle Fosse Ardeatine. Ma questa vicenda ci ha permesso di vedere il volto più bello dell’Italia : un Paese unito. Per questo ci sentiamo orgogliosi di essere romani e italiani proprio per aver visto la società civile in prima linea in questa battaglia di civiltà».
  • Non ci interessa dove porteranno la salma, l’importante è che non ci sia alcun mausoleo o luogo di pellegrinaggio». «Non vogliamo più pronunciare il suo nome - ha continuato Pacifici - Un criminale che non essendosi mai pentito in vita ha proseguito la sua opera di carnefice, lasciando ai posteri un testamento in cui reitera i suoi comportamenti e peggio ancora la negazione della camere a gas».
  • PAPA FRANCESCO - «Il ricordo delle tragedie del passato divenga per tutti l’impegno ad aderire con tutta la nostra forza al futuro che Dio vuole per costruire per noi e con noi »: lo scrive Papa Francesco nel messaggio agli ebrei di Roma. «L’indicibile atrocità della Shoah non può essere dimenticata», «il nostro dovere è tener presente il loro dolore per mantenerli vivi nel nostro ricordo» scrive Francesco . «Mi appello alle nuove generazioni, a non lasciarsi trascinare dalle ideologie e » a non abbassare mai la guardia contro razzismo e antisemitismo, da qualunque parte provengano< dice ancora il Papa che conclude il suo messaggio con il saluto ebraico, «Shalom».
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  • non potevo permettere che l’addio a un criminale nazista si trasformasse in una parata revisionista. Roma non può accettare uno schiaffo alla sua storia e alla sua comunità» e «non potrà mai essere il teatro di burattini dalle teste più vuote che rasate»ha detto il sindaco della capitale, Ignazio Marino . «La città di Roma si inginocchia davanti a voi e vi ringrazia» ha aggiunto Marino parlando alla comunità ebraica riunita in sinagoga.
  • I NOSTRI SOPRAVVISSUTI -Settant’anni fa, il 16 ottobre del 1943, gli occupanti tedeschi andarono a cercare gli ebrei del ghetto casa per casa, deportandone più di mille nei campi di concentramento.
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    -«Queste celebrazioni sono accompagnate dalla morte del torturatore di via Tasso e del complice nella strage delle Fosse Ardeatine. Ma questa vicenda ci ha permesso di vedere il volto più bello dell'Italia : un Paese unito. Per questo ci sentiamo orgogliosi di essere romani e italiani proprio per aver visto la società civile in prima linea in questa battaglia di civiltà»
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    -«Queste celebrazioni sono accompagnate dalla morte del torturatore di via Tasso e del complice nella strage delle Fosse Ardeatine. Ma questa vicenda ci ha permesso di vedere il volto più bello dell'Italia : un Paese unito. Per questo ci sentiamo orgogliosi di essere romani e italiani proprio per aver visto la società civile in prima linea in questa battaglia di civiltà»
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Elemosine e liturgia. Francesco le vuole così - 0 views

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    "Nominandolo suo elemosiniere, papa Jorge Mario Bergoglio gli ha detto anche come ridisegnare i compiti di questo ufficio: "Non starai dietro una scrivania a firmare pergamene. Ti voglio sempre tra la gente. A Buenos Aires uscivo spesso la sera per andare a trovare i poveri. Ora non posso più: mi è difficile uscire dal Vaticano. Lo farai tu per me". "
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    "Nominandolo suo elemosiniere, papa Jorge Mario Bergoglio gli ha detto anche come ridisegnare i compiti di questo ufficio: "Non starai dietro una scrivania a firmare pergamene. Ti voglio sempre tra la gente. A Buenos Aires uscivo spesso la sera per andare a trovare i poveri. Ora non posso più: mi è difficile uscire dal Vaticano. Lo farai tu per me". "
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    "Nominandolo suo elemosiniere, papa Jorge Mario Bergoglio gli ha detto anche come ridisegnare i compiti di questo ufficio: "Non starai dietro una scrivania a firmare pergamene. Ti voglio sempre tra la gente. A Buenos Aires uscivo spesso la sera per andare a trovare i poveri. Ora non posso più: mi è difficile uscire dal Vaticano. Lo farai tu per me". "
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    "Nominandolo suo elemosiniere, papa Jorge Mario Bergoglio gli ha detto anche come ridisegnare i compiti di questo ufficio: "Non starai dietro una scrivania a firmare pergamene. Ti voglio sempre tra la gente. A Buenos Aires uscivo spesso la sera per andare a trovare i poveri. Ora non posso più: mi è difficile uscire dal Vaticano. Lo farai tu per me". "
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Papa Francesco: «Permesso, grazie e scusi», le tre parole per la pace e la gi... - 0 views

  • Ricordando tre parole chiave per vivere in pace e con la gioia all’interno della famiglia: «permesso, grazie e scusi». Spiegandole così: «Quando in una famiglia non si è invadenti, si chiede permesso; quando in una famiglia non si è egoisti, si impara a dire grazie e - infine - quando uno si accorge di aver fatto una cosa brutta e sa chiedere scusa, ecco in quella famiglia c’è pace e c’è gioia».
  • DRAMMA DEI RIFUGIATI - «La situazione drammatica dei profughi, segnata da paura disagi e incertezze è una triste realtà. I profughi ogni giorno fuggono dalla fame e dalla guerra, alla ricerca di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie. Vanno in terre lontane e quando trovano lavoro non sempre incontrano accoglienza vera, rispetto e apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili, perciò pensiamo al dramma dei rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento, vittime della tratta delle persone e del lavoro schiavo».
    • aulocabinio
       
      DRAMMA DEI RIFUGIATI - «La situazione drammatica dei profughi, segnata da paura disagi e incertezze è una triste realtà. I profughi ogni giorno fuggono dalla fame e dalla guerra, alla ricerca di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie. Vanno in terre lontane e quando trovano lavoro non sempre incontrano accoglienza vera, rispetto e apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili, perciò pensiamo al dramma dei rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento, vittime della tratta delle persone e del lavoro schiavo».
  • LE TRE PAROLE - «Oggi l’esempio che fa bene alle nostre famiglie è la semplicità, che le fa diventare comunità di amore e riconciliazione, dove si sperimenta la tenerezza e l’aiuto vicendevole. Ricordate sono tre le parole chiave per vivere in pace in gioia in famiglia: permesso, grazie e scusi».
    • aulocabinio
       
      LE TRE PAROLE - «Oggi l'esempio che fa bene alle nostre famiglie è la semplicità, che le fa diventare comunità di amore e riconciliazione, dove si sperimenta la tenerezza e l'aiuto vicendevole. Ricordate sono tre le parole chiave per vivere in pace in gioia in famiglia: permesso, grazie e scusi».
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    "Affacciato in piazza San Pietro stracolma di folla, al punto che gli ultimi arrivati si sono dovuti fermare in via della Conciliazione, Papa Francesco domenica mattina ha recitato l'Angelus dedicandolo alla famiglia, alla fuga in Egitto di Gesù e ai migranti di tutto il mondo."
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Risvegliate negli altri «la memoria di Dio» | Chiesa | www.avvenire.it - 0 views

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    "il ricco del Vangelo non ha nome, è semplicemente "un ricco". Le cose, ciò che possiede sono il suo volto, non ne ha altri.Ma proviamo a domandarci: come mai succede questo? Come mai gli uomini, forse anche noi, cadiamo nel pericolo di chiuderci, di mettere la nostra sicurezza nelle cose, che alla fine ci rubano il volto, il nostro volto umano? Questo succede quando perdiamo la memoria di Dio."
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    "il ricco del Vangelo non ha nome, è semplicemente "un ricco". Le cose, ciò che possiede sono il suo volto, non ne ha altri.Ma proviamo a domandarci: come mai succede questo? Come mai gli uomini, forse anche noi, cadiamo nel pericolo di chiuderci, di mettere la nostra sicurezza nelle cose, che alla fine ci rubano il volto, il nostro volto umano? Questo succede quando perdiamo la memoria di Dio."
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    "il ricco del Vangelo non ha nome, è semplicemente "un ricco". Le cose, ciò che possiede sono il suo volto, non ne ha altri.Ma proviamo a domandarci: come mai succede questo? Come mai gli uomini, forse anche noi, cadiamo nel pericolo di chiuderci, di mettere la nostra sicurezza nelle cose, che alla fine ci rubano il volto, il nostro volto umano? Questo succede quando perdiamo la memoria di Dio."
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La Stampa - "Mai avere paura della tenerezza" - 0 views

  • Il Natale per me è speranza e tenerezza...»
  • il suo primo Natale da vescovo di Roma.
  • Nel Libro del Deuteronomio leggiamo che Dio cammina con noi, ci conduce per mano come un papà fa con il figlio. Questo è bello.
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  • io sono un Padre che ti accarezza.
    • aulocabinio
       
       Ho paura quando i cristiani perdono la speranza e la capacità di abbracciare e accarezzare.
  • contemplare la visita di Dio al suo popolo».
  • Per due volte, durante il colloquio, dal volto di Francesco sparisce la serenità che tutto il mondo ha imparato a conoscere, quando accenna alla sofferenza innocente dei bambini e parla della tragedia della fame nel mondo.
  • «Quello che leggiamo nei Vangeli è un annuncio di gioia. Gli evangelisti hanno descritto una gioia. Non si fanno considerazioni sul mondo ingiusto, su come faccia Dio a nascere in un mondo così. Tutto questo è il frutto di una nostra contemplazione: i poveri, il bambino che deve nascere nella precarietà. Il Natale non è stata la denuncia dell'ingiustizia sociale, della povertà, ma è stato un annuncio di gioia. Tutto il resto sono conseguenze che noi traiamo. Alcune giuste, altre meno giuste, altre ancora ideologizzate. Il Natale è gioia, gioia religiosa, gioia di Dio, interiore, di luce, di pace. Quando non si ha la capacità o si è in una situazione umana che non ti permette di comprendere questa gioia, si vive la festa con l'allegria mondana. Ma fra la gioia profonda e l'allegria mondana c'è differenza».
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Chiamati a diventare samaritani | Rubriche | www.avvenire.it - 0 views

  • Un sacerdote scendeva per quella medesima strada. Il primo che passa è un prete, un uomo di Dio. Vede l'uomo a terra, lo aggira, passa oltre.
  • l'illusione di sentirci a posto perché credenti, il pericolo di una religiosità vuota.
  • Il secondo che passa è un levita... Forse pensa: Ma perché Dio non interviene lui a salvare quest'uomo? Dio interviene sempre, ma lo fa attraverso i suoi figli, attraverso di me. La sua risposta al dolore del mondo sono io, inviato come braccia aperte.
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  • Non è spontaneo fermarsi. La compassione non è un istinto, ma una conquista. Come il perdono: non è un sentimento, ma una decisione.
  • Non c'è umanità possibile senza la compassione, il meno sentimentale dei sentimenti, il meno zuccheroso, il più concreto: prendere su di me il destino dell'altro.
  • lo vide, si mosse a pietà, si avvicinò, scese, versò, fasciò, caricò, lo portò, si prese cura, pagò... fino al decimo verbo: al mio ritorno salderò...
  • Ma chi è il mio prossimo? Gesù risponde: tuo prossimo è chi ha avuto compassione di te. Allora ama il prossimo tuo, ama i tuoi samaritani, quelli che ti hanno salvato, rialzato, che hanno pagato per te. Impara l'amore dall'amore ricevuto. Diventa anche tu samaritano.
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    " Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». "
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Per pregare bene serve fame di vita | Rubriche | www.avvenire.it - 0 views

  • insegnaci il cuore della preghiera, mostraci come si arrivi davanti a Dio.
  • «Pregare è aprirsi, con la gioia silenziosa e piena di pace della zolla che si offre all'acqua che la vivifica e la rende feconda» (Giovanni Vannucci).
  • Tutte le preghiere di Gesù riportate dai Vangeli (oltre cento) iniziano con lo stesso termine «Padre», la parola migliore con cui stare davanti a Dio, con cuore fanciullo e adulto insieme, quella che contiene più vita di qualsiasi altra.
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  • «ma, dandoci se stesso, ci dà tutto!» (Caterina da Siena).
  • Non abbandonarci alla tentazione. Non ti chiediamo di essere esentati dalla prova, ma di non essere lasciati soli a lottare contro il male, nel giorno del buio.
  • Dacci il pane nostro quotidiano. Dona a noi tutti ciò che ci fa vivere, il pane e l'amore, entrambi indispensabili per la vita piena, necessari giorno per giorno.
  • E perdona i nostri peccati, togli tutto ciò che invecchia il cuore e lo rinchiude
  • Venga il tuo regno, nasca la terra nuova come tu la sogni, la nuova architettura del mondo e dei rapporti umani che il Vangelo ha seminato.
  • insegnaci il cuore della preghiera, mostraci come si arrivi davanti a Dio.
  • Nel linguaggio corrente la parola «pregare» indica l'insistere, il convincere qualcuno, il portarlo a cambiare atteggiamento.
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Ratzinger: "Caro Odifreddi le racconto chi era Gesù" - Società - Le idee di R... - 0 views

  • maummagumma1 ora faNon ho capito a quale categoria Ratzinger assimilierebbe i preti paragonandone il tasso di pedofilia (di cui si duole ma che in fondo nei fatti considera fisiologica). A me risulta che la pedofilia riscontrata tra i preti è di un tasso 5 volte superiore rispetto al resto della popolazione ... aggiungerei nonostante la chiesa abbia sempre coperto tali episodi rendendone di fatto pubblici solo una parte.
    • aulocabinio
       
      alexhanin1 ora fa Questo piccolo litigio fra Odifreddi e Ratzinger non è ne interessante ne costruttivo. Quello che vorrei sapere è perché dovrei credere la Bibbia piuttosto che il Corano o Ron Hubbard. Tutti i religiosi hanno una cosa in comune: sanno di avere ragione, ma non sanno spiegare perché. Per definizione, è impossibile convincere qualcuno con argomenti poco convincenti. E poco convincenti lo sono, per questo ci vuole la fede. Credete se volete, ma non cercate di convincere gli altri, non ha senso.
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      maummagumma1 ora fa Non ho capito a quale categoria Ratzinger assimilierebbe i preti paragonandone il tasso di pedofilia (di cui si duole ma che in fondo nei fatti considera fisiologica). A me risulta che la pedofilia riscontrata tra i preti è di un tasso 5 volte superiore rispetto al resto della popolazione ... aggiungerei nonostante la chiesa abbia sempre coperto tali episodi rendendone di fatto pubblici solo una parte.
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    • aulocabinio
       
      yenzo2 ore fa con tutta la stima e l'affetto per il Papa Ratzinger,studioso eminente,io ritengo che Gesù,non va spiegato,va vissuto,come dice e fa Papa Francesco,non é un Logo,é incarnato e cammina con noi,se lo vogliamo,é un Buon Samaritano che cura e salva,l'immagine dell'ospedale da campo,é una buona immagine della Chiesa,che invece tanti hanno congelata e strutturata per "avere i poveri sempre con noi",travisando le parole del Vangelo,mentre nelle comunità apostoliche,"non c'erano poveri" ,perché?
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La preghiera è il respiro della vita | Rubriche | www.avvenire.it - 0 views

  • c'era un giudice corrotto in una città, una vedova si recava ogni giorno da lui e gli chiedeva: fammi giustizia contro il mio avversario!
  • quante preghiere sono volate via senza portare una risposta! Ma allora, Dio esaudisce o no le nostre preghiere? «Dio esaudisce sempre: non le nostre richieste, le sue promesse»
  • sono venuto perché abbiate la vita in pienezza, non vi lascerò orfani, sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del tempo, il Padre sa di cosa avete bisogno.
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  • La preghiera è il respiro della fede (papa Francesco): pregare è una necessità, perché se smetto di respirare smetto di vivere.
  • Dio è presente nella nostra storia, non siamo abbandonati. Dio interviene, ma non come io vorrei, come lui vorrà.
  • La preghiera è il respiro della fede (papa Francesco): pregare è una necessità, perché se smetto di respirare smetto di vivere.
  • La preghiera è il respiro della fede (papa Francesco): pregare è una necessità, perché se smetto di respirare smetto di vivere.
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    "Disse una parabola sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi mai. Il pericolo che minaccia la preghiera è quello della stanchezza: "
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La vedova dell'ex vescovo che parlava al telefono col Papa - Vatican Insider - 0 views

  • Quello che il futuro Papa non tollerava, era la doppia vita dei sacerdoti. «Se uno viene da me e mi dice che ha messo incinta una donna, io lo ascolto - diceva Bergoglio nel dialogo con il rabbino - cerco di tranquillizzarlo e poco a poco gli facco capire che il diritto naturale viene prima del suo diritto in quanto prete. Di conseguenza deve lasciare il ministero e farsi carico del figlio, anche nel caso decida di non sposare la donna. Perché come quel bambino ha diritto ad avere una madre, ha anche diritto ad avere un padre con un volto. Io mi impegno a regolarizzare tutti i suoi documenti a Roma, ma lui deve lasciare tutto. Ora, se un prete mi dice che si è lasciato trascinare dalla passione, che ha commesso un errore, lo aiuto a correggersi. Ci sono preti che si correggono, altri no. Alcuni purtroppo non vengono nemmeno a dirlo al vescovo».
  • Correggersi, per Bergoglio significa «fare penitenza, rispettare il celibato. La doppia vita non ci fa bene, non mi piace, significa dare sostanza alla falsità. A volte dico loro: "Se non sei in grado di sopportarlo, prendi una decisione"».
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    "È morta ieri notte Clelia Luro, la moglie di Jerónimo Podestá, che fu pastore della diocesi di Avellaneda. L'ex vescovo che Bergoglio assistette in punto di morte rimanendo poi in contatto con la vedova"
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«Il diavolo cerca la guerra interna in Vaticano» - Corriere Roma - 0 views

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    " In Vaticano, «il diavolo cerca di creare la guerra interna, una sorta di guerra civile e spirituale. È una guerra che non si fa con le armi, che noi conosciamo: si fa con la lingua». "
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    " In Vaticano, «il diavolo cerca di creare la guerra interna, una sorta di guerra civile e spirituale. È una guerra che non si fa con le armi, che noi conosciamo: si fa con la lingua». "
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Vaticano, la prima messa di Natale per Papa Francesco "I pastori primi a vede... - 0 views

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    "CITTA' DEL VATICANO - Prima messa di Natale nella Basilica vaticana per  Papa Francesco. La cerimonia è iniziata alle 21.20. A concelebrare con Bergoglio c'erano 30 cardinali, 40 vescovi e 250 sacerdoti, con loro anche 14 diaconi, mentre altri 100 sacerdoti hanno distribuito la comunione al termine della liturgia eucaristica. La messa è stata aperta dal canto della Kalenda, intonato da un coro di 80 elementi, diretti dal maestro della Cappella Sistina Massimo Palombella, mentre all'organo suonava il maestro Juan Paradell. "
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Lumen Fidei, enciclica a quattro mani. "La luce della Fede illumina la vita" - Repubbli... - 0 views

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    Il testo porta la firma di Bergoglio ma in controluce si legge la prima stesura di Ratzinger. Una riflessione sull'amore e sulla natura dell'uomo. Con riferimenti al matrimonio, alla famiglia e ad un mondo che non si basi solo su utili e profitti. "Papa Giovanni e Wojtyla saranno santi"
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Kennedy, il ricordo di monsignor Capovilla: Avrebbe voluto incontrare Giovann... - 0 views

  • «Mi congratulo con voi per la elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America. Con la preghiera che l’Altissimo Iddio voglia assistervi nel superare le difficoltà del vostro alto ufficio, esprimo cordiali sinceri auguri per il benessere vostro e della vostra famiglia e per la felicità e la prosperità dell’amatissimo Popolo Americano».
  • Kennedy aveva fatto sapere che desiderava vivamente recarsi in Vaticano. Venne fissata la data, ma l’aggravarsi (maggio 1963) della malattia di Giovanni XXIII fece annullare la visita. Giovanni XXIII morì il 3 giugno 1963; John Kennedy venne assassinato sei mesi dopo.
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    "Nel terzo anno di Pontificato giovanneo (1960), il quarantacinquenne John Fitzgerald Kennedy venne eletto presidente degli Stati Uniti d'America. Si disse allora che in ambienti cattolici, negli Usa e nel mondo, si temessero difficoltà a motivo dell'area religiosa del neopresidente, e che anche in Vaticano ci fosse chi gli avrebbe preferito Richard Milhous Nixon, candidato repubblicano."
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    "Nel terzo anno di Pontificato giovanneo (1960), il quarantacinquenne John Fitzgerald Kennedy venne eletto presidente degli Stati Uniti d'America. Si disse allora che in ambienti cattolici, negli Usa e nel mondo, si temessero difficoltà a motivo dell'area religiosa del neopresidente, e che anche in Vaticano ci fosse chi gli avrebbe preferito Richard Milhous Nixon, candidato repubblicano."
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Il Papa: «Un cristiano non può essere antisemita» - Corriere.it - 0 views

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    "Incontro con la delegazione ebraica di Roma: «Ingiustizie dalla Chiesa». E con Schulz parla di povertà, migrazioni, giovani"
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    "Incontro con la delegazione ebraica di Roma: «Ingiustizie dalla Chiesa». E con Schulz parla di povertà, migrazioni, giovani"
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    "Incontro con la delegazione ebraica di Roma: «Ingiustizie dalla Chiesa». E con Schulz parla di povertà, migrazioni, giovani"
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    "Incontro con la delegazione ebraica di Roma: «Ingiustizie dalla Chiesa». E con Schulz parla di povertà, migrazioni, giovani"
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    "Incontro con la delegazione ebraica di Roma: «Ingiustizie dalla Chiesa». E con Schulz parla di povertà, migrazioni, giovani"
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Lo «scandalo» della misericordia | Rubriche | www.avvenire.it - 0 views

  • «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!» (...)
  • sei tu o no quello che il mondo attende? Il profeta dubita e Gesù continua a stimarlo. E questo mi conforta: anche se io dubito la fiducia di Dio in me resta intatta. Perché è umano, di fronte a tanto male, dubitare; di fronte al fatto che con Gesù cambia tutto: non è più l'uomo che vive per Dio, è Dio che vive per l'uomo, che viene a prendersi cura dei piccoli, a guarire la vita malata, fragile, stanca: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i sordi odono, ai poveri è annunciato il Vangelo, tutti hanno una seconda opportunità.
  • Beato chi non si scandalizza di me. È lo scandalo della misericordia, Gesù è un Dio che non misura i meriti, ma guarisce il cuore; che invece di bruciare i peccatori, come annunciava il Battista, siede a tavola con loro.
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  • Gesù è una goccia di fuoco caduta dentro di noi e non si spegne.
  • «Perciò, se riesco ad aiutare una sola persona a vivere meglio, questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita. È bello essere popolo fedele di Dio. E acquistiamo pienezza quando rompiamo le pareti e il nostro cuore si riempie di volti e di nomi!»
  • Gli uomini vogliono seguire il Dio della vita. E se noi siamo capaci di rendere, con Lui, la vita più umana, più bella, più felice, più grande a qualcuno che non ce la fa da solo, allora capiranno chi è il Signore che noi cerchiamo di amare e di incarnare: è davvero il Dio amante della vita.
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