Calcoli matematici, videogiochi e sudoku non aiutano a migliorare le funzioni del cervello, ma in compenso potenziano la memoria. Secondo uno studio americano pubblicato su Psychological Science, esercitandosi con i classici giochi di "brain training" non si diventa più intelligenti, come tanto sbandierato dalle pubblicità, ma semmai si potenzia quel muscolo invisibile e straordinario che è la memoria. È infatti possibile, spiegano gli scienziati, migliorare la "work memory capacity" (Wmc, capacità della memoria di lavoro), che è la possibilità di immagazzinare informazioni o recuperarle rapidamente, soprattutto in presenza di distrazioni, stimolando l'"intelligenza fluida generale", ovvero la capacità di desumere relazioni, fare ragionamenti complessi e risolvere nuovi problemi.