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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Contents contributed and discussions participated by ANNALISA PASCUCCI

Contents contributed and discussions participated by ANNALISA PASCUCCI

ANNALISA PASCUCCI

LA NUOVA MODALITA' DI CONFERENZE - WEBINAR - 3 views

WEBINAR CONFERENZE APPRENDIMENTO ON-LINE
started by ANNALISA PASCUCCI on 22 Jun 13 no follow-up yet
  • ANNALISA PASCUCCI
     
    Webinar è un neologismo, viene dalla coniazione delle parole web e seminar. Tecnicamente è un seminario o una lezione online che si può seguire comodamente da casa, dall'ufficio o da un qualsiasi PC con accesso ad internet, in un giorno e ora stabiliti.

    Si tratta di una modalità di insegnamento moderna ed efficiente, grazie alla quale durante l'esposizione del relatore o docente, il partecipante ascolta dal proprio PC la voce del relatore, vede lo scorrere delle slides o del materiale utilizzato, e può interagire scrivendo le proprie domande nell'apposita chat ed il docente può rispondere in viva voce, eventualmente raggruppando le risposte per argomento o in una eventuale apposita sessione di Q&A.

    Partecipare ad un webinar è semplicissimo, non occorre alcuna competenza tecnica. Il partecipante riceve una prima email contenente un link ed in pochissimi passaggi potrà registrarsi al webinar. In una seconda email di conferma, il partecipante riceve il proprio link personale sul quale cliccare all'ora prevista per il webinar; si aprirà in pochi minuti la connessione alla classe virtuale.

    I nostri webinar si rivelano uno strumento flessibile, efficiente e pratico.

    Visualizza demo del webinar 3 - fasi della progettazione

    Visualizza demo del webinar 13 - iter burocratici nei matrimoni civili, cattolici e di differente credo religioso
ANNALISA PASCUCCI

Apprendimento linguistico, computer ed internet - 1997 - 0 views

Educazione Scuola Lingua Apprendimento Nuove Tecnologie
started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
  • ANNALISA PASCUCCI
     
    SezioniPrimaArchivioAutoreChatCronologiaDidatticaDirittoFeedbackForumIndiceInformazioniLinksMailingNewsNewsletterNormeParlamentoRicercaRubricheSindacatiStampa



    Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
    Direttore responsabile: Dario Cillo



    Venerdì, 21 Giugno 2013


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    Apprendimento linguistico, computer ed internet

    Presupposti teorici e consigli pratici per l'uso delle tecnologie multimediali nell'insegnamento della lingua straniera

    di Mariella Proietta



    Insegnamento e tecnologie multimediali

    L'introduzione delle tecnologie multimediali nella scuola ha modificato le modalità di lavoro di molti operatori contribuendo a migliorare ed a rendere più consistenti i risultati. Soprattutto chi insegna ha un ruolo centrale nel miglioramento del sistema scolastico per la possibilità di costituire dei curricola in cui l'uso delle tecnologie multimediali abbia un ruolo fondamentale. Al momento attuale sempre più insegnanti conoscono o si avviano verso la conoscenza di tali tecnologie ma essere capaci di usarle non vuol dire essere in grado di insegnare usandole, poiché è necessario che la conoscenza del supporto tecnologico e quella della pedagogia si integrino in un insieme unitario.

    Alla conoscenza pedagogica di base è necessario che i docenti aggiungano una comprensione e conoscenza delle modalità di lavoro del computer e della rete, per essere in grado di selezionare e valutare efficacemente le attività ed i programmi che portano all'insegnamento assistito dal computer .Essi infatti dovrebbero essere utenti informati della tecnologia e quindi conoscere non solo l'uso del software ma anche avere nozioni fondamentali di hardware e la conoscenza delle reti.

    Molti credono che il computer renda l'apprendimento più semplice mentre la ricerca sostiene che permette lo svolgimento di attività più complesse la cui efficacia in termini di apprendimento dipende da una interazione complessa fra le proprietà dello strumento e le caratteristiche cognitive dell'allievo. Il fatto che l'apprendimento con una tecnologia informatica complessa richieda la conoscenza della complessità dei processi cognitivi crea la necessità di un supporto pedagogico mirato alla conoscenza dei meccanismi fondamentali che regolano l'apprendimento per mezzo del computer .Per questo motivo l'uso della tecnologia multimediale va studiato nel contesto della pratica pedagogica e la programmazione e lo svolgimento di attività didattiche sussidiate da risorse tecnologiche richiedono considerazioni psicologiche e pedagogiche.

    Tecnologie multimediali nell'educazione linguistica

    L'impatto della tecnologia è sentito in molti settori della comunicazione e non ultimo nell'educazione linguistica. Molte scuole oltre ad avere in dotazione un certo numero di computer,hanno il loro sito web e molte case editrici hanno sviluppato dei siti web a sostegno ed integrazione dei libri di testo. Vi sono anche alcune società che forniscono corsi di lingua via internet mentre sono stati sviluppati programmi e software adatti allo scopo.

    L'uso della tecnologia nell'insegnamento della lingua è influenzato da tre fattori, ovvero la conoscenza della tecnologia e l'abilità nel suo uso, l'approccio pedagogico degli insegnanti, la competenza e capacità degli studenti. I primi due fattori influiscono notevolmente sul lavoro e sui risultati, per cui è necessario mirare ad un livello più alto di preparazione aggiornando gli insegnanti in servizio e preparando adeguatamente i futuri. Il terzo fattore richiede la consapevolezza della situazione di partenza per stabilire ogni volta degli obiettivi adeguati.

    Teoria dell'apprendimento della lingua e ruolo del computer

    Poiché anche gli insegnanti di lingua straniera dovrebbero conoscere non solo la tecnologia ma anche come usarla per insegnare è necessario indagare sullo stato attuale della ricerca teorica e sulle sue prospettive metodologiche applicate alla pratica.

    La linguistica applicata offre varie modalità di approccio al rapporto fra teoria e pratica (Krashen 1982). Alcune volte gli studi teorici coesistono con la pratica dell'insegnamento ed hanno scarso ritorno intellettuale. Altre volte i ricercatori e gli insegnanti lavorano insieme verso traguardi comuni nella classe e nell'ambiente dell'educazione. L'approccio più significativo è quello in cui teoria e pratica si integrano ed interagiscono. I ricercatori sperimentano nella classe il materiale significativo dal punto di vista teorico ed in base ai risultati lo selezionano e lo sviluppano. Essi collaborano con gli insegnanti indagando sull'uso e sull'impatto di nuovi materiali e strategie,effettuando una ricerca nell'apprendimento degli studenti. In questo caso si parla di principio della complementarietà che viene sostenuto dall'approccio interazionista.

    Nel caso dell'apprendimento assistito dal computer i materiali che si sperimentano in classe per migliorare la ricerca sono soprattutto di tipo software ed aiutano a creare condizioni positive d'apprendimento.

    La teoria

    Il punto di partenza per l'acquisizione di una lingua straniera è l'input linguistico e perché l'apprendimento sia efficace è necessaria una notevole quantità di input comprensibile (Long 1985). Lo sviluppo della conoscenza linguistica è influenzato da cosa rende l'input comprensibile e da come questo input viene elaborato per cui è necessario predisporre materiali che stimolino gli allievi a notare e comprendere gli aspetti importanti.

    La comprensione può avvenire già a livello semantico,prima che a livello sintattico, attraverso elementi lessicali isolati e la interpretazione di segnali linguistici. I due livelli di comprensione aiutano a sviluppare il sistema linguistico che sarà necessario alla produzione in lingua straniera che non è solo il risultato ma anche un contributo all'acquisizione in quanto spinge l'allievo ad usare il sistema sintattico e stimola ulteriore input dall'interlocutore aiutando il parlante a fare nuove ipotesi. Tale processo viene chiamato "negotiation of meaning" (Pica 1994).

    La pratica

    Dai presupposti teorici appena ricordati emerge chiaramente la necessità che vengano ampliata al massimo la possibilità di fornire una notevole quantità di materiale reso comprensibile anche per i modi in cui è proposto ed altamente stimolante alla produzione linguistica. In questo ambito il computer assume un ruolo fondamentale sia nella presentazione che nella esercitazione e rielaborazione dei contenuti necessari all'apprendimento di una lingua straniera.

    Perché l'apprendimento della lingua assistito dal computer sia il più efficace possibile è necessario predisporre materiale che tenga in considerazione l'input che può fornire agli allievi,l'output che permette di produrre, l'interazione che permette di compiere ed il lavoro che permette di svolgere (Pica ed altri 1989).

    In particolare è necessario che (Chapelle 1998):

    le caratteristiche linguistiche dell'input vengano rese salienti ed evidenziate;
    gli allievi vengano guidati alla comprensione degli aspetti semantici e sintattici dell'input linguistico modificato secondo strategie quali la ripetizione,la semplificazione e la diminuizione della velocità;
    si rispetti la necessità di stimolare ad una produzione adatta alle competenze e mirata alla comunicazione reale;
    vi sia la possibilità di individuare e correggere errori nella produzione che può essere analizzata dal computer e/o costituire materiale per la riflessione linguistica;
    gli allievi possano interagire nella lingua studiata anche attraverso il mouse o gli hypertext links modificando la loro acquisizione tramite la "negotiation of meaning ";
    sia possibile eseguire dei compiti nella lingua studiata sfruttando al massimo l'opportunità di una buona interazione lavorando sia individualmente che in gruppo.
    Internet nell'insegnamento della lingua straniera

    La possibilità di utilizzare computer collegati ad internet apre ampie prospettive all'insegnamento in generale e della lingua straniera in particolare, per cui oltre all'accesso a computer anche sofisticati, ogni scuola dovrebbe permettere di accedere facilmente al collegamento in rete sia agli insegnanti che agli alunni.

    Attualmente la risorsa di più facile accesso è il testo in quanto la rete permette di leggere su ogni argomento che ti interessa in ogni lingua e si possono applicare alle pagine web strategie per migliorare la capacità di lettura ed ascolto. Inoltre si può usare la posta elettronica per l'apprendimento e l'insegnamento linguistico guidando gli alunni a trovare "pen-pals" (o meglio key-pals) con cui corrispondere e si può usare la rete per pubblicare il lavoro degli studenti e per attività di comunicazione orale.

    La connessione in rete permette anche di usare motori di ricerca per la ricerca libera o guidata di informazioni anche relative alla civiltà ed alla cultura nella lingua studiata, di effettuare una valutazione formativa e sommativa on-line, di cercare software mirato ad attività particolari, di entrare a far parte di comunità on-line in cui incontrare altri studenti della lingua studiata arrivando ad essere collegati in videoconferenza.

    Il materiale proveniente da internet può essere inserito nel programma di lingua straniera con tre approcci diversi ovvero attraverso lezioni stabilite dall'insegnante,lezioni facilitate dall'insegnante e lezioni determinate dallo studente. Le pagine web possono essere usate per studenti che sono principianti, intermedi ed avanzati cercando ovviamente di adattare la difficoltà dei compiti richiesti ai livelli e seguendo i principi della selezione e della gradazione.

    Lettura di materiale autentico sul web

    Fra le tante possibilità di uso della rete in ambito didattico prendiamo in considerazione quella che al momento è la più semplice ed accessibile anche per insegnanti non troppo esperti sulla tecnologia ovvero la lettura di materiale autentico.

    Per ogni livello di competenza l'insegnante può cercare sul web delle pagine connesse alle attività da proporre e presentarle alla classe accompagnate da fogli di lavoro in cui si chiede di scorrere il materiale secondo strategie di lettura analoghe a quelle per i testi cartacei ovvero nel caso della lingua inglese:

    pre reading and prediction per dedurre l'informazione dal titolo,da una illustrazione da un argomento;

    skimming -scanning per leggere velocemente il testo selezionato ed aumentare o modificare l'informazione dal pre-reading ;

    looking for meaning through context per dedurre il significato di parole non note dal contesto dove vengono trovate ;

    careful reading per leggere di nuovo e con attenzione e verificare se ci sono strumenti sufficienti per comprendere;

    applying what they have read per stimolare la creatività ed i livelli più alti di pensiero applicando i concetti ad una nuova situazione.

    Opzioni di internet

    La situazione ideale sarebbe quella di avere molti computer e molti collegamenti ma soprattutto al momento attuale vi sono situazioni diverse in cui comunque è possibile ottenere risultati efficaci.

    Procedure per una classe con un unico computer

    In questo caso l'insegnante può:

    scaricare il materiale da internet e fare copie per la classe stampando direttamente la pagina da internet o trasferendola su un lucido (il pericolo è che il materiale sia troppo abbondante o ci sia il copyright);

    salvare le pagine come testo e quindi aprire il documento con un word processor ;

    salvare la pagina come documento HTML o diversamente e mostrare questi documenti sul monitor del computer o su uno schermo televisivo;

    A volte un unico computer può essere troppo piccolo per mostrare a tutta la classe il materiale e ci possono essere varie soluzioni come uno schermo largo, un proiettore LCD, un adattatore dello schermo del computer al monitor della tv.

    Procedure per una classe con più computer ma senza la connessione internet

    Nel caso in cui si lavora con vari computer ma senza la connessione,l'insegnante può salvare prima le pagine su disco e poi portarle alla classe per lavorare in modalità non in linea. Questa procedura può essere utile anche se il laboratorio multimediale è dotato di connessione poiché in questo caso le pagine web sono di più facile accesso,l'attività è controllata dall'insegnante e gli studenti non possono perdersi in zone proibite. Le pagine possono anche essere scaricate prima e poi messe in rete nel server del laboratorio.

    Riferimenti bibliografici

    Chapelle C.A.(1998),Multimedia CALL : lessons to be learned from research on instructed SLA in Language Learning and Technology Vol. 2,, pp.22-34.
    Krashen,S.(1982),Principles and practice in second language acquisition, Oxford: Pergamon.
    Long, M. H. (1985). Input and second language acquisition theory, in S. M. Gass, & C. G. Madden (Eds.), Input in second language acquisition (pp. 377-393). Rowley, MA: Newbury House Publishers.
    Pica, T. (1994). Research on negotiation: What does it reveal about second-language learning conditions, processes, and outcomes? in Language Learning, 44(3), 493-527.
    Pica, T., Holliday, L., Lewis, N., & Morgenthaler, L. (1989). Comprehensible output as an outcome of linguistic demands on the learner, in Studies in Second Language Acquisition, 11, 63-90.



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    La pagina http://www.edscuola.it/archivio/software/apprendimento_linguistico.htm
    è stata modificata Venerdì 5 giugno 2009, alle ore 23:17:31 - Educazione&Scuola©
ANNALISA PASCUCCI

APPLICAZIONE SCIENZE COMPORTAMENTALI DIDATTICA Secondo lo psicologo SKINNER:M... - 3 views

APPLICAZIONI DIDATTICA SKINNER NUOVE TECNOLOGIE
started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
  • ANNALISA PASCUCCI
     
    Tecnologie didattiche e tecnologie per la didattica

    Definire che cosa si intende con il termine "tecnologie didattiche" non è affatto semplice, come potrebbe dapprincipio sembrare (particolarmente utile per il suo carattere introduttivo al tema delle tecnologie didattiche è il saggio di Giorgio Olimpo, Nascita e sviluppi delle tecnologie didattiche in Tecnologie Didattiche. Metodi e strumenti innovativi per la didattica, a cura di V. Midoro, G. Olimpo, D. Persico, Menabò Edizioni, 1996). Gli stessi addetti ai lavori usano il termine con significati spesso differenti. Le due definizioni più usate sono:
    a.
    l'uso della tecnologia (i mezzi) nella didattica e

    b.
    l'applicazione delle scienze del comportamento alla didattica.


    La prima riguarda l'analisi e l'utilizzazione degli strumenti tecnologici più appropriati per favorire l'apprendimento dei discenti. Quello che chiameremo tecnologie per la didattica. La seconda riguarda la progettazione e la valutazione sistemica di modelli di apprendimento utilizzando le conoscenze derivate dalle teorie psicologiche, evolutive e comportamentali. Quello che chiameremo tecnologie didattiche. Ovviamente le due definizioni sono in stretta correlazione: all'interno della progettazione e realizzazione di un modello di apprendimento si utilizzeranno delle tecnologie per la didattica. E quindi, la seconda definizione è quella più ampia e comprensiva.

    Si è usato molto il termine "tecnologie didattiche", o "educational technology", in ambiente anglosassone a partire dalla seconda metà degli anni '50, sotto la spinta del comportamentismo skinneriano che proponeva di estendere gli studi sperimentali sul comportamento condizionato degli animali anche ai processi di apprendimento degli esseri umani. Nacquero così molti studi sull'istruzione programmata e sull'utilizzazione di macchine per l'apprendimento. Secondo il comportamentismo, le conoscenze e le abilità di un individuo si possono ridurre all'insieme delle risposte date da quell'individuo all'insieme complesso degli stimoli che il suo ambiente gli offre. L'apprendimento umano, quindi, si può ridurre all'induzione di comportamenti desiderati, attraverso un rinforzo positivo.



    Figura 2 - Lo psicologo G.B. Skinner

    Gli psicologi cognitivisti, successivamente, criticarono questo approccio di Skinner e ritennero che non si debba puntare l'attenzione solo al comportamento, ma anche ai processi interni, agli stati mentali, che permettono ad un soggetto di compiere determinate azioni. Quindi nella progettazione di ambienti di apprendimento non si deve puntare solo al raggiungimento di determinati obiettivi didattici, ma si deve tener conto soprattutto del loro aspetto qualitativo, della loro flessibilità e trasferibilità in altri contesti. Dal filone cognitivista è sorto il costruttivismo.

    I costruttivisti mettono l'accento sull'impegno attivo da parte dei discenti, sulla loro capacità a costruirsi organicamente una propria conoscenza. In breve, per i costruttivisti il sapere viene visto come un costrutto personale, realizzato tramite un'attività in collaborazione con altri e sempre dipendente da un determinato contesto.

    Comportamentismo, cognitivismo e costruttivismo sono le teorie psicologiche che maggiormente hanno influenzato il campo di studi delle tecnologie didattiche. Il nostro corso ha come scopo quello di offrire una panoramica sugli attuali strumenti didattici informatici, multimediali e telematici (le tecnologie per la didattica) e di descrivere alcune esperienze della loro utilizzazione nelle varie discipline scolastiche; e quindi non ci soffermeremo a lungo sull'analisi dei vari modelli di apprendimento (le tecnologie didattiche). Ciononostante il discorso si sposterà spesso su quest'ultimo punto perché è impossibile discutere sui pregi e difetti delle nuove tecnologie applicate alla didattica senza far riferimento alle modificazioni che inducono, o favoriscono, nei modelli di apprendimento.

    Le tecnologie per la didattica

    L'insieme delle tecnologie per la didattica è costituito da tutti quegli strumenti hardware o software, da tutte quelle tecnologie, che possono essere utilizzate per facilitare l'apprendimento degli studenti e l'insegnamento da parte dei professori; anche se possono essere state inizialmente inventate con altri fini. Qualsiasi processo di apprendimento - qualunque sia la sua strategia o modello psicologico - si serve di qualche tecnologia, di qualche strumento didattico. La semplice penna, la scrittura, il libro, la stampa, la lavagna, o anche le tavolette di cera, ecc., sono degli strumenti didattici. Quando parliamo di tecnologie per la didattica, quindi, non dovremmo pensare solo, per esempio, al videoregistratore o al computer.

    Ci sono vari modi per descrivere e classificare gli strumenti didattici. Si potrebbe scegliere un criterio cronologico ed elencarli in ordine di invenzione o introduzione nei processi educativi. Si potrebbe allora parlare di strumenti tradizionali per la didattica e in questo gruppo potremmo includere i quaderni, la lavagna, i libri, le carte geografiche, ecc.. Sono ancora oggi i mezzi più utilizzati nella didattica quotidiana delle nostre scuole, ma sono stati introdotti nelle aule scolastiche da molti decenni, se non secoli. Oppure di strumenti più recenti per la didattica, tecnologie che malgrado siano state inventate molti anni o decenni fa, ancora oggi non sono usati molto spesso nei normali processi educativi. Stiamo pensando alla televisione, al cinema, ai registratori video o audio, ai proiettori di lucidi o diapositive, ecc.. Oppure di tecnologie digitali per la didattica, i computer, i CD, le reti telematiche, ecc.; tutti quei mezzi sia hardware sia software che la rivoluzione digitale ha introdotto in ogni aspetto della nostra vita e che stanno faticosamente entrando anche nelle aule scolastiche, promettendo di modificare profondamente i processi di apprendimento degli studenti.

    Si potrebbero classificare anche in base alla loro maggiore o minore diffusione nei tipici processi educativi oppure in base all'età che i loro utilizzatori in genere hanno. Noi preferiamo privilegiare un modo (cfr. Vittorio Midoro, Il museo delle tecnologie didattiche in Tecnologie Didattiche. Metodi e strumenti innovativi per la didattica, a cura di V. Midoro, G. Olimpo, D. Persico, Menabò Edizioni, 1996) che mette bene in luce uno dei pregi maggiori delle tecnologie digitali e multimediali; ossia la loro capacità di accompagnare in modo "naturale" e "graduale" lo sviluppo cognitivo del bambino, di non introdurre una rigida cesura tra le attività svolte a scuola - la realtà scolastica -, con la vita in cui fino a allora era immerso e continua ad essere immerso fuori delle mura scolastiche - la "realtà" tout court.

    Potremmo allora dividere gli strumenti didattici in quattro gruppi in base ad una progressione logica della comunicazione didattica:
    1.
    il gruppo dei mezzi per comunicazione che prevedono scene cinetiche;

    2.
    il gruppo dei mezzi per comunicazione che prevedono immagini statiche;

    3.
    il gruppo dei mezzi per comunicazione che prevedono testi orali e scritti;

    4.
    il gruppo dei mezzi multimediali.


    Questa progressione è dettata dall'ipotesi che la conoscenza proceda dal particolare al generale, dal concreto all'astratto, dal semplice al complesso, dalla cinetica alla statica, dagli eventi alle idee. Nel primo gruppo, troviamo quelle tecnologie, come il cinema e la televisione, che riproducono le scene cinetiche dal vivo in tempo reale. In questo gruppo possiamo elencare: televisori, video-registratori, video-proiettori, video-cassette, cine-proiettori, film, documentari, ecc.

    Sembra che questi mezzi di comunicazione siano quelli che meglio colgano la realtà, le relazioni spazio-temporali tra gli eventi. Ma a ben vedere non sempre sono adatti a riprodurre le idee, le relazioni logiche tra i fatti, a farci comprendere a fondo quello a cui stiamo assistendo. Malgrado ciò, quasi tutti questi mezzi possono riprodurre le stesse scene più volte o in tempo falsato (accelerato, rallentato). Ciò permette di soffermarsi meglio su una determinata sequenza, di intervenire nel flusso della realtà stessa, di comprendere meglio dei particolari. Ancora di più, tramite un 'fermo immagine' è possibile produrre una immagine statica.

    Così entriamo nel secondo gruppo, quello delle tecnologie che riproducono in modo statico la realtà. In questo gruppo possiamo inserire i proiettori di diapositive, il disegno, la pittura, la lavagna luminosa, la lavagna d'ardesia, ecc. Ma anche all'interno di questo gruppo possiamo stabilire una progressione dal concreto all'astratto. Al primo posto ci sono le fotografie, poi i disegni dal vero, i quadri, poi il disegno industriale, architettonico, infine gli schemi, i diagrammi. Man mano che andiamo avanti la realtà viene riprodotta in maniera sempre più astratta, vengono messe in luce sempre di più solo le caratteristiche che stanno a cuore al comunicante.

    Il disegno ideografico ci fa rapidamente entrare nel terzo gruppo quello delle tecnologie che riproducono il linguaggio orale e scritto. Qui il rapporto con la realtà è solo convenzionale, dipendente interamente dalla cultura, è un modo di comunicare molto astratto e sofisticato. In questo gruppo troviamo la lavagna, il libro, il quaderno, i registratori audio, ecc.

    Nel quarto gruppo ci sono le tecnologie digitali e multimediale, quelle tecnologie che sono in grado, grazie alla codificazione binaria di numeri, testi, immagini, suoni, filmati, di utilizzare in un unico formato tutte le modalità di comunicazione viste finora. In questo gruppo troviamo i computer, i CD, gli ipertesti, le reti telematiche e i vari software.

    Spieghiamo meglio il senso di questa classificazione. Nella pratica scolastica corrente i bambini vengono subito messi a contatto con tecnologie molto astratte e sofisticate come la scrittura e il disegno; senza considerare che la realtà in cui sono immersi è una realtà plurisensoriale, in continuo movimento, che coinvolge il loro corpo e la loro mente in modo molto più assorbente e coinvolgente. Sarebbe quindi più opportuno iniziare il loro percorso di formazione dalla riproduzione, dall'analisi, dalla manipolazione di scene cinetiche e sonore, per poi introdurre pian piano gli alunni verso le tecnologie più astratte, complesse e unidimensionali.

    Le nuove tecnologie digitali ci offrono la possibilità, a costi abbastanza limitati, di costruire degli ambienti di apprendimento multimediali e multisensoriali in cui i bambini possono addestrarsi ad una progressiva astrazione. Ambienti in cui le varie modalità di comunicazione possono essere integrate tra loro, producendo qualcosa che non è la semplice somma delle parti. Le nuove tecnologie, inoltre, non sono sentite come qualcosa di estraneo dai bambini di oggi; sono presenti ovunque nelle loro case e nei loro giochi; con esse i bambini si trovano a loro agio; i video giochi, la televisione, il computer costituiscono per loro degli interlocutori vivi con cui dialogare, apprendere e divertirsi. Gli adulti non dovrebbero considerarle come nemiche dell'apprendimento, della riflessione, dello studio. Se utilizzate in modo appropriato all'interno dei processi di apprendimento possono costituire degli alleati preziosi per gli insegnanti. Non bisogna pensare, comunque, che il computer possa sostituire completamente il libro o il quaderno. Questi strumenti tradizionali, e la loro tradizionale utilizzazione, saranno sempre indispensabili e insostituibili. Si dovrebbe pensare più ad un'integrazione che ad una sostituzione.

    Le nuove tecnologie e i modelli didattici

    Ma è possibile introdurre i nuovi media nella scuola senza modificare i modelli didattici tradizionali e gli obiettivi didattici che l'istituzione scolastica tradizionalmente si dà?
ANNALISA PASCUCCI

SCUOLA APPRENDIMENTO TECNOLOGIE DIDATTICHE Convegno Internazionale 18/19 Novembre 2010 - 1 views

TECNOLOGIE CONVEGNO DIDATTICA FORMAZIONE
started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
  • ANNALISA PASCUCCI
     
    Sala Consiliare del Comune di Cinisello Balsamo
    Via XXV Aprile, 4 - Cinisello Balsamo
    Centro QUA_SI/Universiscuola, Villa di Breme Forno
    via Martinelli, 23 (ingresso da via Diaz) - Cinisello Balsamo



    About

    Gioco, simulazione, performance, appropriazione, multitasking, conoscenza distribuita, intelligenza collettiva, giudizio critico, navigazione transmedia, networking, negoziazione: queste sono secondo Henry Jenkins le caratteristiche delle nuove forme di appropriazione comunicativa dei media digitali che vengono sviluppate dai bambini e dai preadolescenti (ma anche dai teen ager) del nuovo millennio: si tratta della generazione dei nativi digitali. Gli effetti combinati della rivoluzione digitale e del Web 2.0 sui sistemi educativi si concretano in una loro radicale trasformazione che tende a riorientarli verso una struttura formativa che privilegia un forte accento su un approccio "centrato sullo studente".

    Il Convegno si propone di affrontare la tematica della transizione al digitale nei contesti scolatici e formativi attraverso un duplice approccio. Da un lato, gli interventi di studiosi internazionali permetteranno di fare il punto sullo stato dell'arte delle ultime tendenze nel campo della formazione aumentata dalle tecnologie: one to one computing, augmented education, technology enhanced learning.

    Dall'altro, il convegno vuole diventare l'occasione per mettere a disposizione di tutti gli insegnanti della Scuola una serie di Workshop che forniscano concreti strumenti di formazione, modelli didattici operativi e forme di utilizzo delle ICT nella scuola. L'auspicio è che le esperienze maturate nei workshop possano servire ad indicare alcuni percorsi per gestire il processo di progressiva digitalizzazione delle pratiche didattiche in corso anche nella Scuola Italiana.

    Nel corso del Convegno verranno presentati i dati di due ricerche condotte negli scorsi due anni dai gruppi di ricerca dell'Università Milano-Bicocca che fanno riferimento al Centro di Alta Formazione QUA_SI/Universiscuola. La prima è la rilevazione 2010 della ricerca sulla Dieta Mediale dei giovani studenti universitari che si occupa di indagare i loro consumi culturali, osservare da vicino la familiarità degli studenti con i piu innovativi strumenti tecnologici, monitorare le abitudini di consumo di contenuti e prodotti culturali, verificare la frequenza e le modalità principali con cui gli studenti si collegano a Internet, analizzare la conoscenza e l'utilizzo di piattaforme e strumenti del web 2.0. La seconda indaga il fenomeno del Cyberbullismo che, in questi anni, è stato al centro di molte polemiche in Italia e a livello internazionale.
ANNALISA PASCUCCI

NUOVI STRUMENTI FORMATIVI PER BAMBINI CON DISABILITA' - 2 views

BAMBINI STRUMENTI TECNOLOGIE DISABILITA'
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  • ANNALISA PASCUCCI
     
    METODOLOGIE E TECNOLOGIE


    TECNOLOGIE DIDATTICHE PER L'INTEGRAZIONE: UN PORTALE PER LA SCUOLA
    di Lia Daniela Sasanelli (1)

    L'integrazione dei disabili si configura come un tema di grande attualità: quotidianamente se ne discute ovunque, con riferimento al mondo del lavoro, dello sport, ma soprattutto in ambito scolastico poiché è da lì che dovrebbe iniziare il cammino del bambino diversamente abile, verso una progressiva autonomia di pensiero, di azione e, più globalmente, di vita.
    Attualmente l' impiego delle tecnologie didattiche nelle scuole italiane, in un quadro di rinnovata sensibilità fattiva di fronte ai problemi di inserimento dei disabili a scuola, ha suscitato nuove riflessioni, idee, ha creato nuove aspettative, ha offerto qualche speranza nuova in più, ma soprattutto consente di guardare con rinnovato ottimismo al rapporto didattica- disabilità.
    Periferiche hardware sempre più perfezionate e adattive hanno risolto il problema dell'accesso all'elaboratore per molte categorie di disabili, software sempre più sofisticati e "intelligenti" sono a disposizione dei docenti che vogliano usarli per venire incontro a bisogni o difficoltà specifiche dei propri alunni.
    I tempi sono maturi per affermare quanto l'uso del computer può validamente supportare l'apprendimento migliorandone l'efficacia, principalmente se si fa riferimento a strumenti ed ausili tecnologici in grado di cambiare radicalmente la qualità e i livelli di apprendimento.
    Esempio significativo di come lo strumento informatico possa addirittura aprire possibilità prima precluse è il fatto che oggi anche il disabile motorio può scrivere utilizzando un computer corredato di opportune periferiche, oppure un cieco può accedere alla lettura di testi grazie all'uso della sintesi vocale(2).
    Il settore della scuola, di rilevanza cruciale, ha contribuito validamente alla diffusione delle idee di autonomia, autosufficienza, parità di diritti del disabile, fornendo grande impulso non solo alle idee ma anche alle soluzioni operative(3).
    L'idea di integrazione scolastica del disabile, di cui l'Italia si è fatta pioniera fin dagli anni '70, ha nel tempo acquistato sempre più forza e si è andata configurando sotto duedistinte prospettive:
    1.integrazione sociale:attraverso cui il soggetto siinserisce a pieno diritto nel gruppo, sentendosi parte integrante della comunità in cui vive;
    2.integrazione formativa: che consente al disabile di sfruttare appieno il proprio potenziale intellettivo per ampliare le proprie conoscenze, incrementare competenze, acquisire e/o migliorare operatività specifiche.

    Proprio dal punto di vista dell'integrazione formativa può entrare in gioco in maniera funzionale l'impiego degli strumenti tecnologici, la cui funzione risulta essere duplice: abilitante o riabilitante.
    Usare il computer con una funzione abilitante, vuol dire mettere il disabile in condizione di svolgere attività altrimenti precluse (riprendendo l'esempio di prima, scrivere per i disabili motori gravi); molto più sfaccettata è la situazione che emerge quando si guarda al computer come strumento riabilitante, quando cioè si intende farne un uso eminentemente rieducativo, come supporto alla didattica tradizionale per:
    *migliorarne l'efficacia,
    *stimolare/potenziare processi cognitivi,
    * promuovere l'acquisizione di capacità operative in alcuni settori,
    * superare delle difficoltà di apprendimento legate a problemi di comprensione, elaborazione e strutturazione delle informazioni e delle conoscenze(4).

    Tuttavia, in entrambi i casi, l'uso dello strumento tecnologico, consente un elevato grado di individualizzazione degli interventi formativi, altrimenti impensabile(5).
    Come afferma M. Ott, permette di reinventare situazioni di apprendimento individuale, cooperativo o collaborativo in cui l'attività degli studenti è diversificata, ma con metodi, strumenti, ritmi diversi, si muove su binari distinti ma paralleli, nella stessa direzione(6).
    E' dunque estremamente importante riuscire a sfruttare le potenzialità di individualizzazione offerte dalla tecnologia per fare nuovi passi in avanti verso un'integrazione reale, per dare un nuovo impulso alle strategie di adeguamento di competenze, di miglioramento ed acquisizione di nuove capacità per i soggetti con difficoltà.

    Un portale per la scuola.
    Ben consolidato e di grande portata innovativa è il progetto HANDITECNO (http://handitecno.indire.it/) inauguratosi nel 2000 da Indire(7) in collaborazione con il Ministero dell' Istruzione dell'Università e della Ricerca, con l'obiettivo di creare un ambiente multimediale capace di valorizzare le tecnologie per l'handicap nella scuola.
    L'accelerazione e l'impatto crescente registrati in questi anni nel campo delle nuove tecnologie, hanno imposto nel 2005 un ampliamento e un approfondimento del sito con l'obiettivo di esaltare il ruolo delle nuove tecnologie informatiche nel processo di integrazione degli alunni disabili a scuola valorizzando e "sponsorizzando":
    *le migliori pratiche realizzate e rendendole disponibili in modo diffuso attraverso un sistema di Knowledge Sharing(8);
    *i servizi di supporto al lavoro e alla formazione degli insegnanti attraverso la proposta di strumenti specifici per la didattica;
    *l' ambiente interattivo di discussione e condivisione di esperienze e tecnologie per disabili, con la possibilità di avvalersi della consulenza di esperti nei vari settori della disabilità.

    Il portale si configura, dunque, come:
    *un utile strumento di orientamento per i docenti ed operatori scolastici volto ad individuare ausili, strumenti e percorsi didattici per la piena integrazione scolastica,
    *uno sportello per il dialogo con esperti e per la socializzazione di casi e di problemi,
    *una vasta raccolta di link e di segnalazioni.
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