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ANNALISA PASCUCCI

L'Apprendimento esperienziale: caratteristiche , problematiche e sviluppi di David A. Kolb - 2 views

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    Si tratta di un modello dell'Apprendimento esperienziale che l'autore ha trattato sia teoricamente che praticamente per adulti a carattere informale e continuo. Ne emergono sia possibilità ma anche problemi riscontrabili nella sua attuazione. nell'espressione diretta dei fenomeni che precedentemente venivano solo studiati riflettendo su di essa.
Miriam Zisa

Apprendimento formativo e professionale - 5 views

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    In questo testo è spiegato in maniera chiara ed esaustiva il tema dell'apprendimento e della cognizione distribuita.
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    Val la pena ricordare che nell'ambito dell'apprendimento formativo Skinner Vygorsky anticipano le convinzioni che ritroviamo nelle teorie di David A. Kolb. Cognitivista pone in particolare evidenza l'Apprendimento esperienziale assolutamente sinergico e complementare a quello formativo e professionale
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    si afferma come l'apprendimento condiviso ha una marcia in più, il lavorare in gruppo e sperimentare in gruppo facilita la cognizione.
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    Per quanto riguarda l'interazione, V. Midoro fa osservare come l'individuo impari interagendo con tre ambiti principali: * con se stesso; * con l'ambiente fisico esterno; * con il contesto sociale. Questi tre elementi sono sempre presenti nello spazio dell'interazione ma nelle diverse situazioni di apprendimento ciascun elemento può prevalere sugli altri. Nell'apprendimento che è frutto del contesto sociale l'interazione con le altre persone è predominante. In quest'ambito V. Midoro distingue i tre casi seguenti: 14 1. Imparare per mezzo di altri: il soggetto ha obiettivo esplicito di far apprendere qualcosa a terzi. I flussi di informazione coinvolti sono due: dall'agente didattico a chi apprende e viceversa. Il primo flusso ha l'obiettivo di stimolare l'apprendimento, il secondo è il feedback del ricevente. 2. Imparare dagli altri: l'individuo acquisisce le conoscenze in un processo che non è intenzionalmente predisposto per indurre l'apprendimento. La comunicazione in questo caso è monodirezionale perché manca il feedback esplicito sul livello di apprendimento che è stato raggiunto. 3. Imparare con gli altri: è il caso in cui il lavoro del gruppo e l'apprendimento collettivo sono preponderanti.
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    a tal proposito vi posto una piccola dispensa su come il lavoro nel piccolo gruppo possa essere di supporto e potenziamento all' apprendimento anche in età di sviluppo. http://www.inclusione.info/modules.php?name=News&op=getfile&attid=6.
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    inoltre sempre a tal proposito mi viene in mente la pedagogia su cui è fondata tutta la metodologia scout e di come il tema del lavoro in piccoli gruppi accompagni tutta la crescita del ragazzo dall' età di 8 anni fino all' età della partenza 21 a.( evento che scandisce la fine del percorso formativo del ragazzo al quale poi si chiede di compiere una scelta.) di seguito il regolamento metodologico approfondito per chi fosse interessato ad approfondire tale approccio pedagogico http://www.fvgagesci.it/DOWNLOAD/regolamento_metodologico_2011.pdf.
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