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"Dipendenza da Internet e psicopatologia web-mediata" - 2 views

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    L'articolo, scritto da Federico Tonioni e Stefano Corvino (due rappresentanti dell'Unità di Dipendenza da Internet del Policlinico Gemelli, Roma), si presenta come una sorta di carta di identità dell'abuso di Internet, una forma di dipendenza tanto giovane quanto attiva nella popolazione mondiale, soprattutto tra gli adolescenti. Ciò che colpisce di questo articolo è la sua capacità, attraverso un'impostazione didattica e imparziale dei contenuti, di rendere il lettore consapevole e incline ad un atteggiamento critico nei confronti del problema avanzato. Internet viene rappresentato come uno strumento rivoluzionario nei suoi effetti, in grado di inserire, con violenza, tutti i propri fruitori in una dimensione globale, estranea a gran parte dei vincoli reali (vedi spazio e tempo) e capace di accogliere qualsiasi soggetto che vi si interfacci. Quando, tuttavia, l'accoglienza si traduce in una sensazione di cura e quando Internet acquista tonalità e funzionalità esistenziali, l'uso diventa abuso, dipendenza che gratifica, appaga. Ecco che, quindi, i soggetti si dedicano totalmente a cercare, rinnovare il proprio senso di sé e l'autostima in e attraverso Internet, costruendo e moltiplicando, ad esempio, relazioni sociali virtuali o dando continuamente sfogo ad una fame istintuale che diventa sempre più vorace. Inoltre, così come sottolinea questo articolo, "come ogni dipendenza patologica [...] media sempre angosce più profonde : l'oggetto di dipendenza patologica si prende cura del dipendente, pur con effetti collaterali a volte devastanti". E', pertanto, intuibile come Internet, in alcune situazioni, possa costituire apparentemente una soluzione attrattiva, facile, veloce ai propri bisogni (sani e non), mentre, concretamente può rappresentare la nicchia ecologica per eccellenza delle fragilità dell'uomo moderno, sempre più restio a fermarsi, interrogarsi, conoscersi, accettarsi e valorizzarsi.
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