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gsoldatich

Democracy and Fake News: Information Manipulation and Post-Truth Polit - 0 views

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    Al link è scaricabile gratuitamente il libro di Serena Giusti ed Elisa Piras, del 2021. Si tratta di un saggio sul tema della informazione della politica, dell'uso delle fake news sia in stati democratici che in regimi. Si consiglia di importare il file pdf scaricato in un lettore di libri digitali, come Kindle, che ne permette una lettura migliore.
ssabioni

A Manifesto for Media Education - 4 views

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    "Why should media education be mandatory for all children and young people? Australian society should aim for media education that leads to high levels of participation in digital cultures because it is good for democracy.." ho linkato questo documento australiano per mostrare quanto il mondo intero abbia recepito il messaggio contenuto in questo insegnamento, e di quanto esso sia percepito come utile per reggere e far evolvere un sistema culturale intero.
annaserroni

Divari digitali e disuguaglianze in Italia prima e durante il Covid-19 - 4 views

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    Chi ha accesso ad internet e sa come usarlo, e chi no: è il divario digitale che riguarda non solo i cittadini ma anche vari settori della pubblica amministrazione e del privato, come ha reso evidente la crisi Covid-19. Donatella Selva analizza la prospettiva sociale del divario digitale, legata alle competenze digitali, alla media literacy e all'inclusione. Nell'articolo confronta i dati del posizionamento dell'Italia rispetto all'indice Desi 2020 che misura la "performance digitale" attraverso cinque dimensioni: connettività, capitale umano, uso di servizi digitali, integrazione della tecnologia digitale, servizi pubblici digitali. La crisi sanitaria ha esacerbato le condizioni di deprivazione di alcuni servizi connessi ai diritti fondamentali dei cittadini, come la scuola, e le differenze di accesso ai servizi digitali in base al reddito delle famiglie. L'attenzione si è spostata dai problemi infrastrutturali ad un ambito più politicizzato e attento agli squilibri socio-economici e all'importanza di una maggiore responsabilizzazione dei cittadini nell'uso dei media digitali. SELVA, D. (2020). Divari digitali e disuguaglianze in Italia prima e durante il Covid-19. Culture e Studi del Sociale, 5(2), 463-483
federicha

Educazione alla democrazia nel secolo dei social media - 4 views

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    Il saggio dei tre studiosi, Knowles, Camicia e Nelson, prende in analisi la dinamicità dei nuovi social media, proponendo sfide e opportunità, con particolare attenzione alla vita civile. Le piattaforme social sono strade potenti per la diffusione dei messaggi politici, che richiamano i giovani a prendere nuove decisioni riguardo la pubblicazione di certi contenuti. Gli autori prendono inoltre in considerazione l'importanza dell'alfabetizzazione mediatica critica, dove l'insegnante sostiene nei suoi allievi una più affinata sensibilità per esempio riguardo agli sviluppi della ricerca dell'alternativa sulle piattaforme social. Altra questione importante é l'analisi delle fonti e la funzione degli algoritmi, i quali non ci espongono volutamente alla diversità e secondo alcuni studi riportati nel testo, possono influenzare il nostro umore. Sulle piattaforme social possono facilmente crearsi posizioni estreme; é stata inoltre rilevata una correlazione tra partecipazione on line e impegno politico. Infine é interessante come gli insegnanti potrebbero ripensare le loro lezioni per supportare gli studenti in questo 'nuovo mondo' sempre più connesso, evidenziando come i social media possano essere strumento di mobilitazione, per esplorare e valutare criticamente gruppi di interesse e non.
gsoldatich

Fake news e la comunicazione nell'era del web - incontro al Palazzo Blu di Pisa - 2 views

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    Il giorno 8/3/2022, al Palazzo Blu di Pisa, si è svolto un incontro sul tema delle fake news, che ha avuto come relatori Serena Giusti, politologa e ricercatrice presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, autrice del libro "Democracy e Fake news", e Piero Martin, professore ordinario di fisica presso l'Università di Padova. I temi trattati nel seminario sono stati: perché si costruiscono le fake news, come si costruiscono le fake news, perché si diffondono facilmente. Diversi gli approcci dei relatori: la politologa Serena Giusti ha parlato dei temi dell'uso dell'informazione nella politica per influenzare l'opinione pubblica, portando esempi attuali per l'invasione russa dell'Ucraina che esempi riferiti alla Brexit. Il professore di fisica Piero Martin ha centrato sul suo intervento sulle scoperte scientifiche, spiegando come in queste siano importanti gli errori che gli scienziati possono compiere nei loro studi per generare studi di altri scienziati, dei limiti del senso comune applicato alla scienza e dell'importanza dello studio e della scuola per sviluppare le capacità critiche che permettono di valutare le fake news.
massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
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    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
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    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
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