QUESTO TESTO MI HA SEMPLIFICATO LA QUESTIONE INTELLIGENZA IN QUESTO ARGOMENTO...ANCHE SE E' BEN TRATTATO NELLE VIDEOLEZIONI A MIO PARERE....DI QUEST'ARGOMENTO E' INTERESSANTE LA PARTE DELL'ARCHITETTURA DELL'INTELLIGENZA CHE PROVVEDE ALL'INTERCONNETTIVITA' FISICA E MENTALE DI CORPI E MENTI ,TRAMITE LA TECNOLOGIA....CITTA',INFRASTRUTTURE,,ARCHITETTURA...DEVONO DIVENTARE INTELLIGENTI E ACCESSIBILI ,REAGENTI CON NOI.....SI PENSI ALL'EPIDERMIDE DEGLI EDIFICI ,CHE CHE PUO' DIVENTARE UN SENSORE CAPACE DI SCAMBIARE INFO CON IL MONDO ESTERNO E DI REAGIRE CON LE PERSONE ...L'ARCHITETTURA TRAMITE LA TECNOLOGIA DEI MEDIA PUO' DIVENTARE RELAZIONARE PERCHE' CONNETTE PERSONE E SPAZI.
Molti trovano alquanto strano parlare di cognizione distribuita perché sono abituati a ritenere l'atto intellettivo e cognitivo un fatto personale, individuale, interno. D'altra parte sono abbastanza comuni frasi che lasciano intendere che ciò che si fa non è il risultato dell'atto di riflessione di una singola persona. Diciamo infatti: "Siamo riusciti a risolvere il problema", oppure "Abbiamo diagnosticato la malattia", oppure "Abbiamo avuto un'idea originale". Al di là dei modi comuni di dire, si può osservare una cognizione distribuita "in atto" considerando il commento che Bell e Winn (2000) (rif. 2) fanno delle operazioni eseguite dal team di marinai per condurre una nave in porto. "Dirigere [la navigazione] una nave attraverso uno stretto passaggio fino al porto richiede l'azione coordinata di molte persone e molti strumenti. Alcune persone usano strumenti per fare rile-vamenti rispetto ad un sistema di riferimento e li riportano ad una persona che traccia la posizione della nave su una carta. In modo simile, alcune altre calcolano la profondità dell'acqua sotto la nave leggendo i dati inviati da un sonar. Una persona registra questi dati su un foglio predisposto e un'altra usa una varietà di strumenti cartografici per calcolare la posizione della nave la direzione attuale a partire dal punto segnato sul foglio. Il tempo e la coordinazione di tutte queste azioni sono fattori critici. Quando gli viene chiesto, o in certi momenti o punti critici, il pilota raccomanda cambiamenti della conduzione della nave o della velocità all'ufficiale che è al posto di comando. Queste indicazioni possono o non possono essere accettate. Se lo sono, sono trasmesse al timoniere, che dirige la rotta della nave lungo una nuova direzione. In caso di scarsa visibilità di notte, o fuori della vista della co-sta, il radar o altri dispositivi sono impiegati nella soluzione del problema" (p. 128). Bell e Winn (2000) sottolineano che le caratteristiche della "cognizione distribuita" sono la co-municazione e la condivisione di informazioni. Queste, proprio perché comunicate, diventano utili, mentre messe in comune permettono alla persona più preparata di utilizzarle a beneficio di tutti. Inoltre, gli elementi che sono parte di un sistema distribuito devono essere interdipendenti gli uni dagli altri e nutrire una fiducia reciproca "per la maggior parte delle situazioni senza l'opportunità di poter accertare la fiducia controllando con un'altra fonte di informazione" (Bell & Winn, 2000, p. 129) (rif. 2). Si immagini di eseguire un'operazione matematica con o senza la disponibilità di un piccolo calcolatore. Immediatamente ci accorgeremmo che la nostra mente opererebbe nei due casi in modo diverso. La stessa cosa avverrebbe se ci trovassimo nella situazione di "riflettere" con o senza la possibilità di usare un computer o una biblioteca. Questo vuol dire che la nostra mente non solo è flessibile, ma che è anche condizionata dalle opportunità e dalle condizioni nelle quali opera. Più in generale, questo sta a significare che l'operare e il riflettere dell'individuo sono in parte connessi con le capacità mentali e in parte con le attività che il mondo circostante permette di svolgere. Potremmo dire, con una parola, che l'attività della mente dell'individuo è "divisa" tra sé e le possibilità che il mondo circostante offre. "Il termine "distribuito", in questo caso, non significa "suddiviso tra" nel senso in cui dei dolcetti sono distribuiti tra ragazzini ad una festa. Piuttosto esso significa "disteso su" (spread over) nel modo molto simile in cui i sistemi del tempo atmosferico coprono un'area geografica. Un metereologo può indicare aree di bassa pressione, di alta pressione, temporali e un cielo sereno su una mappa del tem-po, ma questi non sono fenomeni meteorologici isolati. Ognuna di queste continuamente influisce sulle altre. In un modo simile, la mente, la circostanza, l'attività, il prodotto, i segni, i simboli, i processi sociali e i fattori culturali abbracciano un sistema di cognizione reciprocamente in interazione, interdipendente e invisibile. In questo modo, da un punto di vista socioculturale, l'elaborazione mentale individuale è meglio compresa come un sistema complesso che coinvolge l'individuo e tutto il contesto personale. Tutta la cognizione è fondamentalmente situata e distribuita" (Hewitt & Scarda-malia, ).
I ARGOMENTO La psicotecnologia è quella branca della psicologia generale che studia l'impatto psicologico dell'utilizzo delle tecnologie, soprattutto quelle associate alla lingua: esse, in breve, producono fondamentali ripercussioni sul nostro modo di pensare e di comunicare, in quanto richiedono che l'intelletto umano utilizzi le sue capacità in maniera differente dal passato; se questi modi di impostare la mente si stabilizzano e si sedimentano nel loro utilizzo, allora cambierà la nostra percezione del mondo, il nostro modo di organizzare il cervello, il nostro modo di agire. La principale scuola ad aver analizzato questo fenomeno sin dagli anni '40 è la scuola di Toronto, che annovera studiosi del calibro di Marhall Mc Luhan: Carpenter, Havelock e McLuhan hanno cercato di definire il significato psicologico dell'adozione dell'alfabeto greco nella cultura occidentale. Lo studioso che oggi si dedica maggiormente a questa disciplina è Derrick De Kerckhovee, che analizza in che modo l'alfabeto possa influenzare il nostro orientamento visivo. Secondo De Kerckhove una psicotecnologia è qualunque tecnologia emuli, estenda o amplifichi il potere della nostra mente. Così come la scrittura consente all'individuo di depositare le conoscenze acquisite su supporti più stabili della memoria, alterando le modalità di gestione della stessa, allo stesso modo consente di percepire l'uomo stesso da una prospettiva differente: è con la scrittura, in sintesi, che l'individuo esce dalla realtà tribale e collettiva per approdare all'individualizzazione e alla consapevolezza della sua identità. Se il pensiero umano è scaturito dalla possibilità di leggere, l'apporto delle nuove tecnologie estende ulteriormente la mente dell'uomo, modificandola in maniera evidente. La televisione, il telefono, il computer, gli ipertesti, sono psicotecnologie nella misura in cui inducono il cervello ad elaborare nuovi paradigmi cognitivi che modificano la nostra percezione del mondo.
LE PRIME FORME DI SCRITTURA FURONO TUTTE ESSENZIALMENTE IDEOGRAFICHE CIOE' SCRUTTURE IN CUI AD OGNI SIMBOLO CORRISPONDE UN CONCETT O UN'EDEA.QUESTO SEMBRA INDICARE LA LORO PROBABILE EVOLUZIONE DA PRECEDENTI FORME DI RAPPRESENTAZIONE ICONICA.SOLO PIU' TARDI ,ALCUNI DEI SIMBOLI IDEOGRAFICI FURONO USATI PER RAPPRESENTARE CONCETTI NON INERENTI ...QIESTO FU LO STRAORINARIO INTERMEDIO CHE PORTO' ALLO SVILUPPO DELLA SCRITTURA CIOE' LA DOVE I SIMBOLI RAPPRESENTANO SINGOLI SUONI. I PRIMI ESEMPI DI QUESTA NUOVA FORMA DI SCRITTURA APPAIONO SEMPRE IN AREA MEDIORIENTALE ,INTORNO AL 1500 A.C. LE CONSEGUENZE DEL'INVENZIONE DELLA SCRITTURA FURONO ENORMI ,ESSA COME INDICA WALTER ONG ,HA TRASFORMATO LA MENTE UNAMA PIU' DI QUALSIASI INVENZIONE .....LA PROFONDA INFLUENZA DELLA SCRITTURA SULLE STRUTTURE MENTALI E COGNITIVE ,VIENE DIMOSTRATA DALLA SUA PROGRESSIVA INTERIORIZZAZIONE....