"A tutti gli effetti abbiamo due menti, una che pensa, l'altra che sente. Queste due modalità della conoscenza, così fondamentalmente diverse, interagiscono per costruire la nostra vita mentale. La mente razionale è la modalità di comprensione della quale siamo solitamente coscienti: dominante nella consapevolezza e nella riflessione, capace di ponderare e di riflettere. Ma accanto ad essa c'è un altro sistema di conoscenza - impulsivo e potente, anche se a volte illogica, c'è la mente emozionale" (Goleman 1996: 27). La grande influenza delle emozioni sulla mente razionale è spiegabile con l'evoluzione del cervello umano. Da una struttura molto primitiva, in comune con tutte le specie dotate di un sistema nervoso, il tronco cerebrale, derivarono i centri emozionali; da questi centri poterono evolvere le aree del cervello pensante, la "neocorteccia", che sovrintende a tutte le capacità segnatamente umane. Le aree emozionali sono strettamente collegate a tutte le zone della neocorteccia attraverso miriadi di connessioni, quindi i centri emozionali hanno il potere di influenzare tutte le altre aree del cervello, compresi i centri del pensiero. Si può dunque disconoscere il ruolo delle emozioni nella vita del singolo, o trascurare la potenza dei sentimenti, quando essi esercitano un potere così penetrante, e sono così correlati con la mente? No, senz'altro. Le emozioni agiscono come partner nei confronti della cognizione, sono interferenti nei processi di apprendimento, sono rilevanti nella gestione della rete sociale, e si rapportano a tutte le manifestazioni più intime della psicologia umana, con importanti risvolti nei comportamenti
due modalità della conoscenza, così fondamentalmente diverse, interagiscono
per costruire la nostra vita mentale. La mente razionale è la modalità di
comprensione della quale siamo solitamente coscienti: dominante nella
consapevolezza e nella riflessione, capace di ponderare e di riflettere. Ma accanto
ad essa c'è un altro sistema di conoscenza - impulsivo e potente, anche se a
volte illogica, c'è la mente emozionale" (Goleman 1996: 27).
La grande influenza delle emozioni sulla mente razionale è spiegabile con
l'evoluzione del cervello umano. Da una struttura molto primitiva, in comune con
tutte le specie dotate di un sistema nervoso, il tronco cerebrale, derivarono i
centri emozionali; da questi centri poterono evolvere le aree del cervello
pensante, la "neocorteccia", che sovrintende a tutte le capacità segnatamente
umane. Le aree emozionali sono strettamente collegate a tutte le zone della
neocorteccia attraverso miriadi di connessioni, quindi i centri emozionali hanno il
potere di influenzare tutte le altre aree del cervello, compresi i centri del
pensiero.
Si può dunque disconoscere il ruolo delle emozioni nella vita del singolo, o
trascurare la potenza dei sentimenti, quando essi esercitano un potere così
penetrante, e sono così correlati con la mente? No, senz'altro. Le emozioni
agiscono come partner nei confronti della cognizione, sono interferenti nei
processi di apprendimento, sono rilevanti nella gestione della rete sociale, e si
rapportano a tutte le manifestazioni più intime della psicologia umana, con
importanti risvolti nei comportamenti
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