La mente umana è decisamente limitata nella sua capacità di fare elaborazioni simboliche. Per un uomo condurre ragionamenti complessi senza l'aiuto di strumenti è veramente difficile, spesso impossibile. Le forme più elevate di pensiero avvengono sempre in collaborazione con degli strumenti e la stessa intelligenza umana è intimamente legata agli strumenti che sostengono il pensiero. Di fatto, l'intelligenza umana ha la sua massima espressione nell'invenzione e realizzazione di strumenti che permettono di superarne i limiti. Infatti, più una società è avanzata tecnologicamente, più è raro che il ragionamento venga effettuato in assenza di strumenti. Gli strumenti che rappresentano, conservano e manipolano informazioni sono stati definiti artefatti cognitivi (Norman, 1993). Gli artefatti cognitivi incorporano una parte di storia intellettuale di una particolare cultura, sono l'espressione fattuale di una teoria, e gli utenti di questi artefatti accettano queste teorie, sebbene spesso inconsapevolmente, quando li usano. (Resnick,1987). L'approccio alla cognizione distribuita sostiene che l'attività cognitiva umana non è caratterizzata esclusivamente dall'attività cerebrale bensì è distribuita tra il cervello e gli artefatti cognitivi che l'uomo adopera. Questa tesi risale alla scuola storico-culturale sovietica che sosteneva che tutti i tipi di attività umana cosciente sono sempre formati con l'appoggio di strumenti esterni. Vygotskij (1974) definì il principio sottostante la distribuzione dell'attività cognitiva come il principio dell'organizzazione extracorticale12 delle funzioni mentali complesse
L'ergonomia cognitiva - Antonio Rizzo - Università di Siena
L'elaborato completo si può scaricare a questo link:
http://freedom.dicea.unifi.it/~leo/mymaster/web/ergonomia%20cognitiva.pdf
La mente umana è decisamente limitata nella sua capacità di fare elaborazioni
simboliche. Per un uomo condurre ragionamenti complessi senza l'aiuto di strumenti è
veramente difficile, spesso impossibile. Le forme più elevate di pensiero avvengono
sempre in collaborazione con degli strumenti e la stessa intelligenza umana è
intimamente legata agli strumenti che sostengono il pensiero. Di fatto, l'intelligenza
umana ha la sua massima espressione nell'invenzione e realizzazione di strumenti che
permettono di superarne i limiti. Infatti, più una società è avanzata tecnologicamente,
più è raro che il ragionamento venga effettuato in assenza di strumenti. Gli strumenti
che rappresentano, conservano e manipolano informazioni sono stati definiti artefatti
cognitivi (Norman, 1993).
Gli artefatti cognitivi incorporano una parte di storia intellettuale di una particolare
cultura, sono l'espressione fattuale di una teoria, e gli utenti di questi artefatti accettano
queste teorie, sebbene spesso inconsapevolmente, quando li usano. (Resnick,1987).
L'approccio alla cognizione distribuita sostiene che l'attività cognitiva umana non è
caratterizzata esclusivamente dall'attività cerebrale bensì è distribuita tra il cervello e gli
artefatti cognitivi che l'uomo adopera. Questa tesi risale alla scuola storico-culturale
sovietica che sosteneva che tutti i tipi di attività umana cosciente sono sempre formati
con l'appoggio di strumenti esterni. Vygotskij (1974) definì il principio sottostante la
distribuzione dell'attività cognitiva come il principio dell'organizzazione extracorticale12
delle funzioni mentali complesse