La psicologia degli haters - QI - Questioni e idee in psicologia - Il magazine online... - 2 views
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mcristinafedeli on 04 Aug 19L'articolo è tratto dal magazine online "QI - Questioni e idee in psicologia", progetto di Hogrefe Editore. Gli autori sono Anna Flavia Di Natale e Stefano Triberti. Entrambi psicologi e ricercatori presso l'Università Cattolica di Milano, essi si dedicano allo studio degli effetti prodotti dalle nuove tecnologie sul comportamento e sulla mente umani, inoltre, si interessano all'uso delle tecnologie digitali per la promozione della salute e del benessere. L'articolo descrive brevemente la "psicologia degli haters o troll", esseri anonimi che riversano la loro crudeltà nel mondo online, non per vessare una particolare vittima, come nel caso del cyberbullismo, ma al fine di generare disagio, confusione ed ottenere l'attenzione e le reazioni degli altri utenti (una possibile arma verso gli haters parrebbe "l'indifferenza"). Il loro comportamento negativo, aggressivo e antisociale colpisce prevalentemente alcuni mondi come quello delle donne, dei diversamente abili, degli omosessuali, dei migranti, degli ebrei. Vi sono condizioni particolari che caratterizzano "l'effetto disinibizione online", specificità legate al cyber spazio come l'essere invisibili ed anonimi, l'asincronia delle comunicazioni, sfuggire alle autorità (minimizzazione dell'autorità), la creazione di un proprio personaggio (immaginazione dissociativa). Secondo gli autori il problema degli haters sembrerebbe creare difficoltà unicamente nel mare del web senza oltrepassare i confini virtuali ed invadere la realtà relazionale. In ultima analisi, aggiungo che l'individuo è un crogiolo di pregi e limiti. Oltre ad altre peculiarità, l'odio, l'aggressività, la crudeltà sono fattori specie-specifici. Il mondo online è solo un ambiente parallelo che permette di riversare le nostre particolarità sia in senso positivo che negativo.