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    È diventata sieropositiva al virus dell'Hiv senza saperlo, ingannata dall'amore per un uomo. Il suo compagno l'ha infettata consapevolmente, nascondendole di essere malato. Malato di Aids da circa 10 anni. L'uomo, un cinquantenne senegalese, processato ieri dal Gup di Torino Loretta Bianco, è stato condannato a 4 anni e mezzo di reclusione con l'accusa di lesioni gravissime, con l'aggravante della premeditazione. Alla donna, anche lei di origine senegalese, assistita dall'avvocato Monica Esposito, è stata riconosciuta anche una provvisionale di 50 mila euro.I due hanno convissuto per circa un anno, dal 2012 al gennaio 2013. Per mesi l'uomo era riuscito a nascondere i suoi problemi di salute. Occhiali Ray Ban Caravan
    Poi, una notte, si era sentito male ed era stato portato in ambulanza in ospedale, al San Giovanni Bosco. Lei, il giorno dopo, era andata a trovarlo ma lui l'aveva trattata male, respingendola con violenza. A distanza di qualche giorno anche lei si era sentita poco bene. Il suo medico di famiglia, dopo averle prescritto alcune analisi, le aveva comunicato l'esito: sieropositiva all'Hiv. Tornata in ospedale dal convivente, era riuscita a farsi dire la verità dall'uomo, nonostante la sua ostilità, grazie all'intervento di un medico. Da qui la decisione di denunciarlo. I due si erano conosciuti agli incontri organizzati dalla comunità senegalese. Occhiali Ray Ban Caravan La donna, quarantenne, era alla ricerca di un compagno. Stando agli accertamenti medico-legali disposti dal pm Francesco Pelosi, la donna avrebbe contratto l'infezione non più di tre mesi prima del gennaio 2013, quindi poco tempo prima della denuncia. La donna, nei mesi precedenti, aveva avuto numerosi rapporti non protetti: correttamente informata, avrebbe potuto prendere delle precauzioni. L'uomo si è difeso dicendo che non sapeva di essere malato. Ma l'accusa ha prodotto numerosi certificati medici relativi a ricoveri precedenti alla relazione.L'annuncio arriva subito dopo aver visitato lo splendido Palazzo Biandrate di via delle Orfane e sorseggiato un Bicerin (corretto savoiardo) nella più vecchia pasticceria di via Garibaldi insieme con una delegazione del Fai: «Quel che fate è esemplare: chiederemo anche ai cittadini di trasformarsi in volontari. Copieremo il metodo Fai. http://www.nicsweb.org
    In cambio di benefit chiederemo loro una mano per gestire tesori come la cultura e i giardini». Il sindaco Fassino ha trovato il modo per far quadrare il grande senso civico dei torinesi con i conti sofferenti di Palazzo civico. Dopo una mattinata al fianco della moglie Anna Serafini, appassionata d'arte e sostenitrice del Fondo Ambiente italiano, ha deciso di comunicare questa sua intenzione di affidare ai volontari tutte quelle azioni che oggi risultano difficili (vuoi per mancanza di fondi o di personale) se non impossibili per il Comune. «Lanceremo un appello sul nostro sito chiedendo a chi offrirà la propria collaborazione gratuita di specificare l'arco d'impegno offerto e il settore dove si preferisce operare» ha detto il sindaco. In cambio, questi volontari, che si presume essere perlopiù pensionati (una fascia di cittadini in continuo aumento) o giovanissimi, otterranno appunto una serie di benefit: per l'esempio l'abbonamento gratuito ai mezzi pubblici o ancora la tessera che dà il libero accesso a tutti i musei. «Ma ci verranno sicuramente anche altre idee» assicura Fassino.Il sindaco - come centinaia di torinesi che, fin dalle 9 del mattino, hanno affrontato la coda sotto la pioggia - ha scelto Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio fra tutti i palazzi aperti in via eccezionale dalla giornata del Fai.

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