"Timido, riservato, pensieroso, schivo, gracile e fragile di fronte alla vita, Primo Levi, scrittore e grande testimone sopravvissuto alla Shoa, è un uomo complesso da raccontare, con una vitalità tenace che lui stesso stentava a riconoscere A chi ne ammirava la forza con cui aveva affrontato e raccontato la prigionia nel lager di Auschwitz confessava umilmente: "Io non sono un uomo forte". E si riteneva un fortunato, avvantaggiato dell'essere stato un chimico, utile al lavoro che si svolgeva al campo di concentramento; fortunato perché nel gennaio del '45 - Levi aveva 31 anni - la scarlattina gli permise di essere abbandonato dai nazisti in fuga e di salvarsi."
"Timido, riservato, pensieroso, schivo, gracile e fragile di fronte alla vita, Primo Levi, scrittore e grande testimone sopravvissuto alla Shoa, è un uomo complesso da raccontare, con una vitalità tenace che lui stesso stentava a riconoscere A chi ne ammirava la forza con cui aveva affrontato e raccontato la prigionia nel lager di Auschwitz confessava umilmente: "Io non sono un uomo forte". E si riteneva un fortunato, avvantaggiato dell'essere stato un chimico, utile al lavoro che si svolgeva al campo di concentramento; fortunato perché nel gennaio del '45 - Levi aveva 31 anni - la scarlattina gli permise di essere abbandonato dai nazisti in fuga e di salvarsi."
"Eugenio Scalfari parla di donne: un racconto intimo, profondo, appassionato del rapporto con mogli, amanti, figlie, compagne di lavoro. Oggi, a novant'anni, dice: devo loro solo un grazie
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"Il docente di informatica di un istituto di Lecce è uno dei due italiani e nove europei tra i cinquanta finalisti del Global Teacher Prize. Il ministro Giannini su Twitter: "Quello che chiede è obiettivo della riforma""
Avremmo potuto chiamare questa rubrica "Incontri", ma poi ricordava il nome di un'antologia per ragazzi e allora abbiamo lasciato perdere.
Se devo tirare una conclusione di quello che voglio fare con quegli anni che mi restano, voglio continuare a fare sempre quello che ho fatto: viaggiare per il mondo a cercare una cosa che non esiste, a cercare la verità.
Come prendere sul serio uno che, davvero, si mette a cercare di conoscere se stesso, uno che abbandona progressivamente le sue occupazioni, il suo lavoro, per cercare qualcos’altro?