Borse, trucchi, vestiti costosi, droga: a questo servivano i soldi guadagnati dalle adolescenti, una costretta dalla madre e l'altra squillo per scelta. O quasi. “Queste ragazzine sono comunque delle vittime”, avverte Lombardo Pijola, autrice a suo tempo del libro-inchiesta “Ho dodici anni, ballo sui cubi e mi chiamano principessa” (Bompiani), viaggio angosciante nell'ipersessualizzazione dei giovanissimi italiani che secondo Eurispes-Telefono Azzurro sono esposti fin dalle elementari a video osé, sexting e materiale pornografico.