La nascita di Gavignano è legata al dominio romano. Alcune testimonianze, infatti, ci dimostrano come anteriormente alla colonizzazione dei romani ( IV sec. a.c. ) le contrade di Gavignano fossero dominate da una parte dai Volsci, stabilizzati sul versante dei Monti Lepini e dall'altra dagli Ernici insediati alle pendici dell'Appennino laziale Meridionale. Il fiume Sacco, allora denominato Tolero, divideva le zone di influenza delle due importanti città che si fronteggiavano dalle loro alture: Segni, dei Volsci e Anagni, degli Ernici. Il colle sul quale sorge oggi Gavignano ricadeva nella zona dominata da Segni, ciò non esclude che nei continui scontri tra le due bellicose popolazioni esso a volte possa essere caduto in soggezione di Anagni, il passaggio di appartenenza ora all'una ora all'altra città. Numerose ipotesi si hanno sulla nascita sotto i Romani di Gavignano, la prima si pensa possa essere legata alla figura di Gabinio, valoroso soldato romano che aveva partecipato alla battaglia di Mario contro Silla, altre credono che Gavignano sia fondata da parte di un cittadino dell'antica Gabi, colonia romana non lontana da Preneste ( l'attuale Palestrina ), altre ancora pensano che a fondare Gavignano sia stato Aulo Gabinio, senatore romano, appartenente alla 'Gente Gabinia'. Resta certo il fatto che nel I sec. a.c. le più facoltose famiglie romane erano solite edificare le loro residenze di campagna in questi luoghi. Nelle contrade gavignanesi si ha notizia di una villa di Giulio Cesare, oggi denominata "Ruscigli" derivante etimologicamente, con molta probabilità chiamata la villa GiulioCesare, o secondo altri appartente alla 'Gente Roscio' situata oggi nel complesso di Rossilli. Della villa, probabilmente distrutta durante un incursione dei Vandali nel 455 d.c. rimangono tuttavia resti notevoli, tra cui architravi, capitelli, murature in 'opus reticolatum e mosaici. Si hanno inoltre notizie di un possedimento di Pompeo Magno nella zona ancora oggi denominata Villa Magna, di una residenza di Aulo Gabinio, Villa Gabinia in quella che oggi è la Fonte Meo. Il territorio gavignanese acquista rilevanza dal punto di vista politico nell'Alto Medioevo in concomitanza con il sorgere delle prime strutture di tipo feudale. Per quanto riguarda il castello di Gavignano, tutti gli elementi portano a ritenere che sia stato realizzato dal barone dei Conti di Segni, che all'epoca godevano di vasti possedimenti territoriali nella parte meridionale della campagna romana. La costruzione è di notevole imponenza, risale circa all'anno 1000, è stata più volte rimaneggiata con apporti stilistici appartenenti alle varie epoche. L'edificio rileva, pertatnto, la storia della sua edificazione che andava di pari passo con la costruzione dell'abitato. Si sa per certo che nell'anno 1044, Amato Conti fu Signore di Gavignano, "Castro Gabiniani" e che tra il 1160 e 1161 vi nacque Lotario, divenuto poi Pontefice con il nome INNOCENZO III. Nel giardino all'interno del castello, sul quale si affacciava il primitivo ingresso, vi è tutt'ora la loggia del bandidore affiancata da una finestra in pietra finemente lavorata e risalente al 500. Nell'attuale ingresso, invece si nota un portale in tufo, intitolato al cardinale Pietro Aldobrandini morto nel 1621.
GAVIGNANO RM - LA STORIA -
Alcune testimonianze, infatti, ci dimostrano come anteriormente alla colonizzazione dei romani ( IV sec. a.c. ) le contrade di Gavignano fossero dominate da una parte dai Volsci,
stabilizzati sul versante dei Monti Lepini e dall'altra dagli Ernici insediati alle pendici dell'Appennino laziale Meridionale.
Il fiume Sacco, allora denominato Tolero, divideva le zone di influenza delle due
importanti città che si fronteggiavano dalle loro alture: Segni, dei Volsci e Anagni, degli Ernici.
Il colle sul quale sorge oggi Gavignano ricadeva nella zona dominata da Segni, ciò non esclude che nei continui scontri tra le due bellicose popolazioni esso a volte possa essere caduto in soggezione di Anagni, il passaggio di appartenenza ora all'una ora all'altra città.
Numerose ipotesi si hanno sulla nascita sotto i Romani di Gavignano, la prima si pensa possa essere legata alla figura di Gabinio, valoroso soldato romano che aveva partecipato alla battaglia di Mario contro Silla, altre credono che Gavignano sia fondata da parte di un cittadino dell'antica Gabi, colonia romana non lontana da Preneste ( l'attuale Palestrina ), altre ancora pensano che a fondare Gavignano sia stato Aulo Gabinio, senatore romano, appartenente alla 'Gente Gabinia'.
Resta certo il fatto che nel I sec. a.c. le più facoltose famiglie romane erano solite edificare le loro residenze di campagna in questi luoghi.
Nelle contrade gavignanesi si ha notizia di una villa di Giulio Cesare, oggi denominata "Ruscigli" derivante etimologicamente, con molta probabilità chiamata la villa GiulioCesare, o secondo altri appartente alla 'Gente Roscio' situata oggi nel complesso di Rossilli.
Della villa, probabilmente distrutta durante un incursione dei Vandali nel 455 d.c. rimangono tuttavia resti notevoli, tra cui architravi, capitelli, murature in 'opus reticolatum e mosaici.
Si hanno inoltre notizie di un possedimento di Pompeo Magno nella zona ancora oggi denominata Villa Magna, di una residenza di Aulo Gabinio, Villa Gabinia in quella che oggi è la Fonte Meo.
Il territorio gavignanese acquista rilevanza dal punto di vista politico nell'Alto Medioevo in concomitanza con il sorgere delle prime strutture di tipo feudale.
Per quanto riguarda il castello di Gavignano, tutti gli elementi portano a ritenere che sia stato realizzato dal barone dei Conti di Segni, che all'epoca godevano di vasti possedimenti territoriali nella parte meridionale della campagna romana.
La costruzione è di notevole imponenza, risale circa all'anno 1000, è stata più volte rimaneggiata con apporti stilistici appartenenti alle varie epoche.
L'edificio rileva, pertatnto, la storia della sua edificazione che andava di pari passo con la costruzione dell'abitato.
Si sa per certo che nell'anno 1044, Amato Conti fu Signore di Gavignano, "Castro Gabiniani" e che tra il 1160 e 1161 vi nacque Lotario, divenuto poi Pontefice con il nome INNOCENZO III.
Nel giardino all'interno del castello, sul quale si affacciava il primitivo ingresso, vi è tutt'ora la loggia del bandidore affiancata da una finestra in pietra finemente lavorata e risalente al 500.
Nell'attuale ingresso, invece si nota un portale in tufo, intitolato al cardinale Pietro Aldobrandini morto nel 1621.
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