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emanuele battista

Cosa immaginavano i nostri antenati - 4 views

Psicotecnologie

started by emanuele battista on 14 Nov 12
  • emanuele battista
     
    Una domanda che mi ricorre spesso è che cosa immaginavano i nostri antenati quando leggevano notizie accadute in altri luoghi distanti dalle proprie residenze, o addirittura in altri continenti. Per persone non abituate a viaggiare, a non aver conosciuto altri luoghi, quali immagini si costruivano nella loro mente leggendo un testo? Inoltre, sicuramente per lettori diversi, si avevano immagini diverse.
    In una delle sue dieci predizioni McLuhan affermò, nel 1952, che i prossimi medium sarebbero stati un'estensione della coscienza.
    La fotografia prima, ma soprattutto in forma più determinante e incisiva la televisione hanno contribuito a omologare le immagini, a offrire ad ogni lettore delle immagini precostituite, omogenee, le stesse per tutti, già messe nel proprio archivio, ovvero, nella propria mente. La televisione ci fa vivere per esperienza indiretta, ci fornisce una realtà che non ci appartiene ma che sostituisce quella presente nella nostra mente. Per questo i sistemi di elaborazione delle informazioni, come computer e tv sono ritenute estensioni psicologiche della nostra mente e quindi diventano tecnologie della psiche. La lettura di un libro spinge il lettore ad elaborare, a far lavorare la propria fantasia, ad immaginare con la propria mente. La televisione, il computer funzionano invece come una seconda mente, mediano i poteri personali di immaginazione. Siamo proiettati a usare memoria ed immaginazione in modo diverso. Le psicotecnologie tengono conto di strumenti di elaborazione dell'informazione "in diretta": telefono, radio, televisione, computer ecc. Questi strumenti agiscono e modificano le caratteristiche psicologiche che dipendono dall'interazione fra il linguaggio e l'organismo umano o fra la mente e la macchina. Oggi, a differenza di quando le immagini non c'erano, la Statua della Libertà ha una precisa immagine, uguale per tutti. Aggiungerei che le psicotecnologie contribuiscono alla omologazione delle esperienze e a una standardizzazione delle menti, i cui contenuti sono comuni a tante altre persone che vivono in luoghi distanti tra loro geograficamente e culturalmente.

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