Educazione alla legalita'
La non cultura della legalita' e alla base dei mali della nostra societa'
quali microcriminalita', uso di droghe e sostanze stupefacenti, pirateria
informatica e non, lotta contro le istituzioni, razzismo e oppressione dei
diritti dell'individuo.
Bisogna quindi informare e formare l'uomo alla completa socializzazione
dell'individuo diffondendo un'autentica cultura dei valori civili, in modo che
gli adolescenti si riapproprino del senso del limite.
Edulegalita' educazione alla legalita' ha le seguenti finalita':
sensibilizzazione al rispetto delle leggi e delle norme
guida al vivere civile ed al rispetto dell'individuo
lotta al razzismo ed a ogni forma di
intolleranza razziale
lotta alla droga ed informazioni per
disintossicarsi
lotta al p2p illegale e cultura del p2p
file sharing legale
rispetto delle opere d'autore e del copyritgh
Contents contributed and discussions participated by Sara Puglia
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bitmama - Cos'è Web 2.0 - 8 views
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le loro rispettive IPO hanno definito gli eventi di ciascuna
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Il principio centrale che sta dietro al successo dei giganti nati nell'era del Web 1.0 che sono sopravvissuti per guidare l’era del Web 2.0 sembra essere questo: che hanno abbracciato la potenza del web per sfruttare l’intelligenza collettiva:
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Così come le sinapsi si formano nel cervello, con le associazioni che diventano più forti attraverso la ripetizione o l'intensità, la rete delle connessioni cresce organicamente come risultato dell'attività collettiva di tutti gli utenti del web
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Wikipedia, un’enciclopedia online basata sull’improbabile idea che ciascuna voce possa essere aggiunta da qualsiasi utente web, e modificata da qualunque altro, è un esperimento radicale di fiducia, che applica alla creazione di contenuti il detto di Eric Raymond (coniato originariamente nel contesto del software open source), secondo cui “con molti occhi puntati addosso, ogni bug diventa una bazzecola”. Wikipedia è già nella lista dei primi 100 siti web, e molti ritengono che sarà tra i primi dieci a breve. Questo rappresenta un cambiamento profondo nelle dinamiche della creazione di contenuti!
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gli utenti aggiungono valore. Ma solo una piccola percentuale di utenti si prenderà la briga di aggiungere valore all’applicazione in modo esplicito
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una parte essenziale del Web 2.0 riguarda lo sfruttamento dell’intelligenza collettiva, trasformando il web in una specie di cervello globale
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Entra in gioco qui quella che James Suriowecki chiama “la saggezza delle folle”, e così come PageRank produce risultati migliori dell’analisi di ogni documento individuale, l’attenzione collettiva della blogosfera seleziona il valore.
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una delle caratteristiche che definiscono il software dell’era internet è che questo viene fornito come servizio, non come prodotto. Questo fatto porta a una serie di cambiamenti fondamentali nei modelli di business di queste società
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il software cesserà di funzionare se la sua manutenzione non sarà quotidiana. Google deve tenere sotto controllo continuamente il web e aggiornare i suoi indici, deve filtrare continuamente gli spam dei collegamenti e altri tentativi di influenzare i suoi risultati, rispondere continuamente e dinamicamente alle centinaia di milioni di ricerche
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Gli utenti devono essere trattati come co-sviluppatori, quale conseguenza delle pratiche di sviluppo degli open source (anche se il software in questione difficilmente sarà rilasciato con una licenza open source). Il motto open source, "rilascia presto e rilascia spesso" si è di fatto trasformato in qualcosa di ancora più radicale, "l‘eterno beta", in cui il prodotto è sviluppato in un contesto aperto, con nuove caratteristiche integrate e aggiornate su base mensile, settimanale o perfino quotidiana. Non è un caso che servizi quali Gmail, Google Maps, Flickr, del.icio.us, e simili potrebbero aspettarsi di essere contrassegnati da un logo "Beta" per anni. Il monitoraggio in tempo reale del comportamento degli utenti per vedere quali nuove funzioni vengono utilizzate, e come vengono utilizzate, diventa allora un’altra competenza centrale necessaria
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I modelli di business leggeri sono una naturale conseguenza della programmazione leggera e delle connessioni leggere. L’impostazione del Web 2.0 è buona per il riutilizzo. Un nuovo servizio come housingmaps.com è stato costruito semplicemente mettendo insieme due servizi esistenti. Housingmaps.com non ha un modello di business (non ancora), ma per molti servizi su piccola scala, Google AdSense (o forse il programma di affiliazione di Amazon, o entrambi) fornisce l’equivalente di un business model.
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Questi esempi aiutano a comprendere un altro principio chiave del web 2.0, che chiamiamo "innovazione nell’assemblaggio." Quando i componenti di base abbondano, si può creare valore aggiunto semplicemente assemblandoli in un modo nuovo o efficace
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Un’altra caratteristica del Web 2.0 che merita di essere menzionata è il fatto che non è più limitato alla piattaforma PC. Nel suo discorso di congedo da Microsoft, Dave Stutz, a lungo sviluppatore di Microsoft, ha evidenziato che “un software utile scritto senza vincoli dettati dal singolo dispositivo otterrà alti margini per un lungo periodo.”
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Esplorando i sette principi suddetti, abbiamo evidenziato alcune delle principali caratteristiche del Web 2.0. Ciascuno degli esempi che abbiamo esplorato dimostra uno o più di questi principi chiave, ma è possibile che altri ci sfuggano. Chiudiamo, perciò, riassumendo quelle che crediamo essere le competenze chiave delle società Web 2.0:• Servizi, e non pacchetti di software, con una scalabilità efficace dal punto di vista dei costi • Controllo su fonti di dati uniche e difficilmente replicabili che si arricchiscono man a mano che vengono utilizzate • Dare fiducia agli utenti come co-sviluppatori • Sfruttare l’intelligenza collettiva • Influenzare “the long tail” attraverso il customer self-service• Il software a un livello superiore rispetto al singolo dispositivo• Interfacce utenti, modelli di sviluppo, E modelli di business leggeri