Tutti parlamentari. Anzi fu proprio l'avvocato Pittelli, allora di Forza Italia, a presentare denuncia alla Procura di Roma depositando le carte della inchiesta «Why Not» di De Magistris. Sembra passato un secolo. Un pm napoletano in servizio a Catanzaro indaga sui palazzi, sul malaffare tra politica, logge massoniche, faccendieri. Le inchieste in realtà sono due, ma si fondono, si intrecciano almeno nel lavoro di raccolta dati da parte del consulente Genchi: Why Not e Poseidon. Appalti, affari, assunzioni. Ci sono tutti alla festa del malaffare. Ralph Lauren Donna Anzi, all'inizio De Magistris punta i suoi cannoni sulla giunta regionale di centrodestra dell'ex procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Chiaravalloti. Poi apre il fuoco contro il governatore del centrosinistra, Agazio Loiero. Why Not arriva a Palazzo Chigi, al premier Romano Prodi. E l'inchiesta che era partita indagando su una società riconducibile ad Antonio Saladino, il braccio imprenditoriale di Comunione e liberazione, decolla creando attese, polemiche. Spaccando il Paese. Tanto teso era il clima, che poi lo stesso De Magistris finì sotto procedimento della Disciplinare del Csm e fu punito. Tanto incomprensibile lo scontro sotterraneo, che addirittura gli strascichi del dopo De Magistris portarono un ufficio giudiziario (la procura di Salerno) a far circondare, perquisire uffici e abitazioni di magistrati del Tribunale di Catanzaro, acquisendo d'imperio gli atti delle inchieste che promettevano sfracelli. Ralph Lauren Hackett A proposito, le due inchieste si sono perse nel tempo. Molti indagati non sono stati neppure portati a processo. Gli altri in pratica quasi tutti assolti. L'ex Torquemada-Masaniello, Luigi De Magistris, è sconfortato: «La mia vita è sconvolta. Ho subito la peggiore delle ingiustizie. Rifarei tutto». Si era difeso nel processo, De Magistris. Ralph Lauren Accessori Che sembrava aver convinto il pm Roberto Felici - che aveva chiesto la sua assoluzione quando ha scaricato ogni responsabilità su Gioacchino Genchi. Intanto negando di sapere che quelle utenze per le quali il consulente voleva acquisire i tabulati fossero di parlamentari. Ricorda un inquirente che ha studiato il «metodo» di lavoro dell'accoppiata Del Magistris-Genchi: «Il consulente inviava via mail una richiesta di acquisizione di dati telefonici senza specificare i motivi della richiesta né le generalità dei titolari delle utenze fisse o dei cellulari. De Magistris firmava e basta». In sostanza, Genchi partendo da una utenza di «interesse» chiedeva i tabulati telefonici degli interlocutori di quella utenza. Insomma, anche l'attuale presidente del Senato, Piero Grasso, è finito sotto la lente di Genchi. Anche l'ex ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu o l'ex sottosegretario all'Interno Marco Minniti.
Anzi, all'inizio De Magistris punta i suoi cannoni sulla giunta regionale di centrodestra dell'ex procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Chiaravalloti. Poi apre il fuoco contro il governatore del centrosinistra, Agazio Loiero. Why Not arriva a Palazzo Chigi, al premier Romano Prodi. E l'inchiesta che era partita indagando su una società riconducibile ad Antonio Saladino, il braccio imprenditoriale di Comunione e liberazione, decolla creando attese, polemiche. Spaccando il Paese. Tanto teso era il clima, che poi lo stesso De Magistris finì sotto procedimento della Disciplinare del Csm e fu punito. Tanto incomprensibile lo scontro sotterraneo, che addirittura gli strascichi del dopo De Magistris portarono un ufficio giudiziario (la procura di Salerno) a far circondare, perquisire uffici e abitazioni di magistrati del Tribunale di Catanzaro, acquisendo d'imperio gli atti delle inchieste che promettevano sfracelli. Ralph Lauren Hackett A proposito, le due inchieste si sono perse nel tempo. Molti indagati non sono stati neppure portati a processo. Gli altri in pratica quasi tutti assolti. L'ex Torquemada-Masaniello, Luigi De Magistris, è sconfortato: «La mia vita è sconvolta. Ho subito la peggiore delle ingiustizie. Rifarei tutto». Si era difeso nel processo, De Magistris. Ralph Lauren Accessori
Che sembrava aver convinto il pm Roberto Felici - che aveva chiesto la sua assoluzione quando ha scaricato ogni responsabilità su Gioacchino Genchi. Intanto negando di sapere che quelle utenze per le quali il consulente voleva acquisire i tabulati fossero di parlamentari. Ricorda un inquirente che ha studiato il «metodo» di lavoro dell'accoppiata Del Magistris-Genchi: «Il consulente inviava via mail una richiesta di acquisizione di dati telefonici senza specificare i motivi della richiesta né le generalità dei titolari delle utenze fisse o dei cellulari. De Magistris firmava e basta». In sostanza, Genchi partendo da una utenza di «interesse» chiedeva i tabulati telefonici degli interlocutori di quella utenza. Insomma, anche l'attuale presidente del Senato, Piero Grasso, è finito sotto la lente di Genchi. Anche l'ex ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu o l'ex sottosegretario all'Interno Marco Minniti.
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