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Régis Barondeau

Les médecins et les médias sociaux - 0 views

  • 80 % des répondants ont reconnu que l'utilisation des médias sociaux « pose pour les médecins des risques professionnels et légaux
  • 80 % des répondants ont reconnu que l'utilisation des médias sociaux « pose pour les médecins des risques professionnels et légaux », même si un peu plus de la moitié des répondants (51 %) pensent que les médias sociaux peuvent aider le public à mieux connaître des questions médicales.
  • il est difficile pour les patients de distinguer l'information médicale solide et valable des renseignements erronés sans fondement qui circulent en ligne
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  • les médecins sont mal à l'aise face aux médias sociaux qui brouillent la ligne de démarcation entre les communications personnelles et privées, d'une part, et professionnelles, de l'autre
MG Ayoub

L'utilisation de l'internet dans les campagnes publicitaires de promotion de ... - 0 views

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    Pour les citoyens, la quête d'informations relatives à la santé est un des motifs les plus fréquents d'utilisation de l'internet [1, 6, 19], d'où l'intérêt de ce vecteur pour diffuser de l'information relative à la prévention et la promotion de la santé.
Régis Barondeau

US State Department Has Started Using Google Chrome - 0 views

  • Clinton said that the State Department would start deploying Google’s Chrome browser to all of its offices. Google Chrome started being installed on computers on February 14th.
  • This is a huge opportunity for Google to gets it products used by government officials, as it hopes to get major departments in the US government to use its Google Apps suite for email, documents, and calendars. Getting this many officials to use its browser is a definite first step to become to go-to option for the government.
MG Ayoub

Les médias sociaux et les médecins canadiens - enjeux et règles d'engagement - 0 views

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    Ce document vise à orienter la façon dont les étudiants en médecine, les résidents, les stagiaires, les boursiers et les médecins en exercice au Canada peuvent aborder les médias sociaux en reconnaissant leurs avantages possibles ainsi que les défis et risques inhérents à leur utilisation.
Régis Barondeau

2 Brothers Await Broad Use of e-Medical Records - NYTimes.com - 0 views

  • “With the right software that is cloud-based, the iPad is going to be transformational in health care,”
  • The brothers are also betting that Internet technology and Apple’s iPad can make electronic records far easier to use and less expensive
Régis Barondeau

The Insidious Evils of 'Like' Culture - WSJ.com - 1 views

  • A status update that is met with no likes (or a clever tweet that isn't retweeted) becomes the equivalent of a joke met with silence. It must be rethought and rewritten. And so we don't show our true selves online, but a mask designed to conform to the opinions of those around us.
  • "Like" culture is antithetical to the concept of self-esteem, which a healthy individual should be developing from the inside out rather than from the outside in.
  • The psychoanalyst Erich Fromm presciently wrote over 60 years ago that man has "constructed a complicated social machine to administer the technical machine he built…. The more powerful and gigantic the forces are which he unleashes, the more powerless he feels himself as a human being. He is owned by his creations, and has lost ownership of himself."
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  • Share what makes you different from everyone else, not what makes you exactly the same.
  • Write about what's important to you, not what you think everyone else wants to hear
nicola poletti

La rivoluzione che serve all'Italia si chiama open gov [Buongiorno wikitalia!] | Riccar... - 3 views

  • Il governo-wiki, ovvero l’amministrazione che prende a modello ed utilizza gli strumenti collaborativi usati per esempio ogni giorno da migliaia di estensori anonimi e volontari di Wikipedia, è ormai oggetto di discussioni tutt’altro che accademiche; e la Wikicrazia (termine lanciato un paio di anni fa da un dirigente dell’Unione Europea ad un barcamp di hacker in Danimarca e poi adottato da Alberto Cottica per intitolare un libro fondamentale sul tema), è molto più dell’ultima nuova idea: per molti è l’unica via per ridare slancio all’azione di governo al tempo di Internet.
  • La stessa che consentì ad un gruppo di hacker di mettere su in poche ore e gratuitamente Katrinalist, un sito che aggiornava in tempo reale la lista dei sopravvisuti all’uragano di New Orleans, mentre il governo Bush annaspava.
  • grazie alla progressiva diffusione della banda larga e all’inevitabile arrivo al potere di una generazione di nativi digitali, è convinzione comune che entro il 2020 “le forme di cooperazione online accresceranno la disponibilità di governi, aziende, istituzioni ed organizzazioni no-profit a recepire e soddisfare più apertamente le necessità della popolazione” (conclusione del report 2010 della Elon University e del Pew Research Center).
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  • Al giorno d’oggi, per la pubblica amministrazione limitarsi ad avere dei siti dove i cittadini possono ottenere informazioni e richiedere certificati senza fare la fila vuol dire offrire sì un servizio utile (che pure in Italia stenta a decollare), ma in definitiva significa usare solo una parte infinitesima della potenza della rete non risolvendo il problema della modesta qualità media delle decisioni politiche.
  • ci sono due condizioni da soddisfare, e un requisito. La prima condizione è adottare la trasparenza radicale. I palazzi della politica, che siano parlamenti, consigli regionali o municipali, devono diventare palazzi di vetro dove ciascun cittadino possa guardare dentro e concludere che non ci sono trucchi o inganni. Poter sapere in tempo reale o quasi cosa fanno i nostri rappresentanti nelle assemblee elettive e negli organi esecutivi, se sono presenti, per cosa hanno votato, quali interventi hanno fatto, non è uno strumento informativo per le lobbies o un’arma nelle mani di chi odia la casta. E’ il presupposto indispensabile
  • La seconda condizione è liberare i dati. L’Open Data, ovvero la disponibilità dei dati pubblici in formati adeguati alla consultazione e alla elaborazione, è un passaggio essenziale per favorire la partecipazione creativa. Un lavoro creativo sui dati serve non solo a svelare fenomeni complessi contribuendo a darne una lettura diversa, ma è lo strumento per creare applicazioni che offrano servizi utili al cittadino
  • “è un riconoscimento del fatto che la creatività e l’ingegnosità del nostro popolo sono molto superiori a quella di chiunque lavori a Washington”.
  • commento in tempo reale ad una delibera in discussione, la segnalazione di un disservizio (è il caso di fixmystreet o seeclicfix), e persino la partecipazione ad un gruppo di discussione per elaborare una soluzione complessa o un progetto. Ma perché ciò avvenga c’è un requisito essenziale: la tecnologia deve essere facile.
  • Si tratta di convogliare quella voglia di partecipare, dalla campagna elettorale alla amministrazione quotidiana della città. La tecnologia in gran parte già esiste e costa poco. Gli sviluppatori di software in Italia sono tanti e bravi.
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    Molto interessante. Grazie Nicola. Dovremmo mandarlo in "giro" negli ambienti politici e amministrativi per l'open gov....
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    il sito 'wikitalia' in realtà si rivolge principalmente ai Comuni, ma secondo me ci potrebbero essere molte informazioni utili nascoste anche nei dati del Servizio Sanitario...Let's set our data free!
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    Great finding Nicolas! If you guys want more about open data or open gov you can check my Diigo library with tags like : opendata, open, government, egovernment, etc.
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