La descrizione di un segnalibro appare subito sotto il suo titolo ed è sempre visibile. Può essere inserita/modificata sia dall'autore del segnalibro che dai moderatori, ma non dagli altri iscritti al gruppo. Inoltre autore e momento di inserimento non sono esplicitamente indicati (ma appunto no è detto coincidano con l'autore del segnalibro e con il momento in cui questi lo ha salvato).

I commenti invece non sono sempre visibili e bisogna espanderli per poterli vedere ( "Expand" ). Possono essere aggiunti da chiunque sia iscritto al gruppo ma non dagli altri utenti di diigo o dagli esterni, che comunque li possono leggere. Infine vengono registrati automaticamente sia l'autore che il momento di inserimento.

Queste differenti caratteristiche strutturali comportano la necessità di un uso diverso di questi due strumenti per ottimizzare il lavoro di mappatura.

E' opportuno usare i commenti per tutte quelle informazioni che sono legate a chi scrive il commento o al momento in cui lo scrive. Ecco alcuni esempi di commenti di servizio:

"Sito non attivo", indica che il sito cui rimanda un segnalibro non è attivo, ma comunque si è scelto di salvarlo perché sembrava potenzialmente interessante e magari in futuro potrebbe tornare ad essere attivo e qualcun altro potrebbe lasciare un commento "Sito nuovamente attivo".

"Una moderatrice è passata di qui :)" oppure "Un moderatore è passato di qui :)", indica agli altri moderatori che il segnalibro è stato già controllato così da evitare un doppio lavoro ed è bene lasciarlo anche quando non si sia corretto nulla al segnalibro.

"Contattato per la campagna Nome Della Campagna", questo serve per le campagne cui aderisce Mappa Democratica ed indica che si sono presi contatti per promuovere la campagna con le persone che gestiscono la risorsa web salvata nel segnalibro.

Per quanto riguarda invece la descrizione per non caricarsi di un lavoro troppo gravoso è possibile utilizzarla solo in caso sia estremamente necessaria. In genere le informazioni maggiori possono essere salvate nel titolo del segnalibro e nelle sue etichette. Ci sono però alcuni casi in cui inserire alcune informazioni in una descrizione può essere la soluzione migliore.

Facciamo alcuni esempi.

Poniamo di avere il segnalibro di un circolo territoriale di un piccolo comune. Un titolo adatto sarà "Circolo PD di Nome Del Comune". Quindi indicheremo nelle etichette la regione e la provincia. In tal modo quando qualcuno legge il segnalibro avrà tutte le informazioni di cui ha bisogno: regione, provincia, comune. Non sarà necessaria una descrizione ulteriore della risorsa.

Poniamo invece che stiamo salvando il collegamento al blog personale di un sindaco. In questo caso il titolo appropriato sarà costituito del nome e cognome del sindaco. Le etichette inoltre saranno:
blog sindaci nome-regione nome-provincia
Ma come salviamo in questo caso l'informazione circa il comune? E' meglio non usare un'etichetta apposita per il comune onde evitare che nel tempo le etichette proliferino troppo, quindi la via migliore sembra essere quella della descrizione: "Sindaco del comune di Nome Del Comune"

Un altro caso interessante è quello delle pagine dei coordinamenti territoriali che contengono un elenco degli indirizzi di posta elettronica dei coordinatori dei vari circoli presenti in quel dato territorio. In questo caso una descrizione del tipo "Elenco di indirizzi email per contattare i circoli della provincia di Nome Della Provincia", o altra unità territoriale, risulterà estremamente utile (soprattutto se abbinata all'etichetta "email" che consente di ripescare facilmente tutte le pagine con questi grappoli di contatti).

Mappa Democratica aderisce e supporta la campagna Primarie Vere, Primarie Sempre

"Noi crediamo nel rinnovamento della politica, e crediamo nel Partito Democratico come strumento di questo rinnovamento. Insieme a milioni di altri cittadini siamo andati a votare alle primarie del 14 ottobre, dando a Walter Veltroni il mandato per guidarci nella costruzione del nuovo partito. Il cambiamento incontra sempre delle resistenze, specialmente quando comporta il rinnovamento delle classi dirigenti. Oggi, dopo la sconfitta alle elezioni, si sentono voci che chiedono di riesumare la tradizione dei partiti che hanno fondato il PD, la gloriosa tradizione dei partiti politici italiani del 900. Noi non siamo d'accordo.

Parafrasando Gandhi, noi vogliamo che il PD sia il cambiamento che vuole nel Paese. Noi vogliamo nel PD più meritocrazia, più responsabilità personale, più trasparenza, per una democrazia partecipata capace di ascoltare le voci del territorio. Queste elezioni ci hanno colto in mezzo alla fondazione del nuovo partito, e non c'è stato il tempo e il modo di organizzare le primarie come previsto dallo Statuto appena approvato e come chiesto da molti di noi. Deve essere l'ultima volta che succede!

Noi rinnoviamo il nostro mandato al segretario, perché prosegua sulla strada che porta ad un partito a vocazione maggioritaria anche al suo interno, dove il dibattito sia libero ma le indicazioni date dai suoi sostenitori, attraverso il meccanismo delle primarie, vengano sempre rispettate. Noi chiediamo che il Partito Democratico si strutturi attorno a questo meccanismo - che è stato la novità più importante ed apprezzata degli ultimi anni - in modo da poterlo utilizzare per tutte le candidature a cariche pubbliche. Primarie vere, in cui si confrontino non solo i candidati, ma anche i programmi, in modo che noi elettori possiamo fare scelte consapevoli. Primarie sempre, già a partire dalle prossime elezioni locali ed europee.

Walter Veltroni non è stato eletto in previsione di elezioni a breve termine, ma per guidare la fondazione del Partito Democratico. Ora che abbiamo perso queste elezioni anticipate, che non volevamo, ora che non ci sono più emergenze da inseguire, vogliamo che il nostro segretario concluda l'opera cominciata. Poi, alla vigilia delle prossime elezioni politiche, si sottoponga a nuove, vere primarie, in cui i sostenitori del PD - e non i dirigenti di partito - decideranno da chi vorranno essere guidati nelle prossime elezioni politiche. PRIMARIE VERE, PRIMARIE SEMPRE!"