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Vincenzo Capasso

Il digitale è una cultura, non una tecnica: il giornalismo e le dieci leggi dell'universo digitale - 7 views

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    Interessante, però manca qualsiasi indicazione sull'inasprimento del diritto d'autore da quando c'è il digitale e dai grattacapi causati, che fanno parte integrante - purtroppo - di quella cultura digitale. Dal commento in attesa di moderazione che ho lasciato al post di Mario Tedeschini: "sotto questo post, c'è la scritta "Copyright © 1999-2007 Elemedia S.p.A. Tutti i diritti riservati" seguita da "Gruppo Editoriale L'Espresso Spa" (collegato a gruppoespresso.it). (...) cosa sarebbe quell'Elemedia? Non lo spiega nemmeno la pagina gruppoespresso.it . Certo, se si va sulla sotto-pagina delle attività radiofoniche, viene spiegato (ma cosa diamine c'entra questo blog con quella SpA che gestisce le attività radiofoniche) e c'è un link a elemedia.it , ma reindirizza automaticamente a gruppoespresso.it. Che valgano allora le condizioni stipulate nella sottopagina "notizie legali" di gruppoespresso.it, le sole indicazioni fornite agli utenti? Sono molto più limitative della legge italiana sul diritto d'autore, che prevede restrizioni al copyright ad es. per scopi educativi e di accessibilità per i disabili, per la parodia e la citazione. Gruppoespresso.it no: la sola restrizione che consentono quelle notizie legali è quella per utilizzo personale. Perciò Gloria Vanni le ha violate, citando 4 righe di questo post quando l'ha ribloggato, anche se quella citazione è lecita secondo la Legge sul diritto d'autore. E per non essere di resto, le ho violate ancora più platealmente utilizzando Webcitation.org per ottenere un riferimento accademicamente corretto di questo post: "Mario Tedeschini. Il digitale è una cultura, non una tecnica: il giornalismo e le dieci leggi dell'universo digitale. Source: Kataweb. . URL:http://mariotedeschini.
Francesco Valotto

I contenuti della didattica digitale | SusyDiario - 7 views

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    Ben venga la didattica digitale, ma dentro che ci mettiamo?!
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    Concordo perfettamente con la tua meditazione e aggiungo che in generale, dietro il mito della comunicazione globale, c'è una solitudine desertica. Non escludo che l'era digitale offra chances inedite in vari campi (forse la medicina, ma soprattutto il business), ma in quello dell'educazione per ora sono fuochi artificiali. Quindi ben venga la comunicazione, ma che si comunica?
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    Personalmente avrei anche qualche risposta, o tentativo di risposta quantomeno (che poi sia valida rimane tutto da verificare). Il guaio è che se le risposte non mettono in moto la spesa in maniera massiccia non interessano a sufficienza nemmeno per valutarle! Spero nel mio prossimo post di riuscire ad introdurre questo livello di ragionamento
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    Francesco, perché non metti qualche altro tag? Lo so che sei un affabulatore con le spalle al muro ;-) però, che so, didattica, digitale, web 2.0 ecc.
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    Agli ordini capo! :-) .. è che come affabulatore inizio a chiedermi che senso abbia il web 2.0 che è (marxisticamente) uno sfruttamento gratuito del lavoro altrui e mediaticamente una bufala. Allora ripiegherei su didattica che però mi pare povero rispetto ai concetti che intendevo esprimere, mentre digitale mi porta a pensare alle impronte.... Ok: li aggiungo tutti e la mollo lì! ;-)
Lucia Bartolotti

Edmodo | Where Learning Happens | Sign up, Sign In - 5 views

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    Edmodo non è EdMondo. Si tratta di una piattaforma digitale per gruppi di educatori e di studenti. Purtroppo non esiste una versione in italiano, ma è popolarissima negli Stati Uniti e nei paesi di lingua spagnola. Disponibile anche in francese e tedesco.  Consiglio di iscriversi come "teacher" ma prima di tutto di esplorare qualche tutorial in YouTube.
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    Avevo provato ad "esplorare" la risorsa e la avevo trovata fantastica. Ho poi scelto di NON proporla ai ragazzi (io insegno nella scuola media) a causa dei vari casi di cyberbullismo che saremmo poi stati chiamati a fronteggiare. Mi farebbe piacere però sapere se qualcuno ha avuto più coraggio di me e la sta usando con i ragazzi.
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    Io non ho sperimentato Edmodo. L'ho scartata prprio perchè in inglese e per i miei studenti di prima media di difficili approccio. Però ho sperimentato e lavoro su Dokeos che è anche in Italiano. Giudizio: gli studenti contentissimi tanto che mi hanno chiesto se posso tenere il blog aperto per le vacanze estive. Genitori contenti nella maggioranza; alcuni (uno) perplesso per la paura di iscriversi con E-mail che a suo dire espone a rischi i ragazzi, anche se per me il rischio è talmente risicato di fronte all'enormità dei vantaggi che non ne parlerei nemmeno. Anche da noi abbiamo avuto problemi con il cyberbullismo e facebook ma credo siano due mondi completamente diversi e prima i ragazzi capiscono l'uso intelligente della tecnologia (eventualmente anche di facebook perchè no?) meglio è. I buoi ormai sono usciti dal recinto e chiudere il cancello adesso è troppo tardi. Meglio farli pascolare nei prati verdi delle infinite opportunità della rete con la supervisione di qualche avveduto cowboy (noi). pensa che sul blog di piattaforma inerente la poesia abbiamo a lungo dialogato su Wisława Szymborska ancora non ci credo! Ed uno si è perfino letto tutta la raccolta di poesie.Potenza del comunicare con i loro mezzi!
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    Io non uso Edmodo ma Dokeos perchè in Italiano: E' stato un successo specie per il blog e la wiki che abbiamo creato tanto che gli alunni mi hanno chiesto di continuare anche durante l'estate. Cyberbullismo pure da noi ma credo che social network e piattaforme di e-learning siano cose assolutamente diverse.
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    Nella scuola media di Celle Ligure quest'anno tutte le classi hanno avuto accesso ad EDModo e quasi tutti gli insegnanti vi partecipano. Siamo tutti soddisfatti compreso i genitori. Il problema dell'Inglese non esiste perchè il nostro spazio è riservato solo a noi e li parliamo come vogliamo: comunque le insegnanti di lingua comunicano in lingua e gli alunni rispondono in lingua. Su EDMondo per ora siamo entrate due insegnanti e dodici alunni di seconda: è entusiasmante! Ognuno ha il suo avatar e si possono incontrare docenti ed alunni da tutte le parti d'Italia e d'Europa. Il prossimo anno estenderemo l'esperienza.
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    Ho scritto un post per spiegare meglio cosa si può fare con Edmodo. Pubblicato ora in Amentia Verna
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    Grazie Lucia, molto interessante. Mi sembra più flessibile della piattaforma che usiamo nel nostro istituto, Claroline, proprio perché prevede l'iscrizione a gruppi di interesse e la creazione di gruppi variegati. Aspetterò di vedere cosa offre il registro elettronico, però questa soluzione mi sembra da provare. I materiali che carichi vanno sul cloud? Perché uno dei vantaggi di Claroline è che lo puoi installare su un tuo server e quindi non rischi che da un giorno all'altro ti venga cancellato tutto.
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    @ Angela: credo che tu stia parlando di EdMondo, con la N. Che è un'altra cosa. @ Luisella: sì, sul cloud, da dove resta accessibile a tutti e ovunque, e da dove è improbabile che venga cancellato. Il server locale è più vulnerabile agli incidenti, secondo me. I servizi online invece possono "imballarsi" a causa del sovraffollamento, come abbiamo tutti sperimentato con i siti ministeriali, o con il sito dell'AIE, nel periodo delle adozioni dei testi scolastici.
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    @Lucia: Nel mio commento parlo di tutte e due . Confermo il tuo giudizio positivo sulla piattaforma Edmodo, ma aggiungo di star sperimentando anche EdMondo, per ribadire due nuove tecniche di insegnamento molto apprezzate delle nuove generazioni che meritano di essere sperimentate per capire come utilizzarle affiancandole alla didattica tradizionale.
Patrizia Brion

didattica digitale | dei libri passati presenti e futuri - 0 views

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    Tre sono i poli d'attrazione principali della discussione in Rete in questo periodo: il giornalismo e la comunicazione ai tempi del web, i tablet a scuola e i cosiddetti MOOCs (Massive Open Online Courses).
Francesco Valotto

L'egoismo degli editori contro la scuola digitale » Avvocato del Diavolo - Blog - L'espresso - 1 views

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    Visto che le resistenze e le inerzie che già c'erano non erano sufficienti...
Lucia Bartolotti

Dschola | Le scuole per le scuole - 3 views

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    L'osservatorio tecnologico per risolvere i problemi pratici del digitale nelle scuole. Associazione che lavora di concerto con l'USR Piemonte. Modello di rete per l'aiuto reciproco.
Claude Almansi

Accesso aperto alla letteratura scientifica - Dichiarazione di Berlino 2003 - Wikisource - 0 views

  • Ciascun contributo ad accesso aperto deve soddisfare due requisiti:
  • il diritto d’accesso gratuito, irrevocabile ed universale e l’autorizzazione a riprodurlo, utilizzarlo, distribuirlo, trasmetterlo e mostrarlo pubblicamente e a produrre e distribuire lavori da esso derivati in ogni formato digitale per ogni scopo responsabile, soggetto all’attribuzione autentica della paternità intellettuale
    • Claude Almansi
       
      lavori da essi derivati -> niente ND in licenza CC
  • nclusa una copia della autorizzazione come sopra indicato
    • Claude Almansi
       
      importante, perché se l'opera viene disseminata, non basta l'indicazione delle autorizzazioni nella descrizione
  • ...2 more annotations...
  • nonché il diritto di riprodurne una quantità limitata di copie stampate per il proprio uso personale.
  • n almeno un archivio in linea che impieghi standard tecnici adeguati (come le definizioni degli Open Archives)
    • Claude Almansi
       
      Cfr. Rero Docs, Archive ouverte UniGE..
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    "Definizione di contributi ad accesso aperto Accreditare l'accesso aperto quale procedura meritevole richiede idealmente l'impegno attivo di ogni e ciascun produttore individuale di conoscenza scientifica e di ciascun depositario del patrimonio culturale. I contributi ad accesso aperto includono le pubblicazioni di risultati originali della ricerca scientifica, i dati grezzi e i metadati, le fonti, le rappresentazioni digitali grafiche e di immagini e i materiali multimediali scientifici. Ciascun contributo ad accesso aperto deve soddisfare due requisiti: ) L'autore(i) ed il detentore(i) dei diritti relativi a tale contributo garantiscono a tutti gli utilizzatori il diritto d'accesso gratuito, irrevocabile ed universale e l'autorizzazione a riprodurlo, utilizzarlo, distribuirlo, trasmetterlo e mostrarlo pubblicamente e a produrre e distribuire lavori da esso derivati in ogni formato digitale per ogni scopo responsabile, soggetto all'attribuzione autentica della paternità intellettuale (le pratiche della comunità scientifica manterranno i meccanismi in uso per imporre una corretta attribuzione ed un uso responsabile dei contributi resi pubblici come avviene attualmente), nonché il diritto di riprodurne una quantità limitata di copie stampate per il proprio uso personale. ) Una versione completa del contributo e di tutti i materiali che lo corredano, i 1 nclusa una copia della autorizzazione come sopra indicato, in un formato elettronico secondo uno standard appropriato, è depositata (e dunque pubblicata) i 1 n almeno un archivio in linea che impieghi standard tecnici adeguati (come le definizioni degli Open Archives) e che sia supportato e mantenuto da un'istituzione accademica, una società scientifica, un'agenzia governativa o ogni altra organizzazione riconosciuta che persegua gli obiettivi dell'accesso aperto, della distribuzione illimitata, dell'interoperabilità e dell'archiviazione a lungo termine."
Claude Almansi

App...però!: Non solo app - Maria Grazia Fiore e Elisabetta Brancaccio 2013-04-18 - 1 views

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    "Il tablet è certamente il gadget tecnologico del momento nell'editoria digitale come nelle scuole. L'avvento, sempre imminente ma continuamente procrastinato, dei libri di testo digitali nonché le diverse sperimentazioni (che hanno rapidamente soppiantato quelle con la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale) nella didattica curricolare, hanno trasformato il tablet nella bacchetta magica con cui combattere il disinteresse per contenuti stantii, colmare il digital divide tra docente e studente, proiettare la scuola nel futuro e mille altre meraviglie pedagogiche. Poco o nulla si dice però del suo utilizzo per i Bisogni Educativi Speciali (per tacere dei Bisogni Comunicativi Complessi), soprattutto al di fuori dei circuiti "specializzati".. Eppure siamo di fronte finalmente a uno strumento inclusivo, piacevole, bello, efficiente in grado rendere simili invece che differenziare! E' "normale" vedere qualcuno che usa un tablet in giro per la città: nessuno si fermerebbe per chiedergli perché lo usa! Però - anche se ci piace (ed è anche giusto) vederlo sotto questa luce - il percorso che porta all'utilizzo del tablet deve essere strutturato, personalizzato e condiviso con la consapevolezza che: 1) come ausilio potrebbe anche non andare bene per quel bambino/ragazzo/adulto; 2) soprattutto in età evolutiva, non tutti gli ambienti di vita potrebbero essere in grado di farlo utilizzare in maniera adeguata e significativa."
Lucia Bartolotti

#etmooc #ltis13 Mappa: sorveglianza, intercettazioni, attacchi mirati | serenaturri's Blog - 6 views

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    Percorso proposto da Serena Turri per riflettere su intercettazioni di stato, sorveglianza digitale, hacking. Da utilizzare con adolescenti e/o adulti nell'ambito dell'alfabetizzazione informatica
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    il trojan di stato! ...ma se, come dice li "Corriere" "i provider sono obbligati a cooperare con le autorità", penso che così non sia, per esempio, per Spybot. Il software libero ci difenderà anche in questo caso?
Luisella Mori

La circolare sull'adozione dei libri di testo, le allegre compagnie di editori e le responsabilità dei dirigenti - Noa Carpignano - Bibienne BlogBooks on the Net - 7 views

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    Perché molte case editrici stanno giocando "sporco" sul tema dell'editoria digitale, e perché noi, come docenti e dirigenti, dobbiamo ribellarci facendo scelte alternative. Grazie a Claude per la segnalazione.
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    Ciao Luisella Ho preso la libertà di modificare il testo sul link del tuo segnalibro per riflettere quello del post di Noa Carpignano: normalmente nei blog, il tag html "title" dà il titolo di ciascun post, ma nel suo quel tag rimane sempre lo stesso. E Diigo pesca soltanto il tag title.
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    è la prassi seguita per quasi tutti gli e books venduti. Per quelli scolastici, dovrebbe essere predisposta una legge che stabilisca una volta per tutte che non è una questione di "mercato". Così si regolano negli altri paesi europei.
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    Grazie per la correzione Claude, e grazie per l'ulteriore approfondimento, Daniele!
Nadia Moretti

Una baita in montagna - 6 views

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    New on my blog. "Una Baita digitale" to share Internet resources that could be useful for everybody... Two new items added from Teachthought and Edutopia. More to come.
Claude Almansi

10.3263 - La Svizzera ha bisogno di una legge contro lo scaricamento illegale di musica da Internet? - Curia Vista - Atti parlamentari - Savary 2010-03-19 - 0 views

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    "10.3263 - Postulato La Svizzera ha bisogno di una legge contro lo scaricamento illegale di musica da Internet? Depositato da Savary Géraldine Data del deposito 19.03.2010 Depositato in Consiglio degli Stati Stato attuale Trasmesso Testo depositato Il Consiglio federale è incaricato di redigere un rapporto sulla situazione in fatto di scaricamento illegale di musica da Internet e di studiare le misure per ovviare a tale problema (...) Parere del Consiglio federale del 12.05.2010 Il 1° luglio 2008 è entrata in vigore una revisione parziale della legge sul diritto d'autore, con cui sono state apportate le modifiche legali necessarie in ambito digitale. A tale proposito il Parlamento ha discusso anche se permettere l'uso personale pure nei casi in cui l'opera in questione viene messa a disposizione su Internet senza il consenso del titolare del diritto. Dopo intensi dibattiti il Parlamento ha rinunciato a limitare i casi in cui è consentito l'uso personale. A suo avviso, una tale limitazione è sproporzionata, inconciliabile con la protezione della sfera privata e comporta una poco auspicata criminalizzazione di massa dei consumatori. Gli stessi timori depongono anche a sfavore dell'introduzione di una normativa legale analoga alla soluzione francese, che prevede di bloccare l'accesso a Internet ai privati in caso di violazioni ripetute. Tuttavia il titolare del diritto non è sprovvisto di protezione. In virtù del diritto d'autore ha la possibilità di procedere sia contro i fornitori sia contro i gestori di piattaforme di "file sharing". Una tale procedura va privilegiata anche per motivi di economia processuale. Appare infatti più opportuno procedere contro un gestore di piattaforma piuttosto che contro tutti gli utenti della piattaforma in questione. Eventualmente si potrebbe prevedere, d'intesa con i gestori di piattaforme, di concludere un accordo di licenza per il "file sharing" dei loro utenti. L'attuale legge sul diritto d'autore
Claude Almansi

12.3834 - Protezione del diritto d'autore - Curia Vista - Atti parlamentari - Freysinger 2012-09-27 - 0 views

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    "12.3834 - Mozione Protezione del diritto d'autore Depositato da Freysinger Oskar Data del deposito 27.09.2012 Depositato in Consiglio nazionale Stato attuale Non ancora trattato Testo depositato Il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento, entro sei mesi, un progetto che consenta di proteggere i diritti d'autore ininterrottamente dall'autore fino al consumatore. (...) Parere del Consiglio federale del 21.11.2012 Per il Consiglio federale, il diritto d'autore continua a rappresentare un pilastro importante della politica culturale anche nell'era digitale. Già nel rapporto sull'utilizzo non autorizzato di opere scaricate da Internet in adempimento del postulato Savary 10.3263 ha assicurato che avrebbe rivisto la questione del diritto d'autore e sarebbe intervenuto ove opportuno. Nel frattempo il capo del DFGP ha istituito un gruppo di lavoro composto di rappresentanti degli artisti, dei produttori, degli utenti e dei consumatori (AGUR 12), incaricato di illustrare, entro la fine del 2013, le possibilità di adeguare il diritto d'autore al progresso tecnico. Per trovare soluzioni praticabili, occorre un ampio consenso. Il gruppo di lavoro include pertanto tutto lo spettro di interessi e deve disporre del tempo necessario per individuare soluzioni che permettano di raccogliere un ampio consenso. Il suo rapporto fungerà da base per la necessaria discussione politica. Proposta del Consiglio federale del 21.11.2012 Il Consiglio federale propone di respingere la mozione."
mrsfraba

ISSUU - Software Takes Command by Bloomsbury Publishing - 4 views

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    Un'utilissima lettura per capire come il mondo editoriale, musicale, cinematografico si stiano ripensando in veste digitale. In altre parti del mondo questo è già realtà in Italia....La vedo un pò dura
Claude Almansi

Gastkommentar zu Big Data: Die Erkenntnis von nichts - NZZ.ch Manfred Schneider 2013-12-30 - 1 views

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    "... Big Data sind vor allem Massen von Informationen, die wie ein digitales Biotop Heerscharen von Propheten hervorbringen, deren Augen bereits in das Morgenrot einer neuen Menschheitsepoche vordringen. Was allerdings auffällt, wenn man sich ein wenig durch den wachsenden Bücher- und Artikelberg zum Thema arbeitet, ist, dass sich die Beispiele für neuartige und spektakuläre Big-Data-Analysen wiederholen. Ganz vorneweg läuft ein Artikel in der Zeitschrift «Nature» aus dem Jahr 2009, der über die Zusammenarbeit von staatlichen Epidemiologen und Google-Mitarbeitern berichtete, die zwischen 2003 und 2008 ein Verfahren zur möglichen Prävention von Grippe-Epidemien entwickelt haben. Sie korrelierten einschlägige Suchmaschinen-Nachfragen nach Grippe-Symptomen, Medikamenten, Antibiotika in bestimmten Regionen mit der Frequenz von Arztbesuchen und stellten damit ein prognostisches Modell für den Verlauf einer Epidemie auf. Zuvor wurden aus mehreren hundert Milliarden Google-Anfragen rund 50 Millionen ausgefiltert, deren Stichworte dem Grippe-Thema zugewiesen werden konnten. Jetzt erlauben es avancierte Rechenverfahren, die Entwicklung einer Seuche beinahe in Echtzeit zu verfolgen und dabei Vorbeugemassnahmen zu treffen. Das Beispiel ist schlagend, vor allem darum, weil es sich unmittelbar ins Reich des Menschheitsheils fügt. Wer will künftig seine Google-Anfragen noch unter Datenschutz stellen, wenn es doch - das oberste Pathosregister ist hier am Platze - um das Leben von Tausenden geht? Die übrigen Beispiele, die die Big-Data-Literatur zur Verfügung stellt, fallen eher in das Feld des smarten Kommerzes. Dass Jeff Bezos, der Gründer von Amazon, seine Bücher nicht von Kritikern anpreisen lässt, sondern den Kunden immer wieder Bücher empfiehlt, die sie eigentlich bereits gelesen haben, ist eine solche smarte Big-Data-Idee. Wer ein Buch über Hühner bestellt, bekommt kurz darauf eines über Hähne empfohlen. Im Prinzip geht es darum, Real-Time-Informa
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    OK, questa opinione libera è in tedesco, poco insegnato in Italia - poi per giunta è scritta da un professore di letteratura, perciò Google traduttore - se si mette l'URL in http://translate.google.com/ - a volte se la cava sorprendentemente bene, a volte produce parole alla rinfusa.
Francesco Valotto

BOSCAINO /GUASTAVIGNA - Libri di testo digitali, un ragionevole stop » LA PAGINA DEI BLOG - MicroMega - 7 views

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    Ha o non ha ragione il ministro Carrozza?
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    Non lo so, voi che ne pensate? A me pensare a bambini di scuola primaria con il libro digitale sul tablet mette una tristezza infinita, e tutto sommato un passaggio completo al digitale non lo vorrei nemmeno per gli altri ordini di scuola (non so, sono sempre stata affezionata al profumo dei libri, al rumore del lapis sulla carta...). Però dei VERI libri digitali interattivi (e aperti) sarebbero indubbiamente utilissimi in molti contesti e per molte materie.
mariateresacar

Digital Citizenship - 3 views

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    Una raccolta di lavori sulla cittadinanza digitale realizzati da Elizabeth Eastman
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