Skip to main content

Home/ ltis13/ Group items matching "fare" in title, tags, annotations or url

Group items matching
in title, tags, annotations or url

Sort By: Relevance | Date Filter: All | Bookmarks | Topics Simple Middle
Lucia Bartolotti

Edmodo | Where Learning Happens | Sign up, Sign In - 5 views

  •  
    Edmodo non è EdMondo. Si tratta di una piattaforma digitale per gruppi di educatori e di studenti. Purtroppo non esiste una versione in italiano, ma è popolarissima negli Stati Uniti e nei paesi di lingua spagnola. Disponibile anche in francese e tedesco.  Consiglio di iscriversi come "teacher" ma prima di tutto di esplorare qualche tutorial in YouTube.
  • ...7 more comments...
  •  
    Avevo provato ad "esplorare" la risorsa e la avevo trovata fantastica. Ho poi scelto di NON proporla ai ragazzi (io insegno nella scuola media) a causa dei vari casi di cyberbullismo che saremmo poi stati chiamati a fronteggiare. Mi farebbe piacere però sapere se qualcuno ha avuto più coraggio di me e la sta usando con i ragazzi.
  •  
    Io non ho sperimentato Edmodo. L'ho scartata prprio perchè in inglese e per i miei studenti di prima media di difficili approccio. Però ho sperimentato e lavoro su Dokeos che è anche in Italiano. Giudizio: gli studenti contentissimi tanto che mi hanno chiesto se posso tenere il blog aperto per le vacanze estive. Genitori contenti nella maggioranza; alcuni (uno) perplesso per la paura di iscriversi con E-mail che a suo dire espone a rischi i ragazzi, anche se per me il rischio è talmente risicato di fronte all'enormità dei vantaggi che non ne parlerei nemmeno. Anche da noi abbiamo avuto problemi con il cyberbullismo e facebook ma credo siano due mondi completamente diversi e prima i ragazzi capiscono l'uso intelligente della tecnologia (eventualmente anche di facebook perchè no?) meglio è. I buoi ormai sono usciti dal recinto e chiudere il cancello adesso è troppo tardi. Meglio farli pascolare nei prati verdi delle infinite opportunità della rete con la supervisione di qualche avveduto cowboy (noi). pensa che sul blog di piattaforma inerente la poesia abbiamo a lungo dialogato su Wisława Szymborska ancora non ci credo! Ed uno si è perfino letto tutta la raccolta di poesie.Potenza del comunicare con i loro mezzi!
  •  
    Io non uso Edmodo ma Dokeos perchè in Italiano: E' stato un successo specie per il blog e la wiki che abbiamo creato tanto che gli alunni mi hanno chiesto di continuare anche durante l'estate. Cyberbullismo pure da noi ma credo che social network e piattaforme di e-learning siano cose assolutamente diverse.
  •  
    Nella scuola media di Celle Ligure quest'anno tutte le classi hanno avuto accesso ad EDModo e quasi tutti gli insegnanti vi partecipano. Siamo tutti soddisfatti compreso i genitori. Il problema dell'Inglese non esiste perchè il nostro spazio è riservato solo a noi e li parliamo come vogliamo: comunque le insegnanti di lingua comunicano in lingua e gli alunni rispondono in lingua. Su EDMondo per ora siamo entrate due insegnanti e dodici alunni di seconda: è entusiasmante! Ognuno ha il suo avatar e si possono incontrare docenti ed alunni da tutte le parti d'Italia e d'Europa. Il prossimo anno estenderemo l'esperienza.
  •  
    Ho scritto un post per spiegare meglio cosa si può fare con Edmodo. Pubblicato ora in Amentia Verna
  •  
    Grazie Lucia, molto interessante. Mi sembra più flessibile della piattaforma che usiamo nel nostro istituto, Claroline, proprio perché prevede l'iscrizione a gruppi di interesse e la creazione di gruppi variegati. Aspetterò di vedere cosa offre il registro elettronico, però questa soluzione mi sembra da provare. I materiali che carichi vanno sul cloud? Perché uno dei vantaggi di Claroline è che lo puoi installare su un tuo server e quindi non rischi che da un giorno all'altro ti venga cancellato tutto.
  •  
    @ Angela: credo che tu stia parlando di EdMondo, con la N. Che è un'altra cosa. @ Luisella: sì, sul cloud, da dove resta accessibile a tutti e ovunque, e da dove è improbabile che venga cancellato. Il server locale è più vulnerabile agli incidenti, secondo me. I servizi online invece possono "imballarsi" a causa del sovraffollamento, come abbiamo tutti sperimentato con i siti ministeriali, o con il sito dell'AIE, nel periodo delle adozioni dei testi scolastici.
  •  
    @Lucia: Nel mio commento parlo di tutte e due . Confermo il tuo giudizio positivo sulla piattaforma Edmodo, ma aggiungo di star sperimentando anche EdMondo, per ribadire due nuove tecniche di insegnamento molto apprezzate delle nuove generazioni che meritano di essere sperimentate per capire come utilizzarle affiancandole alla didattica tradizionale.
Claude Almansi

Costruire un link con HTML - #ltis13 IAMARF Andreas Formiconi 2013-04-28 - 0 views

  •  
    "Non di rado nei commenti vengono proposte risorse o testimonianze che possono essere interessanti per gli altri partecipanti. Un fatto pregevole che fa percepire immediatamente il valore della cooperazione. Non è difficile andare a ritrovare le fonti o i siti web relativi a queste proposte ma forse a qualcuno sarebbe piaciuto fornire il link diretto e non lo ha messo perché non è abituato a farlo, o forse perché nel box riservato ad un commento non sembra esserci il comando per inserire un link. Ecco, questa è un'ottima occasione per vedere come si costruisce un link nel testo di un post o anche di un commento."
  •  
    Sottotitolazione del video tutorial al 25 maggio 2013: http://www.amara.org/en/videos/dYnKnYU6N1R4/info/costruzione-di-un-link-con-html/ sottotitoli da fare
Claude Almansi

Come seguire le fonti in internet - #ltis13 IAMARF Andreas Formiconi 2013-04-06 - 0 views

  •  
    "...In questo laboratorio propongo di utilizzare un'applicazione open source che si chiama RSSOwl: si può utilizzare liberamente, funziona su tutti i sistemi, è facile da usare. In alternativa chi vuole può cimentarsi con un servizio web, ad esempio BlogLines. Quest'ultima soluzione può essere buona anche per chi usa il tablet; ho provato con un iPad e mi sembra funzionare. ..."
Luisella Mori

My cMOOC Blog - 1 views

  •  
    Eccomi, questo è il mio blog, avevo messo una marea di tag ma ne salva solo un certo numero... quindi ho dovuto fare una scelta
tiziwuwei

insegnare la filosofia con un blog - 4 views

  •  
    come rendere un blog uno strumento per l'insegnamento della filosofia, articolo interessante
  •  
    articolo molto interessante! non posso fare a meno di inserirlo anche nel mio blog! grazie!
Francesco Valotto

SusyDiario: tutto un altro modo di fare scuola! - 2 views

  •  
    Piattaforma didattica interattiva online per la scuola primaria
fabrizio bartoli

Messing with Maps in Popcorn - 1 views

  •  
    Messing with Maps in Popcorn un videclip di esempio di videomix creato giostrando sui possibili mix di map tools e similaria, immagini, video e altre risorse multimediali. Il mixer è il freetool PopCorn di mozilla, parte della suite di Webmaker. http://blog.mozilla.org/popcorn/feed
  •  
    a proposito di Rss (è la mia fissa..) ho aggiunto feed per ricavare il feed del blog di popcorn, stavolta (miracle) accettato da e inserito su feedreader, ho copiato 'paro paro' (come dicono i siculi) l'url del feed e incollato sul post fatto (e condiviso su diigo group) sul blog di wordpress. Non so se sarò utile a qualcuno comunque è stato bello fare il tutto da me. thanks
Anna Cilia

Aceto Balsamico tradizionale di Modena - 6 views

  •  
    Peccato che per scaricare questo "slideshare" siamo obbligati a iscriverci a facebook o linkedin. Ci rinuncio. Ci sarà qualcosa di analogo un po' più libero e, soprattutto, più diretto?
  • ...2 more comments...
  •  
    @Daniele Per scaricare diaporami di slideshare, basta crearsi un account slideshare, e lo puoi anche fare in modo tradizionale da https://www.slideshare.net/signup , dando un nome utente, password e indirizzo e-mail, poi ricevi l'e-mail per la conferma ecc. I pulsanti facebook e linkedin sono soltanto per chi desidera collegare uno di quegli account con quello slideshare.net Però @Anna: A me risulta che hai disabilitato il download in http://www.slideshare.net/annacilia/aceto-balsamico - c'è un motivo particolare?
  •  
    Tornando ad hosting più liberi (e più diretti - per gli altri): si può giocare di sponda utilizzando un wiki dove si possono caricare file. Ad es. avevo fatto http://almansi.wikispaces.com/CTE per poter annunciare in una presentazione delle licenze CC, che ci avrei messo il diaporama, l'audio ed altre risorse. Quindi dopo, l'ho fatto, con un embed del diaporama sincronizzato con l'audio su myPlick.com che è come slideshare: anche lì ci sono i link per i download, ma anche lì bisogna essere loggati per scaricarli. Perciò ho anche caricato il diaporama come ODP (formato originale: equivalente libero di PPT) e PDF (che si può leggere col browser), e l'audio sul wiki, poi ho aggiunto i link in quella pagina. Quindi se volessi, potrei anche riutilizzare quei link sul mio blog WordPress, che non consente il caricamento di quei tipi di file, ma dove si possono linkare. Perciò dopo la presentazione, oltre ad aggiungere la registrazione audio al diaporama su myPlick, ho anche caricato il diaporama come ODP e come PDF, e il file audio, nel wiki e ho aggiunto i link nella pagina delle risorse. Idem per chiunque, d'altronde. Un'altra possibilità, più diretta anche per il "caricatore", è http://archive.org/ : non vi ho ancora mai caricato un diaporama, ma si può. Grosso vantaggio: il software ti deriva diversi altri formati dal file originale. Quelli elencati a sinistra in http://archive.org/details/AProfessionalLifeNarrativeAndSomeRelatedStories sono tutti derivati, salvo PDF, il file che avevo caricato. Spetta al lettore scegliere quel che gli garba.
  •  
    Ho riabilitato il download che avevo disattivato, perché, guardando alcune presentazioni in slideshare, avevo notato che era quasi sempre disattivato. Pensavo fosse la procedura migliore. Per quanto riguarda altri servizi di hosting, proverò le modalità che suggerisci. Grazie, i tuoi insegnamenti sono impagabili.
  •  
    Molti disabilitano il download perché temono che le loro produzioni vengano utilizzate da altri, nell'ottica "è mio, l'ho fatto io". Peccato...
Costantino Soudaz

A Visual Guide To Staying Safe On Social Media | Edudemic | Diigo - 4 views

  •  
    Per chi si fa rticorrere dalla tecnologia , o per chi è sempre di corsa dietro lla tecnologia
fabrizio bartoli

#rss, #feed, #xml, #opml, #numeri … ... lms, spreadsheet e database - 2 views

proposito, ancora, di #rss, #feed, #xml, #opml, #numeri … ... lms, spreadsheet e database. Mi costringo a indulgere per pohe righe in ciò che in genere detesto fare e incontrare (se si tratta di p...

feed rss lms database

started by fabrizio bartoli on 05 Jun 13 no follow-up yet
Luisella Mori

Piktochart: Infographic and Presentation Tool for Non-Designers | Infographics | Best Info graphic Design - 12 views

  •  
    Un utile strumento per creare "piktocharts", sorta di poster per presentare idee, progetti, risultati
  • ...1 more comment...
  •  
    Sembra molto interessante! Tu l'hai provato?
  •  
    No, non ancora ma ne ho visti di bellissimi. La versione gratuita ha 8 template se non sbaglio, poi ce n'è una a pagamento per le scuole che ne ha molti di più. Mi riprometto di provare con quella gratuita. La cosa interessante è che per fare un buon piktochart bisogna avere ben chiaro il concetto che si vuole visualizzare, quindi porta a riflettere molto prima e non solo durante e dopo.
  •  
    Grazie per la segnalazione! Proverò anch'io la versione demo
Francesco Valotto

Keep Europe's culture open to everyone online l #AllezCulture - 2 views

  •  
    Teniamo viva Europeana!
  •  
    La parte "open to everyone online" della petizione sarebbe più convincente se, nel post http://www.pro.europeana.eu/web/guest/protect-our-cef-funding dato come riferimento, i tre PDF d'approfondimento linkati rispettassero l'accessibilità e la fruibilità: - il migliore, quello della factsheet, offre sì una versione testo che si può leggere più o meno lineramente, copiare e dove si può fare ricerche, ma è sprovisto di navigazione interna; - la lettera collettiva a Nelly Kroes comprende anche una versione testo, ma fortemente imbordellata - la lettera di Racine è un PDF unicamente fotografico, quindi esclude i ciechi, è incopiabile, e non ci si può cercare cose. Un informatico francese che era stato coinvolto sia in Europeana sia in Gallica mi aveva spiegato che forse il più grosso ostacolo nei due progetti era l'incapacità totale di Jeanneney, allora capo della Biblioteca nazionale francese, di capire che per digitalizzare un testo, non basta farne uno scan fotografico e sbatterlo in un PDF, ma andava anche fatto il riconoscimento ottico dei caratteri per ottenere un testo vero da aggiungere allo scan per renderlo accessibile ai ciechi e fruibile da tutti. Ma vabbé, Jeanneney era il dinosauro tecnofobo che era, motivato alla digitalizzazione soltanto da un antiamericanismo becero, come si vede dalle sue dichiarazioni sulla digitalizzazione Google Books. Speravo che almeno Racine ci capisse un filino di più. Auguriamoci che il suo titolo di "Président de la fondation Europeana" lo riduca a un ruolo di mera potiche... Aggiornamento: noto adesso che la versione francese della petizione è addirittura intitolata "Pour que le patrimoine culturel européen reste accessible en ligne" - manquent pas d'air, ces frouzes...
vincenzo bitti

Indire, sito ufficiale - 2 views

  • Se l’introduzione di queste dotazioni ha consentito di cambiare il modo di fare lezione, la disposizione dei banchi in file parallele orientate verso la cattedra non è più un’organizzazione funzionale perché si scontra con la dinamicità di processi, con la flessibilità della comunicazione e dell’interazione resa possibile dalle ICT.
  • Un ambiente didattico organizzato in questo modo è infatti predisposto unicamente per ricevere informazioni e non per cercare e selezionare fonti, negoziarle e condividerle.
  • Nell’ambito della ricerca sui nuovi spazi dell’apprendimento, l'Istituto Indire ha collaborato, inoltre, alla stesura dei principi ispiratori delle Linee guida edilizia scolastica, recentemente pubblicate sul sito del MIUR. Le linee guida prefigurano nuovi ambienti nei quali l’aula, tradizionalmente intesa, non è più lasciata sola nei processi di insegnamento e apprendimento: “per molto tempo l’aula è stata il luogo unico dell’istruzione scolastica, rispetto alla quale erano strumentali o accessori: i corridoi, luoghi utilizzati solo per il transito degli studenti. Tutti gli spazi della scuola erano subordinati alla centralità dell’aula o il laboratorio per poter usufruire di attrezzature speciali. Questi luoghi erano vissuti in una sorta di tempo “altro” rispetto a quello della didattica quotidiana. Ogni spazio era pensato per una unica attività e restava inutilizzato per tutto il resto del tempo scuola. Oggi emerge la necessità di vedere la scuola come uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, confort e benessere”.
  • ...1 more annotation...
  • La classe deve essere sufficientemente flessibile da consentire anche lo svolgimento di lavori di gruppo nei quali “l’insegnante non svolge interventi frontali ma assume il ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando  ambienti di apprendimento atti a favorire un  clima positivo e la partecipazione ed il contributo di ciascuno studente in tutte le fasi del lavoro dalla  pianificazione alla valutazione. Dovranno dunque essere pensati spazi per i lavori di gruppo, con arredi flessibili in modo tale da consentire configurazioni diverse coerentemente con lo svilupparsi e l’alternarsi delle diverse fasi dell’attività didattica. Un ambiente di questa natura deve essere in grado di essere sufficientemente flessibile da consentire, ad esempio, lo svolgimento di attività in gruppi di piccola o media composizione (ad es. in gruppi specialistici che lavorano, in parallelo, su argomenti affini), discussione e brainstorming (ad es. studenti e docente che si confrontano sulla soluzione di problemi, condividono le conoscenze pregresse, discutono su ipotesi di lavoro), esposizione/introduzione/sintesi a cura del docente, presentazione in plenaria di un elaborato a cura degli studenti, esercitazioni che coinvolgono tutta la classe ecc”.
fabrizio bartoli

Pompeii: The Mystery Of People Frozen In Time - History Documentary - YouTube - 0 views

  •  
    C'è anche un altro documentario su Pompei, "Pompeii - Buried Alive" con commento narrato da Leonard Nimoy (l'attore che faceva Spock, il tizio con le orecchie a punta in Star Trek): http://www.youtube.com/watch?v=w-nifgJUTlg . Una sera, Dwi Rianto, un sottotitolatore indonesiano con chi c'eravamo incontrati virtualmente sottotitolando gli stessi video di PBS, mi ha chiesto se lo avrei aiutato a fare i sottotitoli originali, che voleva tradurre in indonesiano. Poi si era giunta al progetto Esther Premkumar, che sottotitola in spagnolo, anche lei incontrata intorno ai video PBS. Da qui http://www.amara.org/videos/0p0B0ceB1VdU/info/pompeii-buried-alive/ . La cosa che mi interpella è che mentre stavamo sottotitolando, Dwi ci ha spiegato che il suo interesse per Pompeii è religioso, perché lui è un musulmano credente (ma non bigotto). E anche nei commenti al video della BBC che hai linkato qui, diversi sono di musulmani che leggono la storia di Pompeii in senso religioso. Chissà se ci sono anche interpretazioni cristiane ed ebraiche di questo storia?
sabinaminuto

Modifica articolo ‹ sabinaminuto - WordPress - 2 views

  •  
    Intendevi forse fare un segnalibro per http://sabinaminuto.wordpress.com/2014/01/29/mi-piace/ ? Almeno così sembra dai tuoi tag. Purtroppo, il link che hai usato è quello alla pagina per la scrittura o la modifica del post, e a questa soltanto tu (o altri eventuali co-autori del blog) hai (hanno) accesso.
Claude Almansi

YouTube to MP3 Converter - Fast, Free - ListenToYouTube.com - 2 views

  •  
    "MP3 From YouTube Flash Video ListenToYouTube.com is the most convenient online application for converting YouTube flash video to MP3 audio. This service is fast, free, and requires no signup. All you need is a YouTube URL, and our software will transfer the video to our server, extract the MP3, and give you a link to download the audio file. How To: Extract MP3 From a YouTube Video Enter the URL from any YouTube page, and this application will quickly retrieve the Flash video file and extract the audio as a downloadable MP3. By using our service you agree to abide by our terms. Enter YouTube URL: Once you click 'GO', you will need to wait a minute or two until we convert from YouTube to mp3. Please be patient while we do this. Once we have converted the YouTube Video to mp3, you will get a download link to get your YouTube mp3."
  •  
    Vero quanto dice la descrizione, però c'è un mucchio di annunci pubblicitari pulsanti. Perciò meglio aprire una nuova scheda del browser per fare altro mentre si scarica il file audio. Utile quando l'audio YT è debole, come in http://www.youtube.com/watch?v=CvI0dMcNCcA dopo i primi 28 secondi (su 56 minuti e 9 secondi)
Lucia Bartolotti

Open Sankoré | The Free Interactive Whiteboard Software - 2 views

  •  
    Scaricabile liberamente dalla rete perché Open, sostituisce i programmi proprietari su qualsiasi superficie touch. In inglese ma corredato da videotutorial. Segnalato da Maupao.
  •  
    L'ho scaricato intanto e provato sul laptop. Le funzionalità ci sono tutte o quasi mi pare, comunque le più importanti e sono semplici da usare. La visualizzazione grafica forse sul laptop va adattata (vedo alcune scritte eccessivamente grandi). La galleria dei contenuti ha una impostazione molto chiara, più funzionale del notebook per esempio, ma è tutta da riempire naturalmente. L'interfaccia web al momento (mi?) funziona proprio male. il motore di ricerca della galleria non si attiva e se cerco di collegarmi a siti web esterni dall'interno della finestra della lavagna, il programma incontra una serie di errori e smette poi di funzionare. Sarà da provare un po', anche in classe collegata alle varie lim, per verificare se può effettivamente fare da valido sostituto dei vari software proprietari. Da verificare anche la compatibilità/convertibilità da/con i formati almeno più diffusi (notebook e promethean per es.) per poter riutilizzare contenuti già creati con quelli senza troppe difficoltà. Il problema della eterogeneità di lim e relativi software, nell'ambito in particolare dello stesso istituto - posto che secondo me il software proprietario rimane comunque di grande utilità per chi lo usa diffusamente, se non altro per beneficiare dei contenuti creati nell'ambito delle relative comunità i apprendimento - mi pare diffuso a macchia d'olio e ormai endemico, mi sa, a causa delle 'politiche' di acquisto piuttosto incoerenti adottate dalle scuole nell'ebrezza da finanziamento pon o similare. Forse un software aperto potrebbe alleviare, se non risolvere, i disagi creati a docenti e studenti.
Claude Almansi

Wholesale Adoption of iPads by Schools a Mistake | ETCJ Harry Keller 2013-07-11 - 6 views

  •  
    Posted on July 11, 2013 by JimS By Harry Keller "...I don't really see the rush, the extreme hurry exhibited by districts to buy expensive iPads, and forgo other expenditures to do so, when this development in computing devices is still playing itself out. The next great device could be announced tomorrow and could put iPads on the shelf until Apple manages to come out with a newer model. Manufacturers are scrambling to entice consumers to their particular device, while almost entirely ignoring the problems that schools face. When a school chooses widespread adoption of a consumer or business product, it's taking a risk. Often, it's bowing to parental pressures at the same time. While we should applaud schools for overcoming traditional education inertia, we should also realize that some of these new things are just fads or early examples of an incompletely developed new technology. The fact that so many districts are going in so many directions indicates strongly that we don't know where these trends will end. Until we do, I think that wholesale adoption of iPads by high schools is a mistake. My specialty is science. I have yet to see a great science app for high school on an iPad. Mostly, they're just games, animations, and other ordinary stuff. My disclaimer here is that I run a company that puts out an online science application that I consider to be great and am currently porting to the Chromebook, iPad, and Android tablets. Vendors have to cover all bases eventually. I'd rather not have to spend all of this money on fads, but major customers are demanding it. The result will be higher prices."
  • ...6 more comments...
  •  
    L'approccio è regionevole: siccome non sappiamo quale sia il traguardo di tutta questa forsennata corsa ai tablet, tanto vale non spendere tutti quei soldi sull'iPad (che costa più degli altri e prosciuga le casse delle scuole). Tuttavia l'autore non dedica una parola al vero punto: che non è l'adozione di questo o quel device, questa o quella app (di scienze, nel suo caso) a fare la differenza nella qualità, ma la testa degli insegnanti e il paradigma didattico che si decide di adottare. Intanto nelle scuole superiori italiane si insiste sull'acquisto delle LIM, che poi naturalmente vengono usate come semplici proiettori 90 volte su 100. Tuttavia i fondi statali vengono erogati più volentieri per una LIM che per tre o quattro proiettori. Facendo felici chi?
  •  
    Sottoscrivo totalmente! Come al solito al traino delle mode tecnologiche del momento si scorda il fatto che "la tecnologia è utile solo se è serva delle altre discipline" (cito il prof. Piochi, didatta della matematica, in una sua letio magistralis a "Psicologia dell'apprendimento della matematica") e che senza la capacità (e la voglia!) di produrre e gestire autonomamente contenuti e metodi, senza una didattica che crei passione, non c'è tecnologia che tenga. Quanto poi allo specifico dell'Ipad, si ripropone ciò che è già accaduto in precedenza con Microsoft: affidarsi ad occhi bendati e con mani e piedi legati ad una tecnologia proprietaria solo per le sue capacità di marketing, non capendo (o fingendo di non capire) che in questo modo si finisce per creare una dipendenza dal fornitore che diviene via via più ferrea fino a diventare assoluta con buona pace della libertà di insegnamento
  •  
    sottoscrivo
  •  
    Sottoscrivo solo in parte. Sono più che d'accordo sul fatto che le LIM siano delle specie di mammuth destinate all'estinzione, e anch'io non mi capacito del fatto che molte scuole (e il ministero stesso) continuino a spendere soldi per acquistarle. Anche perché, come dice Lucia, il 90% degli insegnanti le usa come semplici lavagne o come proiettori, quindi basterebbe dotare le classi di proiettori e di un normalissimo computer ad esso collegato. Sul discorso iPad/tablet Android non sono del tutto d'accordo. Conosco troppo poco il mondo Android per poter dire che i tablet Android danno problemi (però ho sentito dire da più parti che quando si fanno esperienze di uso di tablet Android con un device per ogni alunno, i problemi ci sono), però conosco molto bene il mondo della scuola, e ho fatto l'esperienza di una classe con iPad (un iPad per studente/insegnante, una Apple tv e un proiettore). In un anno non abbiamo avuto un solo problema tecnico, mai. Per la mia esperienza del mondo della scuola, questo è un aspetto assolutamente fondamentale per convertire all'innovazione tecnologica anche quella parte del corpo docente che è un po' restio. Se queste persone si trovano di fronte a dispositivi che si piantano o che danno problemi, trovano la scusa giusta per abbandonare, criticare o dire che sono soldi buttati. Se invece tutto funziona, piano piano anche chi è scettico vede la portata innovativa di una classe digitale. Diventa più facile anche per chi è ancora un docente un po' tradizionale passare a una didattica più attiva, meno trasmissiva e più coinvolgente. Viene un po' sa sé (cosa invece che non accade assolutamente con la LIM, anzi, la LIM perpetua la lezione frontale). Ovvio che potrei avere torto marcio, e ovvio che capisco le vostre critiche alla scelta dell'iPad (formato proprietario, grande multinazionale americana e tutto il resto). Per ora, spendere di più inizialmente per avere una situazione ottimale mi sembra comunque la soluzione miglio
  •  
    "avere una situazione ottimale mi sembra comunque la soluzione" Come si fa a darti torto su questo?! Solo che avere la "i" davanti non è la soluzione ottimale dal punto di vista tecnico, mentre lo è dal punto di vista marketing. E chi te lo dice è un tecnico che per 20anni si è tenuto volutamente distante dalle "i" davanti (e non solo da quelle)
  •  
    Francesco, mi spieghi cosa c'è che non va dal punto di vista tecnico? Io, dopo una vita passata su ms-dos (prima) e windows (per vari anni, con frequenti crash del sistema operativo, e computer che "ponsavano" come malati di asma gravi e che diventavano obsoleti assai rapidamente), per motivi che non mi dilungo a spiegare, sono passata a tutte le i davanti, dalla prima all'ultima (iMac, iPad, iPhone) e mi sembra di stare in paradiso. Non ho più avuto problemi e ritrovo con facilità qualsiasi file, anche quelli che per sbadataggine ho salvato nella cartella sbagliata. Avrei voluto provare anche Linux, ma i casi della vita mi hanno messo davanti tutte queste i, e per ora lì mi sono fermata. Nei computer che abbiamo a scuola, ho in effetti notato che quelli che girano con Linux, anche se vecchi, funzionano parecchio meglio di quelli in cui i nostri tecnici di laboratorio o vari colleghi si ostinano a voler tenere Windows.
  •  
    Capisco, ma sai com'è: se utilizzi una piattaforma unica e costruita per essere ben integrata, ti troverai sempre senza (seri) problemi, al di lla di quale sia il sistema che adotti. Per quanto riguarda le tue esperienze pregresse non so proprio che dirti: per questioni legate alla clientela (ovvio che un consulente non può che adattarsi!) opero da sempre su sistemi senza la i davanti e non mi riconosco nella tua storia tormentata... Che ciò possa dipendere dal fatto che mentre da una parte ci mette le mani chiunque (magari malamente) dall'altra il tutto risulta piuttosto "blindato"? La mia è solo un'ipotesi sia chiaro! Ma appunto: pur seguendo una certa logica, non posso lamentare i problemi che hai avuto tu. Per "certa logica" intendo dire che non mi sono mai fiondato ad aggiornare un sistema operativo con l'ultima versione appena uscita (anzi: per la verità attendo sempre almeno il service pack 1 quando non il 2: attualmente lavoro ancora con Windows XP!!!), ne ammetto facilmente e con leggerezza l'installazione di utilities, add-onn, plugin ed amenità varie. Io però noto che, usando questo ambiente e software prevalentemente opensource, non ho mai riscontrato problemi a scambiare informazioni con altri, nemmeno con gli utenti con le "i" davanti da quali pur arriva in genere robaccia carica di fronzoli quantomeno inutili quando non fuorvianti. In ogni caso lungi da me criticare chi opta per apple: libero di farlo se si tratta di una scelta! Per la scuola invece sarei sinceramente molto più propenso ad utilizzare ambienti più aperti, meno costosi e meno "blinda utenti"!
  •  
    Ma, sarà ma io non ho problemi nemmeno a interfacciarmi con utenti che usano altre piattaforme. E la mia esperienza negativa con Windows (o con Winzzoz come lo chiamano a volte in Toscana) è condivisa da tutti i miei colleghi che si trovano a usare i computer dei nostri laboratori. Forse i nostri tecnici non fanno corretta manutenzione (però anche noi abbiamo XP e non installiamo con facilità utilities varie, perché la password ce l'hanno solo gli amministratori, cioè i nostri ITP). Ci stiamo trovando bene invece con Linux, gli stessi vecchi PC con Linux girano 10 volte meglio che con Windows, quindi in una mia ipotetica classifica, il sistema operativo di Bill lo metterei in coda. Però hai ragione, per la scuola (soprattutto per i PC), sistemi e software aperti sono sicuramente la soluzione migliore. Via libera al pinguino ;-)
mrsfraba

Le donne dell'editoria/ Cristina Foschini (GeMS): "Stiamo scrivendo le regole del diritto d'autore del futuro" - Affaritaliani.it - 4 views

  •  
    Risposte molto lucide sulla situazione in mutazione dell'editoria e del diritto d'autore all'epoca digitale - molto di più, delle dichiarazioni di un'altra madrona dell'editoria, Teresa Cremisi, partita lancia in resta gridando "Cocoricò" contro Google Libri all'appello degli americanofobi francesi. Però anche Teresa Cremisi, salvo quella cantonata sul diritto d'autore, è una grande direttrice editoriale. Altre (tra quelle che ho conosciuto come traduttrice): Rosellina Archinto, Elvira Sellerio, Donatella Zigliotto. E nel giornalismo culturale, Rosellina Balbi. Hanno approcci molto diversi, dando ragione a Cristina Foschini nel dire "Non penso ci sia un approccio femminile al 'fare i libri'. Credo che l'editoria sia un lavoro terribilmente personale": però forse le accomuna una spiccata apertura a nuove voci, nuove vie.
fabrizio bartoli

Partners in Learning - Professional development : windows in the classroom - 3 views

  •  
    "The Windows in the Classroom Seminar is a series of videos that show real world examples of how software and devices can be used to enhance the learning experience. It is recommended that the entire seminar be viewed in one sitting. However, if you wish to complete Windows in the Classroom over multiple visits, you can close a video at any time. When you return, this seminar will pick up where you left off. At the end of this series you will be asked to take a short survey and awarded a Windows in the Classroom online learning badge. If you have chosen to make your profile public, you can proudly display this achievement for other Partners in Learning members to see."
  •  
    Non si tratta di video disinteressati: sono un lungo spot commerciale sull'uso del Notebook di Windows "One Note". Con magnifici software, per carità... ma molto, molto proprietari. Microsoft, insomma. Quindi se siete dei patiti della ditta, potete sorbirvi i 45 minuti di spot con dimostrazione dei (raffinati, in verità) software, altrimenti lasciate perdere... Tanto più che per vedere i video suddetti, dovete lasciare un sacco di vostre informazioni e fare un questionario finale (sono proprio fissati con i badge, questi statunitensi!)
« First ‹ Previous 41 - 60 of 63 Next ›
Showing 20 items per page