Skip to main content

Home/ ltis13/ Group items tagged GLI BES

Rss Feed Group items tagged

Claude Almansi

For Teachers, Wired Classrooms Pose New Management Concerns - Liana Heitin, Edweek.org,... - 2 views

  •  
    "By Liana Heitin (...) In a growing number of K-12 schools, the use of 1-to-1 computing devices-including iPads, laptops, and Chromebooks-is becoming a central part of instruction. For teachers making the digital leap, one of the greatest hurdles can be figuring out how to manage the tech-infused classroom. How do you keep kids, who suddenly have the Internet at their fingertips, on task? How do you ensure the devices are safe and well-maintained? And how do you compete with your most tech-savvy students? (...)"I think this is the new frontier frankly with classroom management. We've never confronted this," said Kyle Redford, a 5th grade teacher at Marin Country Day School in Corte Madera, Calif. "
  •  
    Suggerimenti interessanti su come assicurarsi che gli allievi facciano quel che devono fare in classe con aggeggi web-connessi anziché lasciarsi trascinare da altre cose. Ma si tratta proprio di una "nuova frontiera" per gli insegnanti? In tempi pre-web, era lo stesso quando mandavi gli allievi a far ricerca in biblioteca, o gli facevi fare lavoro di gruppo sul prato della scuola, no?
  •  
    Aggiungo solo questo: che se si va a scuola per lavorare in modalità 1-to-1, tanto valeva restarsene a casa, no? Va bene per brevi periodi di tempo e per scopi precisi, ma altrimenti la scuola è preziosa per comunicare con l'insegnante o lavorare a coppie o in gruppo. Socializzare e costruire la comunità, insomma.
Claude Almansi

Wholesale Adoption of iPads by Schools a Mistake | ETCJ Harry Keller 2013-07-11 - 6 views

  •  
    Posted on July 11, 2013 by JimS By Harry Keller "...I don't really see the rush, the extreme hurry exhibited by districts to buy expensive iPads, and forgo other expenditures to do so, when this development in computing devices is still playing itself out. The next great device could be announced tomorrow and could put iPads on the shelf until Apple manages to come out with a newer model. Manufacturers are scrambling to entice consumers to their particular device, while almost entirely ignoring the problems that schools face. When a school chooses widespread adoption of a consumer or business product, it's taking a risk. Often, it's bowing to parental pressures at the same time. While we should applaud schools for overcoming traditional education inertia, we should also realize that some of these new things are just fads or early examples of an incompletely developed new technology. The fact that so many districts are going in so many directions indicates strongly that we don't know where these trends will end. Until we do, I think that wholesale adoption of iPads by high schools is a mistake. My specialty is science. I have yet to see a great science app for high school on an iPad. Mostly, they're just games, animations, and other ordinary stuff. My disclaimer here is that I run a company that puts out an online science application that I consider to be great and am currently porting to the Chromebook, iPad, and Android tablets. Vendors have to cover all bases eventually. I'd rather not have to spend all of this money on fads, but major customers are demanding it. The result will be higher prices."
  • ...6 more comments...
  •  
    L'approccio è regionevole: siccome non sappiamo quale sia il traguardo di tutta questa forsennata corsa ai tablet, tanto vale non spendere tutti quei soldi sull'iPad (che costa più degli altri e prosciuga le casse delle scuole). Tuttavia l'autore non dedica una parola al vero punto: che non è l'adozione di questo o quel device, questa o quella app (di scienze, nel suo caso) a fare la differenza nella qualità, ma la testa degli insegnanti e il paradigma didattico che si decide di adottare. Intanto nelle scuole superiori italiane si insiste sull'acquisto delle LIM, che poi naturalmente vengono usate come semplici proiettori 90 volte su 100. Tuttavia i fondi statali vengono erogati più volentieri per una LIM che per tre o quattro proiettori. Facendo felici chi?
  •  
    Sottoscrivo totalmente! Come al solito al traino delle mode tecnologiche del momento si scorda il fatto che "la tecnologia è utile solo se è serva delle altre discipline" (cito il prof. Piochi, didatta della matematica, in una sua letio magistralis a "Psicologia dell'apprendimento della matematica") e che senza la capacità (e la voglia!) di produrre e gestire autonomamente contenuti e metodi, senza una didattica che crei passione, non c'è tecnologia che tenga. Quanto poi allo specifico dell'Ipad, si ripropone ciò che è già accaduto in precedenza con Microsoft: affidarsi ad occhi bendati e con mani e piedi legati ad una tecnologia proprietaria solo per le sue capacità di marketing, non capendo (o fingendo di non capire) che in questo modo si finisce per creare una dipendenza dal fornitore che diviene via via più ferrea fino a diventare assoluta con buona pace della libertà di insegnamento
  •  
    sottoscrivo
  •  
    Sottoscrivo solo in parte. Sono più che d'accordo sul fatto che le LIM siano delle specie di mammuth destinate all'estinzione, e anch'io non mi capacito del fatto che molte scuole (e il ministero stesso) continuino a spendere soldi per acquistarle. Anche perché, come dice Lucia, il 90% degli insegnanti le usa come semplici lavagne o come proiettori, quindi basterebbe dotare le classi di proiettori e di un normalissimo computer ad esso collegato. Sul discorso iPad/tablet Android non sono del tutto d'accordo. Conosco troppo poco il mondo Android per poter dire che i tablet Android danno problemi (però ho sentito dire da più parti che quando si fanno esperienze di uso di tablet Android con un device per ogni alunno, i problemi ci sono), però conosco molto bene il mondo della scuola, e ho fatto l'esperienza di una classe con iPad (un iPad per studente/insegnante, una Apple tv e un proiettore). In un anno non abbiamo avuto un solo problema tecnico, mai. Per la mia esperienza del mondo della scuola, questo è un aspetto assolutamente fondamentale per convertire all'innovazione tecnologica anche quella parte del corpo docente che è un po' restio. Se queste persone si trovano di fronte a dispositivi che si piantano o che danno problemi, trovano la scusa giusta per abbandonare, criticare o dire che sono soldi buttati. Se invece tutto funziona, piano piano anche chi è scettico vede la portata innovativa di una classe digitale. Diventa più facile anche per chi è ancora un docente un po' tradizionale passare a una didattica più attiva, meno trasmissiva e più coinvolgente. Viene un po' sa sé (cosa invece che non accade assolutamente con la LIM, anzi, la LIM perpetua la lezione frontale). Ovvio che potrei avere torto marcio, e ovvio che capisco le vostre critiche alla scelta dell'iPad (formato proprietario, grande multinazionale americana e tutto il resto). Per ora, spendere di più inizialmente per avere una situazione ottimale mi sembra comunque la soluzione miglio
  •  
    "avere una situazione ottimale mi sembra comunque la soluzione" Come si fa a darti torto su questo?! Solo che avere la "i" davanti non è la soluzione ottimale dal punto di vista tecnico, mentre lo è dal punto di vista marketing. E chi te lo dice è un tecnico che per 20anni si è tenuto volutamente distante dalle "i" davanti (e non solo da quelle)
  •  
    Francesco, mi spieghi cosa c'è che non va dal punto di vista tecnico? Io, dopo una vita passata su ms-dos (prima) e windows (per vari anni, con frequenti crash del sistema operativo, e computer che "ponsavano" come malati di asma gravi e che diventavano obsoleti assai rapidamente), per motivi che non mi dilungo a spiegare, sono passata a tutte le i davanti, dalla prima all'ultima (iMac, iPad, iPhone) e mi sembra di stare in paradiso. Non ho più avuto problemi e ritrovo con facilità qualsiasi file, anche quelli che per sbadataggine ho salvato nella cartella sbagliata. Avrei voluto provare anche Linux, ma i casi della vita mi hanno messo davanti tutte queste i, e per ora lì mi sono fermata. Nei computer che abbiamo a scuola, ho in effetti notato che quelli che girano con Linux, anche se vecchi, funzionano parecchio meglio di quelli in cui i nostri tecnici di laboratorio o vari colleghi si ostinano a voler tenere Windows.
  •  
    Capisco, ma sai com'è: se utilizzi una piattaforma unica e costruita per essere ben integrata, ti troverai sempre senza (seri) problemi, al di lla di quale sia il sistema che adotti. Per quanto riguarda le tue esperienze pregresse non so proprio che dirti: per questioni legate alla clientela (ovvio che un consulente non può che adattarsi!) opero da sempre su sistemi senza la i davanti e non mi riconosco nella tua storia tormentata... Che ciò possa dipendere dal fatto che mentre da una parte ci mette le mani chiunque (magari malamente) dall'altra il tutto risulta piuttosto "blindato"? La mia è solo un'ipotesi sia chiaro! Ma appunto: pur seguendo una certa logica, non posso lamentare i problemi che hai avuto tu. Per "certa logica" intendo dire che non mi sono mai fiondato ad aggiornare un sistema operativo con l'ultima versione appena uscita (anzi: per la verità attendo sempre almeno il service pack 1 quando non il 2: attualmente lavoro ancora con Windows XP!!!), ne ammetto facilmente e con leggerezza l'installazione di utilities, add-onn, plugin ed amenità varie. Io però noto che, usando questo ambiente e software prevalentemente opensource, non ho mai riscontrato problemi a scambiare informazioni con altri, nemmeno con gli utenti con le "i" davanti da quali pur arriva in genere robaccia carica di fronzoli quantomeno inutili quando non fuorvianti. In ogni caso lungi da me criticare chi opta per apple: libero di farlo se si tratta di una scelta! Per la scuola invece sarei sinceramente molto più propenso ad utilizzare ambienti più aperti, meno costosi e meno "blinda utenti"!
  •  
    Ma, sarà ma io non ho problemi nemmeno a interfacciarmi con utenti che usano altre piattaforme. E la mia esperienza negativa con Windows (o con Winzzoz come lo chiamano a volte in Toscana) è condivisa da tutti i miei colleghi che si trovano a usare i computer dei nostri laboratori. Forse i nostri tecnici non fanno corretta manutenzione (però anche noi abbiamo XP e non installiamo con facilità utilities varie, perché la password ce l'hanno solo gli amministratori, cioè i nostri ITP). Ci stiamo trovando bene invece con Linux, gli stessi vecchi PC con Linux girano 10 volte meglio che con Windows, quindi in una mia ipotetica classifica, il sistema operativo di Bill lo metterei in coda. Però hai ragione, per la scuola (soprattutto per i PC), sistemi e software aperti sono sicuramente la soluzione migliore. Via libera al pinguino ;-)
Rosita Zanetti

GLHI versus GLI: come cambia il Gruppo di Lavoro Handicap d'Istituto [I parte] | Specul... - 3 views

  •  
    Articolo appartenente alla serie di post riguardanti la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e della seguente circolare sui BES
fabrizio bartoli

Esri Story Maps for Education: Creating, 1 of 2 - YouTube - 7 views

  •  
    "Esri Story Maps for Education: Creating, 2 of 2" Pubblicato in data 11/gen/2013 Esri Story Maps for Education: Creating Story Maps, 1 of 2. How can you create a Story Map from the provided templates? It is easy, fun, and a creative process. Most importantly, Story Maps can be used in many ways in education because maps are powerful story telling tools.
  •  
    Davvero uno strumento potente, questo Esri Story Maps. Carino anche perché ti porta a manipolare un po' di codice con soddisfazione - pare. L'inglese è chiaro, lento e preciso, con numerosi sottotitoli per maggiore chiarezza. Molto rispetto per gli stranieri e i non-esperti di computer. Consigliabile però solo a chi ha molto tempo a disposizione, perché è un po' laborioso.
  •  
    variazione sul tema, story map creata (diverse sono le cose ancora da mettere a posto) salvando la mappa come app x web usando il Template/modello predisposto su Esri Story maps "Map Tour" ( o qualcosa di simile) che si presta bene per semplici 'album' di elementi , ognuno col suo tumbnail, da visualizzare interattivamente in una mappa - in questo caso i blog. Il modello, come tutti gli altri si basa sul 1) rieditare - vedi il tutorial già condiviso - le piccole parti di codice specifiche della singola mappa oppure 2) creare la mappa col software, in questo caso ArcGis (simile a Google Maps o Google Maps Engine) e salvarla poi come mappa/app pubblica utilizzando il Template prescelto. http://www.arcgis.com/apps/MapTour/index.html?appid=a87ff4bb8d414ad9a81b5ddbcb244f4d&webmap=e4a4a0e162da49f5bc1ee6510ca33adb
Claude Almansi

App...però!: Non solo app - Maria Grazia Fiore e Elisabetta Brancaccio 2013-0... - 1 views

  •  
    "Il tablet è certamente il gadget tecnologico del momento nell'editoria digitale come nelle scuole. L'avvento, sempre imminente ma continuamente procrastinato, dei libri di testo digitali nonché le diverse sperimentazioni (che hanno rapidamente soppiantato quelle con la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale) nella didattica curricolare, hanno trasformato il tablet nella bacchetta magica con cui combattere il disinteresse per contenuti stantii, colmare il digital divide tra docente e studente, proiettare la scuola nel futuro e mille altre meraviglie pedagogiche. Poco o nulla si dice però del suo utilizzo per i Bisogni Educativi Speciali (per tacere dei Bisogni Comunicativi Complessi), soprattutto al di fuori dei circuiti "specializzati".. Eppure siamo di fronte finalmente a uno strumento inclusivo, piacevole, bello, efficiente in grado rendere simili invece che differenziare! E' "normale" vedere qualcuno che usa un tablet in giro per la città: nessuno si fermerebbe per chiedergli perché lo usa! Però - anche se ci piace (ed è anche giusto) vederlo sotto questa luce - il percorso che porta all'utilizzo del tablet deve essere strutturato, personalizzato e condiviso con la consapevolezza che: 1) come ausilio potrebbe anche non andare bene per quel bambino/ragazzo/adulto; 2) soprattutto in età evolutiva, non tutti gli ambienti di vita potrebbero essere in grado di farlo utilizzare in maniera adeguata e significativa."
Francesco Valotto

Alla ricerca di storie | SusyDiario - 3 views

  •  
    Questa è una richiesta d'aiuto rivolta a tutti gli insegnanti che usano SusyDiario. Ma anche a quelli che non la conoscono ancora e vogliono cogliere l'occasione. Stiamo preparando la partecipazione ad un congresso nell'ambito de "le tecnologie come strumento di facilitazione e sviluppo".
mrsfraba

Un tablet per i dislessici - 9 views

  •  
    Potrebbe essere solo un altro modo per una famosa azienda di telefonia di fare un sacco di soldi, ma se può agevolare gli apprendimenti nei DSA ci piace.
  •  
    Bene che si sviluppino questi strumenti. Puoi per favore aggiungere tag sulla dislessia, discalculia e tutto quello che ti viene in mente, così poi ritrovo questa segnalazione? Grazie!
  •  
    Non so quanto ci possa lucrare la Vodaphone a quella tariffa mensile (bisognerebbe verificare cosa copre, però). Ma almeno vendono il tablet anche senza abbonamento. Tra le app mostrate nel video inserito: - Sintesi vocale (TTS) per legger i testi: mah, quella c'è su tutti i tablet Android, e in più lingue. - Interessante invece Archimede che ripete ad alta voce i calcoli inseriti: utile pure per chi ha problemi motori. - Vocabolario: devo provare scrivendo con A.I. Type (che sembra la tastiera usata nel video) se non si può ottenere anche di base la lettura ad alta voce delle parole suggerite. Ci vorrebbe invece un'app costruita sulla funzione di dettatura che c'è già e funziona piuttosto bene in italiano in Android 4.0, per facilitare la correzione di eventuali errori. Ma forse, visto il target educatori, non vogliono troppo insistere su quella possibilità di dettare.
Claude Almansi

Fair Use, MOOCs, and the Digital Millennium Copyright Act: FAQs - 0 views

  •  
    "Fair Use, MOOCs, and the Digital Millennium Copyright Act: Frequently Asked Questions In October 2015 the Librarian of Congress issued new rules permitting certain teachers of Massive Open Online Courses (MOOCs) to break encryption on DVDs, Blu-Ray discs and streaming videos to create short clips for use in their teaching. It's a major step forward for MOOC teachers and their students. This document, prepared by Professors Peter Decherney and Brandon Butler, answers some of the most common questions you might have about the new rule."
  •  
    (Per il contesto, vedi http://infojustice.org/archives/35654 e http://ipclinic.org/2016/01/22/fair-use-moocs-and-the-digital-millennium-copyright-act-frequently-asked-questions/) Parti problematiche: Coursera and Udacity are for profit companies. Can they take advantage of the exemption? Coursera and Udacity are the platforms. Colleges, universities, museums, and other nonprofit organizations offer courses through these platforms. The organization that creates the course must be an accredited nonprofit educational institution, but the provider of the software platform may be for-profit . So a university course offered through Coursera may take advantage of the exemption. How can the material be restricted to students enrolled in the course? We believe that use of passwords provided only to enrolled students will sufficiently limit access to the course content to students or learners. How can redistribution be prevented? Offering streaming rather than downloadable versions of the course content should reasonably limit unauthorized redistribution of the work. Unfortunately, this unfairly disadvantages learners with slower internet access" Cioè l'autorizzazione a far saltare i blocchi anticopia vale soltant per i MOOC che non sono MOOC perché non sono Open ma protetti da password. E l'argomento secondo il quale il fair use vale per i video di corsi Coursera e Udacity, a patto che gli enti che elargiscono il corso non siano a scopo di lucro, anche se le piattaforme lo sono, è dubbio. in effetti Coursera e Udacity traggono profitto dai materiali proposti da questi enti. Quanto all'offerta dei video in solo streaming per impedirne lo scaricamento: almeno nei corsi Coursera dove il link di scaricamento è stato t
Claude Almansi

Helpout "Find out what it's like to get a Helpout!" by Helpouts Support - 1 views

  •  
    "Are you curious about the Helpouts experience? Take a free test spin with a member of the Helpouts Team! You'll get a firsthand tour of the product and see just how easy it is to receive help over video chat. Schedule a time with one of our Helpouts Specialists, or see who is available now! Our team of knowledgeable specialists looks forward to showing you how it all works. If there is a long queue to join this Helpout, feel free to watch our intro video instead!"
  •  
    La mia recenzione di questo "helpout sugli helpout": "Ronnie was very patient and gave very clear answers. As to whether people from other countries than Australia, Canada, Ireland, New Zealand, U.K., and the U.S. (see https://support.google.com/helpouts/answer/3164468?hl=en&ref_topic=14126 ) would be allowed to offer helpouts in future, he said this is planned. As to the difference between helpouts and hangouts, he explained that though helpouts are using the hangout platform, they are a different service. And when asked if helpout participants can use the live captioning app that can be used in hangouts (see https://hangout-captions.appspot.com/ ), he said no. When I asked why the "Introducing Helpouts by Google" https://www.youtube.com/watch?v=K-VFC9AQM1k video is uncaptioned, and the video embedded in the "Find out what it's like to get a Helpout!" https://helpouts.google.com/111421743141645456280/ls/b41c1faef6b76d0f page is not only uncaptioned, but also uncaptionable via e.g. streaming it to amara.org, because if you try to open it on youtube, you get to https://www.youtube.com/watch?v=picasacid , which says: "An error occurred during validation. This video does not exist. Sorry about that." he candidly said he couldn't answer and suggested using the feedback, which I'm doing. Same reply when I asked if Google planned to caption these videos. Sure, I would have preferred to get more hopeful answers to the questions about accessibility, but it was great to get candid ones, which can now be reported to the discussion lists of the Collaborative for Communication Access via Captioning - http://ccacaptioning.org/ . " No, è vero, Ronnie è stato bravissimo. Chissà quanti helpout si sarà sorbito quel giorno, e paffete arriva una che comincia a rompergli le scatole e il nuovo giocatolo Google, portandolo a riconoscere implicitamente che insomma, meglio gli hangout veri e propri..
Claude Almansi

NOTES 693B (EFS Stanford, Adv. listening and voc. dev. - curated TED talks) - 4 views

  • no transcript available
    • Claude Almansi
       
      [about http://www.ted.com/talks/lang/en/a_ted_speaker_s_worst_nightmare.html ] Actually, this TED page has an English subtitle-generated transcript (as well as translated transcripts in the 47 other languages the video is subtitled in). And the transcript in http://amara.org/en/videos/h60BL6bU49WF/en/2426/ page where the English subtitles were made shows an average 90 wpm in the passages where Collins actually speaks. This remains rather slow indeed, however non natives may find it difficult to grasp the written texts that appear very briefly on-screen, and hence Collins' allusions to these texts. (CA)
  • no transcript available
    • Claude Almansi
       
      [About http://www.ted.com/talks/gel_gotta_share.html] Actually there IS a transcript generated by the subtitles captions: - below the player in http://www.youtube.com/watch?v=soAk3F0wX9s - downloadable from http://www.amara.org/en/videos/gUDo8ztfKMOW/en/40866/ (Download > TXT) 362 words in 3:20 = 108.6 WPM
  • no captions for the first 34 seconds
    • Claude Almansi
       
      [About http://www.ted.com/talks/gel_gotta_share.html] Actually captions now start at 0:03
  • ...1 more annotation...
  • no transcript
    • Claude Almansi
       
      Actually, there is a transcript for this video - on the YT original page from which it's embedded in the TED.com page. See my 2nd note to https://groups.diigo.com/group/ltis13/content/improv-everywhere-gotta-share-video-on-ted-com-11313381
  •  
    "EFS 693B - STANFORD UNIVERSITY Advanced Listening and Vocabulary Development (...) TED Talks Introduction Below are groups of TED Talks, curated from http://www.ted.com and organized roughly by level and topic. You should do a full group (divided across several sessions if desired) and see if the integration makes them easier to understand (especially the later ones). Be sure to interact with them--don't just watch all of them straight through. However, you can do all or parts of some more intensively than others. Use your best judgment, and return to previous class notes as needed. Note that you are provided with the following information about the talk: 1. length 2. the overall speed in words-per-minute (WPM) 3. the vocabulary profile by percent of words at set frequency levels of the British National Corpus (3K, 5K, 10K, and more than 20K (off-list=OL)) 4. Accent (US, British, etc.) 5. Comments 6. Brief description of the content (from the TED website) (...) Last modified November 12, 2013, by Phil Hubbard"
  • ...1 more comment...
  •  
    Da questo webquest di Phil Hubbard sono tratti i segnalibri taggati EFS_Stanford, cioè radunati (assieme a questo) sotto https://groups.diigo.com/group/ltis13/content/tag/EFS_Stanford .
  •  
    Molto interessante e sopratutto utile grazie!
  •  
    Grazie, Fabrizio, Ho taggato con "EFS_Stanford" - tra altri tag - questo webquest e i video ivi elencati dopo un webinar con Phil Hubbard organizzato via hangout da Vance Stevens domenica scorsa (8 ottobre). Nel webinar Hubbard ha insistito sul fatto che la forma di webquest direttivo era meglio delle forme di collaborazione sociali come tagging e condivisione, perché gli consentiva, da esperto, di dare informazioni coerenti. Allora taggare queste sue risorse TED su Diigo è anche un modo di esprimere il mio dissenso ;-) In effetti a proposito di http://www.ted.com/talks/gel_gotta_share.html , elencato in questo webquest, dice di non poter indicare le parole per minuto "perché non c'è trascrizione". Invece c'è, se si va alla pagina YT originale del video embeddato. Ora se invece di un webquest statico avesse condiviso questa risorsa con i suoi studenti in un gruppo come questo, c'è da scommettere che almeno uno di loro avrebbe rimediato all'errore in un commento - come d'altronde ho fatto in https://groups.diigo.com/group/ltis13/content/tag/EFS_Stanford%20GelConference ...
Claude Almansi

UC Berkeley Responds to DOJ Letter Over Web Accessibility - 3PlayMedia, Oct 5, 2016 - 0 views

  •  
    "The US Department of Justice's (DOJ) Civil Rights Division is doing everything that it can to make the web and information technology (IT) more accessible to people with disabilities. One of the most effective ways to achieve this goal is by following up on complaints submitted by citizens who feel their rights to use the internet are being denied by an organization's inaccessible technology. A landscape portrait featuring Berkeley's Campanile tower in the foreground and a rainy San Francisco Bay in the background That's exactly what happened when, in October 2014, the DOJ began investigating the free, public MOOC (Massive open online course) system offered by University of California, Berkeley when deaf and hard of hearing individuals complained they could not access the audio and video content on the site. On August 30, 2016, the DOJ submitted a 10-page letter to the administration at UC Berkeley stating that they had found the university's MOOC content to be in violation of Title II of the Americans with Disabilities Act (ADA) which protects disabled people from discrimination. Legal Context: How Are MOOCs Subject to Accessibility Laws? The laws surrounding free online course content accessibility are not explicit."
  •  
    L'articolo descrive il contesto e gli aspetti giuridici del confronto sull'accessibilità tra Dipartimento della Giustizia US e l'Università di Berkeley.
1 - 12 of 12
Showing 20 items per page