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Home/ ltis13/ Group items tagged 2013-04-20

Rss Feed Group items tagged

Claude Almansi

Racconti - #ltis13 IAMARF Andreas Formiconi 2013-04-20 - 0 views

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    "...C'è chi aggeggia con il file opml. Primi passi nel codice: …allora mi sono messa a leggere il codice xml e ho iniziato a vederci dei "pattern", poi, dopo aver letto il post di Lucia, ho iniziato a fare un po' di taglia e incolla, e… Ora approfitto dell'episodio per suggerire agli ottimi "pasticcioni" l'uso di editori di testo [1] più adeguati, in particolare quelli che sono dotati di Syntax highlighting: evidenziazione cromatica degli elementi sintattici per distinguerli dal resto del testo. Chi è incuriosito e usa Windows può provare Notepad++: Chi usa il Mac può provare TextWrangler. Chi usa Linux è probabile che abbia già le sue belle abitudini e opinioni precise a riguardo. Forse Gedit è la scelta più usuale, oppure Vi (il mio), Emacs (il mio per 10 anni), ma questi ultimi sono un po' diversi."
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    Sottotitolazione del video tutorial al 25 maggio 2013: http://www.amara.org/en/videos/lKKOjG1gLMqs/info/notepad-plus-plus/ sottotitoli da fare
Claude Almansi

Cantieri o(pml)erosi - #ltis13 | Claude Almansi 2013-04-22 - 0 views

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    "Aggiornamento: i ritratti degli abitanti del Villaggio cmook#ltis13 Monica Terenghi invece ha trasformato il file OPML per #ltis 13 in una stupenda tabella dove appaiono tutti nostri avatarl linkati ai nostri blog o alle nostre pagine gravatar: Villaggio cmooc#ltis13. E spiega chiarissimamente come ha fatto in L'html e l'arte di arrangiarsi. Compito OPML Il 18 aprile 2013, nel post Cantieri - #ltis13, Andreas ci ha proposto di mettere in un nostro aggregatore il file OPML con la lista dei feed dei post e dei commenti dei nostri blog per #ltis13, file che aveva linkato in cima a destra del suo blog: così avremmo potuto seguire facilmente ciò che facevano gli altri, e anche interagire direttamente con loro. Questa volta quasi ci stavo. Per altri due suoi corsi precedenti, avevo preferito dirottare il suo file OPML per crearmi una pagina wikispaces con aggregatori separati per ciascun feed: editing_multimediale_02_blogoclasse_feed (2011 - meno di 40 blog ) linf12 aggregatore (2011 - 20 blog, 17 quando ho smesso di aggiornar la pagina) In passato, certo, ho adoperato aggregatori: ne avevo persino fatto uno pubblico su Bloglines per ADISI, così era più facile mostrare cosa facevano i feed. Però gli aggregatori mi mettono il magone. I contenuti dei feed (qui, dei nostri blog) ci stanno dentro come i polli negli allevamenti in batteria. Preferisco dare a ciascuno dello spazio per ruspare. Ma questa volta, siamo in tanti partecipanti a #ltis13. Quindi ho pensato, vada per l'aggregatore, sigh. Adattamento / dirottamento del compito Poi ci ho ripensato: per fare editing_multimediale_02_blogoclasse_feed e linf12 aggregatore, avevo adoperato wikispaces.com con l'editore WISYWIG, usando "inserisci Widget -> RSS" per ogni feed, il ce ti crea un grosso quadrato con sopra "rss" e basta nella pagina di scrittura: Tra le parti testuali - nome autore, commenti, nome autore ecc: quadrati con solo scritto rss per tutti Hic sunt leones insomm
annarita bergianti

Le promesse mancate dei MOOC - 7 views

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    Descrizione di una ricerca sull'efficacia dei MOOC
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    (di Anna Lisa Bonfranceschi | Pubblicato il 22 Novembre 2013 . Alla fine: Via: Wired.it ( http://daily.wired.it/news/internet/2013/11/21/mooc-corsi-gratuiti-chi-frequenta-290384.html ) Credits immagine: World Bank Photo Collection/Flickr ( http://www.flickr.com/photos/worldbank/ ) L'articolo di Wired.it è lo stesso per il testo ma le illustrazioni sono diverse. Inoltre è sotto una licenza Creative Commons BY-NC-ND, mentre quello di galileo.net è sotto copyright stretto. Per l'articolo di Ezekiel J. Emanuel su Nature, del 20 novembre 2013, vedi http://www.nature.com/nature/journal/v503/n7476/full/503342a.html : abstract e possibilità di comprare la versione completa, oppure di visualizzarla gratuitamente). Annarita, scusa la parentesi aggiunta sopra: mi serve per un post che sto rimunginando sulla traduzione di ipertesti. Sul fondo: la cosa buffa è che Emanuel aveva scritto un ditirambo sui fondatori di Coursera ad aprile, http://time100.time.com/2013/04/18/time-100/slide/andrew-ng-and-daphne-koller/ , concludendo: "After I taught my first class through Coursera, I got this beautiful postcard from Sri Lanka in the mail, thanking me. I just thought that was crazy and amazing. There's no chance I would have reached that student just by what I was doing before." E quella cartolina di cui andava così fiero, cfr. anche http://www.post-gazette.com/news/education/2012/11/20/College-of-Future-Could-Be-Come-One-Come-All.print Per un'altra recensione di "Online education: MOOCs taken by educated few" di Emanuel , cfr. http://chronicle.com/blogs/wiredcampus/moocs-are-reaching-only-privileged-learners-survey-finds/48567 di Steve Kolowich, 20 nov. 2013.
Claude Almansi

LIA - Libri Italiani Accessibili | Webaccessibile.org - Livio Mondini 2013-06-20 - 6 views

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    "Dopo molti annunci, è finalmente andata online "LIA, la vetrina di ebook accessibili pensati per le persone non vedenti e ipovedenti". Era legittimo chiedersi cosa fossero i libri italiani accessibili, poiché né la nazionalità italiana né "libro accessibile" fornivano un qualche indizio sulla natura di questi libri. Ora, dopo la messa in onda, regna lo stesso la confusione: non si riesce a capire in cosa consista il servizio LIA. A prima vista, il sito si presenta come un espositore di libri in formato epub, la cui unica differenza con i normali epub disponibili online in innumerevoli store sembra essere l'apposizione di una specie di certificazione di accessibilità denominata "bollino LIA". (...) Il testo della "certificazione" è perlomeno generico: (...) Questo eBook è certificato accessibile da LIA come? Con quali criteri? Chi sono i certificatori? Non è dato di saperlo. Così come sembrano piuttosto scontati i parametri di valutazione (...) D'accordo, il corretto uso degli elementi sicuramente aiuta la navigazione, ma siete sicuri che inserire dei titoli in ordine gerarchico sparso e casuale, basta che ci siano, sia utile a qualcuno? La "vetrina" sembrerebbe dedicata soltanto a questo: selezionare nella vastità degli epub disponibili sul mercato alcuni titoli scelti e valutati accessibili da qualcuno non si sa chi e come, e rimandare a store esterni per l'acquisto degli stessi. Sì, avete capito bene, bisogna usare due carrelli elettronici: prima quello del sito LIA, dove si selezionano i libri desiderati, e poi quello dello store esterno per effettuare l'acquisto vero e proprio. Siamo davvero sicuri che questo sia un aiuto per chi non ci vede o ha gravi problemi di vista? Non era già abbastanza complicato dover affrontare un carrello? No, due. Potrebbe essere complicato per chiunque, ma per chi utilizza uno screen reader lo è il doppio: effettua l'acquisto in un sito, poi deve anche essere in grado di continua
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    Una precisazione, poichè avevo postato anch'io questo link. LIA (almeno da quanto dichiara) non si pone come soggetto che sceglie libri accessibili e li vende. Piuttosto offre un servizio agli editori: io ti do le "regole" da seguire e ti aiuto a far si che il tuo ebook sia accessibile, se tu le rispetti quello che ti affro in cambio è "visibilità" (perdonate quello che appare come un calambour trattando in particolare di non vedenti!). Questo è il motivo del doppio carrello: non è un rivenditore, ma un "supporto progettuale" che poi aggiunge un bollino che ha funzione analoga a quello di una certificazione ISO in azienda: certifico che hai seguito le regole per l'accessibilità
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    Sorry, Francesco: avrei dovuto controllare. Però Livio Mondini ha ragione lo stesso sulla rogna di per sé di dover usare 2 carrelli, sulla rogna aggiuntiva di quello LIA che non si svuota dopo l'acquisto presso il venditore, e sui criteri troppo vaghi del bollino LIA - e sul fatto che gli editori apparentemente di quel bollino se ne sbattono. Per il tuo uso di "visibilità", non ti preoccupare, ci giocano anche i ciechi stessi: c'è http://www.comecivedi.ch/ (ora in manutenzione) sito collaborativo di ciechi ticinesi, e http://www.titengodocchio.it/ , il sito di Vincenzo Rubano, studente cieco, per segnalare siti inaccessibili, nato da un suo sondaggo intitolato "m'illumino di meno...ma ci "vedo" di più". ;)
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    Figurati: cedo la primogenitura per molto meno di un piatto di lenticchie!!! ;-) A parte gli scherzi quello che intendevo dire è che LIA non si pone come interfaccia tra editori e non vedenti, ma piuttosto come "lobby" per spingere ad adottare gli standard che rendono gli ebook (più) accessibili e dunque (anche se indubbiamente potevano risparmiarselo!) essere a sua volta poco accessibile non è una colpa così grave: si rivolge più a vedenti che a non vedenti! Quanto ai criteri ammetto di non aver approfondito la cosa, ma si deve considerare che esistono standard internazionali (per il WEB il W3C, non so se sia applicabile anche agli ebook anche se a logica direi di si) che garantiscono il massimo di accessibilità. Adottarli non è banale ma nemmeno una cosa terribile (io l'ho fatto sulla piattaforma di elearning che ho creato): basta deciderlo e metterci quel po' d'impegno necessario. Immagino che la logica sia quella di spingere perchè la decisione sia presa e supportare per ridurre l'impegno necessario; mentre la "vetrina" sia più la classica carota alternativa al bastone (anche se in questi casi riterrei personalmente più adeguato i bastone!!! ;-D)
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    Ah, però tu avevi segnalibrato il sito stesso del progetto LIA! Io la recensione di Mondini su webaccessibile.org, quindi non c'è doppione. Webaccessibile.org è un sito dell'IWA Italia, coloro che hanno di fatto redatto le specifiche per la legge italiana sull'accessibilità informatica ("Legge Stanca"), cioè non solo l'accessibilità Web, se ho capito bene? Hanno anche una serie di testi su Stanca e WCAG, troppo tecnici per me. Sì, la carota vetrina-bollino può forse funzionare, ma questo dipenderà anche dalla reazione dei compratori potenziali che hanno bisogno di libri accessibili. Quelli non si baseranno prevalentemente sulla recensione di Mondini, forse (anche se Mondini, essendo cieco anche lui, e visto che scrive bene, è abbastanza seguito), ma piuttosto sul bouche à oreille, o equivalente Web 2.0.
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    Ah: m'ero fermato a LIA e non avevo fatto caso si trattasse di un commento su! Conoscevo l'IWA (un anno mi pare ci sono stato iscritto, ai loro esordi), non questo loro impegno. Posso però dire che la legge Stanca è estremamente discutibile: sia per come ha "personalizzato" gli standard invece di applicarli sia per restrizioni di contorno ed obblighi in alcuni casi assurdi che ha imposto. Non so però quanto sia farina del loro sacco e quanto contributo politico. Comunque adesso vado e leggere cosa ne dice lui
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    Non ha tutti i torti nelle sue critiche: effettivamente l'accessibilità del sito lascia molto a desiderare. La spiegazione però potrebbe esserci. Andando alla ricerca di chi ne fosse il proprietario (che non è specificato da nessuna parte sul sito!) scopro che si tratta di Ediser S.r.l. che - cercando - ha un sito sua che così la descrive: Ediser è la Società di servizi dell'AIE - Associazione Italiana Editori, fondata nel 2002 per l'erogazione di servizi rivolti alle case editrici, tra cui: - l'erogazione di corsi e seminari di formazione e aggiornamento per il personale che opera nella filiera editoriale e dei contenuti digitali o per persone che intendono avviare una casa editrice - la gestione dell'agenzia ISBN per l'area linguistica italiana, di cui è titolare l'AIE - la gestione dei diritti d'autore per la tutela dei diritti di riproduzione delle opere librarie e periodiche - l'organizzazione di fiere del libro attraverso la realizzazione "step by step" di stand collettivi e istituzionali - l'organizzazione di eventi legati al mondo dell'editoria - la gestione di progetti specifici di rilevanza nazionale e internazionale legati al mondo dell'editoria - il «Giornale della libreria»: il mensile professionale dell'editoria libraria e dell'industria dei contenuti editoriali italiana Inoltre LibriAccessibili.it - e più in generali il progetto LIA che ha un sito a parte chissà perchè... (progettolia.it) - è "Realizzato mediante il finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali" come dice il disclaimer (obbligatorio per chi usi finanziamenti pubblici) accompagnato da loro del ministero definito "Partner di progetto". Insomma: sono gli editori che definiscono le condizioni per darsi il bollino e poi se lo danno... Ma pagato con i soldi che il Ministero non ha per salvare Pompei! Altro che bastoni e carote...
fabrizio bartoli

Create an RSS Feed Reader Using Google Spreadsheet - 3 views

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    Bellissimo, però con una pagina del foglio per ogni feed, sarebbe un po' difficile ottenere una vista d'insieme dei 343 feed elencati per ora in https://dl.dropboxusercontent.com/u/3592556/ltis13.opml ;-) Poi c'è la questione del tempo che metterebbe a caricarsi un google spreadsheet usato come freed reader per così tanti feed. O i contenuti di un feed viene soltanto caricato quando se ne apre la pagina?
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    al momento ho letto solo il post non ci ho fatto ancora nulla ma è un progetto, di quelli magari da realizzare quest'estate: un data bank di risorse che contenga attività e risorse efl (dapprima) create o individuate dai ragazzi, poi condivisibile con altre materie, docenti, scuole ... (se si facesse in tanti e interconnessi sarebbe un bel passatempo e un bella risorsa espandibile all'infinito ) Cerco di scoprire nel frattempo se conviene/valga la pena usare il foglio elettronico, il database o limitare la ricerca ai webtool di feed/bookmarking etc.
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    Grazie della risposta, Fabrizio. Chiedevo perché all'inizio dell'attività aggregante di #ltis 13, avevo creato una pagina di feedreader separati per ogni feed del file OPML in http://subtitling-for-accessibility-education-and-creativity.wikispaces.com/ltis13-blog . Era facile, bastavano un po' di "cambia in -> cambia tutti" sul file OPML per ottenere il codice wiki che creava quella pagina di aggregatori (dettagli in http://almansi.wordpress.com/2013/04/22/cantieri-opmlerosi-ltis13/ ). Ma man mano che sono aumentati il numero di feed nel file OPML e la mia compulsione a controllare tutto, aumentando il numero degli item mostrati, la pagina diventava sempre più lenta da caricare. Da qui la soluzione della revisione attuale - 71a :D - di suddividerla in sottopagine per tipi di blog hosting, che come criterio distintivo, non mi piace, per usare una litote educata. Quindi forse quando ho un momento provo a rimettere il numero di item a 20 per ogni feed e a risbattere tutto nella pagina originale. Se non funziona, faccio un revert. Però è affascinante questa possibilità di trasformazione di una riga di dati separati da virgole così facilmente traducibili in varie codifiche... Se deciderai di usare uno spreadsheet Google, pensi di farlo alimentare da un modulo o di lasciar la gente scriverci dentro direttamente?
Claude Almansi

RSS in Plain English - 57 Translation(s) [compreso l'italiano] | Dotsub - 0 views

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    "Duration: 3 minutes and 45 seconds Country: United States Language: English License: CC Attribution Non-Commercial Genre: Instructional Producer: Common Craft Director: Lee LeFever Views: 268,934 (119,045 embedded) Posted by: leelefever on Apr 29, 2007 We made this video for our friends (and yours) that haven't yet felt the power of our friend the RSS reader. We want to convert people... if you know someone who would love RSS and hasn't yet tried it, point them here for 3.5 minutes of RSS in Plain English."
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    Linkato nel commento 58 a http://iamarf.org/2013/04/20/racconti-ltis13/ - ma dov'è che l'avevi utilizzato prima, Andreas? Anche se del 2007, questo tutorial mi sembra ancora valido - cioè non è che l'XML di per sé, cioè in applicazioni come i feed oppure i podcast sia cambiato nel frattempo, ma quel che è cambiato è la sua integrazione con l'html e javascript nelle pagine web attuali, e quindi la capacità dei browser di fornirne una versione per umani, o sbaglio?
Claude Almansi

DDN Articles - What's RSS and Why Should I Care About It? [copia Internet Archive del 8... - 0 views

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    "Author: Andy Carvin , EDC Center for Media & Community | December 7th, 2004 You may have noticed recently that lots of websites now contain little graphical buttons with the word XML on them. For example: XML button When you click on the button, all you see is a bunch of jumbled text and computer code. What's this all about? It's an RSS feed, and they're changing the way people access the Internet. RSS, or Really Simple Syndication, is a technical format that allows online publishers to share and distribute their content to other websites or individual Internet users. It's commonly used for distributing headlines on news websites. Bloggers use it to distribute summaries of their blog entries as well. RSS is written in the Internet coding language known as XML, which is why you see RSS buttons labeled that way. If a website publishes an RSS page, commonly known as an RSS "feed," this feed will contain summaries of all the recent articles posted on that site. For example, Yahoo News publishes news related to world headlines, national news, sports, etc. These you can all read by going to the Yahoo website. But they also publish RSS feeds for each of these subjects. Each RSS feed contains a summary of the most recent news stories posted. Similarly, the Digital Divide Network publishes RSS feeds for our news headlines, events listings and other content on our website. I even have my own RSS feed for articles that I publish on my personal blog, Andy Carvin's Waste of Bandwidth. But why do RSS feeds look like a jumbled mess when I click on them with most Web browsers? It's because RSS feeds are meant to be read by machines rather than people. Software and websites can understand the data contained in RSS feeds and make it available to people on personalized websites, through software known as news aggregators, even through email. So when you aggregate RSS feeds, you're having a computer collect content from many different websites and organize them in a convenient pla
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    Linkato in http://iamarf.org/2013/04/20/racconti-ltis13/ , commento 42. RSS come empowerment.
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